LA COGNIZIONE SOCIALE Anni ’50 – ’60: esaurirsi del paradigma behaviorista • Chomsky (1957) fonda il linguaggio su una teoria della mente • Bruner (1947) mette in luce i fattori cognitivomotivazionali nella percezione sociale Le fonti della “rivoluzione cognitiva”: • l’intelligenza artificiale • la cibernetica • le neuroscienze La mente è un complesso di meccanismi, processi e informazioni che stanno dietro all’attività direttamente osservabile Al centro di questo approccio sta l’interesse per le strutture e i processi cognitivi che permettono alle persone di accumulare conoscenza della loro realtà per trasformarla in funzione dei propri bisogni La Cognizione Sociale si occupa dello studio scientifico dei processi attraverso cui le persone acquisiscono informazioni dall’ambiente, le interpretano, le immagazzinano in memoria e le recuperano da essa, al fine di comprendere sia il proprio mondo sociale, sia loro stesse, ed organizzare di conseguenza i propri comportamenti La cognizione “La cognizione è l’attività del conoscere: l’acquisizione, l’organizzazione, l’uso della conoscenza” (Neisser, 1976) La ricerca sulla social cognition deriva la sua specificità dalla natura sociale dello stimolo e dalla sua relazione con chi lo percepisce Le attribuzioni di causalità, la categorizzazione sociale, gli schemi cognitivi, le euristiche del pensiero sono i principali temi d’interesse della social cognition. La social cognition è un orientamento concettuale fortemente definito: -dal modello di essere umano -dal modo con cui considera il sociale -dai modi di analisi 1. MODELLO DI ESSERE UMANO: Modello di individuo come ricercatore di coerenza (Anni ’50 - ’60) Lo stato di incoerenza fra conoscenze, credenze e comportamenti costituisce una motivazione per ripristinare la coerenza Modello di individuo come scienziato ingenuo (anni ’70) Come uno scienziato, l’individuo raccoglie tutti i dati necessari alla conoscenza di un certo oggetto e giunge a conclusioni logiche. Modello di individuo come economizzatore di risorse (Taylor, 1981) Gli individui possono disporre di risorse limitate nell’elaborare le informazioni sociali e quindi tendono a utilizzare delle strategie capaci di semplificare i problemi. Modello di individuo come tattico motivato (anni ’90) Gli individui possiedono molte strategie cognitive che utilizzano sulla base dei propri scopi, motivi e bisogni (accuratezza/velocità) 2. MODELLO DI “SOCIALE”: La psicologia sociale americana dopo Lewin ha trascurato le determinanti sociali della cognizione, ossia la connessione dei processi cognitivi ai sistemi di credenze e conoscenze culturali 3. MODI DI ANALISI: La social cognition ricorre a procedure sperimentali di laboratorio, centrate sull’analisi minuziosa dei processi cognitivi come sequenze di fasi Assunti dell’approccio cognitivo: -ATTIVITÀ MENTALE: fenomeno altamente strutturato, organizzato, gerarchizzato; -HUMAN PROCESSING: attenzione alla sequenza di fasi che caratterizza i processi cognitivi (uomocomputer) -COSTRUZIONE MENTALE: la percezione è intimamente legata ai processi di pensiero (memoria, categorizzazione, valutazione) L’accumulazione della conoscenza sulla realtà sociale deriva da due fonti di informazione: -la realtà oggettivamente data, che sta fuori di noi -Il nostro modo di percepirla, ciò che la mente attivamente costruisce e organizza (Rosenhan, 1973 ricerca sulla diagnosi psichiatrica ) Le conoscenze sociali in memoria sono organizzate in diversi tipi di strutture: -Categorie -Prototipi -Schemi Categoria Struttura elementare di conoscenze, classificazione di cose o persone basata: -sul riconoscimento della somiglianza tra gli elementi che la compongono -sulla diversità degli elementi esclusi L’uso di categorie risponde almeno a due funzioni: -“semplificare il mondo” -“fornire informazioni” Gli esemplari all’interno delle categorie possono avere diverse posizioni: alcuni occupano posizioni centrali in quanto possiedono gli attributi più tipici della categoria altri hanno posizioni più periferiche perché sono meno rappresentativi Prototipo Un prototipo è l’esempio più rappresentativo e il punto di riferimento per definire la categoria: -massimo di attributi in comune con gli altri membri della stessa categoria; -minimo di attributi in comune con membri di altre categorie Schema Gli schemi sono conoscenze immagazzinate in memoria grazie all’esperienza; sono strutture cognitive inerenti a oggetti, persone, situazioni, inclusi i loro attributi e le relazioni che tra loro intercorrono. Gli schemi -semplificano la comprensione della realtà; -guidano la costruzione di nuove conoscenze I concetti di categoria e schema presentano delle sovrapposizioni; tuttavia: -categoria: momento iniziale di organizzazione degli stimoli sociali; -schema: modo in cui si utilizza la conoscenza accumulata nella comprensione delle nuove informazioni Esistono diversi tipi di schemi sociali, a seconda del genere di informazioni contenuti in essi: -Schemi di persone -Schemi di sé -Schemi di ruolo -Schemi di eventi (script) Gli schemi di persona Sono strutture di conoscenza che contengono le informazioni che ci aiutano a descrivere le persone in base ai loro tratti di personalità e i loro scopi. Gli schemi di sé Il soggetto, pensando a se stesso, costruisce schemi grazie ai quali struttura la propria autocoscienza. Esiste una serie di tratti particolarmente centrale per la descrizione di sé Gli schemi di ruoli I ruoli sociali definiscono i comportamenti previsti in relazione alle posizioni che le persone occupano in una data realtà sociale. Esistono ruoli acquisiti e ruoli ascritti Gli schemi di eventi Conoscenze relative al modo con cui ci si comporta nelle diverse situazioni sociali, comprese le aspettative che abbiamo sul modo in cui si comporteranno gli altri (scripts o copione). IL PERCORSO COGNITIVO: Memoria, conoscenza organizzata Evento stimolo Percezione Codifica iniziale Categorizzazione Ulteriori inferenze, decisioni/giudizi Risposta comportamentale Le persone utilizzano due tipi di processi di conoscenza, a seconda degli scopi che perseguono: Processi di conoscenza top-down (dall’alto al basso) Processi bottom-up (dal basso all’alto) Processi top-down (o schema-driven): si basano sull’esistenza di concetti, conoscenze e teorie presenti in memoria, che permettono di trattare stimoli nuovi facendo riferimento a informazioni già possedute. Accorciano il lavoro cognitivo, ma possono indurre in errori e distorsioni Processi bottom-up (o data-driven): si basano sui dati della situazione in atto raccolti tramite la percezione. Sono più accurati, ma dispendiosi sul piano temporale in quanto si centrano su ogni singolo elemento di informazione La scelta di utilizzare processi schemadriven o data-driven dipende: -motivazione dell’elaborazione -capacità di elaborazione Il ragionamento è l’attività mentale mediante la quale ci si dà una spiegazione delle cose; ragionare significa fare inferenze per produrre giudizi Le euristiche (Kahneman, 1982) “Euristica” deriva dal termine èureka, (gioia di aver trovato la soluzione a un problema) e si riferisce a processi di ragionamento abbreviati e semplificati. Euristica della rappresentatività Emettere dei giudizi circa la probabilità che un certo evento si verifichi: riguarda quei giudizi in cui le persone devono decidere se un certo esemplare appartiene a una certa categoria. Euristica della disponibilità Viene attivata quando le persone devono valutare la frequenza o probabilità di un evento: essa si basa sulla facilità e sulla velocità con cui vengono alla mente esempi associati alla categoria del giudizio in questione. Euristica della simulazione Quando, per valutare gli esiti di un evento accaduto la gente si immagina gli esiti che avrebbe potuto avere se… Euristica dell’ancoraggio e dell’aggiustamento Quando le persone si trovano a dover emettere giudizi sulla base di informazioni incerte o ambigue cercano dei punti di riferimento a cui ancorarsi