Diapositiva 1 - Docenti.unina

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PRODUZIONI VEGETALI E DIFESA
Corso di COLTIVAZIONI ERBACEE
6) Foraggicoltura
b) Leguminose da prato
docente:
prof. Fabrizio Quaglietta Chiarandà
ERBA MEDICA
Ordine:
Famiglia:
Tribù:
Genere:
Specie:
ROSALES
LEGUMINOSAE (PAPILIONACEAE)
TRIFOLIEAE
MEDICAGO
Medicago sativa L.
Medicago falcata diploide: 2n = 16 (n=8)
Medicago media (considerata un incrocio spontaneo tra M. sativa e
M. falcata) è una specie autotetraploide: 4n=32
 Originaria di zone temperato calde, con forte insolazione e
tendenzialmente aride
 Tipica delle regioni climatiche temperate
 Capace di fornire produzioni di elevato livello qualitativo in diversi
periodi dell'anno
Superfici coltivate nel mondo (ha)
USA
America meridionale
Europa
13.000.000 ha
8.000.000 ha
2.100.000 ha
Superfici coltivate in Europa (ha) – Dati 1981
Italia
Francia
Germania
Inghilterra
Danimarca
Olanda
Belgio
Lussemburgo
1.300.000 (ca. 840.000 nel ’96)
700.000
60.000
16.000
15.000
9.000
Superfici coltivate in Italia
Dagli 1.3 milioni di ha degli anni '80, le superfici coltivate
ad Erba medica sono scese a 850-870.000 ha agli inizi
degli anni '90, per attestarsi a circa 800.000 ha alla fine del
decennio.
Nei primi anni del secolo
le superfici investite a E.
medica sono rimaste
sostanzialmente invariate.
Nel 2004 e nel 2005 si è
registrata una leggera
tendenza a crescere (tra
l'1.5 ed il 2% all'anno).
Distribuzione regionale delle superfici
1993
Emilia Romagna
Lazio
2005
320.000
89.500
Lombardia
137.500
Veneto
32.000
Toscana
37.000
Umbria
52.500
Marche
95.000
Campania
40.000
Altre regioni Sud
56.500
TOTALE
860.000
(A questi vanno aggiunti altri 100.000
ha ca. distribuiti tra le altre Regioni
per un totale di 780.00 ha)
Principali pregi
1. Elevata:
• produttività
• longevità
• capacità di ricaccio
• valore nutritivo del foraggio
2. Facilità di conservazione del foraggio (fieno)
3. Azione miglioratrice nei riguardi del terreno
4. Relativa resistenza alla siccità e alle basse temperature
5. Possibilità di utilizzazione in diverse forme:
•
foraggio verde
•
fienagione
•
farina disidratata
•
pellet, cubetti
•
concentrato proteico
•
insilamento
•
pascolo
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Pianta perenne: vita di 10-15 anni; in coltura 3-4 anni
Apparato radicale:
• fittonante
• poco ramificato
• robusto
• può raggiungere alcuni metri di profondità
Steli:
• eretti o sub-eretti (tendenzialmente prostrati nella
M.falcata),
• si originano dalla corona,
• altezza = 90-100 cm,
• cavi, glabri, più o meno angolosi,
• più o meno ramificati (nodi basali più ravvicinati)
Foglie:
• trifogliate in maniera caratteristica: la fogliolina mediana
è inserita su un picciolo più lungo delle altre due.
• alterne
• allungate
• glabre
• con il margine seghettato vicino all'apice (terzo distale),
mucronate
• costituiscono circa il 45% del peso dell'intera pianta
Fiori:
• numerosi e riuniti in racemi
• colore violetto più o meno intenso (gialli nella M. falcata,
variegati nella M.media)
• fecondazione entomofila con una certa quota di
autofecondazione
Frutto:
• legume avvolto a spirale 2-4 volte, deiescente (a forma
di falce e non spiralato nella M. falcata)
• contiene 2-7 semi
Seme:
• reniforme (più o meno)
• colore da giallo-olivastro a bruno
• lunghezza = 3-5 mm; larghezza = 1,5 mm
• peso 1000 semi = 1,8-2,2 grammi
• 8-10% di semi duri
Infruttescenza con
legumi spiralati
CARATTERISTICHE BIOLOGICHE
Germinazione:
• trasferimento di sostanze di riserva dai cotiledoni
all'embrione per attività enzimatica
• sono necessarie temperature ed umidità sufficientemente
elevate
• cardinali termici: 10-35° C
• temperatura ottimale: 18-25° C
Sviluppo vegetativo:
• gli steli si sviluppano da gemme poste alla ascella delle
prime foglie.
• corona: insieme delle porzioni basali dello stelo
principale e di quelli secondari
• accumulo di sostanze di riserva nella corona e nel fittone
Pianta generalmente longidiurna: fiorisce abbondantemente
soltanto in condizioni di giorno lungo (primavera). In estate e in
autunno sono presenti solo pochi fiori.
Composizione del foraggio dell'erba medica
durante il ciclo (% su s.s.)
Levata
Prefioritura
Fioritura
Proteine grezze
25.3
21.5
8.2
Proteine digeribili
21.3
17.0
14.1
Fibra grezza
22.1
26.5
29.4
Ceneri
12.1
9.5
9.8
Unità amido
59.8
50.1
44.9
Unità foraggere (U.F.)
85.6
71.5
64.2
ESIGENZE
Clima
• Condizioni ottimali di sviluppo in regioni a clima temperato
• Moderatamente resistente al freddo, molto resistente al
caldo e al secco
• Cardinali termici:
5 - 30° C
• Temperatura ottimale:
•per la ripresa vegetativa 18-20° C
•di giorno
15-25° C
•di notte
10-20° C
• Tolleranza fino a:
•-10  -15° C
•+35  +40° C
• Le temperature elevate sono più dannose delle basse:
•Temperature > 32° C riducono lo sviluppo delle radici e
delle plantule
•Temperature > 35° C riducono lo sviluppo degli steli e
delle radici delle piante adulte, e l'accumulo di sost. di ris.
Terreno:
• si adatta bene a molti tipi di suolo
• condizioni ideali in terreno:
• profondo (70-80 cm),
• medio impasto, argilloso,
• ricco di calcio scambiabile (mai < 2‰)
• si adatta bene a terreni calcarei
• richiede buone disponibilità di P e K
• pH ottimale 6.5-7.5
• limiti di pH compresi tra 5.6 e 7.8. E' la leguminosa
foraggera più sensibile alla acidità
• superata la fase giovanile resiste a salinità e alcalinità
Umidità del terreno:
•
Nessun danno produttivo fino a livelli di umidità nel terreno
inferiori al 35% di acqua disponibile
•
Consumo idrico: 700-800 L kg-1 di s.s.
•
Nei periodi di forte siccità  dormienza
•
Non tollera ristagni idrici
 asfissia apparato radicale
(a meno che non sia in stasi
per basse temperature)
TECNICA COLTURALE
1. Avvicendamento
• succede male a se stessa per:
1. accumulo secrezioni radicali tossiche per microflora e
simbionti (saponina)
2. accumulo patogeni
• può entrare in qualsiasi avvicendamento
2. Lavorazioni del terreno
• aratura profonda (50 cm) in estate
• eventualmente: lavorazione minima su stoppie di frumento
• estirpatura e/o erpicatura in inverno, poi atmosferili
• perfetto affinamento superficiale
• rullatura prima e/o dopo la semina (principalmente nei
terreni sciolti)
• preparazione anticipata del letto di semina e falsa semina
3. Concimazione
determinante la disponibilità di FOSFORO e POTASSIO ma
anche di FERRO, ZINCO, MANGANESE e BORO.
Azoto:
• simbiosi con Rhizobium meliloti
• eventualmente 20-30 kg ha-1 all'impianto e alla fine
dell'inverno
Fosforo:
• importante nei primi stadi di sviluppo e di
accrescimento,
• 0.2-0.4% su s.s., quindi 100 q di fieno asportano ≈ 50
kg di P2O5,
• consigliati:
– in presemina 150-200 kg ha-1 di P2O5 (per 3-4 anni);
– in copertura (dopo il secondo taglio) 40-50 kg ha-1 di
P2O5.
Potassio:
• stimola la ripresa vegetativa
• se non presente  degenerazione del medicaio
• 2.5% su s.s., quindi 100 q di fieno asportano 250 kg di K2O
• consigliati (eventualmente):
– in presemina 200-300 kg ha-1 di K2O (per 3-4 anni)
– oppure in copertura (a fine inverno) 40-50 kg ha-1 y-1 di
K2O
• in caso di forti somministrazioni  K2SO4
• KCl può essere dannoso (per la presenza di Cl-)
Calce:
• nei terreni acidi 2 t ha-1 di CaO
• se di più  insolubilizzazione dei microelementi
4. Semina
Epoca
a) Primaverile (marzo  T = 5-6 °C)
• ottimale al Centro-nord
• migliori condizioni per germinazione, emergenza, e
affrancamento;
• più efficace rapporto con il rizobio ;
• migliore preparazione del letto di semina con aratura a
fine estate.
b) Autunnale (fine estate, inizio autunno)
• all'arrivo del freddo le piante devono avere 4-5 foglie e la
radice lunga almeno 50 cm (maggior resistenza);
• può essere necessaria l'irrigazione;
• frequente negli ambienti meridionali (inverni miti);
• si può guadagnare uno sfalcio (o un pascolamento) nella
primavera successiva.
Modalità
a) a spaglio - seguita da leggerissima erpicatura
b) a file distanti 14-16 cm, con seminatrice da frumento
• interramento seme: 2-3 cm (seme molto piccolo);
• investimento: 300-400 piante m-2  80-100 piante m-2
dopo 3-4 anni;
• dose di seme: per semina a file teoricamente basterebbero
5-15 kg ha-1, ma date le dimensioni del seme e la sensibilità
alle condizioni ambientali, sono frequenti le fallanze.
Consigliati: 30-40 kg ha-1;
• Nei terreni che non formano crosta può essere utile una
rullatura per favorire le nascite .
Varietà di Erba Medica
•Le vecchie varietà, come
'Garisenda' e
'Prosementi', si
propongono ancora come
le migliori per produttività
e longevità.
•Tra le cv emergenti
sembra distinguersi la
'Azzurra'.
5. Irrigazione
da 6.000 - 9.000 m3 ha-1
a 13.000 - 14.000 m3 ha-1
(a seconda del clima e delle produzioni)
Consumo idrico stagionale:
Efficienza d'uso dell'acqua (L kg-1 di s.s.):
CLIMA
Coefficiente
Fresco
Moderato
Caldo
700-800
1000-1100
1300-1400
Coefficienti colturali:
Fase
kc
subito dopo il taglio
0.4
valore medio tra due tagli
0.9
valore di punta
1.15
• Strato da bagnare: anche fino a 1 m.
• Migliori condizioni di accrescimento con un contenuto di
umidità compreso tra il 35 e l'85 dell'acqua utile (RFU)
•
Metodi di distribuzione:
a) aspersione
b) scorrimento superficiale
6. Controllo delle infestanti
Principali infestanti
Dicotiledoni
annuali
Stellaria
Capsella
Sinapis
Chenopodium
Amaranthus
Portulaca
poliennali
Rumex
Taraxacum
Plantago
Ranunculus
Cirsium
Monocotiledoni
annuali
Digitaria
Setaria
Echinocloa
Avena
poliennali
Alopecurus
Lolium
Dactylis
Festuca
• Molto temibile la CUSCUTA (parassita)
INFESTAZIONE DI CUSCUTA IN MEDICAIO
• Interventi diserbanti
1. Pre-semina:
• BENFLURALIN (6-9 L ha-1 di p.c., interrato a 5-6 cm):
efficace contro graminacee e buona parte di dicotiledoni
annuali
2. Post-emergenza (1-3 foglie vere):
• DINOSEB-ACETATO (3-4 L ha-1 di p.c.) o BENTAZON
(3-4 kg.ha-1 di p.c.): contro le dicotiledoni
3. In produzione: principi poco selettivi (inverno, piante in
riposo)
• SECBUMETON: 2-3 kg ha-1 di p.c.
• PROPIZAMIDE: 2 kg ha-1 di p.c. (anche contro cuscuta)
• PROPIZAMIDE + DIURON: 2-3 kg ha-1 di p.c. (largo
spettro di azione contro mono e dicotiledoni)
7. Raccolta
a) Epoca di sfalcio:
• I° sfalcio: il miglior compromesso fra quantità e
qualità del foraggio si ottiene sfalciando ad inizio
fioritura (in prefioritura in caso di insilamento).
• Sfalci successivi: bisogna tener conto dell’accumulo
di sostanze di riserva nelle radici e della presenza dei
nuovi germogli.
b) Attrezzature:
• Possibilmente falciacondizionatrici per il taglio. Il
condizionamento è molto utile perché accelera il
processo di essiccazione.
• Voltafieno ed Andanatrici per favorire la fienagione.
•
Rotoimballatrici.
Falciacondizionatrice
Andanatrice
Utilizzazione del prodotto
• Consumo fresco (foraggio verde). Nei primi stadi
(germogli) e quando l’erba è bagnata, la presenza di
saponina può provocare timpanismo o meteorismo.
• Fienagione. E’ l’utilizzazione più frequente
specialmente nel Meridione. Le perdite sono notevoli.
La Fienagione in 2 tempi consiste nell’appassire in
campo l’erba, per poi essiccarla artificialmente in fienili
a ventilazione forzata di aria calda; sono stati messi a
punto piccoli cantieri modulari in grado di essiccare le
rotoballe già confezionate.
• Disidratazione. Essiccazione artificiale veloce (in 2–4 ore
dallo sfalcio) dell’erba trinciata a 3–5 cm di lunghezza. Con
attrezzature di tipo industriale il contenuto di s.s. viene
portato al 90-94%.
E’ in notevole espansione (in Italia si è passati da 180.000 t
nel 1986 a 585.000 nel 1995). In Europa vengono prodotti
35 milioni di t.
Insilamento. E’ possibile solo con alcuni accorgimenti:
• Sfalcio precoce (fra il bottone fiorale e l’inizio fioritura);
• Trinciatura e condizionamento dell’erba sfalciata;
• Pre-appassimento in campo fino ad un contenuto di s.s. del
30% circa
• Insilamento avendo cura di comprimere bene ed evitando
ingresso di aria nel silo. In genere vengono aggiunti additivi
acidificanti (fermenti lattici). Possono essere utilizzati i sili
a trincea (come per il mais) oppure le rotoballe fasciate.
Composizione media dell'erba medica nelle quattro
utilizzazioni più diffuse (% sulla s.s.)
Foraggio
verde
Fieno
Insilato
Farina di
erba
disidratata
Proteina
grezza
22.8
17.8
19.1
22.2
Lipidi
1.8
1.4
2.3
3.8
Estrattivi
inazotati
43.2
45.2
44.1
41.3
Fibra grezza
22.9
27.0
24.5
21.6
Ceneri
9.3
8.5
10.0
11.1
Produzione di fieno (q ha-1)
1° anno
2° anno
3° anno
TOTALE
100-110
160-180
120-130
380-420
• asciutta
70-90
120-140
90-110
280-340
COLLINA
30-50
80-100
40-70
150-220
PIANURA
• irrigua
TRIFOGLI
Ordine:
ROSALES
Famiglia: LEGUMINOSAE (PAPILIONACEAE)
Tribù:
TRIFOLIEAE
Genere:
Trifolium
Classificazione del genere Trifolium
Sezione
Trifolium
Lotoidea
Versicrastum
Tricocephalum
Specie
Nome comune
Durata
pratense
Pratense o Violetto perenne
incarnatum
Rosso o incarnato
annuale
alexandrinum
Alessandrino
annuale
repens
Bianco o Ladino
perenne
hybridum
Ibrido o Nero
perenne
ambiguum
Ambiguo
perenne
fragiferum
Fragifero
perenne
resupinatum
Resupinato
annuale
subterraneum Sotterraneo
annuale
Chronosemium dubium
annuale
TRIFOGLIO PRATENSE O VIOLETTO
(Trifolium pratense)
• Tipico dell'ambiente centro-settentrionale.
• Può sostituire l'erba medica in terreni tendenzialmente
acidi e inserirsi in avvicendamenti più lunghi (6 / 7ennali).
• Pianta perenne ma poco vivace. In genere rimane in
coltura per 2 anni.
• Ciclo biologico analogo a quello dell'erba medica.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Radice:
• fittone con numerose e sottili branche laterali.
• profondo, ma meno della medica.
Steli:
• numerosi, prendono origine dalla corona.
• pieni o cavi.
• portamento eretto.
• altezza 70-75 cm.
Foglie:
• grandi, trifogliate,
• alterne,
• ovali o ellittiche
• con margine intero o finemente seghettato,
• con piccioli corti e robusti
• con brattee pronunciate alla base del picciolo
• caratterizzate da un disegno biancastro a V aperta
verso il picciolo.
Infiorescenza:
• capolino globoso posto alla sommità degli steli
• ogni capolino raggruppa più di 100 fiori
• di colore da rosa al porpora, al violetto
• portato da un corto peduncolo con due foglie alla
base
Legume:
• contenente un solo seme
Seme:
• ovale con una sorta di rostro
• leggermente appiattito
• di colore giallo chiaro con venature violette
• peso dei 1000 semi: 1.5-2.0 g
Foglie con V aperta
verso il picciolo
Capolino globoso
Seme con
rostro laterale
Fiore
Legume con
fiore disseccato
Presenza di un elevato numero di popolazioni. Dal punto di vista
agronomico si distinguono:
1.TIPI A PIU' TAGLI:
• con sviluppo rapido
• elevata precocità
• poco resistenti al freddo
2.TIPI AD UN SOLO TAGLIO:
• con sviluppo lento
• tardivi
• molto resistenti al freddo
Si pensa che esistano anche tipi con caratteristiche
intermedie. Le variazioni sono progressive.
I tipi sono difficili da distinguere. La differenza è probabilmente
dovuta alla zona d’origine con adattamento al fotoperiodo.
Tipo 1 (a più tagli):
• originario di latitudini basse
• ha ridotte esigenze fotoperiodiche
• fiorisce più volte l'anno e fornisce più tagli
• minore accumulo di sostanze di riserva nella radice
Tipo 2 (ad un solo taglio):
• originario di latitudini elevate
• fiorisce con fotoperiodo lungo (longidiurna)
• fiorisce una sola volta l'anno, può quindi accumulare
maggiori sostanze di riserva nella radice
ESIGENZE AMBIENTALI
Clima:
• Condizioni ottimali di sviluppo in regioni a clima fresco
e umido (più di erba medica)
• Cardinali termici: minimo 7°C, massimo 38°C
• Le temperature elevate sono più dannose delle basse:
• Temperature > 32° C riducono lo sviluppo delle
radici e delle plantule
• Temperature > 35° C riducono lo sviluppo degli steli
e delle radici delle piante adulte, e l'accumulo di
sostanze di riserva
• Particolarmente dannosi i periodi caldi e asciutti
• E' pianta scarsamente resistente al secco
• Non tollera ristagni idrici
Terreno:
• medio impasto, fresco
• sopporta bene terreni pesanti
• preferisce terreni poco calcarei e tendenzialmente
acidi (non adatti alla medica)
• pH ottimale: 6.6 - 7.6 (fino a 6)
TECNICA COLTURALE
Avvicendamento:
• succede male a se stessa
• tra due coltivazioni successive devono passare almeno
5 anni
• idonea per avvicendamenti molto lunghi
Semina:
• data di semina: generalmente febbraio-marzo
• se disponibile irrigazione, semina a fine estate (dopo
frumento)
• dose di seme: 25 - 35 kg ha-1
• file distanti 10-15 cm
• possibile bulatura in un cereale (possibilmente orzo)
con la stessa dose di seme (25 - 35 kg ha-1)
Concimazione e Diserbo: Analoghi all'erba medica
Irrigazione: come per l'Erba medica, ma più necessaria
Produzione:
• Scarsa il 1° anno (di impianto) fornisce 1-2 tagli con 20-40
q ha-1 di sostanza secca
• nel 2° anno fornisce 2-3 tagli con 50-100 q ha-1 di s.s.
Utilizzazione:
• foraggio verde (può provocare meteorismo)
• fieno
• insilato
• per i tipi a 1 solo taglio  pascolamento sul ricaccio
Composizione e valore nutritivo del T. violetto
S.S.
Fase
%
Proteina
grezza
Fibra
grezza
(% su S.S.)
Unità Foraggere
latte
carne
(UF q-1 di S.S.)
Bottoni fiorali
12.8
19.5
20.7
93
89
Inizio fioritura
15.3
16.7
26.3
80
73
Piena fioritura
18.0
15.4
28.9
76
68
2° ricaccio
16.4
20.5
21.9
88
83
TRIFOGLIO BIANCO
(Trifolium repens)
• Insieme all'erba medica è la foraggera più diffusa
• E' costituente naturale di prati e pascoli europei
• In Italia è concentrato in Lombardia
Pianta perenne con longevità praticamente
illimitata grazie alla moltiplicazione vegetativa
In genere rimane in coltura per 2-4 anni
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Radice:
• sono distinguibili due apparati radicali
a) Primario: fittone tipico delle leguminose
• derivante dal seme
• profondo (meno di medica e trif. pratense)
• può persistere nel tempo ma generalmente muore
prima o durante il secondo anno
b) Avventizio: fascicolato
• si origina dai nodi dei fusti striscianti (stoloni)
Steli:
• striscianti sul terreno (stoloni)
• pieni
• robusti
• con nodi ravvicinati
• partono a raggiera dal fusto
principale
– ad ogni nodo emettono radici e
foglie
– dalle gemme ascellari possono
svilupparsi le infiorescenze o
altri steli (catene)
Foglie:
• trifogliate
• ovoidali
• seghettate ai margini
• inserite su un picciolo
verticale molto lungo:
– 5-20 cm nei tipi da pascolo
– 30-50 cm nei tipi da sfalcio
• la lamina si dispone parallela
al terreno
• con macchie biancastre a V
Infiorescenza:
• capolino globoso
• di colore variabile dal bianco al giallo paglierino, al bianco
rosato
• dopo la fecondazione infiorescenze di colore bruno e
reclinate verso il basso
Legume:
• appiattito
• contenente 3-4 semi
Seme:
• cuoriforme
• di colore variabile dal giallo al rossastro, bruno se vecchio
• peso 1000 semi: 0.65 - 0.75 grammi
• elevata percentuale di semi duri (25-40%)
CARATTERISTICHE BIOLOGICHE
• dopo 6-8 settimane dall’emergenza formazione di stoloni
(catene)
• emissione di radici avventizie dai nodi e formazione di piante
indipendenti
• la durata della vita della pianta e l'entità del ricaccio sono
quindi dipendenti dalla formazione di stoloni
• il foraggio è costituito esclusivamente da foglie e da
infiorescenze (qualitativamente ottimo)
La fioritura è favorita da:
• fotoperiodo lungo,
• temperatura elevata
• bassa umidità atmosferica
Nell'ambito della specie T.repens sono distinguibili tre tipi:
Trifoglio BIANCO SELVATICO
Trifoglio LADINO
Trifoglio BIANCO OLANDESE
Trifoglio BIANCO SELVATICO
(Trifolium repens var. sylvestre)
• forma perenne per eccellenza, resiste bene al calpestio
• componente naturale dei prati permanenti e dei pascoli
• caratterizzato da:
– dimensioni ridotte
– lunghe catene
– nodi ravvicinati
– elevata capacità di radicamento
• diffuso ovunque l'umidità sia sufficiente
Trifoglio LADINO
(Trifolium repens var. giganteum)
• E' il tipo più importante in Italia
• Impiegato nei prati monofiti avvicendati
• Rispetto agli altri:
– stoloni più robusti
– internodi e peduncoli più lunghi
– foglie più grandi
– meno precoce con fioritura più ridotta
• Scarsa resistenza al freddo e a ridotti livelli di
umidità
Trifoglio BIANCO OLANDESE
(Trifolium repens var. hollandicum)
• Detto anche trifoglio intermedio
• Buona resistenza al freddo
• Rispetto al trifoglio bianco selvatico:
– maggiori dimensioni
– minore numero di stoloni
– minore capacità di radicamento
ESIGENZE AMBIENTALI
Clima:
• adatto per climi temperato-umidi
• cardinali termici: 7 – 35 °C
• non sopporta temperature rigide (il gelo solleva gli
stoloni), più o meno stessa resistenza di erba medica e
trifoglio pratense
• sopporta le temperature elevate solo se in presenza di
umidità nel terreno
• in carenza idrica: dormienza  morte
Terreno:
• sciolto, leggero
• fresco
• ben provvisto di calce ("terre ladine")
• pH = 6 - 6.5, ma resiste anche a pH < 6
TECNICA COLTURALE
Avvicendamento
• succede male a se stessa
• tra due coltivazioni successive devono passare almeno 2-3
anni (come la medica e meno del T. violetto)
Lavorazioni:
• principali: analoghe a erba medica
• complementari: utili erpicature autunnali con organi taglienti
per arieggiare il terreno e favorire la formazione delle catene
Semina
• data di semina: generalmente febbraio-marzo
• dose di seme:
7 - 8 kg ha-1
• possibile bulatura in un cereale (generalmente avena), dose
di seme: 2 - 4 kg ha-1
• sistema del prato forzato: semina in autunno consociato
con segale
Concimazione e Diserbo: Analoghi all'Erba medica
Irrigazione: Assolutamente necessaria.
• Adottare turni frequenti (apparato radicale avventizio di
dimensioni ridotte)
Produzione
• nel 1° anno (anno di impianto) fornisce 1 - 2 tagli con 20 - 40
q.ha-1 di sostanza secca
• nel 2° e 3° anno fornisce 4-8 tagli con 90-110 q.ha-1 di s.s.
Momento del taglio:
• Il 1° taglio si effettua in genere a maggio senza attendere la
fioritura
• Tagli successivi al primo: con infiorescenze imbrunite
Utilizzazione
• foraggio verde
• fieno o insilato
• pascolo (soprattutto la varietà sylvestre)
Composizione e valore nutritivo del T. bianco
S.S.
Fase
%
Fibra
grezza
Unità Foraggere
----(% su S.S.)----
(UF q-1 di S.S.)
Proteina
grezza
latte
carne
Inizio fioritura
13
29
15
108
106
Piena fioritura
21
20
25
100
96
2° ricaccio
20
22
17
95
90
SULLA
(Hedysarum coronarium L.)
Ordine:
ROSALES
Famiglia: LEGUMINOSAE (PAPILIONACEAE)
Tribù:
HEDYSAREAE
Genere:
HEDYSARUM
Specie:
Hedysarum coronarium L.
• Importante negli ambienti mediterranei per:
• elevata capacità produttiva
• ampia adattabilità:
─ buona resistenza a temperature elevate
─ buona resistenza a siccità
• possibilità di utilizzazione sia per sfalcio che per pascolo
• buona qualità del foraggio (se raccolto in tempo)
• E' pianta vivace ma poco longeva
• In coltura normalmente è biennale (raramente 3-4 anni)
Area di coltivazione: 300.000 ha all'inizio degli anni '80
(dimezzati all'inizio degli anni '90)
Sicilia
Marche
Abruzzo
Altre zone (Sud e delle isole)
39%
16%
15%
30%
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Elevato polimorfismo, si distinguono 4 portamenti principali
Portamento
1. Ortotropo
2. Semiortotropo
3. Semiplagiotropo
4. Plagiotropo
Descrizione
steli perpendicolari al terreno
steli inclinati con angolo > 45°
rispetto al terreno
steli inclinati con angolo < 45°
rispetto al terreno
steli paralleli al terreno
Tipi di portamento della pianta di Sulla
Radice:
• fittone robusto e ramificato
• con squame lamelliformi dette
“palette”
Steli:
• semplici o ramificati
• eretti o meno (vedi portamento)
• più numerosi nei tipi semiortotropi
• taglia elevata nelle piante a
portamento eretto: da 1.4 a 1.6 metri
Foglie:
• imparipennate: presentano da 2 a 12
paia di foglioline + la foglia terminale
• foglioline abbastanza carnose di
forma e grandezza diverse:
─ ovali
─ sub-ovali
─ lanceolate
─ tondeggianti
─ lunghezza da 20 a 30 mm
• i tipi semiplagiotropi sono più fogliosi
Infiorescanza:
• racemo di colore rosso, ascellare
• fecondazione incrociata (api)
Frutto:
• legume: lomento (3-5 articoli
monoseme facilmente separabili)
• seme vestito: discoide irto di
aculei
• seme nudo: lenticolare,
giallognolo, lucido
• peso 1000 semi: 4.5 - 5.0
grammi se nudi, circa 9
grammi se vestiti
• presenza di semi duri  40 %
ESIGENZE AMBIENTALI
Clima:
•
•
•
•
•
•
•
Temperatura ottimale: 15-16 °C
Cardinali termici: minimo 2- 4°C, massimo 25°C
Con temperature elevate entra in riposo vegetativo
con temperatura < 0 °C danni alla parte aerea
con temperatura < -6 ÷ -8 °C  danni all'app. radicale
pianta longidiurna (fioritura maggio - giugno)
notevole resistenza alla siccità ma con riduzione:
– della durata del ciclo vegetativo
– del numero di tagli (ricaccio ridotto)
– della produzione
– del valore nutritivo
– della digeribilità
Terreno:
• ampia adattabilità
• generalmente coltivata in terreni argillosi (molto) e
calcarei
• non tollera pH acidi
• non sopporta il ristagno idrico
• necessaria la presenza del Bacillus radicicola
(assullatura)
TECNICA COLTURALE
Avvicendamento:
• pianta miglioratrice
• esempi di rotazione:
– sulla - sulla – frumento
– sulla - sulla - frumento – frumento
– fava - frumento - sulla - sulla – frumento
Lavorazioni del terreno:
• tenere presente il tipo di terreno e l'epoca di semina
Concimazione:
• 100 - 120 kg.ha-1 di P2O5
• 100 - 120 kg.ha-1 di K2O (se necessari)
Infestanti:
• dannose esclusivamente nelle prime fasi del ciclo. Non
sono previsti interventi di diserbo chimico.
Semina:
• possibile con seme nudo o vestito,
• in purezza o in bulatura
Epoca di semina
– autunnale: in zone con inverno mite e piovoso
– primaverile: in zone con clima freddo (relativamente)
– estiva: trasemina su cereale e bruciatura stoppie
Dose di seme
– seme nudo: 20 - 30 kg.ha-1
– seme vestito: da 4 a 8 volte la dose con seme nudo.
La dose maggiore in caso di lomenti con articoli vuoti
(anche il 30%) e presenza di semi duri (fino al 40%).
Modalità di semina
– a spaglio
– a file distanti 20 cm
Utilizzazione:
• Prato o prato-pascolo
Semina autunnale
Periodo
Utilizzazione
febbraio – marzo
pascolamento
aprile – maggio
foraggio sfalciato
autunno – inverno
pascolo
aprile – maggio
foraggio sfalciato
fino a inizio estate
pascolo (modesto ricaccio)
Semina primaverile
Periodo
Utilizzazione
aprile – maggio
foraggio sfalciato
autunno – inverno
pascolo
aprile – maggio
foraggio sfalciato
fino a inizio estate
pascolo (modesto ricaccio)
•se bulata: modesto sviluppo già nell'autunno
dell'anno di impianto.
• Epoca del taglio: inizio fioritura (oltre peggiora la qualità)
Produzione:
• 1° anno: 400 - 500 q.ha-1 di foraggio fresco
• 2° anno: 500 - 600 q.ha-1 di foraggio fresco
Composizione e digeribilità di foraggio e fieno di sulla
Sostanza secca
(%)
Digeribilità (%)
Fibra
Proteine
Proteine
Lignina
Lignina
grezze
grezze
grezza
Foraggio verde:
- piena fioritura
19.4
14.2
2.9
7.6
70.7
56.4
64.9
61.6
61.0
47.4
Fieno
19.7
6.7
59.8
63.1
39.9
- inizio fioritura
LUPINELLA
(Onobrychis viciaefolia Scop.)
Ordine:
ROSALES
Famiglia: LEGUMINOSAE (PAPILIONACEAE)
Tribù:
HEDYSAREAE
Genere:
ONOBRYCHIS
Specie:
Onobrychis viciaefolia Scop.
(= Onobrychis sativa Lam.)
• Originaria delle zone aride e calcaree dell'Asia e dell'Europa
centro-meridionale.
• Zona di coltivazione: Italia centrale e meridionale (Toscana,
Campania, Abruzzo, Molise, ecc.)
• Una certa resistenza alla base temperature (superiore a
quella della sulla ma inferiore alla medica ed ai trifogli).
• Si adatta meglio della medica ai terreni poveri, sciolti,
calcarei e ciottolosi.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Radice:
• fittone robusto, ricco di tubercoli
• profondo
Steli:
• eretti, grossolani, cavi
Foglie:
• Foglie composite imparipennate con
foglioline molto allungate.
• Da 7 a 12 paia di foglioline + quella
apicale
Infiorescenza:
• racemo con fiori rosei, ascellare
• fecondazione incrociata (api)
Frutto:
• legume monoseme rugoso con
dorso crestato
• seme reniforme, più grosso di
quella della sulla, di colore brunoverdognolo
• peso 1000 semi: 15 g se nudi,
circa 20 g se vestiti
Lupinella comune o a taglio singolo
(O. sativa var. comune Ahlefeid )
• molto longeva: 7 - 8 anni. Produzione massima al 3°4° anno
• portamento prostrato
• crescita lenta
• 1 taglio e 1 ricaccio per anno
Lupinella gigante o a taglio doppio
(O. sativa var. bifera Hort. )
• meno longeva della comune
• crescita rapida
• 2 - 3 tagli per anno
• Per la tecnica di coltivazione si può fare riferimento alla Sulla.
• Raccolta ad inizio fioritura
Composizione del foraggio di lupinella
Stadio
Sostanza Proteina
Estrattivi Fibra
Grassi
Ceneri
secca
grezza
inazotati grezza
%
Foraggio verde
prima della fior.
18.0
3.8
0.7
7.9
4.0
1.6
inizio fioritura
19.0
3.6
0.6
7.9
5.5
1.5
piena fioritura
20.4
3.6
0.7
8.2
6.8
1.1
prima della fior.
86.0
15.4
2.8
36.3
25.0
6.5
durante la fior.
85.0
13.3
2.5
33.4
29.5
6.3
Fieno
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