Cartografia per Orienteering_seconda parte

ORIENTAMENTO
 Il modo più semplice per indicare a qualcuno la
nostra posizione (posizione relativa) è quella di
far riferimento a punti fissi, i punti cardinali,
che, come è noto, sono Nord (settentrione o
tramontana), Sud (mezzogiorno o ostro), Est
(oriente o levante) e Ovest (occidente o
ponente); durante il giorno è possibile orientarsi
prendendo in considerazione il Sole, mentre di
notte possiamo farlo guardando le stelle (nel
nostro emisfero la Stella polare). L’uso della
bussola consente l’orientamento anche quando
non è possibile riferirsi al Sole o alle stelle, ma in
questo caso occorre tener conto che la direzione
dell’ago magnetico non coincide con quella del
meridiano, ma forma con questo un angolo
detto declinazione magnetica; ciò è dovuto al
fatto che i poli geografici e quelli magnetici non
coincidono e quindi per poter ottenere un
orientamento preciso con la bussola occorre
conoscere il valore di quest’angolo.
 Quando invece si vuole stabilire la posizione assoluta di un punto qualsiasi
della superficie terrestre occorre riferirsi al reticolato geografico e quindi
alle coordinate geografiche, la latitudine e la longitudine.
 Il
reticolato geografico è formato
dall’intersezione tra i meridiani e i
paralleli.
 I MERIDIANI sono i circoli massimi
passanti per i poli individuati da piani
passanti per l’asse terrestre.
 I PARALLELI sono quelle circonferenze
individuate da piani perpendicolari all’asse
terrestre e paralleli tra loro.
 Ne consegue che mentre i meridiani sono
tutti uguali tra loro, i paralleli no. L’equatore
è il parallelo più lungo e spostandosi verso i
poli i paralleli diventano sempre più corti
fino a divenire un punto esattamente ai poli.
 La latitudine è la distanza
angolare, misurata in gradi
e frazioni di grado, di un
punto dall’Equatore (il
parallelo di riferimento);
può essere Nord o Sud e
varia tra 0° e 90°.
 La longitudine è la
distanza angolare,
misurata in gradi e frazioni
di grado, di un punto dal
meridiano di Greenwich (il
meridiano di riferimento);
può essere Est o Ovest e
varia tra 0° e 180°.
LA CARTOGRAFIA
La cartografia è la scienza che ha per oggetto la
costruzione di carte idonee a rappresentare
graficamente e in maniera convenzionale, su di un
piano, gli elementi morfologici e dimensionali della
superficie terrestre.
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IL PROBLEMA CARTOGRAFICO
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 Poiché la Terra ha una forma sferoidale il sistema più
esatto per rappresentarla è quello di costruire dei
globi; però su di essi, a causa delle ridotte dimensioni,
potranno essere riportati solo i caratteri essenziali del
nostro pianeta.
 Una maggiore quantità di dati e di particolari possono
essere riportati invece sulle carte geografiche che
possono essere definite come rappresentazioni ridotte,
approssimate e simboliche della superficie terrestre.
CARATTERISTICHE DELLE CARTE
 Sono ridotte perché è necessario rimpicciolire secondo un certo
rapporto le dimensioni reali; a questo rapporto si da il nome do scala.
 Le carte sono approssimate perché non è possibile riportare
esattamente una superficie curva su un piano senza che questa subisca
delle deformazioni; i metodi utilizzati per rappresentare la superficie
terrestre in piano costituiscono le proiezioni geografiche.
 Sono simboliche perchè gli oggetti geografici (fiumi, boschi, opere
umane ecc.) dovranno essere indicati attraverso simboli particolari,
detti segni convenzionali. Tra questi, particolarmente importanti per le
carte topografiche sono le isoipse o curve di livello che sono le linee
che uniscono i punti che si trovano alla stessa altezza dal livello del
mare; servono per determinare l’altitudine di un punto sulla carta.
LA SCALA
 La scala è una delle caratteristiche più importanti della carta, ed è il
rapporto tra la lunghezza misurata sulla carta e la lunghezza ad
essa corrispondente sul terreno. Ciò è indicato attraverso un
rapporto che ha per numeratore l’unità e per denominatore il numero
delle volte di cui le distanze reali sono state rimpicciolite sulla carta.
In base alla scala le carte vengono classificate in:
 Piante e mappe (scala maggiore di 1:10.000): carte molto dettagliate;
 Carte topografiche (scala compresa tra 1:10.000 e 1:150.000): carte
piuttosto particolareggiate;
 Carte corografiche (scala compresa tra 1:150.000 e 1:1.000.000):
rappresentano vaste aree;
 Carte geografiche (scala minore di 1:1.000.000): rappresentano interi
continenti o tutto il pianeta (planisferi).
LE CARTE PERFETTE? NON ESISTONO!
Affinchè una qualsiasi rappresentazione della Terra possa essere
considerata esatta deve presentare contemporaneamente tre requisiti:
 l’equidistanza (deve rimanere inalterato il rapporto tra le lunghezze
sulla carta e quelle reali);
 l’equivalenza (deve essere costante il rapporto tra le aree della carta e
quelle reali);
 l’isogonia (l’angolo compreso tra due qualsiasi linee sulla carta deve
essere uguale a quello compreso tra le corrispondenti linee sulla
superficie terrestre).
Da quanto detto precedentemente solo i globi posseggono questi tre
requisiti contemporaneamente, mentre le carte geografiche, essendo
approssimate, potranno rispettarne al massimo uno e nemmeno in
modo completo.
 Comunque si può affermare che se le zone rappresentate sono
molto piccole le carte geografiche possono essere considerate
esatte.
Le proiezioni cartografiche
Riportare la superficie terrestre su un piano è un problema
essenzialmente matematico, in quanto consiste nel cercare una
funzione analitica che leghi la latitudine e la longitudine con le
coordinate piane dei punti sulla carta.
Il problema che deve affrontare chi disegna le carte geografiche
consiste nel trovare un accorgimento per rappresentare una superficie
sferica (la Terra) su un foglio piano (la carta geografica). Il problema
non si pone quando si vogliono rappresentare piccolissime porzioni di
superficie terrestre (per esempio le carte catastali), ma diventa notevole
quando le aree da rappresentare sono molto grandi.
Si parla allora di proiezioni cartografiche, cioè di un insieme di
regole che permettono di riportare sul piano della carta ogni punto
della superficie terrestre rappresentata.
Non è possibile “spianare” una superficie sferica o, più in
generale, curva senza deformarla, cioè senza apportare
compressioni ed espansioni ad alcune, se non a tutte le sue
parti. Quindi in conseguenza la superficie di riferimento
per trasformarsi sul piano dovrà necessariamente subire
dilatazioni o contrazioni oppure dilatazioni in certe zone e
contrazioni in altre.
 Per proiezioni cartografiche si intendono una serie di procedure che
sostanzialmente tendono a proiettare il reticolato geografico della Terra
su un foglio di carta. A seconda di dove e di come si mette il foglio si
ottengono proiezioni diverse. I metodi sono diversi e ognuno “porta
con sé” una certa quantità di errore.
 Una volta che sulla carta sono state disegnate le referenze geografiche
(meridiani e paralleli) sarà possibile, utilizzando le coordinate
geografiche dei luoghi da cartografare, disegnare i territori sulla carta.
 Alcune proiezioni mantengono l’equidistanza, altre l’equivalenza, altre
l’isogonia. Sta al cartografo scegliere, in base alle proprie necessità, il
tipo di carta più utile.