MICROECONOMIA • pone l’accento sulla dimensione individuale dei vari problemi economici (la scelta del singolo consumatore, la scelta della singola impresa, il funzionamento di un determinato mercato, la determinazione di un prezzo, ecc.). Scarsità. . . Significa che l’economia dispone di risorse limitate per cui non può produrre tutti i beni e i servizi che la popolazione desidera avere per soddisfare i propri bisogni. Scarsità • Una cosa è scarsa se si verificano due circostanze: • 1) qualcuno la vuole (gli serve, la desidera, gli è utile ); • 2) non ce ne è abbastanza per tutti. • La scarsità è una proprietà relativa dei beni. SCARSITA’ E BENE ECONOMICO • una cosa è scarsa – ed è quindi un bene economico – quando non è disponibile in quantità sufficiente rispetto al fabbisogno. • Solo le cose scarse hanno un valore (un prezzo ) Risorse e Ricchezza Quando possedute da un soggetto, le cose scarse sono le sue risorse. • Una RISORSA è appunto ogni mezzo scarso impiegabile per scopi alternativi • L’insieme delle risorse di un soggetto costituisce la sua RICCHEZZA Il problema della scelta • Se le risorse sono scarse allora non possiamo avere tutto ciò di cui abbiamo bisogno! • Il problema della scelta. Come si sceglie? • Principio della razionalità delle scelte individuali • Gli individui sono agenti razionali perfettamente capaci di valutare costi e benefici di ciascuna possibile alternativa • Ciascun soggetto è il miglior arbitro di se stesso La razionalità Un soggetto prende una decisione (economica) in modo razionale se: • (a) prende in considerazione tutte le alternative possibili (e solo quelle);. • (b) formula una graduatoria completa e coerente delle alternative sulla base delle sue preferenze; • (c) sceglie l’alternativa (tra quelle realizzabili) più alta in graduatoria. Il costo opportunità di una scelta è rappresentato dalla rinuncia ad un’alternativa possibile. L’ipotesi di razionalità presenta alcuni aspetti problematici, ma è utile . I soggetti razionali pensano al margine • Le variazioni Marginali sono piccoli,aggiustamenti, incrementali rispetto ad un piano di azione. • I soggetti prendono le decisioni comparando costi e benefici al margine I soggetti rispondono agli incentivi • Le variazioni Marginali nei costi e nei benefici spingono le persone a rispondere. • La decisione di scegliere un’alternativa si verifica quando i benefici marginali della alternativa superano i costi marginali. • Il modello • Il modello è una rappresentazione semplificata del “pezzo” di realtà che si vuole studiare. • Il suo scopo è isolare, all’interno del complesso insieme di fattori che influenzano i fenomeni reali, quelli rilevanti, eliminando quelli di minore importanza o accidentali. LA TEORIA DELLE SCELTE DEL CONSUMATORE Il vincolo di bilancio • Il vincolo di bilancio mostra le possibili combinazioni di beni (“panieri di consumo”) che il consumatore si può permettere di acquistare, dati i prezzi e il suo reddito. Gli individui consumano infatti meno di quanto desiderano proprio perché la loro spesa è limitata, dal loro reddito. Il vincolo di bilancio Quantità di birra 500 B 250 Retta di bilancio del consumatore 0 50 A 100 Quantità di Pizza La retta di bilancio • Per esempio, se il consumatore non acquista nessuna pizza, può permettersi 500 lattine di birra. Se non acquista nessuna birra, può permettersi 100 pizze. Il vincolo di bilancio • In alternativa il consumatore può, per esempio, acquistare 50 pizze e 250 birre. • in effetti il consumatore si può permettere tutte le combinazioni di quantità di pizza (x) e birra (y) tali che il vincolo di bilancio (S): • S pxx + pyy. • Nell’esempio: S = 1000, px = 10, py= 2. Il vincolo di bilancio • Il consumatore sceglie sulla base del reddito che può dedicare al consumo dei due beni. • La quantità dei due beni che può essere consumata dipende ovviamente dai prezzi • Allora partendo da: S = x1p1 + x2p2 =Y Trasformando algebricamente l’equazione avremo che: x1=(1/p1)Y-(p2/p1)x2 dove: Y/p1 è l’intercetta della retta -p2/p1 è invece la pendenza della retta Il vincolo di bilancio • Si noti che, matematicamente, le intercette sugli assi della retta di bilancio sono pari a S/pi, i = x,y. • L’inclinazione del vincolo di bilancio è uguale al prezzo relativo dei due beni, ovvero al prezzo di un bene espresso in rapporto all’altro bene. L’ordinamento delle preferenze • L’individuo A, di fronte alle alternative x e y può dire: – x è preferito a y – y è preferito a x – x e y sono indifferenti – Le preferenze presuppongono solo una misurazione ordinale – L’analisi ordinale è svolta sulla base delle curve di indifferenza • Curve di indifferenza • Una curva di indifferenza mostra diverse combinazioni di beni che soddisfano il consumatore in eguale misura. • Il consumatore è indifferente, o ugualmente soddisfatto, tra le combinazioni A, B, e C, perché sono collocate sulla medesima curva. Curve di indifferenza Quantità di birra C B A 0 Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza Il saggio marginale di sostituzione • L’inclinazione (pendenza) in un qualsiasi punto della curva di indifferenza ci fornisce il saggio marginale di sostituzione in quel punto. E’ il tasso con il quale il consumatore è disposto a scambiare un bene con l’altro. in altre parole misura la quantità di un bene (y) che il consumatore desidera per compensare una riduzione unitaria nel consumo di un altro bene (x). Il saggio marginale di sostituzione y Pendenza = SMS x y SMS x Curve di indifferenza • Scelta semplificata: si sceglie quanto consumare di due beni: il confronto è fatto tra combinazioni diverse (panieri) di due beni • Ipotesi di base – L’utilità è funzione crescente della quantità consumata (l’individuo non è mai sazio) – Principio di non sazietà: il consumatore preferisce avere la massima quantità possibile di beni quindi non scarta la possibilità di ottenere 1 unità in più di un bene se non deve sacrificare nessuna unità dell’altro. – Proprietà transitiva (se x è preferito a y e y è preferito a z allora x è preferito a z) – Dosi successive del bene danno un utilità minore Funzioni di utilità… • Le preferenze sono di solito rappresentabili anche tramite opportune funzioni u = U(x,y), dette di “Utilità”, tali che U(A) > U(B) se e solo se il paniere A è preferito al paniere B dal soggetto. • In tal caso, una curva di indifferenza per un certo consumatore non è altro che una particolare “curva di livello” della “sua” funzione di utilità. Utilità e Consumo •L’utilità di un consumatore è una misura della soddisfazione che il consumatore deriva dal consumo di beni e servizi. •Il paniere di consumo di un individuo è l’insieme di beni e servizi che un individuo consuma. •La funzione di utilità indica l’utilità totale che un individuo trae dal suo paniere di consumo. •L’utilità marginale (che ci permette di calcolare il SMS) rappresenta l’incremento di utilità totale dovuto all’incremento unitario nel consumo del bene cui si riferisce. Misurazione cardinale e ordinale dell’utilità • L’utilità (ossia la soddisfazione che si ricava dal consumo di un bene) in genere non è calcolabile in termini cardinali – es. il piacere attribuito alla prima unità di un bene è 3 volte il piacere attribuito alla seconda unità • L’utilità di persone diverse non è confrontabile L’Utilità Totale e Marginale L’utilità totale è crescente fino ad un certo punto per poi decrescere. La curva di utilità marginale ha pendenza negativa quindi è decrescente; ogni unità consumata in più dà meno utilità della precedente. Utilità totale e marginale Proprietà delle curve di indifferenza (e delle relative funzioni di utilità) • Le curve di indifferenza più lontane dagli assi garantiscono un livello di soddisfazione più elevato. • Le curve di indifferenza sono decrescenti. • Le curve di indifferenza non si intersecano. • Le curve di indifferenza hanno forma convessa (concava rispetto agli assi). Le curve di indifferenza più lontane dagli assi garantiscono un livello di soddisfazione più elevato. • I consumatori (di solito) apprezzano quantità più elevate dei beni (ovvero, le relative utilità marginali sono positive). • Le curve di indifferenza più lontane dagli assi comprendono appunto quantità superiori di beni rispetto a curve di indifferenza più basse. Curve di indifferenza Quantità di birra C B D I2 A 0 Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza Le curve di indifferenza sono decrescenti • Il consumatore trae in generale soddisfazione da entrambi i beni. • Se la quantità di un bene si riduce, la quantità dell’altro bene deve aumentare per compensarlo della riduzione del primo. • Per questa ragione le curve di indifferenza devono essere decrescenti. Le curve di indifferenza non si intersecano. • Le curve di indifferenza non possono intersecarsi. • Se le curve di indifferenza si intersecassero, l’assunzione circa la preferenza per quantità maggiori risulterebbe violata (per esempio). Le curve di indifferenza non si intersecano. Quantità di Pepsi C A B 0 Quantità di Pizza Le curve di indifferenza hanno forma convessa. • Gli individui valutano relativamente meno le unità di beni di cui dispongono in abbondanza e sono perciò meno disposti a rinunciare a beni di cui hanno scarsa disponibilità. • Queste differenze nel saggio marginale di sostituzione del consumatore determinano la forma convessa delle sue curve di indifferenza. Ovvero, il saggio marginale di sostituzione è decrescente lungo le curve di indifferenza. Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Quantità di birre 14 SMS = 6 A 8 1 4 3 0 B Curve di indifferenza 2 3 6 7 Quantità di Pizza Due esempi limite di curve di indifferenza • Sostituti perfetti • Complementi perfetti Sostituti perfetti • Due beni la cui curva di indifferenza è un segmento rettilineo sono detti “sostituti perfetti”. Il loro saggio marginale di sostituzione è costante. Sostituti perfetti Moneta da 5 centesimi 6 SMS = 2 4 2 I1 0 1 I2 2 I3 3 Moneta da 10 centesimi Complementi perfetti • Due beni la cui curva di indifferenza è una spezzata ad angolo retto sono detti “complementi perfetti”. Complementi perfetti Scarpe sinistre 7 I2 5 I1 0 5 7 Scarpe destre Ottimizzazione: come il consumatore sceglie • Il consumatore desidera ovviamente procurarsi la migliore combinazione di beni, ovvero quella che lo colloca sulla sua curva di indifferenza più lontana dagli assi. Comunque, il consumatore deve anche, forzatamente, tener conto del suo vincolo di bilancio. Ottimizzazione: come il consumatore sceglie • L’ottimo del consumatore si ha nel punto in cui il consumo corrisponde alla curva di indifferenza più elevata tra quelle compatibili col vincolo di bilancio. • Un paniere di consumo nel quale una curva di indifferenza e il vincolo di bilancio risultano tangenti costituisce appunto “l’ottimo del consumatore”. La scelta ottimale del consumatore Quantità di birra ottimo I3 I1 I2 Vincolo di bilancio 0 Quantità di Pizza La scelta del consumatore y y’ I3 x’ px SMS py I1 x I2 – Nel punto di tangenza le pendenze sono uguali, quindi il SMS è uguale al rapporto tra i prezzi La scelta ottimale del consumatore • Il consumatore sceglie quindi (di solito) una composizione di beni per la quale il saggio marginale di sostituzione è uguale al prezzo relativo. • Da questo punto di vista, la valutazione (marginale) che il consumatore dà ai due beni (saggio di sostituzione) è corrispondente a quella che ne dà il mercato (prezzo relativo). Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore • Un aumento del reddito porta ad uno spostamento verso l’esterno del vincolo di bilancio . • Il consumatore sceglie una migliore combinazione di beni e si colloca su una curva di indifferenza più alta. Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di birra Nuovo vincolo di bilancio 1. Un aumento del reddito sposta vincolo di bilancio verso destra… Nuovo ottimo 3. …e il consumo di birra Ottimo iniziale I2 I1 0 2. …facendo aumentare il consumo Quantità di Pizza di pizza Bene normale e bene inferiore • Un bene che, a fronte di un incremento del reddito, viene consumato in maggiore quantità è chiamato bene normale. • Un bene che, a fronte di un incremento del reddito, viene consumato in quantità inferiore è chiamato bene inferiore. Variazione del reddito • Passaggio da 1, 2, 3 • Panieri a, b, c • Bene normale vestiario 2 1 U U Soddisfazioni U1, U2, U3 Consumo x1, x2, x3 U3 3 y3 y2 y1 0 c 2 b 1 a x1 x2 x3 Cibo Beni inferiori • Beni di scarsa qualità: al crescere del reddito diminuisce il consumo • Passaggio da 1 a 2 Passaggio da U1 a U2 e da a a b • Diminuzione da x1 a x2 Pesce bianco U2 U1 2 y b 2 1 a 1 y 0 x2 x1 Pesce azzurro Curve di Engel dei beni normali • Curve di Engel (reddito-consumo di un bene) • Beni di prima necessità: aumento ad un tasso decrescente • Beni di lusso: aumento ad un tasso crescente Alimenti I Viaggi all’estero Y II Y Effetto reddito ed effetto di sostituzione • Gli effetti della variazione del prezzo di un bene sul consumo si possono scomporre (per meglio comprenderli) in due effetti: Effetto reddito Effetto sostituzione Effetto reddito • L’effetto reddito è la variazione del consumo che risulta dal passaggio del consumatore a una curva di indifferenza diversa, in seguito a un cambiamento di prezzo. • Il consumatore è come se fosse . . . più povero quando il prezzo aumenta . . . più ricco quando il prezzo diminuisce. Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore • Una diminuzione del prezzo di un bene fa ruotare il vincolo di bilancio verso l’esterno e variare l’inclinazione dello stesso. Si rammenti che il coefficiente angolare della retta di bilancio è dato da – px/py. Effetto sostituzione • L’effetto sostituzione è la variazione del consumo indotta dal passaggio a un punto della medesima curva di indifferenza con un saggio marginale di sostituzione diverso. • Quando il prezzo di un bene varia, infatti, il saggio marginale di sostituzione che corrisponde all’ottimo del consumatore si modificherebbe anche se il consumatore restasse sulla stessa curva di indifferenza. Variazione del prezzo: effetto sostituzione • In seguito a una variazione del prezzo il consumatore si muove lungo la stessa curva di indifferenza, variando la combinazione di consumo in modo da ripristinare la condizione di tangenza. Il consumatore si sposta dal punto A al punto B. Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Birrai Ottimo iniziale A Vincolo di bilancio iniziale0 I1 Quantità di Pizza Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di birra B Effetto sostituzione Vincolo di bilancio iniziale Ottimo iniziale A I1 Quantità di Pizza 0 Effetto sostituzione Variazione del prezzo: effetto reddito • a parità di reddito nominale (essendo variato il prezzo del bene) è variato il reddito reale per cui il consumatore acquista quantità maggiori. • E’ rappresentabile come uno spostamento su una curva di indifferenza differente, a causa del mutato potere di consumo del reddito a disposizione. Il consumatore si sposta dal punto B al punto C. Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di birra Nuovo vincolo di bilancio Effetto reddito Effetto sostituzione C Nuovo ottimo B Ottimo iniziale A I2 Vincolo di bilancio iniziale0 I1 Quantità di Pizza Effetto sostituzione Effetto reddito Estrapolare la curva di domanda • La curva di domanda di un certo bene di un consumatore può essere considerata come il risultato delle decisioni ottimali che si possono derivare dal suo vincolo di bilancio e dal sistema delle curve di indifferenza, al variare del prezzo del bene. Estrapolare la curva di domanda Ottimo del consumatore La curva di domanda di birra Quantità di birra Prezzo birra Nuovo vincolo di bilancio 150 E’ $2 E I2 50 E’ 1 E Domanda I1 0 Vincolo di bilancio iniziale Quantità di Pizza 0 50 150 Quantità di birra Tutte le curve di domanda sono decrescenti? Ovvero, vale sempre la “legge della domanda”? • Le curve di domanda a volte possono essere crescenti (in certi tratti). • Questo accade quando il consumatore acquista una maggiore quantità di bene al crescere del suo prezzo. Bene di Giffen • E’ un bene per il quale un aumento del prezzo fa aumentare la quantità consumata . • I “beni di Giffen” sono particolari beni inferiori per i quali l’effetto reddito (da B a C) è molto forte e prevale sull’effetto sostituzione (infatti, l’effetto sostituzione, da A a B, riduce sempre la domanda all’aumentare del suo prezzo). • Essi hanno una curva di domanda crescente (in certi tratti).