Gli elementi costitutivi della parola Gli elementi costitutivi della parola In italiano La morfologia latina Gli elementi costitutivi della parola La radice La desinenza La vocale tematica Il tema Prefissi e suffissi Verifica sommativa Lessico In italiano La morfologia è quella branca della grammatica che studia la forma e la struttura delle parole. Le parole infatti sono costituite da una combinazione di unità più piccole dotate di un proprio significato. Il significato di una parola è dato dalla combinazione dei significati delle singole unità di cui è composta. Esempio: am-are, am-iamo; am-or-e, am-or-i; am-ic-o, am-ic-a; inn-am-or-at-o In italiano Le singole unità di cui sono composte le parole si possono classificare in: • lessicali (radici o basi lessicali) → recano un significato [am-] • derivative (prefissi e suffissi) → servono a formare parole derivandole dalle basi lessicali, di cui modificano il significato [-or-; ic-; in-, -at-] • flessionali (desinenze) → danno luogo alle forme in cui ciascuna parola variabile può comparire (“flettersi”), senza modificarne il significato [-are, -iamo; -e, -i; -o, -a; -o] Le desinenze intervengono solo nelle parole variabili (in italiano: articoli, nomi, aggettivi, pronomi, verbi), conferendo loro un valore previsto dalla grammatica di ciascuna lingua. Le categorie grammaticali previste dall’italiano sono: per articoli, nomi, aggettivi e pronomi: genere e numero per verbi: persona, forma, modo, tempo La morfologia latina Nella grammatica latina le parti del discorso sono il nome, il pronome, l’aggettivo, il verbo, l’avverbio, la congiunzione, la preposizione, l’interiezione. Questo sistema corrisponde a quello italiano, tranne che per l’assenza dell’articolo in latino. Le parti del discorso variabili latine sono: nome, pronome, aggettivo, verbo. Le parti del discorso invariabili latine sono: avverbio, congiunzione, preposizione, interiezione. Le categorie grammaticali previste dal latino per le parti del discorso variabili sono: per nomi, pronomi e aggettivi: genere, numero e caso per verbi: persona, forma, modo, tempo La morfologia latina Il latino, a differenza dell’italiano, presenta anche la categoria del caso. Il caso svolge la funzione di indicare il ruolo sintattico (funzione logica) che una parola ricopre all’interno di una frase. I casi latini sono: nominativo → soggetto genitivo → complemento di specificazione dativo → complemento di termine accusativo → complemento oggetto vocativo → complemento di vocazione ablativo → complementi di mezzo, allontanamento, stato in luogo... Un’altra differenza rispetto al sistema italiano consiste nel fatto che il genere possiede anche il valore del neutro, oltre al maschile e al femminile. Gli elementi costitutivi della parola Come in italiano, anche in latino le parole sono costituite da varie unità più piccole, dotate ciascuna di un proprio significato. Anche in latino queste unità possono essere basi lessicali o radici (recano un significato di base), prefissi o suffissi (usati per derivare dalle radici parole nuove, dotate di un nuovo e leggermente diverso significato rispetto alle radici) e, nelle parole variabili, desinenze (indicano la forma di ciascuna parola). Dunque alcune parti del discorso sono variabili, ovvero subiscono variazioni nella forma dovute alla loro funzione grammaticale. La radice La radice costituisce la parte invariabile della parola, una sorta di “nucleo semantico”: essa cioè esprime il significato di base della parola. Ad esempio, nei vocaboli latini seguenti si individua facilmente la radice *dom-: Esempio: dom-us, «casa» dom-ĭnus, «padrone» dom-icilĭum, «domicilio». La radice Ricorda che… Una radice è spesso comune a più vocaboli, che risultano pertanto “imparentati” tra loro e formano quella che si chiama famiglia lessicale. La desinenza La desinenza costituisce la parte finale della parola. Nella flessione dei sostantivi, degli aggettivi e dei pronomi è variabile in base a genere, numero e caso; mentre nella flessione dei verbi varia in base a persona, forma, modo e tempo. Considera gli esempi: dea-m, «la dea» (c. ogg.) acc. sg. f. lauda-nt, «lodano» III pl. pr. ind. att. deō-rum, «degli dèi» (c. spec.) gen. pl. m. lauda-tur, «è lodato» III sg. pr. ind. pass. La desinenza Ricorda che… La radice è comune alle varie forme flesse di un stessa parola, oltre che a vocaboli diversi appartenenti a una stessa famiglia lessicale. La vocale tematica Come si può notare dagli esempi precedenti, tra la desinenza e la radice dei sostantivi c’è un ulteriore elemento, noto come vocale tematica: essa esprime la declinazione di appartenenza dei sostantivi e la coniugazione a cui appartengono i verbi. Ecco qualche altro esempio: laud-a-nt: -a- è la vocale tematica della I coniugazione; mon-e-nt: -ē- è la vocale tematica della II coniugazione; ros-a-m: -a- è la vocale tematica della I declinazione; di-e-m: -e- è la vocale tematica della V declinazione. La vocale tematica L’unione della vocale tematica e della desinenza di una forma flessa prende il nome di uscita. Questo concetto è importante perché, soprattutto nell’analisi dei sostantivi, ciò che bisogna prendere in considerazione non è la semplice desinenza, ma l’uscita. Esempio: in ros-am, -am è l’uscita dell’accusativo singolare, formata dalla vocale tematica -a- e dalla desinenza -m. La vocale tematica Ricorda che… Talvolta la vocale tematica può fondersi con la desinenza, risultando indistinguibile: è quanto accade nella seconda delle due forme qui elencate: de-a-m: acc. sg. I decl. de-ā: abl. sg. I decl. Il tema Considera ora l’acc. sg. amicam del sostantivo amica, «amica». La forma è stata analizzata negli elementi che la costituiscono: am-: è la radice, esprime il significato fondamentale del “voler bene”; -ic-:è un suffisso, utilizzato nella formazione di aggettivi; -a-:è la vocale tematica, indica l’appartenenza alla I declinazione; -m: è la desinenza, indica l’accusativo singolare (il caso del complemento oggetto). L’unione della radice con uno o più suffissi (e/o prefissi) costituisce il tema: esso è delimitato dalla vocale tematica, che lo conclude, e serve come base per la flessione. Ricorda le seguenti “somme notevoli”: (prefisso/i) + radice + (suffisso/i) + vocale tematica = tema; tema + desinenza = parola flessa. Prefissi e suffissi Il significato fondamentale di una parola, espresso dalla radice, viene ulteriormente precisato da alcuni elementi, che possono precedere la radice stessa (prefissi) o seguirla (suffissi): essi consentono di formare i nomi derivati. Ecco, ad esempio, la struttura della parola indomĭtus: Esempio: in-: prefisso con valore negativo; -domi-: radice, porta il significato di “domare”; -tu-: suffisso che serve a formare participi perfetti; -s: desinenza del nom. masch. sg. Verifica sommativa Esercizi di base Indica se la seguente affermazione è vera o falsa. Le forme flesse di una parola hanno tutte la stessa radice Vero Falso Verifica sommativa Esercizi di base Indica se la seguente affermazione è vera o falsa. La categoria grammaticale del caso serve a specificare se un sostantivo è maschile, femminile o neutro Vero Falso Verifica sommativa Esercizi di base Indica quale tra queste risposte è quella corretta. Un prefisso è un elemento che precede la radice e ne modifica il significato un elemento che segue la radice e ne specifica il significato un elemento interno alla radice, che ne modifica il significato un elemento che può fondersi con la desinenza Verifica sommativa Esercizi di base Indica quale tra queste risposte è quella corretta. La desinenza serve a specificare il significato della radice collegare il tema all’uscita della parola esprimere la funzione logica della parola indicare la declinazione cui un nome appartiene Verifica sommativa Esercizi di base Indica quale tra queste risposte è quella corretta. La vocale tematica è posta all’inizio del tema è posta dopo tutti i prefissi indica la coniugazione cui un verbo appartiene indica la persona di un verbo Verifica sommativa Esercizi di recupero Indica se la seguente affermazione è vera o falsa. Le parti variabili del discorso latino sono il nome, il pronome, l'aggettivo e l’articolo Vero Falso Verifica sommativa Esercizi di recupero Indica se la seguente affermazione è vera o falsa. Il suffisso è un elemento che può precedere una radice modificandone il significato Vero Falso Verifica sommativa Esercizi di recupero Indica se la seguente affermazione è vera o falsa. Prefissi e suffissi costituiscono, insieme alla radice e alla vocale tematica, il tema di una parola Vero Falso Verifica sommativa Esercizi di recupero Indica quale tra queste risposte è quella corretta. Il tema è un sinonimo di radice la forma base della flessione l’insieme dei suffissi di una parola l’insieme dei prefissi di una parola Verifica sommativa Esercizi di recupero Indica quale tra queste risposte è quella corretta. Una famiglia di parole è l’insieme dei sinonimi di una parola l’insieme delle forme flesse di una parola un insieme di parole che hanno la stessa radice un insieme di parole formate con lo stesso prefisso Verifica sommativa Esercizi di consolidamento Indica se la seguente affermazione è vera o falsa. La desinenza costituisce la parte finale e invariabile di una parola Vero Falso Verifica sommativa Esercizi di consolidamento Indica se la seguente affermazione è vera o falsa. Il caso nominativo esprime la funzione logica dell'oggetto Vero Falso Verifica sommativa Esercizi di consolidamento Indica quale tra queste risposte è quella corretta. Per uscita si intende la parte finale della radice un sinonimo di desinenza la parte finale del tema l’insieme di vocale tematica e desinenza Verifica sommativa Esercizi di consolidamento Indica quale tra queste risposte è quella corretta. Il caso ablativo può esprimere, fra gli altri, i complementi di allontanamento stato in luogo specificazione termine Verifica sommativa Esercizi di consolidamento Indica quale tra queste risposte è quella corretta. La vocale tematica è sempre ben distinguibile all'interno di una parola a volte si fonde con la desinenza segue sempre il tema segue sempre la radice Lessico Amare magis, sed bene velle minus. Amare di più, ma voler bene di meno. Il passo citato è tratto da un famoso Carme di Catullo, poeta che nei suoi componimenti usava anteporre ai tradizionali valori di cittadino romano (partecipe e attivamente coinvolto nella vita politica cittadina), un sistema di valori incentrati sull'amore e sulla vita sentimentale. La sua infatti è una poesia d'amore, in cui trovano spazio tutte le sfaccettature che questo sentimento porta con sé: dalla passione più ardente e sfrenata (amare), ad un sentimento più pacato di affetto e rispetto (bene velle). In questo passo Catullo allude al fatto che, nonostante sia stato tradito dall'amante e abbia conseguentemente perso la stima nei suoi confronti (il bene velle), egli continui ad essere schiavo del desiderio e della passione per lei (l'amare). Benché viva in anni per noi remoti, primitivi e troppo distanti dal nostro mondo, Catullo riesce ad apparirci come un poeta moderno, come “uno di noi”, in quanto la sua poesia esprime i sentimenti umani, primi fra tutti l'amicizia e l'amore. Parole e cittadinanza