Patologie respiratorie Una maggiore diffusione della broncopneumopatia nelle province di Bari, Brindisi e Taranto Gli obiettivi del Progetto Qu.A.D.R.O. nella Regione Puglia Filomena D’Amico, Giuseppina Nicassio, Antonio Papagni, Marina Scaglione La Broncopneumopatia cronica ostruttiva è una entità nosologica, a carico dell’apparato respiratorio, caratterizzata da un’ostruzione persistente del flusso aereo generalmente progressiva ed associata ad una abnorme risposta infiammatoria del polmone all’inalazione di fumo di sigaretta o di particelle nocive o gas. I fattori principali cui si attribuisce la BPCO sono: la Bronchiolite ostruttiva, processo infiammatorio che danneggia i bronchi dopo prolungata esposizione ad agenti irritanti, riducendo il calibro delle vie aeree e, di conseguenza, ostacolando i flussi espiratori e l’Enfisema, che comporta danno anatomico e riduzione della forza di retrazione elastica del parenchima polmonare. La conseguenza diretta dell’ostruzione delle vie aeree è l’iperinflazione ossia la difficoltà nell’espirazione che a sua volta comporta l’intrappolamento di aria nei polmoni (iperinsufflazione), l’appiattimento del diaframma e la dilatazione della gabbia toracica. Tali modificazioni strutturali e funzionali portano i muscoli respiratori ad un sovraccarico con compromissione dell’ efficienza degli stessi. La BPCO si presenta, dunque, come una patologia lenta, progressiva ed irreversibile che, se non trattata, conduce ad insufficienza respiratoria trattabile con la sola ossigeno-terapia, intesa come riabilitazione respiratoria. Oltre a fattori di rischio endogeni quali cause genetiche od infezioni respiratorie contratte durante la prima infanzia, la principale causa esogena della BPCO è il fumo di tabacco, in particolare quello di sigaretta (oltre l’80% dei casi): smettere di fumare costituisce, dunque, un intervento fondamentale per rallentare l’evoluzione della patologia. Un ruolo determinante è attribuibile all’esposizione a polveri, sostanze chimiche, vapori o fumi irritanti all’interno dell’ambiente di lavoro e l’inquinamento da combustibile utilizzato per cucinare e riscaldare ambienti mal ventilati: l’OMS denuncia che ogni anno muoiono circa 400.000 persone di BPCO per l’esposizione ai fumi combustibili. Ogni qualvolta ci si trova in presenza di un paziente che è stato esposto a fattori di rischio e che presenta sintomi quali tosse, espettorato e mancanza di fiato durante lo sforzo fisico, dovrebbe essere considerata la diagnosi di BPCO da confermare mediante prove di funzionalità respiratoria come la Spirometria. La gravità della patologia, classificata secondo le Linee Guida GOLD in IV livelli, viene determinata proprio sulla base delle anomalie registrate con la Spirometria cui seguono poi ulteriori indagini quali emogasanalisi, test del cammino, radiografia del torace ed emocromo. Secondo studi epidemiologici condotti a livello internazionale, la patologia colpisce il 4-6% della popolazione adulta europea e, a causa della sottostima e della diagnosi tardiva, spesso si associa a progressiva disabilità ed elevata mortalità: è classificata come quarta causa di morte in Puglia, anche a causa della comorbidità cui sovente si accompagna. E’ possibile valutare l’andamento dal punto di vista epidemiologico della BPCO in Puglia valutando i dati SDO (Schede di Dimissione Ospedaliera) riguardanti un lungo periodo di tempo che va dal 1999 sino al 2007. Vengono valutati tutti i codici ICD IX per la patologia con e senza riacutizzazioni e per l’insufficienza respiratoria acuta. Come illustrato nella tabella che segue, il numero assoluto ed il tasso per 10.000 abitanti si è ridotto durante il tempo valutato. Tabella 1. Prevalenza di BPCO (tutte le cause). 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 O D.H. O D.H. O D.H. O D.H. O D.H. O D.H. O D.H. O D.H. O D.H. Tasso x 10.000 25 9 32 250 40 236 38 250 35 262 38 203 28 232 44 295 17 275 15 Ricove ri 12. 308 1.096 11.564 1.006 11.860 1.278 11.991 205 12.651 246 11.743 531 13.067 661 11.987 724 11.201 605 Il ricovero in assenza di altre complicanze potrebbe realizzarsi in regime di Day Hospital (DH) piuttosto che come Ospedalizzazione (O) Risulta inoltre che le province di Bari, Brindisi e Taranto sono quelle a maggior diffusione della Broncopneumopatia o, quantomeno, quelle in cui i residenti fanno maggior ricorso all’ospedalizzazione per la patologia in esame. Le fasce di popolazione maggiormente interessate ( vedi Tabella 2) risultano essere quelle comprese tra i 70 e 79 anni e 80 e oltre. La distribuzione per età è simile tra uomini e donne; in entrambi i casi le classi di età più colpite sono quelle superiori a 65 anni di età, senza differenze tra le province di residenza. La prevalenza media risulta costantemente maggiore per i soggetti di sesso maschile: il rapporto M/F è pari a 2,2; nella sola provincia di Foggia il rapporto M/F è più basso e pari a 1,7 mentre, nelle altre province, il valore del rapporto invece non si discosta molto da quello regionale. Tabella 2. Prevalenza media *10.000 abitanti per BPCO per classi di età e per provincia. Età Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale 0 - 49 1,54 2,27 1,37 1,40 1,89 1,60 50 - 59 13,46 24,03 17,00 15,36 17,94 16,18 60 - 69 48,74 72,19 46,84 49,04 52,97 51,51 70 - 79 100,86 146,92 98,40 95,33 119,10 106,69 80 e oltre 155,39 187,44 123,59 123,29 171,11 148,50 Totale 19,61 30,81 19,46 21,02 23,43 21,53 L’analisi dei ricoveri ripetuti relativi a pazienti dimessi nel periodo 2000-2005 con diagnosi principale di BPCO o insufficienza respiratoria acuta, analizzati per DRG, evidenzia come, per il DRG 88, ci sia una bassa percentuale di ripetizioni a breve termine (entro un giorno o una settimana), mentre le ripetizioni entro 1 giorno dalla precedente dimissione sono particolarmente frequenti per pazienti dimessi con DRG 475, 483 e 76. Al contrario, per i DRG 87 e 101 si nota un’alta percentuale di ripetizioni a lungo termine (dopo 15 giorni dalla precedente dimissione). Nel primo caso si deve ipotizzare un’alta percentuale di trasferimenti dagli Ospedali a bassa, verso quelli a più elevata specializzazione. Nel caso dei DRG con più elevata ripetitività a lungo termine si può ipotizzare la presenza di una condizione clinica del paziente che induce a una nuova ospedalizzazione. Nell’ambito di tale scenario si inserisce il Progetto Qu.A.D.R.O. nella Regione Puglia Si tratta di un progetto di Clinical Governance, esteso a tutto il territorio della Regione, che intende promuovere e consolidare forme di cooperazione tra Medici di medicina generale, Società scientifiche (SIMG, AIPO) e strutture sanitarie e creare un confronto sistematico tra gli operatori anche attraverso l’autoanalisi dei comportamenti prescrittivi. Attraverso il monitoraggio pneumopatico, non sempre appropriata dei percorsi di corretta diagnosi e terapia, territorio. del percorso assistenziale offerto sul territorio al paziente broncoin accordo con linee-guida condivise, si intende promuovere la gestione salute, avviare un miglioramento qualitativo dell’assistenza attraverso la favorire l'appropriatezza prescrittiva dei medici e l’integrazione ospedale- Attraverso la costituzione di un board scientifico in seno alla Regione, si è proceduto alla identificazione e condivisione della sequenza degli interventi e sono stati stabiliti i criteri epidemiologici necessari al reclutamento dei pazienti da inserire nel campione oggetto di intervento. Il percorso progettuale parte dalla definizione della prevalenza regionale di BPCO, ottenuta attraverso l'analisi e la revisione sistematica della banca dati sanitaria, che consente l’identificazione delle coorti di pazienti assistiti da ciascuno dei MMG coinvolti nel percorso di audit clinico. Tra gli altri soggetti coinvolti, oltre ai MMG, vi è la regione Puglia, per il tramite dell’Agenzia Regionale Sanitaria, che ha assunto il compito di reperire i flussi di dati amministrativi necessari, di diffondere le informazioni ai direttori dei distretti e ai MMG delle 6 ASL, di assistere i singoli MMG nel percorso di autoanalisi delle caratteristiche prescrittive in ambito BPCO e di esaminare i risultati di outcomes prodotti. Altro partner progettuale è Cineca (Consorzio Interuniversitario-SISS), che si occupa della ricezione, validazione, standardizzazione, elaborazione e analisi dei flussi di dati relativi alle prestazioni sanitarie e farmaceutiche in ambito BPCO inviate dalla Regione, del set up e mantenimento dell'infrastruttura tecnologica di base, del backup dei dati, della messa a disposizione dei flussi di analisi ai vari attori coinvolti mediante un sistema web-based, della progettazione e realizzazione di reportistica standarizzata per i medici di base. Obiettivo intermedio del progetto consiste nel favorire l’implementazione al cambiamento determinata dal confronto interattivo e continuativo tra le diverse professionalità coinvolte. Dopo l’analisi dei dati pervenuti a fine progetto, si andrà a valutare e discutere, insieme agli specialisti del board regionale, i risultati ottenuti confrontandoli con tutti gli attori e si valuterà l’opportunità di adottare nuove strategie di intervento a livello regionale. L’obiettivo finale del progetto è di cogliere, attraverso l’elaborazione del materiale fornito dai medici alla fine del percorso di audit clinico, le possibilità di miglioramento e le proposte operative per modificare gli ambiti di non appropriatezza al fine di garantire la massima efficacia terapeutica nel rispetto della continuità assistenziale sul territorio.