SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE Principi di Agronomia I - AGROMETEOROLOGIA docente: Mauro Mori Fattori che influenzano la produzione vegetale agraria (PVA) Il processo produttivo altera sempre il naturale ecosistema: dove ci sarebbe stata una vegetazione spontanea, composta da specie quasi sempre in equilibrio fra loro e con altri organismi, si sviluppa una coltura che fornirà risultati tanto più apprezzabili quanto minori saranno le pressioni competitive o parassitarie da parte di altre specie. Fattori che influenzano la Produzione Vegetale Agraria (PVA) Le produzioni vegetali sono ottenute dalla combinazione di fattori naturali, genetici e antropici: - Naturali = caratteristiche ambientali (clima e terreno) - Genetici = caratteristiche delle specie e cultivar (risposte quali-quantitative, adattabilità ecc..) - Antropici = tutto ciò che l’uomo è in grado di realizzare per migliorare le condizioni di vita delle piante. Ad esempio nei confronti di: clima (protezioni, frangivento....) terreno (lavorazioni, concimazioni, irrigazioni, sistemazioni..) competizione con altre specie (lotta alle infestanti) AGRONOMIA Articolazione del corso Il corso si articolerà in: 1) Agronomia: riferimenti di agronomia generale (produzione, clima e pianta, caratteristiche chimiche e fisiche del suolo, relazioni acqua-suolo-pianta-atmosfera, tecniche di coltivazione) 2) Esercitazioni sugli argomenti del corso e visite tecniche Testi consigliati: - Agronomia Generale - L. Giardini – Patron - Agronomia - F. Bonciarelli – Edagricole - Appunti dalle lezioni Relazione generale tra dose di un fattore e resa modelli descrittivi a = dose insufficiente per una risposta b = risposta con produttività marginale crescente c = risposta con produttività marginale decrescente d = senza variazione di risposta e = risposta riduzione crescente della risposta In natura l’andamento di un fenomeno quanti-qualitativo è espresso con modelli complessi (interagiscono due o più fattori) PVA = f (x1, x2, ...., xn) Il clima e le piante agrarie Radiazione Vento Temperatura Evapotraspirazione Idrometeore Umidità Campo meteorologico con stazione di rilevamento automatica Radiazione R* = Ro =Costante solare = Radiazione extra-terrestre (varia in funzione della distanza del sole, cioè con il giorno dell’anno) Rb = Radiazione diretta a onda corta proveniente direttamente dal Sole (varia con latitudine, stagione, ora) Rd = Radiazione diffusa a onda corta (intercettata dall’atmosfera e riemessa verso la terra) Rs = Radiazione globale = Rb + Rd ( = 0.3 - 3 m = UVBIR vicino) Rl = Radiazione a onda lunga = Rad. Termiche ( = 3 100 m) Rt = Radiazione totale = Rs + Rl ( = 0.3 - 100 m) Rp = PAR = Radiazione fotosinteticamente attiva ( = 0.4 - 0.7 m) s = ALBEDO = Riflettanza di una superficie riferita alla rad. ad onda corta = Rs ¯ / Rs (= 0.2-0.25 per le superfici vegetali) Rn = Radiazione netta = Rad. Incidente- Rad. Emessa = Rns + Rnl = (1-s)*Rs + (Rl+- Rl¯ ) Radiazione Da Fabbri Radiazione Radiazione In base alla lunghezza d’onda () la radiazione solare è divisibile: Banda di radiazione ( m) Energia (%) 7.8 Fenomeno bio-fisico dannosa, quasi completamente assorbita dallo strato di ozono atmosferico UV-C 0.20+0.29 UV-B 0.29+0.32 cancro della pelle, sintesi vitamina D UV-A 0.32+0.40 abbronzatura PAR 0.40+0.70 39.8 IR 0.70+1.50 38.8 fotosintesi rad. termica Radiazione PAR=La parte di radiazione che attiva la fotosintesi è solo quella compresa tra 0.4-0.7 m, cioè la conversione fotosintetica dell’energia. Tramite la clorofilla l’energia della radiazione solare è utilizzata per formare composti al elevato valore energetico (carboidrati) che fungono da magazzino per poi rifornire, tramite la respirazione, energia chimica da impiegare nella sintesi proteica e in tutti i processi di accrescimento della pianta. fotosintesi n H2O + n CO2 n (CHOH) + n O2 respirazione Radiazione • Solo la parte assorbita è utile per la fotosintesi • Il rapporto tra R trasmessa e Rn incidente fornisce una stima delle dimensioni dell’apparato fogliare Radiazione Zero specifico di illuminamento: quantità di luce al di sotto della quale il processo si arresta; Livello di saturazione: quantità di luce corrispondente alla massima attività fotosintetica; Differenza tra piante C3 e C4. C4 C3 Radiazione Fotos. netta = Fotos. lorda - Fotorespirazione • PIANTE C3: maggiore fotorespirazione, cloroplasti solo nel mesofillo • PIANTE C4: minore fotorespirazione, fotosintesi netta maggiore (ad alte T e Radiazioni); cloroplasti di due tipi nel mesofillo e nelle guaine, Zero specifico più basso e Punto di saturazione più alto. Radiazione Portamento delle foglie: foglie assurgenti (cereali) maggior penetrazione della radiazione (importanza del miglioramento genetico) Radiazione Alcuni indici di riferimento utili per valutare l’accrescimento LAI (Leaf Area Index): area di superficie fogliare che insiste sull’unita di area di superficie del suolo. Rappresenta la superficie assimilatoria Il LAI delle colture assume valori diversi nel corso dell’anno e del periodo in cui si svolge il ciclo Da Giardini Radiazione LAD (Leaf Area Duration): rappresenta la durata nel tempo dell’apparato assimilatorio. E’ l’integrale del LAI LAI e LAD tipici del mais e della soia Da Giardini CGR (Crop Growth Rate): rappresenta l’Accumulo di sostanza secca nel tempo (g m-2 oppure kg m-2) NAR (Net Assimilation Rate): rappresenta la resa in sostanza secca nell’unità di tempo per unità di superficie. Rapporto fra CGR e LAI. Radiazione Unità di misura • Flusso: MJ m-2 d-1 (o KJ m-2 d-1) o watt m-2 o cal cm2 d-1 • Fotometria: micromoli di fotoni s-1 m-2 (Einstein s-1 m-2) • Illuminazione: lux, basati sulla sensibilità dell’occhio umano • Eliofania assoluta: n° di ore di insolazione nelle 24 h (n) • Eliofania relativa: rapporto fra l’eliofania assoluta (n) e le ore di insolazione teorica (N). Questa dipende da latitudine e stagione ed è desumibile da tabelle. Radiazione • Rad. globale (Rs) SOLARIMETRO o PIRANOMETRO • Rad. totale (Rb) RADIOMETRO •Rad. netta (Rn) Doppio radiometro Costituito da una lente sferica che concentra i raggi del sole su di una striscia di carta cerata. La traccia della bruciatura permette di stimare le ore di insolazione reale Radiazione EFFICIENZA DELLA CONVERSIONE FOTOSINTETICA (Ef) Ef = Lso/ Li dove Lso (MJ m-2) = Energia della S.O. prodotta = S.O. (g m-2) * 16.7 kJ g-1 *10-3 Li (MJ m-2) = Energia luminosa incidente VALORI INDICATIVI PIANTE C3 (grano, erba medica, tabacco....) = 0.02 – 0.03 PIANTE C4 (mais, sorgo, canna da zucchero...) = 0.05 – 0.07 Radiazione L'EFFICIENZA VARIA IN FUNZIONE DI: 1. INTENSITA' DI LUCE 2. TEMPERATURA (25°C) 3. 4. CONCENTRAZIONE CO2 (vedere figure) STRUTTURA DELLA FOGLIA (es. cloroplasti su 2 strati in C4) TRASLOCAZIONE E ACCUMULO (feedback negativo dei sink) RESPIRAZIONE (anche in questo le C4 sono più 5. 6. efficienti) 7. NUTRIZIONE MINERALE E IDRICA 8. ARCHITETTURA FOGLIARE (foglie erette o orizzontali) Radiazione INTERVENTI POSSIBILI PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA • Scelta cultivar • Tecniche per migliorare la nutrizione e lo sviluppo della pianta (irrigazione, lavorazioni, concimazioni,...) • Epoca di semina • Riduzione traspirazione (frangivento) • Migliorare intercettazione (densità di semina, orientamento file (N-S), disposizione equidistante,...) • Consociazione temporanea Radiazione Rispetto al fabbisogno in luce le piante si dividono in: Sciafile = soffrono eccessi di luce Eliofile = richiedono elevata quantità di luce (Eziolatura, allettamento) Fotoperiodo: durata del periodo di illuminazione giornaliera (varia con latitudine e stagione. Fotoperiodismo: comportamento delle piante (induzione a fiore) in relazione al fotoperiodo Brevidiurne Fioriscono e Fruttificano con fotoperiodo 12 h: Es.: tropicali (mais, tabacco) Longidiurne Fioriscono e Fruttificano con fotoperiodo > 12 h: Es.: frumento, bietola, .... Neutrodiurne Indifferenti al fotoperiodo Temperatura La Temperatura è la manifestazione sensibile del calore, varia in funzione della radiazione e diminuisce all’aumentare dell’altitudine (in media circa 0.6 °C ogni 100 m) Influenza tutte le reazioni biochimiche delle piante e la loro intensità: Traspirazione, Respirazione, Fotosintesi, Att. enzimatica, Sintesi della clorofilla, Divisione cellulare, ecc.. Questi processi non avvengono quando si superano, in eccesso o in difetto, i limiti termici. Tali limiti sono caratteristici della specie, della cultivar e della fase di crescita in cui si trova la coltura. Temperatura INTERAZIONE TRA TEMPERATURA E RADIAZIONE SULLA FOTOSINTESI NETTA. (I numeri indicano intensità della PAR) • A bassi valori di radiazione prevale l’effetto della respirazione che aumenta al crescere della T. (Fn negativa oltre i 23-24 °C) • Al crescere della PAR si amplifica l’effetto della T. ed aumenta il valore della T. ottimale. Temperatura • Temperatura massima (giornaliera o riferita ad un periodo) • Temperatura minima (giornaliera o riferita ad un periodo) • Temperatura media (giornaliera o riferita ad un periodo) • Escursione termica (Tmax – Tmin) (stima dell’eliofania) ANDAMENTO TIPICO DELLA TEMPERATURA 40 35 30 25 ° h 14 25 cielo limpido 20 18° h 14 15 10 5 13° h 5 14° h 6 cielo coperto Escursione = 12°C Escursione = 4°C 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Temperatura La Temperatura influenza i processi di biologici e, pertanto, si riflette sull’accrescimento e sulla produttività. T. Ottimale = per la maggior parte delle specie coltivate in Italia è compresa tra 20 – 25 °C. Per le specie di origine tropicale (es. Mais) sale a oltre 30 °C MAIS Da Giardini Temperatura Zero di germinazione = caratteristica della specie Zero vegetativo = T. minima di vegetazione T. Massima = oltre la quale si arresta lo sviluppo. Es.: Mais oltre 35 °C, Barbabietola da zucchero 25 °C variano con la specie e con la fase di sviluppo Temperatura SOMME TERMICHE (ST) = sommatoria delle unità termiche giornaliere per un intervallo di tempo. La pianta per passare da una fase fenologica all’altra deve “incamerare” una certa quantità di calore, la durata del ciclo e/o di singole fasi può essere espressa in ST anziché in giorni ST = i n i 1 (T max T min) i cardinale min 2 • T max e Tmin = Temp. massima e minima giornaliera • cardinalemin = Zero vegetativo •se T max > Temp. massima di vegetazione, si considera questa per il calcolo della media Temperatura Fenologia = studia le interazioni tra ambiente e fenomeni di vita vegetale e animale; Fasi vegetative = momenti del ciclo biologico della pianta (germinazione, accrescimento, riproduzione – fioritura, maturazione – raccolta). Quando i periodi del ciclo sono messi in relazione all’andamento stagionale si parla di fenofasi o di fasi fenologiche Temperatura Danni Eccesso di T. Rallentamento o arresto dei processi biologici vitali influenza sulla crescita Aumento della traspirazione (che le piante utilizzano per la regolazione della temperatura interna) perdita di turgore cellulare Da freddo Rallentamento o arresto dei processi biologici vitali influenza sulla crescita Se < 0 °C può ghiacciare l’acqua all’interno dei tessuti o delle cellule aumento del volume con danni irreversibili Temperatura Tecniche per ovviare i danni = Scelta idonea di cultivar ed epoche di coltura irrigazione climatizzante, ombreggiamento, imbiancatura dei tronchi con calce Protezioni: Pacciamatura (copertura del terreno con film plastici o altro), Tunnel, Serre, ecc.. (usati anche per colture arboree ed ortaggi anticipati) Da Giardini Un tipo di pacciamatura Da Giardini Tunnels plastici per difesa dal freddo e/o anticipo della epoca di semina Temperatura La Temperatura è influenzata dall’emissione di calore del terreno (rad. ad onda lunga). Pertanto, soprattutto di notte tende ad essere più alta al livello del suolo che non in quota (gradiente termico negativo). In alcune situazioni si può avere inversione termica (gradiente positivo) con l’aria più fredda a livello del suolo. Se la temperatura scende al si sotto di 0 °C si hanno le brinate. INVERSIONE TERMICA per IRRAGGIAMENTO Nelle notti calme e serene [cioè in assenza di rimescolamento (vento), e di nubi che intrappolino le radiazioni termiche provenienti dal terreno (effetto serra) ] l’aria fredda (più pesante) tende a stratificarsi in basso. Fenomeno frequente in pianura, specialmente in Pianura Padana. Temperatura INVERSIONE TERMICA per CONVEZIONE Fenomeno frequente nei fondovalle L’aria fredda della montagna (più pesante)] scende lungo il crinale e si stratifica nel fondovalle . Si genera quindi una corrente ascensionale di aria calda (corrente di compensazione) Da Fabbri Temperatura Stufe Difesa antibrina Ventilatori costosi, poco efficienti Da Fabbri Da Fabbri Temperatura Irrigazione antibrina In uso su arboree e a volte su tunnel e serre; L’acqua congelando calore (80 Kcal/l); libera Sui rami e germogli si forma ininterrottamente uno strato di ghiaccio che liberando calore mantiene gli organi della pianta a T. non dannose intorno a 0 °C; Importante è la corretta gestione dell’impianto; L’impianto può essere usato per il normale intervento irriguo estivo. Da Fabbri Idrometeore Pioggia: è la principale fonte di acqua per l’agricoltura – parametro climatico fondamentale per definire l’idoneità del clima alla produzione vegetale Si definiscono i seguenti parametri Altezza Quantità di acqua caduta in un evento (mm) Intensità Quantità di acqua caduta nell’unità di tempo (mm/h) – erosione - Frequenza n° di giorni piovosi in un periodo (anno, mese, ecc.) Distribuzione Periodi di pioggia, (caratteristica di un ambiente) Pioggia Utile = frazione di pioggia che può essere utilizzata dalle piante: varia in relazione a molti fattori (es.: intensità di P., tipo di terreno, coltura, umidità del suolo, ecc..). In genere utile se > 10 mm in 24 h. Idrometeore Probabilità che un determinato valore di pioggia (es. piogge mensili, annuali, stagionali,…) venga superato (Hazen). • Occorrono i dati di un certo numero di anni (meglio 30 o 50) • La probabilità di ogni singolo anno è data da: Fa = 100 * (2n – 1) 2N dove: n = numero d’ordine per valori decrescenti N = numero totale degli anni Esempio: La probabilità che vengano superati i 75 mm è del 20% cioè in 1 solo anno su 5. (E’ utile, per esempio, per progettare con maggiore sicurezza un impianto irriguo consortile) Idrometeore Neve: in genere fenomeno positivo per la produzione vegetale – strato coibente e lenta infiltrazione Rugiada: l’abbassamento notturno della T. provoca la condensazione del vapore acqueo (positivo) Brina: la rugiada a T. < di 0° C gela e origina le brinate (negativa, specie se tardiva) – Inversione termica Grandine: effetto meccanico sempre dannoso. Difesa attiva = razzi, nucleazione, reti antigrandine, consorzi di difesa (L. 25/5/70-364) Reti antigrandine Da Fabbri Vento Velocità = m s-1 Vento filato km d-1 Direzione venti prevalenti Azione meccanica = allettamento, stroncamento, ecc. Azione rimescolante dell’atmosfera, elimina i gradienti (stratificazioni) di CO2 , O2, vapore acqueo, ecc. Influenza la domanda evaporativa dell’atmosfera Trasporto di semi, infestanti, parassiti, polline (imp. anemofila) Ostacolo ad alcune pratiche – irrigazione, irrorazioni, ecc. Venti salsi, Erosione eolica Vento (scala BEAUFORT) velocità (km/h) tipo di vento velocità (nodi) caratteri velocità (m/s) 0 0-1 calma 0-1 il fumo ascende verticalmente; il mare è uno specchio. < 0.3 1 1-5 bava di vento 1-3 il vento devia il fumo; increspature dell'acqua. 0.3 - 1.5 2 6 - 11 brezza leggera 4-6 le foglie si muovono; onde piccole ma evidenti. 1.6 - 3.3 3 12 - 19 brezza 7 - 10 foglie e rametti costantemente agitati; piccole onde, creste che cominciano ad infrangersi. 3.4 - 5.4 4 20 - 28 brezza vivace 11 - 16 il vento solleva polvere,foglie secche,i rami sono agitati; piccole onde che diventano più lunghe. 5.5 - 7.9 5 29 - 38 brezza tesa 17 - 21 oscillano gli arbusti con foglie; si formano piccole onde nelle acque interne; onde moderate allungate. 8 - 10.7 6 39 - 49 vento fresco 22 - 27 grandi rami agitati, sibili tra i fili telegrafici; si formano marosi con creste di schiuma bianca, e spruzzi. 10.8 - 13.8 7 50 - 61 vento forte 28 - 33 interi alberi agitati, difficoltà a camminare contro vento; il mare è grosso, la schiuma comincia ad essere sfilacciata in scie. 13.9 - 17.1 8 62 - 74 burrasca moderata 34 - 40 rami spezzati, camminare contro vento è impossibile; marosi di altezza media e più allungati, dalle creste si distaccano turbini di spruzzi. 17.2 - 20.7 9 75 - 88 burrasca forte 41 - 47 camini e tegole asportati; grosse ondate, spesse scie di schiuma e spruzzi, sollevate dal vento, riducono la visibilità. 20.8 - 24.4 10 89 - 102 tempesta 48 - 55 rara in terraferma, alberi sradicati, gravi danni alle abitazioni; enormi ondate con lunghe creste a pennacchio. 24.5 - 28.4 11 103 - 117 fortunale 56 - 63 raro, gravissime devastazioni; onde enormi ed alte, che possono nascondere navi di media stazza; ridotta visibilità. 28.5 - 32.6 12 oltre 118 uragano 64 + distruzione di edifici, manufatti, ecc.; in mare la schiuma e gli spruzzi riducono assai la visibilità. 32.7 + grado Vento (2) BARRIERE FRANGIVENTO • Vive o morte • Direzione, densità Distanza a cui si avverte l’effetto della barriera Da Giardini Umidità dell’aria Umidità assoluta (Ua) = Grammi di Vapore acqueo in 1 m3 di aria Umidità massima (Umax) = presente alla pressione di saturazione ad una data temperatura. (col crescere della Temp. aumenta, in ragione esponenziale, la pressione di vapore saturo e, quindi, la quantità massima di vapore che può essere contenuta in 1 m3 d’aria) Umidità relativa (Ur) = rapporto percentuale tra Ua e Umax ad una data temperatura. UR% = Ua / Umax *100 = pva / pvs * 100 con pva = press. di vapore attuale e pvs = press. vapore saturo Deficit di pressione di vapore (VPD) = pvs – pva Il VPD è legato con una complessa relazione al potenziale idrico dell’atmosfera (a) Potenziale idrico Il potenziale idrico esprime la forza con cui l’acqua è trattenuta in un punto, o anche la pressione negativa (suzione) che si deve applicare per allontanare una quantità unitaria di acqua da un punto. Viene misurato in unità di pressione (bar, pascal ecc.), è di segno negativo ed è indicato con il simbolo E’ intuitivo, quindi, che se vengono a contatto sistemi con potenziale () idrico diverso si avrà una migrazione si avrà una migrazione di acqua da quello meno negativo (più alto) verso quello più negativo (più basso). A (A = -20 bar) H2O B (B = -100 bar) Potenziale idrico (2) Il flusso di acqua (g cm-2 s-1) in movimento tra due punti è regolato dalla Legge Generale del Trasporto (trasp. passivo): ΔΨ Flux R dove: Δ = differenza di Potenziale R = Resistenza al passaggio (analoga alla lagge di Ohm per l’intensità elettrica) Posto che il potenziale dell’acqua libera (acqua ) = 0 per definizione, il flusso evaporativo da una superficie di acqua libera dipende dal potenziale idrico dell’atmosfera: Evap. da sup. di acqua = -acqua- a / R ; dove acqua = 0 Pertanto l’evaporazione da superficie libera = -a / R R dipende dall’umidità relativa dell’aria nello “strato limite” (barriera di diffusione) a quindi costituisce “la domanda evaporativa” dell’atmosfera Potenziale idrico (3) Se i due sistemi a contatto sono la foglia e l’atmosfera, il passaggio di acqua da un sistema all’altro è la traspirazione. Questo flusso, quindi, dipenderà dal potere evaporante (domanda evaporativa) dell’atmosfera a, da potenziale interno della foglia f e da una serie di resistenze interne (es.: meccanismo stomatico) ed esterne (barriera di diffusione): Flusso trasp. a f R est R int La quantità totale di acqua persa per trasipirazione da una pianta nell’unità di tempo sarà = Flusso traspirativo X Superficie traspirante Potenziale idrico (4) Tale concetto può essere esteso anche all’interfaccia radici – terreno. I potenziali in gioco, in tal caso, saranno quello radicale e quello del terreno (Ψt, ne parleremo più avanti), le resistenze sono quelle che l’acqua (soluzione circolante) incontra muovendosi nel terreno e nel passaggio da questo alla pianta. Così anche il passaggio all’interno della pianta dalle radici, al fusto, fino ad arrivare alle foglie. In tal senso si parla di continuum suolo-pianta atmosfera , cioè un sistema unico in cui il passaggio dell’acqua (traspirazione) è segue la Legge Generale del Trasporto ed è regolato da un complesso equilibrio di potenziali e resistenze. Potenziale idrico (5) Il processo evapotraspirativo nel continuum S-P-A può essere descritto da un modello che segue le leggi dell’elettrologia Perché vi sia traspirazione ed evaporazione si deve avere un gradiente di potenziali: dal più alto – meno negativo – al più basso – più negativo. Così se il t dovesse scendere sotto il rad si arresterebbe la traspirazione, la stessa cosa avverrebbe in condizioni di saturazione dell’atmosfera (UR = 100%) Evapotraspirazione (ET) Il consumo idrico totale di una coltura lo possiamo considerare come la risultante di due componenti che interagiscono: AMBIENTALE Domanda evaporativa determinata da: temperatura, radiaz., UR, vento, disponobilità idrica, caratteristiche del terr. EVAPORAZIONE DAL TERRENO COLTURALE Sviluppo vegetativo determinato da: Clima, fertilità del terr., disponibilità idriche, caratteristiche della pianta (LAI), fase fenol. TRASPIRAZIONE DELLA PIANTA EVAPOTRASPIRAZIONE Evapotraspirazione (2) Il consumo idrico totale è funzione della superficie traspirante e, quindi, dipende dalla stadio di sviluppo in cui si trova la pianta. L’ET, pertanto, per poter essere considerata espressione dello stato idrico di un determinato ambiente climatico (cioè per far sì che questo possa essere confrontato con altri ambienti), deve essere STANDARDIZZATA nella sua componente traspirativa. Si ottiene così l’ Evapotraspirazione Potenziale Evapotraspirazione Potenziale (ETP) ET potenziale o ET di riferimento (ETP o ETo) = acqua consumata (mm) da un prato di festuca (o altra coltura simile con grado di copertura 100%) tenuta ad una altezza costante di 10 cm, in condizioni idriche e colturali ottimali. Corrisponde, dunque, alla quantità di acqua consumata in dipendenza della sola condizione climatica ed è una stima del Potere evaporante dell’atmosfera. Può essere stimata mediante: • metodi diretti = misurata (bilancio idrico, atmometro) • metodi indiretti = calcolata tramite formule empiriche o modelli basati sui fattori che la influenzano (elementi del clima: radiazione, temperatura e umidità dell’aria - VPD -, vento) Pianta e domanda evaporativa Perché nella pianta avvengano le funzioni vitali, queste devono essere in condizione di turgore (sufficiente quantità di acqua all’interno delle cellule). Pertanto le piante devono mantenere il bilancio idrico al loro interno inalterato, per quanto possibile. Dovendo rispondere alla domanda evaporativa dell’atmosfera, sulla quale non possono agire, le piante possono adottare meccanismi fisiologici e/o morfologici per conservare al meglio il loro stato idrico. Meccanismi di adattamento allo stress Aumentando il potere assorbente delle radici (abbassamento del radicale) Aumentando il flusso in ingresso (Assorbimento radicale) Aumentando la superficie assorbente con lo sviluppo e approfondimento degli apparati radicali (rapporto chioma radici) Aumentando le resistenze Riducendo il flusso in uscita (Traspirazione) Modifiche morfologiche (peli, cere, cuticole, ecc. ) Meccanismo stomatico Riducendo la differenza di potenziale ( a - f ) con abbassamenti del potenziale fogliare Radiazione Radiazione • Ai tassi attuali di CO2 le piante C4 sono più efficienti sia per una maggiore attività fotosintetica, sia per una minore fotorespirazione. • Con l’aumentare della concentrazione di CO2 aumenta l’efficienza delle C3, soprattutto perchè diminuisce la foterospirazione. • Ad un tasso doppio di CO2 rispetto a quello attuale le C3 dovrebbero diventare più efficienti delle C4 Umidità dell’aria Al variare della Temp. lo stesso valore di Ua determina valori di UR molto diversi (quasi il 100% a 12 °C e circa il 35% a 30°C) Barriera di diffusione UR bassa Vapor d’acqua UR 100% Strato limite Acqua libera Durante l’evaporazione si crea uno strato limite tra acqua ed atmosfera dove l’UR è quasi del 100%, quindi un VPD minimo che rallenta (o impedisce) l’evaporazione. Barriera di diffusione (2) Al di sopra delle aperture stomatiche si crea una barriera di diffusione del tutto analoga a quella vista in precedenza che normalmente viene rimossa dal vento. Quando questo manca la traspirazione diminuisce o si arresta. Barriera di diffusione (3) L’esistenza della barriera di diffusione è dimostrata dal grafico qui a fianco. A parità di apertura stomatica con aria ferma la traspirazione è molto inferiore. Meccanismo stomatico L’apertura e chiusura degli stomi è comandata dalle cellule di guardia che in condizione di turgore (τ) - si inarcano ed aprono lo stoma. Il turgore si ottiene favorendo l’ingresso dell’acqua in seguito ad un aumento della concentrazione di ioni K+ (pompa protonica) Così si abbassa il osmotico (π) del succo cellulare. Potenziale fogliare (f) f = - m – π + τ -m = potenziale matriciale, negativo, dipende dalle forze di adesione che uniscono le molecole d’acqua alla parte solida del citoplasma, varia in funzione della quantità di acqua presente. -π = o = potenziale osmotico del succo cellulare, negativo, diminuisce all’aumentare della concentrazione degli osmoliti presenti nella cellula + τ = t = pressione di turgore, positiva. Camera a pressione di Scholander per la misura del fogliare Misura del potenziale idrico () Unità di misura del 1 bar = 100 kPa 1 atm ( 1 kg cm-2) 10 m 1 MPa (megaPascal) = 10 bar 1 kPa (kiloPascal) = 1 cbar 1 mbar = 1 hPa (ettoPascal)