Il sistema Europeo delle
banche centrali e
l’eurosistema
L’ANALISI DELL’ORGANIZZAZIONE
18
19
18 Banca Lettone
19 Banca Lituana
La situazione ATTUALE
1
3
4
2
Non sono compiti della BCE
Prestatore di ultima istanza (lender of last resort)
Regolamentazione e vigilanza del sistema finanziario: questo compito è in parte cambiato
Composizione organi BCE
Presidente BCE (Mario Draghi)
Comitato Esecutivo (CE): 4 consiglieri + presidente e vicepresidente BCE
Consiglio Direttivo (CD): componenti CE + 19 governatori BCN Eurosistema (gli iniziali 11 paesi +
Grecia dal 2001, Slovenia dal 2007, Cipro e Malta dal 2008, Slovacchia dal 2009, Estonia dal
2011, Lettonia dal 2014, Lituania 2015)
Consiglio Generale: componenti CE + 28 governatori BCN (19 dell’Eurosistema + altri paesi
aderenti al SEBC)
Supervisione dal 2014: compiti separati
della funzione di vigilanza bancaria
La decisione, dal profondo carattere politico, di creare l’MVU (Meccanismo di
Vigilanza Unico) affidando compiti di vigilanza alla BCE è stata adottata dai
legislatori europei (Consiglio dell’UE e Parlamento europeo) nell’ottobre 2013
L’MVU crea le condizioni istituzionali per superare la frammentazione delle
prassi di vigilanza e definisce un modello di vigilanza unico.
Dal 4 novembre 2014 la Banca centrale europea ha assunto le competenze di
vigilanza per il settore bancario dell’area dell’euro.
La BCE vigila direttamente su 126 gruppi bancari nell’area, ovvero circa 1.200
enti creditizi pari a quasi l’85 per cento del totale delle attività bancarie, e
indirettamente su circa 3.500 intermediari di minori dimensioni, tramite le
Autorità Nazionali Competenti (ANC).
Il primo rapporto è stato pubblicato l’11 marzo 2015 ed è relativo al periodo 4
novembre 2013 al 31 dicembre 2014.
La Struttura centrale della
https://www.bankingsupervision.europa.eu/about/thessm/ht
vigilanza
ml/index.it.html
La struttura di vigilanza decentrata
Come è avvenuta la valutazione del
sistema bancario Unico
Nello scenario di base alle banche è stato richiesto di detenere un
coefficiente minimo di CET1 dell’8 per cento, mentre nello scenario
avverso il requisito relativo a tale coefficiente era pari al 5,5 per cento.
AQR = esame della qualità degli attivi
CET1= coefficiente minimo di capitale primario di classe 1
Risultati dello stress test
Nell’insieme, la valutazione approfondita ha rilevato carenze patrimoniali per un importo di 24,6
miliardi di euro.
In Italia, 15 banche (Banco Popolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di
Milano, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Carige, Credito Emiliano, Credito
Valtellinese, Iccrea, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Monte dei Paschi di Siena, Unione di Banche
Italiane, UniCredit, Veneto Banca)
Tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2014 le banche partecipanti hanno raccolto capitale per un
ammontare complessivo di 57,1 miliardi di euro, riducendo così le incapienze individuate.
A seguito della contabilizzazione di queste misure patrimoniali, le carenze sono scese a 9,5
miliardi di euro, interessando 13 banche.
Il numero di banche con residue carenze di capitale si riduce per l’Italia a 2 (Carige e Monte dei
Paschi di Siena). Nel 2016 sono state sottoposte a stress test 51 grandi istituti di credito, quelli
con un attivo superiore ai 30 miliardi di euro (Unicredit e MPS per l’Italia)
Il cambiamento di strategia di pm
Dal 2003, i due pilastri sono scambiati, il ruolo della moneta si è ridotto, la strategia è più vicina
all’inflation Targeting:
◦ Analisi economica per identificare i rischi della stabilità dei prezzi (le proiezioni vengono
pubblicate)
◦ Analisi della moneta per definire il trend dell’inflazione nel medio e lungo periodo
Elementi essenziali dell’Inflation Targeting (Lars Svensonn)
Un target inflazionistico numerico preciso ed anche un target per una variabile reale come
l’output gap (il primo è di lungo periodo, il secondo è di breve, ma condizionato al primo)
Un processo decisionale interno dove i meccanismi per le proiezioni delle variabili target siano
ben identificati. In Europa le proiezioni vengono pubblicate due volte l’anno: giugno e dicembre.
Un alto grado di trasparenza e accountability (responsabilizzazione). Pubblicazione delle
proiezioni interne con le motivazioni dettagliate di esse e delle decisioni sui tassi, anche per
valutare dall’esterno il comportamento della banca.
Politica Monetaria Eurosistema
Obiettivi (inflation targeting)
Modalità operative
Strumenti
Per una visione della comunicazione del Presidente BCE Draghi al Parlamento italiano sulla
politica monetaria e riforme strutturali marzo 2015:
https://www.youtube.com/watch?v=vwXzHuZGbRc&annotation_id=52df9c13-0-2090-9d2c90e6ba5bc69f&feature=iv&src_vid=1RI7n7y-eXg
Obiettivo e cambiamento di strategia
La BCE nel 1998 decide di definire stabile una variazione dello IACP entro il 2% (precisando: dallo zero al 2%) (è da
combattere anche un tasso negativo)
E che la stabilità deve essere mantenuta in un orizzonte di medio termine. Non deve preoccupare la volatilità di
breve periodo (oggi le previsioni sono a 0% nel 2015, 1,6% nel 2016 (reale 1,1%) e 1,8 in seguito)
Dal maggio 2003 si è passati da un target a fasce ad uno puntuale con una nuova definizione di stabilità:
situazione nella quale il tasso di crescita dei prezzi è vicino al 2% nel medio periodo (TERZA FASE)
Prima del 2003 strategia mista, a metà tra il Monetary targeting e l’Inflation targeting:
2 Pilastri (Obiettivi fondamentali; vedi slide seguente):
1) Definizione di un valore di riferimento per la crescita dell’aggregato monetario, anche se non vincolante.
Moneta come variabile informativa privilegiata.
2) Ampio ventaglio di indicatori economici per una valutazione complessiva dell’andamento dei prezzi e della loro
stabilità (output dell’area, salari, tassi di cambio, prezzi delle attività finanziarie, ecc.) Le previsioni
inflazionistiche non venivano pubblicate.
Inflazione nell’area EURO: nuova visione
1,76%
1,0%
Gen. 2017
Inflazione durante la crisi