La letteratura delle origini Andronico e Nevio

Andronico - Nevio
Libro di testo
pp.19-22;25-28
 396 presa di Veio
 340-326 sottomissione della Lega
Latina ed espansione in Campania
 343-290 guerre sannitiche
 281-272 guerra contro Taranto e
Pirro
Il contesto
storico
Guerre Puniche [264-241;
218-202; 149-146]
Espansione in Oriente [197 vittoria su
Conquista dell’Italia
peninsulare e
creazione
della confederazione
Romano Italica
Filippo V di Macedonia; 189 Scipione
sconfigge Antioco di Siria; 168 vittoria
romana su Perseo a Pidna; 146 distruzione
Corinto e assoggettamento della Grecia]
Conquista del Mediterraneo ed
espansione in Oriente
Dominio di Roma nel IIIII sec dopo le guerre
puniche
Dominio di Roma dopo le conquiste in Oriente
Contatti con la Magna Grecia
Quando Roma si espande nell’Italia meridionale,
dopo le guerre sannitiche e contro Taranto, entra in
contatto con la lingua e la cultura greca.
Le forme orali preletterarie italiche si incontrano con le
forme già codificate della letteratura greca.
Nel III secolo inizia la circolazione di singoli testi o sillogi di
testi greci.
Orazio, due secoli dopo, scriverà: Graecia capta ferum
victorem cepit et artes\intulit agresti Latio (Epist.2,1)
In seguito alla distruzione di Cartagine e alla conquista della
Grecia e dei regni ellenistici, Roma da piccola città-stato
diventa potenza egemone del Mediterraneo.
Ciò provocò una modificazione profonda dell’assetto
economico-sociale e culturale dell’Urbe: affluiscono in città
colti maestri geci; i giovani completano la propria educazione
con viaggi-studio ad Atene; si diffondono scuole filosofiche e
retoriche; nascono nuove mode e stili di vita raffinati.
Evento simbolo dell’ingresso cultura greco-ellenistica nella
neonata potenza romana fu la presenza nell’Urbe nel 167 a.C.
di mille ostaggi greci (fra cui lo storico Polibio) ospitati da
illustri famiglie patrizie.
Verso la cultura greca a Roma ci fu un
atteggiamento ambivalente
Ammirazione
Diffidenza
Doctrina Graecia nos et omni litterarum genere
superabat; in quo erat facile vincere non
repugnantes (Cicerone)
La Grecia ci superava nella filosofia e in ogni genere letterario;
in ciò era facile vincere coloro che non si opponevano
Conservatori
Il mutamento di gusto, sensibilità e
mentalità scatenò la reazione dei
conservatori, cioè di coloro che si
ergevano a strenui difensori del mos
maiorum.
Guida di questa reazione, sostenuta a più
riprese dal senato (vedi l’affare “politico”
dei Baccanali del 186 a.C.) fu nel II sec.
a.C. Catone il Censore che polemizza in
particolare contro la degenerazione dei
costumi e l’abuso privato della ricchezza.
I conservatori temevano che la
“contaminazione” con la cultura
ellenistica allontanasse dal negotium e
compromettesse le virtutes su cui si
fondava il codice di comportamento del
bonus civis.
Circolo degli Scipioni
Non si tratta propriamente di un
“circolo di intellettuali” con un vero e
proprio programma culturale, ma di un
gruppo di poeti latini (Terenzio, Ennio,
Lucilio), e di intellettuali greci (lo storico
Polibio giunto a Roma come ostaggio, il
filosofo Panezio), riuniti attorno ad
esponenti politici appartenenti al clan
degli Scipioni (Scipione Emiliano ed il
suo amico Gaio Lelio). Il gruppo vedeva
nell’apertura alla cultura ellenistica un
fattore decisivo di “sprovincializzazione”
della classe dirigente romana, pur non
trascurando le virtutes dei patres, si
aprono a nuovi gusti estetici e a nuovi
valori
promossi
dal
processo
dell’ellenismo
quale
l’ideale
di
philanthropia.
La nascita di una letteratura latina si ha per mezzo
del “trapianto” di generi letterari greci
Nessuno dei primi poeti è originario di Roma
Molti sono liberti (=schiavi, spesso di origine greca,
poi liberati)
 I primi autori “traducono” testi greci (vertere=
traduco in modo creativo, interpretando e adattando il
testo originale alla cultura romana ≠ exprimere,
ovvero tradurre in modo pedissequo e letterale)
L’attività poetica è controllata dallo stato
Livio Andronico
• Semigraecus
Nato a Taranto, nel 272 fu un degli schiavi condotti a Roma, dopo che Taranto
fu conquistata da Q. Fabio Massimo. Venne affrancato e svolse la professione
di grammaticus .
• “traduce” l’Odissea e una serie di opere teatrali
• Scrisse l’inno a Giunone regina
Nel 207-204 venne incaricato di comporre un inno propiziatorio per
scongiurare la minaccia dell’esercito di Asdrubale che devastava l’Italia.
• Dirige il collegium scribarum histrionumque
Dopo la vittoria romana su Cartagine , come segno di venerazione verso
Andronico, venne istituita la ‘corporazione degli autori e degli attori’, che
aveva sede nel tempio di Minerva sull’Aventino.
L’Odusìa
• Odusia=Odyssèus (Ulixes)
Perché
l’Odissea?
• Ulisse meglio di Achille incarna un ideale di virtus
• Non solo forza, ma anche intelligenza, fedeltà alla patria,
abilità oratoria, ecc.
• Fascino dell’avventura, andamento romanzesco
• Ulisse simile ad Enea
• Restano frammenti che mostrano le modalità della
“traduzione”
• Romanizzazione del testo: in saturni e con ricorso allo stile
dei carmina (arcaizzante), spiegando o semplificando il
testo là dove era oscuro o prolisso
Saturnio, verso “indigeno”
Virum mihi Camena insece versutum
Camena=
Casmena
Rotacismo
Carmena >
carmen
Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλὰ
πλάγχθη, ἐπεὶ Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσεν·" Odyssea (I,1)
Narrami o Musa quell’uomo scaltro che a lungo
errò dopo la distruzione di Troia
Teatro
Delle opere
teatrali di
Andronico
conserviamo
circa 50
frammenti,quasi
tutti di un solo
verso
Cicerone dà un
giudizio negativo
delle sue opere
Restano i titoli di 8 tragedie (5
del ciclo troiano)
Fonte: Sofocle
Ma lo rielabora
In particolare rielabora i versi:
Trimetro giambico +tetrametro
trocaico = SENARIO
GIAMBICO (il verso del teatro
latino)
comico
I generi teatrali
tragico
Palliata (commedia di
ambientazione greca) dal
pallium, corto mantello tipico
dei greci
Cothurnata (tragedia di
ambientazione greca) dai
cothurni, alte calzature
indossate dagli attori tragici
sulla scena
Togata (commedia di
ambientazione romana) dalla
toga, veste romana della vita
quotidiana
Praetexta (tragedia di
ambientazione romana) dalla
toga praetexta, orlata di rosso,
dei magistrati (la tragedia
prevede personaggi di alto
rango)
Gneo Nevio (275? …201?)
• È il primo scrittore di origine latina, originario
di Capua, combattè nella Prima guerra punica
• Dopo la guerra si stabilisce a Roma dove inizia
l’attività di autore di teatro
• Osò attaccare la potente famiglia dei Metelli
(fato Metelli Romae fiunt consules)
• Fu perseguitato dai Metelli e concluse la sua
vita (forse nel 201) in esilio
• Della sua opera restano solo frammenti: fabulae
cothurnatae e praetextae, commedie (alcuni
titoli sono greci, altri latini), Bellum Poenicum.
fabula praetexta
È l’inventor della fabula praetexta (tragedia di argomento
romano):
– Romulus
– Clastidium (episodio di storia contemporanea, per celebrare
la grandezza di Roma)
– Lupus (la lupa?)
Fonda l’epica romana
 Nuovo rapporto fra mito e storia: storia recente come oggetto
 Funzione celebrativa: esaltazione delle virtutes romane
Il Bellum poenicum
• Poema epico-storico in saturni dedicato alla narrazione della
prima guerra punica
• È carmen continuum
• Fonde guerra (Iliade) e viaggio (Odissea)
• Fonde mito (Troia) e storia (recente guerra punica) includendo
nella “archeologia” la rievocazione dell’arrivo di Enea nel
Lazio e della fondazione della città
• Se ne conservano 60 frammenti di max. 3 versi
• È forse il primo a formulare l’ipotesi dell’amore infelice di
Didone per Enea come àition delle guerre puniche
• L’eroe ha tratti tipici di un uomo romano: interesse per la
collettività, virtus militare, pietas
• Lo stile è arcaico e solenne, uso di allitterazioni, concisione