Materiali:Il debito pubblico. Ricerca studenti

Storia del commercio internazionale
10 Dicembre 2008
IL DEBITO
PUBBLICO
Monfredini Cristina
Parduzzi Sabine
DEFINIZIONE:
Per DEBITO PUBBLICO si intende il debito
dello Stato nei confronti di altri soggetti,
individui, imprese, banche o soggetti stranieri,
che hanno sottoscritto obbligazioni destinate a
coprire il fabbisogno finanziario statale.
UN PO’ DI STORIA:
-
1950-1973 Età dell’oro del welfare capitalism
-
Anni ’70 crisi petrolifera (1973;1979)
-
-
1971 sospensione da parte di Nixon della
convertibilità del dollaro in oro.
1980 diffusione del dubbio che i paesi capitalisti
avanzati si trovassero di fronte ad una grave crisi
fiscale (e conseguente crisi del welfare state).

-
Dalla seconda metà del XIX secolo, i ruoli e le attività
dello Stato moderno si sono ampliati.
1950 la spesa statale crebbe con relativa lentezza per
poi aumentare notevolmente negli anni successivi.
Aumento della SPESA
PUBBLICA
IL DOPOGUERRA (1950-1973)

Lo stato svolse nel dopoguerra un ruolo essenziale nel
sostenere l’economia attraverso la spesa pubblica e nel
diminuire i conflitti sociali elargendo ai cittadini servizi e
assistenza.
La guerra aveva legittimato un ruolo dello stato più
interventista.
L’espansione dello stato sociale indusse però le
amministrazioni pubbliche a spendere molto più di quanto
incassavano attraverso il prelievo fiscale, aprendo pesanti deficit
nei bilanci statali
 In momenti di crisi lo stato può attivare quelli che vengono detti
ammortizzatori sociali
MECCANISMO DELLO SVILUPPO NEL
DOPOGUERRA
Le economie industriali capitalistiche avevano basato la loro crescita
su alcune condizioni:
-
Egemonia economico-politica degli USA (creazione del sistema
monetario basato sul dollaro) - Accordi di Bretton Woods-
-
Crescita delle retribuzioni
-
Espansione dei consumi privati
-
Intervento dello stato a sostegno dell’economia
-
Rapporti favorevoli tra Occidente e paesi produttori di materie
prime
ROTTURA DEL MECCNISMO DI
SVILUPPO
 nella seconda metà degli anni ’60 queste condizioni
favorevoli erano venute meno con una conseguente
rottura di questo equilibrio
Quali sono state le ragioni?
1) sospensione della convertibilità del dollaro in oro da parte
di Nixon in seguito all’aumento del volume della moneta in
circolazione rispetto alle scorte auree
2) Crisi energetica
CRISI ENERGETICA


1973 la prima grave crisi energetica la crisi derivò
dalla decisione dei paesi produttori di petrolio, riuniti
nell’ OPEC (Organisation of Petroleum Exporting
Cpountries) di ridurre l’estrazione e la vendita di
greggio, per farne salire il prezzo;
questo aumento ebbe conseguenze molto serie sulle
economie occidentali; il forte rincaro si tradusse in un
enorme aumento dei costi di produzione costringendo
le economie occidentali a ridurre la produzione e i
consumi.
1979 seconda crisi petrolifera
Se l’aumento dei costi comportò una crescita
generale dei prezzi = INFLAZIONE
L’inflazione rallentò la produzione e i consumi
= RECESSIONE
STAGFLAZIONE
In tempi di forte inflazione è conveniente contrarre
debiti perché il loro valore si riduce ogni anno in
misura eguale al tasso: si ridussero perciò anche i
debiti pubblici.
In quegli anni però:
INFLAZIONE +
STAGNAZIONE ECONOMICA (=scarsa o nulla
crescita dell’attività economica)
=
STAGFLAZIONE
Il gettito fiscale (=provento complessivo che deriva
da uno o più tributi) si contrasse drasticamente, di
conseguenza si ebbe un crescente ricorso
all’indebitamento e una nuova accumulazione di
debito governativo.
Se inizialmente il tasso di interesse era inferiore al
tasso di inflazione e quindi il debito pubblico diminuì,
con il secondo aumento del petrolio nel 1979, questo
stato finì e iniziarono le difficoltà.
Se prima del 1972 le entrate statali erano allineate
alle spese in tutti i paesi del G6 (Usa, Giappone,
Regno Unito, Germania Occidentale, Francia e Italia)
tranne che in Italia, nel 1980 il pagamento degli
interessi sul debito incideva pesantemente nella
spesa governativa.
All’inizio degli anni ’80 alcuni stati democratici
convogliavano più del 50% del loro Pil nei bilanci
pubblici.
METODOLOGIE DI FINANZIAMENTO
DELLA SPESA PUBBLICA
Si possono individuare 3 principali sistemi di
FINANZIAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA:
1) TASSAZIONE: tassando famiglie, imprese,
lavoratori, il patrimonio, il commercio (…)
2) “GUADAGNARE DENARO” mediante: entrate
commerciali degli enti pubblici o facendo pagare a
privati e organizzazioni la fruizione di servizi e
infrastrutture
3) INDEBITAMENTO: con imprese, privati e capitali
nazionali o esteri
TIPOLOGIE DI INDEBITAMENTO
A) Indebitamento verso l’interno: sbilancia il
capitale rivolto al settore privato
estromettendolo dall’accesso ai capitali
B) Indebitamento verso l’esterno: si vengono a
creare dipendenze nazionali da detentori
esteri di capitali
DISTINZIONE TRA TASSAZIONE E
DEBITO
Tra tassazione e debito c’è una distinzione di tipo
temporale:
TASSAZIONE: entrate correnti
finanziano la spesa corrente

DEBITO: differenza temporale fra
spesa corrente e rimborso futuro

DISTINZIONE TRA TASSAZIONE E
DEBITO
Tra tassazione e debito c’è una distinzione legata ai
soggetti coinvolti:


TASSAZIONE: è uno scambio bilaterale tra
contribuenti e stato
DEBITO: è uno scambio trilaterale perché
bisogna considerare anche coloro i quali prestano
denaro agli stati
TEORIE DEL DEBITO PUBBLICO

TEORIA ECONOMICA CLASSICA considerava
l’accumulo di debito una riorganizzazione temporale
della spesa paragonabile alla relazione esistente a
livello microeconomico tra spese e risparmio dei
singoli.
Ricorso alla tassazione
Ma se si accetta l’ipotesi classica della differenza
temporale ne consegue che il debito pubblico deve
essere sempre rimborsato dai contribuenti
futuri.

DAVID RICARDO sosteneva che gli individui
non agiscono come previsto (ovvero si
preparino ad affrontare il futuro onere fiscale
riorganizzando le finanze private) ma anzi,
consapevoli che non vivranno per sempre,
tendono a lasciare il debito in eredità alle
generazioni future.

KEYNES negò l’analogia fra conti dei privati e
conti dello stato;
- Keynes credeva che si dovesse ricorrere
all’inasprimento fiscale nella fase ascendente
del ciclo economico.
- Al contrario egli vedeva nell’indebitamento una
degli strumenti macroeconomici cui ricorrere per
superare i momenti di recessione.
Infatti se destinata all’istruzione, alle infrastrutture
e altri investimenti pubblici, la spesa pubblica
potrebbe accrescere il potenziale dell’economia
incrementando la produttività (circolo virtuoso)
INDEBITAMENTO O TASSAZIONE?

La concorrenza tra partiti rende il ricorso all’indebitamento
una scelta politicamente più attraente di un
inasprimento fiscale, poiché la creazione di un debito in
alternativa ad un aumento di tasse può apparire come un
sistema indolore di finanziamento della spesa pubblica.
Questa “preferenza” per l’indebitamento è dovuta al
cosiddetto fenomeno dell’ ”illusione finanziaria” ma in
realtà questa scelta si tradurrà in un livello di debito che
limita la spesa governativa futura e che comunque dovrà
essere recuperato attraverso una tassazione successiva.
La prospettiva di un debito pubblico viene quindi
preferita alla prospettiva di un aumento imminente
della tassazione.
AUMENTO DEL DEBITO PUBBLICO è considerato un
pericolo per il benessere delle nazioni nel lungo
periodo perché sintomo di una politica fiscale
imprudente e sbilanciata.
DEBITO PUBBLICO NEL MONDO
Fino ad ora abbiamo parlato del problema del debito
pubblico fino agli anni ’80 del 1900, ma bisogna
precisare che è un problema tutt’ora presente nelle
economie delle nazioni di tutto il mondo.
Il rapporto tra il debito pubblico ed il Prodotto
interno lordo, infatti, costituisce un importante
indice della solidità finanziaria ed economica di uno
Stato.
Debito pubblico rapportato al Pil
Notiamo variazioni molto ampie tra le varie
nazioni.
Queste variazioni sono dovute a politiche differenti
seguite da ciascuna nazione anche se hanno una
base socio-economica simile.
I governi di destra sono caratterizzati solitamente da un

intervento minore dello stato nel welfare e nel mercato del
lavoro e conseguentemente da una spesa minore;
I governi di sinistra invece perseguendo l’obiettivo di piena
occupazione necessitano di maggiori mezzi finanziari;
Tuttavia studi dimostrano che alcuni governi di
destra sono stati associati a livelli di debito più
alti (anni ’70-’80) poiché il desiderio di
riduzione delle tasse non corrisponde alla
capacità di far accettare riduzioni in campo
sociale.
PROSPETTIVE SULLA CRISI FISCALE
Ci sono stati in cui:
DEBITO PUBBLICO = PIL
(Uscite = entrate)
Eccezione: Il “modello nordico” riusciva a combinare
un esteso welfare state con bilanci statali in attivo
che consentivano al governo di contribuire a
finanziare la spesa privata.
PERCHE’ CONTROLLARE
L’ESPANSIONE DEL DEBITO
PUBBLICO?

a)
L’esigenza di tenere sotto controllo l’espansione del
debito pubblico ha due principali motivazioni:
Carattere finanziario: bisogna attenuare le
difficoltà di finanziare il debito pubblico quando
questo cresce troppo velocemente.
b) Se una parte dei risparmi privati finisce col
finanziare il debito pubblico, si sottraggono
risorse agli investimenti privati, con conseguenze
negative sulla crescita dell’economia
EFFETTO SPIAZZAMENTO
Possiamo quindi concludere affermando che il debito
pubblico sia un problema che grava sulle decisioni
dello Stato moderno.
Se infatti il sostegno sociale ai cittadini risulta
necessario, sempre più si manifestano problematiche
relative al reperimento di fondi finanziari.
FINE