1 Schema dell'apparato digerente umano 2 Anatomia dell’apparato digerente È suddiviso in: - intestino tenue - intestino crasso. L'intestino tenue (piccolo intestino) è suddiviso in duodeno, digiuno e ileo (quest’ultima porzione solitamente viene utilizzata per confezionare una ileostomia). L'intestino crasso (grande intestino)si divide in: cieco, colon (ascendente, traverso e discendente), sigma e retto. Intestino tenue e crasso sono suddivisi grazie alla valvola ileocecale. 3 4 Carcinoma del Colon-Retto Come origina E 'generalmente accettato che la quasi totalità dei cancri del colon e del retto hanno inizio da polipi benigni. Queste neoformazioni pre-maligne insorgono sulla parete intestinale e possono eventualmente aumentare di dimensioni e diventare cancro nel giro di diversi anni. La rimozione di polipi benigni è un aspetto della medicina preventiva che funziona davvero! 5 Prevenzione primaria Anche se non definitivamente provato, ci sono alcune evidenze scientifiche che la dieta può giocare un ruolo significativo nella prevenzione del cancro colorettale. Attualmente come prevenzione primaria sono disponibili dei generici consigli di igiene alimentare (riduzione globale degli alimenti ad alto apporto calorico ed aumento del consumo di alimenti ad alto contenuto di fibre e scorie ed adeguato apporto di acqua con la dieta). 6 Prevenzione Secondaria Il cancro del colon è prevenibile. Il passo più importante verso la prevenzione del cancro del colon è sempre un test di screening. Ogni test di screening positivo (anormale) dovrebbe essere seguito da una colonscopia. Alcune persone preferiscono iniziare con una colonscopia come test di screening. Circa l'80% dei nuovi casi di carcinoma del colon-retto si hanno in soggetti asintomatici ed in assenza di fattori di rischio conosciuti. Nonostante il cancro colorettale possa insorgere a qualsiasi età, più del 90% dei pazienti hanno un’età maggiore di 50 anni, ed il rischio raddoppia ogni dieci anni di vita. Pertanto in soggetti con età superiore ai 50 anni, dovrebbe essere proposta l'esecuzione di una pancolonscopia, con l'obiettivo di identificare individui con carcinoma colo-rettale o polipi adenomatosi. Questa poi dovrebbe essere ripetuta ogni 5 anni. 7 Oltre all'età vi sono altri fattori ad alto rischio quali: una storia familiare di cancro del colon-retto e di polipi (individui con due o più parenti di primo grado affetti da carcinoma del colon-retto o polipi adenomatosi) oppure una storia personale di colite ulcerosa, polipi del colon o il cancro di altri organi, in particolare del seno o dell'utero. Questi soggetti devono essere pertanto sottoposti a protocolli di sorveglianza più stretti rispetto alla popolazione generale. Ad esempio, gli individui che hanno familiarità per il cancro del colon o polipi intestinali dovrebbero iniziare lo screening all'età di 40 anni. 8 La prevenzione dei tumori colorettali Nella 3a edizione del Codice Europeo contro il Cancro è stata introdotta la seguente ulteriore raccomandazione: “Uomini e donne dai 50 anni in poi dovrebbero beneficiare di uno screening colorettale nell’ambito di programmi di prevenzione istituzionali con procedure di controllo di qualità”. Pertanto, in tutte le Regioni italiane sono stati avviati programmi di screening nella popolazione generale (50-70 anni). I programmi di screening hanno avviato una “nuova era” nel trattamento dei tumori colo rettali. 9 Tumori del colon-retto Sintomi e Segni sospetti per tumore del colon: • • • • • • alterazione dell’alvo positività alla ricerca di sangue occulto nelle feci anemizzazione dolori addominali calo ponderale presenza di sintomi e segni da occlusione intestinale parziale o totale • meno frequentemente addome acuto da perforazione neoplastica 10 I sintomi I sintomi più comuni sono il sanguinamento rettale e cambiamenti nelle abitudini intestinali, come la stipsi o diarrea. Questi sintomi sono comuni anche in altre malattie per cui è importante sottoporsi ad una visita approfondita nel caso in cui si dovessero verificare. Dolore addominale e perdita di peso sono di solito sintomi tardivi e sono indicativi di una possibile malattia diffusa. Purtroppo molti polipi e cancri in fase iniziale non danno alcuna sintomatologia. E’ per questo che è così importante lo screening! 11 La colonscopia permette la visualizzazione di tutto il colon, l'identificazione e l'asportazione mediante strumenti dedicati di tutti i polipi e la possibilità di eseguire delle biopsie; tale esame endoscopico viene condotto in regime ambulatoriale o di day surgery (ricovero al mattino e dimissione nelle prime ore della sera), e può essere eseguito con o senza sedazione (questa non prevede l'intubazione del paziente che rimane in respiro spontaneo). Il paziente dovrà eseguire il giorno precedente all’esame una preparazione intestinale con un lassativo e una dieta priva di scorie per circa 7 giorni precedenti l’esame. 12 Ci sono diversi metodi per diagnosticare il tumore del colon-retto. Questi includono un esame rettale digitale, un'analisi chimica delle feci per la ricerca del sangue occulto, la rettosigmoidocolonscopia (o colonscopia) con endoscopio flessibile (uno strumento tubulare dotato di telecamera in punta, utilizzato per controllare la parte inferiore dell'intestino), il clisma opaco e la TC colonscopia virtuale (una TC dell’addome con ricostruzione digitale del lume intestinale). Un macchinario per la TC Colon in 3D 13 Trattamento del cancro colo-rettale Il trattamento del cancro colo-rettale prevede un intervento chirurgico in quasi tutti i casi per il raggiungimento di una guarigione completa. La radioterapia e la chemioterapia sono a volte utilizzate in aggiunta all'intervento chirurgico. Nell’ 80-90% dei casi si raggiunge una guarigione completa se il tumore viene diagnosticato e trattato nelle fasi iniziali. Il tasso di guarigione scende al 50% o meno se diagnosticato nelle fasi successive. Grazie alla tecnologia moderna, meno del 5% di tutti i pazienti con cancro colo-rettale richiedono una colostomia, cioè il confezionamento chirurgico di un ano artificiale sulla parete addominale. 14 Tumori del colon-retto Le sedi più colpite sono il retto (50% dei casi) ed il sigma (20% dei casi), il colon ascendente ed il trasverso con la flessura splenica sono interessati rispettivamente nel 16% e nell’8% dei casi. 15 Tumori del colon-retto Le abitudini alimentari «mediterranee» nel passato hanno protetto nei confronti del tumore del colon retto i residenti nel Sud rispetto a quelli del Centro-Nord, come dimostrano le grandi differenze di mortalità fino agli anni Settanta. 16 Tumori del colon-retto Tuttavia negli ultimi anni la mortalità da tale neoplasia è diminuita progressivamente, sia grazie ad una diagnosi precoce mediante i programmi di screening che ad un trattamento integrato più efficace. 17 Tumori del colon-retto Il paziente con tumore del colon può giungere all’attenzione del chirurgo già con diagnosi di neoplasia: in tal caso si dovrà valutare la documentazione del paziente al fine di stabilire il successivo iter diagnostico e terapeutico. 18 Diagnosi e stadiazione Dosaggio CEA Colonscopia + biopsia: permette esecuzione di esame istologico su biopsie. Se non eseguibile, valutazione mediante Clisma opaco doppio contrasto oppure colonscopia virtuale TC addome-pelvi con M.d.C: per evidenziare eventuale disseminazione metastatica, soprattutto epatica Rx del torace: valutazione eventuali ripetizioni polmonari 19 Tumore del colon-retto trattamento • La terapia è prevalentemente chirurgica e consiste nell'asportazione del tumore. • Spesso si ricorre anche all'impiego di trattamenti chemioterapici, radioterapici o radiochemioterapici combinati da effettuare prima dell'intervento chirurgico (trattamento neo-adiuvante) allo scopo di ridurre le dimensioni del tumore, oppure dopo l’intervento (trattamento adiuvante) volto a ridurre il rischio di recidiva (ripresentazione locale del tumore) e di comparsa di metastasi a distanza. 20 Tumori del colon-retto trattamento Gli interventi chirurgici radicali prevedono sempre • l’asportazione della neoplasia e dei linfonodi loco-regionali. • Talvolta è necessario il confezionamento di una stomia (colostomia o ileostomia) ovvero una deviazione delle feci che verranno eliminate attraverso una breccia cutanea in corrispondenza della parete addominale anteriore. 21 Tumori del colon-retto La stomia potrà essere • temporanea o • definitiva in base allo stadio di malattia (l’estensione locale e a distanza) e al tipo di intervento eseguito. I pazienti sottoposti ad interventi chirurgici con creazione di una colonstomia, temporanea o definitiva, vengono supportati ed addestrati da figure infermieristiche qualificate. 22 Tumori del colon-retto Nei casi in cui il tumore non fosse asportabile chirurgicamente in modo radicale, possono essere impiegati trattamenti chemioterapici e/o radioterapici, principalmente a scopo palliativo 23 Tecniche chirurgiche Emicolectomia destra Emicolectomia destra allargata al trasverso Emicolectomia sinistra Emicolectomia sinistra allargata al traverso Tecniche laparoscopiche 24 Trattamento Preparazione del paziente all’intervento chirurgico · Esame emocromocitometrico completo · Profilo ematochimico · ECG con eventuale valutazione cardiologica · Trasfusioni in caso di anemizzazione · Profilassi tromboembolica con eparina a basso peso molecolare · Valutazione nutrizionale · ASA score · Preparazione meccanica dell’intestino · Antibioticoprofilassi: dimostrata efficacia nella riduzione del rischio infettivo somministrazione e.v. all’induzione dell’anestesia documentato incremento del rischio infettivo 25 Due o Tre giorni prima dell’intervento eseguire la preparazione intestinale con Isocolan 8 buste – Selg esse 4 : diluendo 4 buste in due litri di acqua da somministrare la mattina e 4 buste in altri due litri di acqua da somministrare il pomeriggio . La Dieta priva di scorie ( frutta e verdura ) almeno una settimana prima dell’intervento. Somministrare alle ore 22 la profilassi tromboembolica su prescrizione medica la sera prima dell’intervento il paziente si può alimentare. 26 Il giorno dell’intervento Se il paziente è diabetico eseguire DTX preoperatorio Se è un paziente cardiologico o soffre di ipertensione arteriosa somministrare la terapia domiciliare. Se prescritto dal medico iniziare la somministrazione della terapia antibiotica. Il paziente resta a digiuno. 27 Post-operatorio In I e in IV giornata postoperatoria vengono eseguiti esami ematici di controllo come da protocollo, su prescrizione medica viene aggiunto come esame il quadro della coagulazione I sacchetti dei drenaggi e del SNG vengono sostituiti durante la visita medica, trascrivendo il valore del quantitativo drenato in cartella clinica . Il controllo dei parametri vitali, compresa la diuresi, viene fatto almeno una volta a turno, trascrivendo il valore in cartella clinica; il totale nelle 24 ore della diuresi viene riportato in cartella clinica la mattina alle ore 6.00 dal turno di notte . 28 Nella I° giornata post-operatoria, se il paziente è collaborante, si può iniziare a mobilizzare in poltrona, salvo controindicazioni mediche La ferita chirurgica, viene medicata in seconda e quarta giornata e prima della dimissione se necessario I punti vengono rimossi in VII - VIII giornata post-operatoria, su prescrizione medica . Il catetere vescicale, normalmente, se non ci sono controindicazioni, su prescrizione medica viene rimosso in I o II giornata e si esegue in controllo della diuresi nelle successive 24 ore dalla rimozione. 29 Durante il postoperatorio è importante, stimolare il paziente a mobilizzarsi e ad iniziare a deambulare . Se il paziente è portatore di stomia istruirlo a gestirla da solo, in modo da non farlo sentire dipendente dagli altri o portatore di un handicap, è molto importante, fargli comprendere che, nonostante la stomia si può vivere una vita normale ed essere indipendente dagli altri. 30 I rischi nella fase post-operatoria Rischio elevato di: a) alterazione della funzione respiratoria, causata dall’immobilità b) infezione correlata alla carica batterica c) dolore, legato alla ferita chirurgica, immobilità d) nutrizione alterata, causata dall’aumento del fabbisogno proteico e vitaminico per la cicatrizzazione e dal diminuito apporto secondario al dolore e) nausea e vomito f) stipsi, per la diminuita peristalsi causata dall’immobilità ed effetti degli anestetici g) gestione inefficace della terapia, correlato alla poca conoscenza circa gli interventi assistenziali ( medicazione, diete, farmaci, sintomi delle complicanze, follow-up). 31 Assistenza post-operatoria Stato respiratorio • Nell’immediato post-operatorio: i narcotici e l’anestesia causano la depressione del sistema nervoso e quindi ipoventilazione. • Dopo il risveglio: lo sforzo respiratorio è ridotto a causa del dolore e dell’immobilità. Questi effetti, se associati ad alcuni rischio(fumo, obesità, immobilità, fattori di debilitazione, malnutrizione, disidratazione, malattie respiratorie croniche), sviluppano problemi respiratori . 32 Assistenza post-operatoria • Auscultare i campi polmonare per rilevare diminuzione dei suoni respiratori ed eventuale insorgenza di suoni anomali. • La diminuzione di suoni può indicare atelettasia e presenza di rantoli una ritenzione di secrezioni. Rinforzare l’insegnamento al paziente circa la necessità: - dei cambi di posizione frequenti ( supina- laterale, semiseduta) - respirazione profonda ed esercizi respiratori - esercizi arti inferiori - uso dello spirometro incentivante. La diminuzione del sensorio ed il dolore contribuiscono a favorire l’ipoventilazione, e quindi l’espansione polmonare. Con questi esercizi la situazione potrebbe migliorare notevolmente. 33 Assistenza post-operatoria Ferita chirurgica: L’ingresso diretto di - Cicatrizzazione microrganismi - Infezione o ritardi di cicatrizzazione possibile dalla interruzione è reso dell’integrità cutanea. La maggior parte delle ferite cicatrizza per prima intenzione entro 24 ore. 34 Assistenza post-operatoria • Monitorare rilevazione di segni di infezione della ferita: - gonfiore e rossore - deiscenza della ferita - secrezioni abbondanti o purulente - temperatura elevata 35 Assistenza post-operatoria Verranno adottate misure idonee per la prevenzione delle infezione: - lavarsi le mani prima e dopo la medicazione - indossare i guanti - pulire accuratamente l’area circostante il drenaggio - mantenere i tubi lontani dalla sede d’incisione - eliminare le soluzioni per l’irrigazione inutilizzate dopo 24 ore Tutte queste misure aiutano a prevenire l’ingresso dei microrganismi e riducono anche il rischio di trasmettere l’infezione ad altri. 36 Assistenza post-operatoria Stato nutrizionale (entrate e peso) • Per una buona cicatrizzazione è necessario un apporto di vitamine, carboidrati, proteine e sali minerali 37 Assistenza post-operatoria • Presenza di suoni intestinali, nausea e vomito • Una rapida ripresa della dieta normale, accelera il normale ripristino della funzionalità intestinale compromessa • dal tipo intervento, dall’anestesia, • dal digiuno e dall’immobilità. 38 Assistenza post-operatoria Potremo ridurre la nausea ed il vomito: - limitando l’assunzione di liquidi per via orale, - insegnando al paziente a muoversi lentamente, a non stare disteso dopo i pasti per almeno 2 ore ed ad effettuare esercizi respiratori e di rilassamento durante gli episodi di nausea - controllando la pervietà del sondino nasogastrico - pulendo il cavo orale - eliminando odori sgradevoli - somministrando un antiemetico prima dei pasti su indicazione. 39 Assistenza post-operatoria • Stato addominale: distensione, stipsi • La manipolazione chirurgica, lo stress, l’immobilità, l’effetto dei farmaci,possono causare un rallentamento della peristalsi 40 Assistenza post-operatoria • L’infermiere dovrà accertarsi sulla presenza dei suoni intestinali, la cui presenza indicano una ripresa di peristalsi, prima di far assumere liquidi ed avviare il paziente verso una dieta normale. • La mancata ripresa dei suoni intestinali dopo le 6-8 ore dall’intervento, potrebbe indicare un ileo paralitico. Mentre l’assenza di evacuazione dopo 2-3 giorni può indicare un’occlusione. • In tutti e due i casi va avvertito il medico. 41 Assistenza post-operatoria Capacità di apprendere le informazioni • Nel caso in cui il paziente e/o la famiglia mostrino difficoltà o rifiuto nell’apprendere, il personale medico e infermieristico potranno indicare altri operatori sanitari o servizi per l’assistenza post- dimissione. 42