Richiami su elasticità e O.A. Elasticità Oscillatore armonico, energia meccanica Oscillatore smorzato Oscillatore forzato. Risonanza. Fattore di qualita` Analogie meccaniche - elettriche Elasticità • Un corpo è detto elastico se tende a riassumere le dimensioni e la forma originaria al cessare delle sollecitazioni esterne • Se le sollecitazioni esterne sono sufficientemente intense, la deformazione che il corpo subisce può diventare permanente o plastica • Esite quindi un limite elastico 2 Elasticità • La teoria dell’elasticità si basa su generalizazioni della legge di Hooke • Noi studieremo le variazioni di – Dimensioni lineari (allungamento e compressione) – Volume – Forma (torsione) • Ci limiteremo a sostanze omogenee e isotrope che sono in equilibrio statico e termico 3 Richiamo della legge di Hooke • Consideriamo una sbarra metallica orizzontale di lunghezza l0 e sottoponiamola a trazione applicando una forza F alle estremità • La lunghezza della sbarra aumenterà e se la sbarra viene mantenuta a temperatura costante e la forza non è troppo elevata, la curva di allungamento è rettilinea • L’elongazione Dl è quindi proporzionale, tramite una costante, alla forza F (legge di Hooke): F kDl 4 Sforzo e deformazione • La costante elastica k nell’eq. precedente dipende dalla particolare geometria del corpo considerato • Per avere maggiore generalità conviene definire nuove costanti che caratterizzino il materiale di cui sono fatti i corpi • A tal fine si introducono due nuove quantità fisiche: – Lo sforzo – La deformazione 5 Sforzo • Prendiamo la sbarra sottoposta a trazione mediante due forze esterne F agenti alle estremità e consideriamo una sezione retta arbitraria che la divida idealmente in due parti F fs fd F • La parte sinistra agisce sulla parte destra con una forza fs e la parte destra agisce su quella sinistra con una forza fd uguale e contraria, per la 3a legge di Newton, a fs 6 • In condizioni statiche fs fd F Sforzo • Detta A l’area della sezione retta della sbarra, si definisce sforzo il rapport F A • Nel caso della sbarra lo sforzo è longitudinale e di trazione • Nel caso le forze esterne agissero non in trazione, ma in compressione, avremmo un corrispondente sforzo longitudinale di compressione 7 Deformazione • Dalla legge di Hooke si vede che tanto maggiore è la lunghezza a riposo l0 della sbarra, tanto maggiore sarà il cambiamento prodotto da una data forza F • Si definisce deformazione la variazione di lunghezza per unità di lunghezza, cioè il rapporto Dl l0 8 Deformazione • Possiamo ora esprimere la legge di Hooke in termini di sforzo e deformazione • Con Y costante caratteristica del materiale, detta modulo di Young F kl0 Dl Dl Y Y A A l0 l0 9 Elasticità • La legge di Hooke scritta nella forma sforzo=modulo di elasticità x deformazione è valida anche per altri tipi di deformazione elastica 10 Elasticità di volume • È relativa ad una variazione di volume, ma non di forma, del corpo • La deformazione è ora definita relativamente al volume DV V0 • Lo sforzo prende il nome di pressione: pF A 11 Elasticità di volume pF A • Ora la forza si intende perpendicolare alla superficie • Qualsiasi materiale possiede un’elasticità di volume, secondo la formula DV p B V0 12 Elasticità di volume • La costante B è il modulo di elasticità cubica • Dato che un aumento di pressione determina una diminuzione di volume, il segno meno dell’eq. precedente consente di considerare B come positiva • I liquidi sono un po’ più comprimibile dei solidi, ma la restistenza che oppongono alla compressione è tale che possono essere generalmente considerati incomprimibili • Per i fluidi, termine con cui si comprendono sia i liquidi che i gas, si definisce la comprimibilità come l’inverso di B 1 B 13 Elasticità di forma • La deformazione con cambiamento di forma, ma non di volume, è detta deformazione di taglio • Lo sforzo è, come al solito, F A • Ora però la forza si intende parallela alla superficie (nel nostro caso F è applicata alla faccia superiore del parallelepipedo, la faccia inferiore è tenuta fissa) • Come misura della deformazione assumiamo il rapporto Dx Dx y tan f f • L’elasticità di taglio è retta dall’eq. F Sf A ove S è il modulo elastico tangenziale F y f Solidi e fluidi • L’elasticità di forma è la caratteristica che distingue i solidi dai fluidi • In un fluido in quiete l’unico sforzo possibile è quello di compressione (o espansione), detto anche, per questo motivo, pressione idrostatica 15 Torsione • È un caso particolare della variazione di forma • Supponiamo di avere un cilindro di lunghezza l e raggio R. Tenendo fissa una base, ruotiamo l’altra con una coppia di forze F/2 applicate tangenzialmente alla superficie laterale • Il momento è RF • Invece dell’angolo f usiamo l’angolo q che è più facile da misurare • Lo spostamento PP’=s è f F/2 P’ s Rq l tan f lf qP • Per cui R f q F/2 16 l Torsione • Si può dimostrare che il momento esterno necessario per torcere il cilindro di un angolo q è proporzionale a q kq 4 R • (secondo la costante di torsione proporzionale al modulo elastico S) k 2l S • Abbiamo così l’equivalente rotazionale della molla (ovvero della legge di Hooke) • Un filo può essere considerato come un lungo cilindro con raggio molto piccolo • Con esso possiamo costruire una bilancia di torsione, uno strumento estremamente sensibile di misura di momenti, che è stato molto importante nello sviluppo della fisica 17 Torsione • Al momento esterno si contrappone un momento elastico, di verso opposto, generato dal materiale del filo el kq • Se il momento esterno cessa, il solo momento elastico agisce sull’equipaggio agganciato al filo e lo q fa ruotare • Detto I il momento d’inerzia dell’equipaggio rispetto all’asse del dL filo, l’equazione del moto è el I dt el 18 Torsione dq I 2 el kq dt 2 • Ovvero • E passando alla proiezione lungo l’asse verticale d 2q I 2 kq dt • Riscritta l’eq. come d 2q k 2 q q 2 dt I • concludiamo che il moto dell’equipaggio e` armonico I T 2 k 19 Oscillatore armonico • Abbiamo visto diversi sistemi che si muovono di moto armonico – Un punto sotto l’azione di una molla, il pendolo, il pendolo di torsione • Altri sistemi fisici presentano grandezze che seguono la stessa legge oraria – Solidi elastici, fluidi, circuiti elettrici, campi elettromagnetici – Strutture meccaniche che si allontanano di poco dall’equilibrio, per cui le forze di richiamo sono lineari rispetto agli spostamenti 20 Oscillatore armonico • Tutti questi fenomeni sono regolati da equazioni (in generale più d’una) del tipo 2 d k 2 k k 2 dt • Ove le k sono opportune grandezze che caratterizzano il sistema e le pulsazioni k2 sono costanti che dipendono dai parametri del sistema 21 Oscillatore armonico • Le soluzioni di queste equazioni sono k t Ak sin k t f k • Ove le ampiezze Ak e le fasi fk sono costanti calcolabili conoscendo le condizioni iniziali k t 0 d k dt t 0 22 Accelerazione come funzione della posizione • Sia: a = a(x) cioè in funzione della posizione • Moltiplichiamo ambo i membri dell’equazione per la velocita`: av va v dv dt • Integriamo ambo i membri rispetto a t: t t t0 t0 avdt v • Poichè dv dt dt vdt dx t t v v dv dx adx dx t 0 t 0 dt v0 dt dv v0 vdv 23 Accelerazione come funzione della posizione x v x0 v0 ax dx vdv • Risolvendo l’integrale si ha: x • cioè 1 2 1 2 a x dx v v0 x0 2 2 x v v0 2 ax dx 2 x0 24 Un esempio importante • Sia: ax 2 x • Avremo allora: x x 1 2 1 2 2 2 2 2 v v0 ax dx xdx x x0 2 2 x0 x0 • Risolvendo rispetto a v: v v 0 2 x 2 2 x0 2 x 2 2 A2 2 x 2 A 1 A 2 25 Un esempio importante • Ma: dx x v A 1 dt A 2 • Risolvendo per separazione di variabili: dx x A 1 A x x0 x dx x A 1 A 2 x0 dt 2 x d A x 1 A 2 0 d 1 2 t dt 0 26 Un esempio importante • Risolvendo avremo: t dt t 0 0 d 1 2 arcsin f arcsin x f A x arcsin f t A x A sin t f 27 Approfondimento • Per definizione: p mq p mq • L’equazione del moto diviene mq kq • Dividendo i membri per m e ponendo 2 k m • Otteniamo q q 2 28 Approfondimento q 2 q q q0 sin t 2 q q0 cos t p q m p mq mq0 cos t q0 sin t q0 cos t q0 2 p q0 cos t m 2 2 2 2 2 q p 1 q0 q0 m 1 1 2 1 2 2 2 2 mq p mq0 2 2m 2 = costante (vedi dopo) 29 2 2 q p 2 2 1 x y 1 q0 q0 m q p p x ;y q0 q0 m p0 30 Energia dell’oscillatore armonico • Riferiamoci al caso particolare del punto materiale sotto l’azione della forza elastica F=-kx • Questa forza è conservativa, quindi l’energia meccanica si conserva. Verifica: 2 1 2 1 dx 1 2 2 2 K t mv t m mA cos t f 2 2 dt 2 1 2 1 2 2 U t kx t kA sin t f 2 2 1 2 E K t U t A m 2 cos2 t f k sin 2 t 31 f 2 Energia dell’oscillatore armonico 1 1 2 k 2 2 • Poiché abbiamo E m A kA 2 2 m 2 • Che è costante nel tempo • Possiamo riscrivere K e U in termini di E K t E cos t f 2 U t E sin 2 t f • I valori medi su un periodo sono 1T 1 K K t dt E T0 2 1T 1 U U t dt E T0 2 32 OA smorzato da forza viscosa • L’oscillatore armonico sia smorzato da una forza viscosa, cioe` proporzionale e opposta alla velocita` F v • L’equazione del moto e` omogenea e ha forma d x dx k x0 2 dt m dt m • Detto 2m il coefficiente di smorzamento e 0 k m la pulsazione naturale, l’eq. si 2 d x dx puo` riscrivere 2 2 0x 0 2 dt dt 33 2 OA smorzato da forza viscosa • Per risolvere questa equazione, studiamo le soluzioni dell’eq. algebrica associata (EAA) 2 2 02 0 • Queste sono 1, 2 2 02 • Abbiamo tre casi, a seconda del valore del discriminante 34 OA smorzato da forza viscosa • Caso 0 smorzamento forte, le soluzioni dell’EAA sono entrambe negative 2 2 02 1 2 02 • La soluzione generale del’eq. differenziale e` xt Ae Be 1t 2t • A e B si determinano specificando le condizioni iniziali 35 OA smorzato da forza viscosa • Caso 0 smorzamento debole, le soluzioni dell’EAA sono complesse coniugate 1 i 02 2 i 2 i 02 2 i • La soluzione generale del’eq. differenziale e` t t t it it x t Ae Be e Ae Be 1 2 36 OA smorzato da forza viscosa • Usando la formula di Eulero e ridefinendo le costanti, abbiamo xt Cet sin t f • Ove C e f si determinano specificando le condizioni iniziali • La soluzione e` una sinusoide smorzata esponenzialmente. Si definisce lo pseudoperiodo T 2 e in un tempo T l’ampiezza si riduce di xt T xt e T 37 OA smorzato da forza viscosa • Caso 0 smorzamento critico, le soluzioni dell’EAA sono negative e uguali 1 2 • La soluzione generale del’eq. differenziale e` xt Atet Be t e t At B • A e B si determinano specificando le condizioni iniziali 38 Proprieta` asintotica t • In tutti e tre i casi la soluzione tende a zero per tempi sufficientemente grandi D0 D0 D0 xt Ae Be xt Cet sin t f 1 t 2 t xt e t At B • Cioe` la soluzione generale dell’eq. omogenea soddisfa gen lim xomo t 0 t 39 OA forzato • Il moto di un OA si puo` rendere persistente, in presenza di attrito viscoso, applicando una forza esterna sinusoidale F F0 sin t • L’equazione del moto diviene non omogenea F0 d 2x dx 2 2 0 x sin t 2 dt dt m • La pulsazione della forza, , e` in generale diversa dalla pulsazione naturale 40 OA forzato • Nella teoria delle eq. differenziali si dimostra che la soluzione generale dell’eq. non omogenea e` somma della soluzione generale dell’eq. omogenea e di una soluzione particolare dell’eq. non omogenea x gen non omo x gen omo x part non omo • Cerchiamo allora se esiste una soluzione particolare di forma sinusoidale con pulsazione uguale a quella della forza esterna e dipendente da due parametri da determinare A e f part xnon omo A sin t f 41 OA forzato • Inserendo la soluzione di prova nell’eq. differenziale, eseguendo le derivate, sviluppando seni e coseni e raggruppando, otteniamo 2 2 sin t 0 A cos f 2A sin f F0 m cos t A sin f 2A cos f 0 • L’eguaglianza deve valere ad ogni tempo e questo puo` accadere se e solo se le espressioni in parentesi quadre sono entrambe nulle 2 0 2 42 OA forzato • Dalla seconda ricaviamo il valore di f 2 tgf 2 0 2 • Per evitare la singolarita` della tangente in 0 ridifiniamo la fase: 2 f sin cos f cos sin f 43 OA forzato • Avremo allora xt A sin t f A sin t A cost 2 tg 2 2 2 0 sin cos 2 02 2 2 2 2 0 2 2 2 2 2 2 0 2 44 OA forzato • Da cio` si ricava il valore di A F0 A m 1 2 0 2 2 4 2 2 • Abbiamo cosi’ trovato la soluzione particolare cercata 45 OA forzato • Caratteristiche della soluzione particolare della funzione spostamento: – ha la pulsazione della forza esterna, non quella naturale – e` sfasata rispetto alla forza – ampiezza e fase dipendono dalla pulsazione esterna – ampiezza e fase non dipendono dalle condizioni iniziali 46 Soluzione generale • Abbiamo visto che la soluzione generale dell’eq. non omogenea si scrive gen nonomo x (t ) x gen omo (t ) x part nonomo (t ) gen xomo (t ) A( ) cost ( ) • E che la soluzione generale dell’omogenea tende a zero per tempi sufficientemente grandi • Quindi per tempi grandi la soluzione generale della non omogenea si riduce alla soluzione particolare xnonomo (t ) A( ) cost ( ) 47 Risonanza • Cerchiamo il valore di che rende massimo il valore assoluto dell’ampiezza F0 A m 1 2 0 2 2 • Se 0 2 il massimo si ha per • E vale 2 2 AM AM 4 2 2 M 02 2 2 F0 2m 2 0 2 48 Potenza • La potenza istantanea e` Pt Fv F0 sin tA sin t F0 A sin t sin t cos cos t sin • La media temporale della potenza e` F02 1 2 P F0 A cos 2 m 02 2 2 4 2 2 • Il cui massimo si ha per la pulsazione naturale F02 P M 4m 49 Larghezza di risonanza • E` definita dalle due pulsazioni per cui la potenza media e` meta` della potenza media massima P P M 2 • Si ottengono due equazioni quadratiche in , le cui due soluzioni accettabili sono 1 2 02 2 2 02 • La larghezza di risonanza e` D 2 1 2 50 Fattore di merito • E` definito come 0 km Q D • E` tanto maggiore quanto piu` stretta (cioe` migliore) e` la risonanza 51 Analogie oscillazioni • A quale circuito è equivalente l’oscillatore armonico? • A quale circuito è equivalente l’oscillatore armonico smorzato? • A quale circuito è equivalente l’oscillatore armonico smorzato? 52 O.A. e Circuito LC L di q 0 dt C d2 q q 0 dt 2 L C d2 q 2 2 0 q 0 dt 1 2 1 q2 U Li cost 2 2C di q dq 0 Li dt C dt q Q cost f 1 LC i 1 2 LI 2 U L Li sin 2 t f 2 2 d 2q q 0L 2 dt C dq Q sin t f I sin t f dt q2 Q2 UC cos 2 t f 2C 2C Q2 LI 2 Q 2 LI 2 2 2 U U L UC cos t f sin t f 2C 2 2C 2 Oscillazioni smorzate in un circuito RLC d 2q dq 1 L 2 R q0 dt dt C Li UC 2 di q dq i 2 R dt C dt 2R t 2 2L q Qe 2C cos ' t f 2C 2 q Qe R t 2L cos ' t f R ' 2 2L 2 55 Oscillazioni forzate in un circuito RLC d 2q dq q L 2 R o cos 't dt dt C d 2 q R dq q o ' cos t 2 dt L dt LC L R 2L 0 1 LC 0 d 2q dq 2 ' 2 q cos t 0 2 dt dt L d 2 x dx k F0 ' dt 2 m dt m x m sen t Oscillazioni forzate in un circuito RLC d 2q dq q L 2 R o cos 't dt dt C o d 2i R di i 'sen ' t 2 dt L dt LC L i0 0 1 R 2 ' L ' C 1 L ' C tg ' R ' 2 Risonanza in un circuito RLC i0 0 1 2 ' R L ' C i0 i (t ) 2 1 ' L ' ' C arctg R 0 0 R '0 R cos 't il circuito si comporta come puramente resistivo poiché la corrente e la f.e.m. sono in fase 1 Quindi la i0 assume il valore massimo per 0 LC '