Deficit, Debito e vicende del caso italiano

Variazione
positiva dello
stock del debito
T-G
2 cause
• Due sono le differenze determinanti per capire l’evoluzione del rapporto
debito/Pil.
1. (g – r) differenza tra tasso di interesse reale sul debito(r) e tasso di
crescita economica (g), ossia spesa per interessi corretta per il tasso di
crescita della produzione: se positivo il debito diminuisce.
2. (Gt – Tt) avanzo/disavanzo primario, ossia saldo di bilancio dello Stato
al netto degli interessi sul debito: se avanzo il debito diminuisce.
3. Ma vi sono anche altri fattori che possono intervenire sul debito, quali
gli incassi delle privatizzazioni (e altre operazioni con effetti sul
fabbisogno o sul debito, ma non sul disavanzo)
Debito pubblico in % del Pil
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
debito/Pil
Obiettivo Patto Stabilità e Crescita
20
10
0
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
8 1 82
83
84
85
86
87
Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, 2006
88
89
90
32
9 1 92
93
94
95
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
politiche del rientro dal debito pubblico
• Politiche di contenimento del deficit pubblico primario
• Politiche monetarie accomodanti
• Politiche di controllo dei tassi d’interesse
• Politiche di crescita del reddito
ripudio del debito
Perché il controllo della crescita del debito
non ha funzionato in Italia?
I deficit pubblici in Italia: all’inizio degli
Anni ’80 il deficit italiano elevato (8% del
PIL) aumenta ulteriormente fino a
Raggiungere il 12,5%.
Il “divorzio” tra Tesoro e Banca d’Italia
del 1981 induce accumulo di debito
pubblico per l’impossibilità di finanziare
la spesa pubblica crescente completamente con tassazione.
Fino al 1991 il maggior debito deriva
dalla necessità di pagare una massa
consistente di interessi sul debito i cui tassi
di rendimento erano elevati.
Fonte:
Modigliani, Baldassarri, Castiglionesi (1996) Il
L’elevato accumulo di interessi
è stato determinato dalla
necessità di pagare rendimenti
più elevati, data l’elevata
instabilità monetaria del Paese
con tassi d’inflazione che
all’inizio degli anni ’80 hanno
raggiunto e superato il 20%. Il
differenziale con la Germania
(Graf. 2.1c) mette in luce questa
situazione.
Fonte:
Modigliani, Baldassarri, Castiglionesi (1996) Il
miracolo possibile, Ed. Laterza
Fonte: Base informativa pubblica della Banca d’Italia
Fonte: Base informativa pubblica della Banca d’Italia
Fonte: Base informativa pubblica della Banca d’Italia
1981
rendita finanziaria enorme
1985
40%
banche e istituti di credito
Cause dell’andamento del rapporto B/PIL





V a r i a z i o n e a s s o l u t a d e l r a p p o r t o d e b i t o / P i l e s u e d e t e r mi n a n t i
20, 0
E f f et t o i nt er essi
15, 0
(spesa di I nt er essi / Debi t o)
10, 0
5, 0
0, 0
70
71 72 73 74 75 76 77 78 79 80
81 82 83 84 85 86 87 88 89 90
91 92 93 94 95 96 97 98 99 00
01 02 03 04 05
-5, 0
var i azi one assol ut a del r appor t o Debi t o/ P i l
-10, 0
Di savanzo pr i mar i o (- avanzo)
-15, 0
-20, 0
E f f et t o var i azi one P i l nomi nal e
(i nver so del t assodi cr esci t a del P i l nomi nal e)
-25, 0
-30, 0
Fig.2.7 Saldo primario e saldo primario che stabilizza la
crescita di B/Y
16. 0
14. 0
saldo primario
Saldo primario stabilizzante
12. 0
10. 0
8. 0
6. 0
4. 0
2. 0
0. 0
-2. 0
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
00
01
02
03
-4. 0
-6. 0
-8. 0
-10. 0
Attenzione!
a) Si prescinde da altre misure come privatizzazioni e altri interventi di
riduzione fabbisogno e debito
04
05
Anno
Debito
Pubblico
(milioni di €)
PIL
(milioni di
€)
2012
1.989.878
1.613.265
2013
2.070.013
1.604.599
2014
2.137.119
1.620.381
2015
2.172.673
1.642.444
2016
2.217.695
1.672.438
132,6
2016
http://www.istat.it/it/files/2017/03/CS_pil_indebitamentoAP_marzo2017.pdf?title=Pil+e+indebi
tamento+delle+AP+-+01%2Fmar%2F2017+-+Testo+integrale+e+nota+metodologica.pdf
Tratto da: DEF 10 aprile 2013 (il tratteggio indica valori di previsione)
Tratto da: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, Linee Guida della Gestione
del Debito – Analisi 2009
Tratto da: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, Linee Guida della Gestione
del Debito – Analisi 2009
Fonte: MEF, Rapporto sul debito, 2014
Secondo il Teorema
dell’equivalenza ricardiana
il debito pubblico equivale
a spostare l’onere della
tassazione nel tempo.
In realtà un debito
pubblico elevato può
indurre uno spiazzamento
degli investimenti privati,
mettendo in pericolo la
crescita economica.
Reinhart e Rogoff (2011)
sostengono che un debito
superiore al 90%
pregiudica la crescita
economica di almeno un
punto percentuale.
 Crisi del 2007, la più grave dal secondo dopoguerra.
 Molte sono le questioni ancora da risolvere.
 Notevole aumento del debito pubblico nelle economie avanzate.
pareggio o avanzo
ma
crescita economica
attenzione
restrittive
politiche fiscali eccessivamente
credibilità
stabilizzazione del debito e del deficit è determinante
g–r>0
g–r<0
g–r<0
g–r>0
(Gt – Tt) < 0
(Gt – Tt) > 0
(Gt – Tt) < 0
(Gt – Tt) > 0
Paese estremamente
virtuoso, tasso di
crescita maggiore
del tasso di interesse
e bilancio in avanzo
primario, il debito
non può far altro che
scendere.
Tasso di crescita
minore del tasso di
interesse sul debito e
disavanzi primari. Il
debito pubblico
tenderà a crescere
indefinitamente.
Tasso di crescita
inferiore al tasso di
interesse ma c’è un
avanzo primario di
bilancio. La dinamica
del debito dipende
dal valore assunto
dalle variabili.
Tasso di crescita
maggiore del tasso
di interesse ed il
governo opera in
disavanzo. Anche in
questo caso il valore
delle variabili sarà
determinante.
Italia
Germania
Grecia
• Per l’Italia anche con lo scenario positivo, l’avanzo da raggiungere per convergere al 60% del Pil è
abbastanza elevato, attorno al 3,5% del Pil (oggi siamo all’1,5%).
• Sarebbe utile un taglio della base del debito (es. privatizzazioni).
• Per la Germania l’avanzo dell’ 1% annuo basterebbe, sempre in uno scenario economico
verosimile e positivo a convergere verso il 60% del debito su Pil.
• La Grecia anche in uno scenario positivo, attualmente difficilmente ipotizzabile, per convergere
al 60% del debito/Pil dovrebbe ottenere un avanzo primario costante superiore al 5%, di difficile
attuazione.
• La Grecia senza un sostanzioso haircut del debito e riforme importanti, difficilmente potrebbe
rientrare nei parametri.
Bilanci pubblici
in deficit
Elevato tasso di
disoccupazione
Scarsa
competitività
Patto di
bilancio o
fiscal
compact
Invecchiamento
della
popolazione
Nel progetto
dell’Unione Europea
restano ancora molte
questioni da risolvere.
Per risolvere questi
problemi gli stati
aderenti hanno
stipulato il “Patto di
bilancio”.
• Garantire avanzi primari
• Variazione della base monetaria
• Controllo dei tassi d’interesse
stimolare la crescita economica
grandi opere
• Investimenti in Formazione e R&S
: le regole
struttura dimensionale delle imprese
specializzazione “italiana”