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PROGETTO REGIONALE FINALIZZATO ALLA QUALITA’ E
CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA
AL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE
Evidenze clinico-organizzative e considerazioni sull’esistente
(a cura di Domenico Inzitari per il Tavolo di Lavoro Ictus Regione Toscana)
Firenze, Gennaio 2014
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROBLEMA IN ITALIA – DATI DI SINTESI
L’ICTUS CEREBRALE è una delle malattie più frequenti e gravi come mortalità ed esiti invalidanti.
In Italia, il numero di morti attribuibili alle malattie cerebrovascolari è di circa 69.000 per anno, i casi
prevalenti raggiungono quasi il milione di unità, ed i casi incidenti si attestano intorno alle 200.000
unità all’anno.
In Italia l’indicatore DALY (Disability-Adjusted Life Year, che valuta il numero di
anni di vita persi a causa di morte prematura e disabilità) è
pari a 4 DALY persi per Ictus ogni 1000 abitanti
Per un totale di 230.000 DALY PERSI OGNI ANNO
La SPESA annuale per l’assistenza all’ictus cerebrale in Italia è stimata intorno ai
3,5 MILIARDI DI EURO
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROBLEMA
IL PROBLEMA IN TOSCANA – DATI DI SINTESI
In Toscana i casi incidenti di ictus sono circa 10.000/anno.
Secondo studi internazionali, nei paesi industrializzati la
spesa diretta per l’ictus equivale allo 0,27% del prodotto interno
lordo (PIL).
Considerando che il PIL della Toscana è di circa
104 miliardi di Euro,
la spesa a carico del SSR per l’ictus può essere valutata in circa
280 milioni di Euro/anno.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROBLEMA
IL PROBLEMA IN TOSCANA – DATI DI SINTESI
OGNI ANNO IN TOSCANA, SE TUTTI I PAZIENTI CON ICTUS ACUTO VENISSERO
RICOVERATI IN STROKE UNIT SI EVITEREBBERO 800-1.400 MORTI O DISABILI GRAVI
CON UN
RISPARMIO VALUTABILE IN CA. 15 MLN DI EURO/ANNO,
E 300-500 RICOVERI IN ISTITUTO CON UN
RISPARMIO VALUTABILE IN CA. 4,5-7,5 MLN EURO/ANNO
ANALOGHE STIME SI POSSONO FARE SULL’APPLICAZIONE SISTEMATICA DEGLI
INTERVENTI NELLA FASE ACUTA DELL’ICTUS ISCHEMICO: DEGLI 8.000 PAZIENTI CON
QUESTO TIPO DI ICTUS INCIDENTI ANNUALMENTE IN TOSCANA, CA. 3.000
POTREBBERO ESSERE RICONDOTTI AD UNA VITA COMPLETAMENTE NORMALE CON UN
ULTERIORE
RISPARMIO VALUTABILE IN CA. 20 MLN EURO/ANNO
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROBLEMA
IL PROGETTO
Prove scientifiche dimostrano che è possibile ridurre in modo
notevole la frequenza della malattia e la gravità degli esiti e
quindi il carico sociale
Si deve partire dal presupposto che
l’ictus cerebrale è una condizione
di malattia che può essere considerata emblematica
di quella che viene definita
CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO
IL PROGETTO
Il percorso deve essere articolato in processi sequenziali, in ciascuno
dei quali intervengono più funzioni e strutture organizzative ed attori
diversi delle professioni sia sanitarie che sociali.
La serie di questi interventi si articola su tre fasi principali che
caratterizzano il percorso del paziente a rischio
o affetto da ictus cerebrale.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO
IL PROGETTO
L’adeguata concatenazione dei processi deve essere considerato uno degli elementi più
rilevanti in termini di efficacia ed efficienza dell’intera filiera dell’assistenza, secondo
un approccio sistemico ed integrato al problema
1° FASE
PREVENZIONE
PRIMARIA:
IDENTIFICAZIONE
E
TRATTAMENTO
DEI
FATTORI DI
RISCHIO
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
2° FASE
GESTIONE DEL
PAZIENTE:
1) PRECOCE
RICONOSCIMENTO
DEI SINTOMI,
2) AVVIO URGENTE
IN OSPEDALE,
3) TRATTAMENTO
DELLA FASE ACUTA,
4) RICOVERO
IN STROKE UNIT
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3° FASE
RECUPERO
FUNZIONALE:
1)
SPECIALIZZAZIONE
RIABILITATIVA
PERSEGUITA
AL DOMICILIO E NEL
TERRITORIO CON
SUPPORTO
RIABILITATIVO E
PSICO-SOCIALE
2) SORVEGLIANZA CLINICA
PER LE RECIDIVE
(PREVENZIONE
SECONDARIA)
IL PROGETTO
CRITICITA’
Numerosi ostacoli si oppongono alla operatività gestionale ed organizzativa.
Scarsa consapevolezza nella popolazione generale, tra i professionisti, tra gli
amministratori e tra i politici della gravità del problema ictus
Ridotta spinta promozionale da parte dell’opinione pubblica sul livello politicoamministrativo.
Disorganizzazione e la inefficienza del sistema sanitario in generale
(specie in alcune regioni),
Mancata identificazione di precise figure professionali di riferimento
Fisiologica opposizione al cambiamento delle strutture sanitarie e dei professionisti
Carenza di percorsi formativi specifici
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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CRITICITA’
OBIETTIVI
COME REALIZZARE IL PROGETTO IN TOSCANA, SUPERANDO LE CRITICITA’ E LE
BARRIERE ALLA IMPLEMENTAZIONE DI
UN SISTEMA INTEGRATO DI CURA PER L’ICTUS CEREBRALE?
UNIFORMARE ED INTEGRARE PROCEDURE, FUNZIONI,
FORZA LAVORO, OSPEDALI DI 1° E 2° LIVELLO,
INTERAZIONE OSPEDALE – TERRITORIO,
IN LINEA CON IL NUOVO PIANO SANITARIO DELLA
REGIONE TOSCANA E CON IL REGOLAMENTO
ATTUATIVO DI CUI ALLA LEGGE 7/8/2012 N. 135 SUGLI
STANDARD QUALITATIVI, TECNOLOGICI E QUANTITATIVI
RELATIVI ALL’ASSISTENZA OSPEDALIERA.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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OBIETTIVI
OBIETTIVI
LA DEFINIZIONE DI UN PIANO REGIONALE UNICO
RIGUARDO A
TUTTE LE FASI DEL PERCORSO ASSISTENZIALE
DEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE
E’ IL PASSAGGIO CRUCIALE PER SOSTENERE IL PROGETTO
IN QUANTO SENZA UNA DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE IL PROCESSO DI
IMPLEMENTAZIONE RISCHIEREBBE DI NON ESSERE MAI ATTUATO.
E’ FONDAMENTALE LEGITTIMARE SOPRATTUTTO:
UNA ORGANIZZAZIONE “DI SISTEMA” DELLA GESTIONE
DELL’ASSISTENZA ALL’ICTUS CEREBRALE
MODERNA, AVANZATA ED EFFICIENTE.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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OBIETTIVI
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
1° FASE
PREVENZIONE
PRIMARIA:
IDENTIFICAZIONE
E
TRATTAMENTO
DEI
FATTORI DI
RISCHIO
2° FASE
GESTIONE DEL
PAZIENTE:
3° FASE
RECUPERO
FUNZIONALE:
1) SPECIALIZZAZIONE RIABILITATIVA
PERSEGUITA AL DOMICILIO E NEL
1) PRECOCE RICONOSCIMENTO
TERRITORIO CON
SUPPORTO
DEI SINTOMI,
RIABILITATIVO E
2) AVVIO URGENTE IN OSPEDALE,
PSICO-SOCIALE
3) TRATTAMENTO DELLA FASE
2) SORVEGLIANZA CLINICA
ACUTA,
PER LE RECIDIVE
4) RICOVERO IN STROKE UNIT
(PREVENZIONE
SECONDARIA)
FASE 1 - PREVENZIONE E INFORMAZIONE : STATO DELL’ARTE
FATTORI CHE AUMENTANO IN MODO DEFINITO IL RISCHIO DELLA MALATTIA:
• NON MODIFICABILI (ETÀ, RAZZA, FAMILIARITÀ)
• ACQUISITI (IPERTENSIONE ARTERIOSA, IDIABETE, DISLIPIDEMIA, OBESITÀ, FUMO,
ARITMIE CARDIACHE
LIMITE PRINCIPALE:
SCARSA CONSAPEVOLEZZA, COMPLIANCE DA PARTE DEL PAZIENTE E NON
APPROPRIATEZZA DELL’INTERVENTO DEL MEDICO  INCOMPLETA ADERENZA AI VARI
TRATTAMENTI PREVENTIVI
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 1
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 1 - PREVENZIONE E INFORMAZIONE : target di popolazione
INFANZIA/ETA’ GIOVANILE
tipo di intervento: educativo
attori: famiglia, scuola, medico di medicina generale
ETA’ ADULTA
attore: medico di medicina generale
IN CASO DI PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE PREDISPONENTE
attori: specialisti, internisti, cardiologi, neurologi, nonché quello di centri ospedalieri
specializzati (centri antidiabetici, centri per il trattamento dell’ipertensione arteriosa).
Deve far parte della prevenzione dell’ictus la conoscenza dei sintomi di
insorgenza di un ictus cerebrale e della sintomatologia transitoria definita
attacco ischemico transitorio (Transient Ischemic Attack = TIA).
.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 1
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 1 - PREVENZIONE E INFORMAZIONE : stato dell’arte
PREMESSA
I LIVELLI DI CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA NEI CONFRONTI DELL’ICTUS SIANO MOLTO BASSI.
OBIETTIVI
SENSIBILIZZAZIONE della POPOLAZIONE GENERALE
STRUMENTI:
CAMPAGNE DI INFORMAZIONE SULLA POPOLAZIONE IN SINERGIA CON LE ASSOCIAZIONI DEI MALATI
DUE DIVERSI LIVELLI INFORMATIVI
I) PREVENZIONE PRIMARIA, RICONOSCIMENTO DEI FATTORI DI RISCHIO, RICONOSCIMENTO DEI SINTOMI E
CHIAMATA IMMEDIATA DEL 118
II) CURA OSPEDALIERA ED AL PERCORSO RIABILITATIVO.
TARGET DI POPOLAZIONE
I) ANZIANI
II) ADULTI
III) GIOVANI
per i migranti: canale dedicato. in questo settore, la regione collabora attivamente con l’albero della salute che,
oltre alla traduzione del materiale informativo, presta la propria attività nel verificare che questo venga
correttamente recepito.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 1
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 1 - PREVENZIONE E INFORMAZIONE : IPOTESI DI SOLUZIONE
I) SLOGAN
“il tempo è cervello”
“3R” (Ridurre il rischio, Riconoscere i
sintomi, Reagire).
II) SEMINARI APERTI
III) PASSAGGI TELEVISIVI
IV) SITO INTERNET REGIONALE E
DELLE AZIENDE SANITARIE
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
interviste a personale sanitario
pazienti e volontari
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IL PROGETTO: FASE 1
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 1 - PREVENZIONE E INFORMAZIONE : RUOLO DELLA ASSOCIAZIONE DEI MALATI
Partner : associazioni dei malati. I malati di ictus afferiscono ad ALICe Toscana
(Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale onlus) come unica associazione
dedicata a questo tipo di patologia.
La diffusione delle sedi ALIce riguarda ormai tutte le province Toscane.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 1
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
1° FASE
PREVENZIONE
PRIMARIA:
IDENTIFICAZIONE
E
TRATTAMENTO
DEI
FATTORI DI
RISCHIO
2° FASE
GESTIONE DEL
PAZIENTE:
3° FASE
RECUPERO
FUNZIONALE:
1) SPECIALIZZAZIONE RIABILITATIVA
PERSEGUITA AL DOMICILIO E NEL
1) PRECOCE RICONOSCIMENTO
TERRITORIO CON
SUPPORTO
DEI SINTOMI,
RIABILITATIVO E
2) AVVIO URGENTE IN OSPEDALE,
PSICO-SOCIALE
3) TRATTAMENTO DELLA FASE
2) SORVEGLIANZA CLINICA
ACUTA,
PER LE RECIDIVE
4) RICOVERO IN STROKE UNIT
(PREVENZIONE
SECONDARIA)
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE : STATO DELL’ARTE
NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI L’EVIDENZA SCIENTIFICA HA DEFINITIVAMENTE PROVATO L’EFFICACIA NEL RIDURRE
LA MORTALITÀ E LA DISABILITÀ CONSEGUENTE AD ICTUS CEREBRALE:
I)
II)
TROMBOLISI ENDOVENOSA CON ATTIVATORE TISSUTALE DEL PLASMINOGENO (TPA), DA EFFETTUARSI ENTRO
4,5 ORE DALL’INSORGENZA DEI PRIMI SINTOMI
TRATTAMENTO ENDOVASCOLARE. INTERVENTI DI DISOSTRUZIONE MECCANICA DELLA OCCLUSIONE
ARTERIOSA PER VIA ENDOVASCOLARE SI STANNO VELOCEMENTE AFFERMANDO COME ALTAMENTE EFFICACI
SIA PURE IN CASI SELEZIONATI
IL FATTORE TEMPO È L’ELEMENTO CRUCIALE SIA DI EFFICACIA CHE DI SICUREZZA
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE : STATO DELL’ARTE
STROKE UNIT
•STRUTTURA DI DEGENZA DEDICATA ALLA GESTIONE DEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE
•TEAM MULTIDISCIPLINARE (MEDICI, INFERMIERI, TECNICI DELLA RIABILITAZIONE)
•FORMAZIONE CONTINUA
•APPLICAZIONE DELLE MIGLIORI PROCEDURE PER IL MONITORAGGIO CLINICO, LA PREVENZIONE DELLE
COMPLICANZE RIABILITAZIONE PRECOCE
•DIMISSIONE GUIDATA DI QUALSIASI PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ACUTO
EFFICACIA INEQUIVOCABILMENTE PROVATA DA AMPIE METANALISI E DA STUDI OSSERVAZIONALI
CONDOTTI ANCHE IN ITALIA ED IN TOSCANA (STUDIO PROSIT).
MENZIONATA NEL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA LEGGE N.135 DEL 7 AGOSTO 2012 CHE DEFINISCE I
CARATTERI ORGANIZZATIVI DELLA RETE ICTUS.
VENGONO ALTRESÌ DEFINITI DUE TIPOLOGIE DI STROKE UNIT IN BASE ALLA COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE:
I)
STROKE UNIT DI I LIVELLO: RISPONDERE DIFFUSAMENTE A LIVELLO TERRITORIALE AL FABBISOGNO
DI RICOVERO E CURA PER LA MAGGIOR PARTE DEI PAZIENTI CON ICTUS CEREBRALE, POSSIBILITÀ DI
EFFETTUARE TROMBOLISI
II)
STROKE UNIT DI II LIVELLO: GARANTIRE STANDARD QUALITATIVI DI PIÙ ALTO LIVELLO (PER QUANTO
RIGUARDA GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA VASCOLARE, INTERVENTISTICA ENDOVASCOLARE,
NEUROCHIRURGIA).
LE DUE STRUTTURE SI RELAZIONANO ATTRAVERSO IL MODELLO “HUB” AND “SPOKE” INTEGRATO,
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE : IPOTESI DI SOLUZIONE
PER LA DETERMINAZIONE DEI TEMPI, BISOGNA CONSIDERARE LA NUOVA FRONTIERA DEL “RESCUE”
(completamento con procedure endovascolari, se la trombolisi endovenosa risultata inefficace).
PREVEDERE QUINDI:
I) IMMEDIATO TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE SUBITO DOPO O PERSINO DURANTE LA TROMBOLISI
SISTEMICA VERSO IL CENTRO CERTIFICATO PER LA INTERVENTISTICA ENDOVASCOLARE
II) IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI TELESTROKE GIÀ OPERATIVO IN ALTRE REGIONI ITALIANE
CIASCUNA AZIENDA DEVE INDIVIDUARE UN UN NUCLEO MULTI PROFESSIONALE DI REFERENTI (SISTEMA
DELL’EMERGENZA, DEA, STROKE UNIT). LE AZIONI PER LO SVILUPPO DI QUESTO SISTEMA DOVREBBERO
ARTICOLARSI SECONDO I SEGUENTI CONCETTI:
1) Obbligatorietà di implementare il sistema di misurazione
della performance contestualmente alla implementazione dei percorsi
2) Strutturazione del registro
3) Semplificazione con scelta degli indicatori importanti
4) Monitoraggio
5) Funzionamento e costi
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE: MONITORAGGIO DELLA PERFORMANCE
MODELLO REGIONE LOMBARDIA
Delibera di attivazione dell’Azienda Regionale Emergenza-Urgenza (AREU) (02.04.2008)
Disegno ed applicazione di un Progetto Regionale per la verifica ed all’ottimizzazione dei percorsi clinicoassistenziali della persona colpita da ictus cerebrale.
PUNTI CARDINE:
delibera regionale, fondamentale in ogni processo di implementazione
II) monitoraggio. Quest’ultimo è stato portato avanti grazie ad un finanziamento
regionale (72000 euro per 1 anno dedicato al lavoro di 3 monitor).
I)
MODELLO CATALANO
“ufficio regionale per lo stroke”
composto da un dirigente, un medico
esperto in stroke, un infermiere ed un data-manager con il compito di monitorare anche
Creazione di un
mediante visite on-site la situazione dell’intera regione.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE : IPOTESI DI SOLUZIONE
REALTÀ REGIONALE TOSCANA
PUNTI CHIAVE NELL’IMPLEMENTAZIONE DI UN PERCORSO
SERVIZIO DI EMERGENZA TERRITORIALE :
STRUTTURATO PER IL
• CORRETTA INTERCETTAZIONE E VALUTAZIONE DEI CASI SOSPETTI DI ICTUS
MEDIANTE L’APPLICAZIONE DI QUESTIONARI VALIDATI (CINCINNATI PRE-HOSPITAL
STROKE SCALE, FAST)
• OTTIMIZZAZIONE DEI TEMPI
• IDENTIFICAZIONE DI UN CODICE COLORE COMUNE “ROSSO TECNICO, O ROSSO
ICTUS” LEGATO ALLA NECESSITÀ DI VALUTARE CON URGENZA UNA POSSIBILITÀ
TERAPEUTICA
• PRE-ALLERTAMENTO DELL’OSPEDALE CON L’OBIETTIVO DI RIDURRE I TEMPI INTRAOSPEDALIERI.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE : TRAINING E MONITORAGGIO
FASE DI FORMAZIONE E ACCREDITAMENTO
DESTINATARI: personale sanitario degli ospedali di primo livello che ancora non effettuano il
trattamento trombolitico.
METODO: incontri di formazione/consenso organizzati mediante outreach visit e focus group in cui
un team composto da personale esperto sull’ictus si sposta sul territorio per condividere gli
obiettivi e facilitare l’individuazione di criticità del processo.
Le criticità dovrebbero essere risolte in loco.
SCHEMA DI ORGANIZZAZIONE DELLE OUTREACH VISIT :
•Riunioni in tutti gli Ospedali
•Accreditamento ECM
•Presenza di almeno due figure per gruppi professionali del percorso (medico 118,
internista/neurologo, urgentista, infermiere triage, infermiere unità ictus, radiologo, medico di
laboratorio, fisiatra/fisioterapista, MMG)
•Organizzazione locale a carico della Direzione+Stroke team locale
•Organizzazione centrale degli esperti di ciascuna delle tre aree vaste
•Invio preventivo di un questionario per il rilievo di indicatori
A tale proposito risulta di fondamentale importanza la costituzione di un team di referenti per
ciascuna azienda con i quali poter interagire attivamente per l’organizzazione dei corsi.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE : INTERVENTISTICA ENDOVASCOLARE
Definizione degli interventi della fase acuta ad alta complessità
In ciascuno dei tre ospedali di secondo livello della Toscana esistono
strutture di neuroradiologia interventistica in grado di eseguire questo tipo
di intervento.
Sono stati già adottati in Toscana, ed in particolare per quanto riguarda l’Area
Vasta Centro, protocolli che tengano conto di queste opportunità nell’ambito
dei percorsi per la gestione dell’ictus ischemico in fase acuta. Tali protocolli
peraltro non sono stati tuttora formalizzati a livello istituzionale.
Vi è una urgente necessità di definire un modello di percorso unico per le
tre aree vaste della regione Toscana con tutti gli assetti inerenti di tipo
organizzativo-gestionale.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 2 – GESTIONE DEL PAZIENTE : STROKE UNIT
FASE DI DEGENZA
Appare urgente definire in sede regionale i seguenti punti:
•
Definizione di uno standard regionale di riferimento per quanto riguarda
l’organizzazione sia strutturale che funzionale delle Stroke Unit di primo e
di secondo livello, tipo di personale, formazione e accreditamento sia
della struttura che del personale, implementazione e monitoraggio della
performance.
•
Compatibilità con il sistema organizzativo generale dell’ospedale
organizzato per intensità di cure.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 2
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
1° FASE
PREVENZIONE
PRIMARIA:
IDENTIFICAZIONE
E
TRATTAMENTO
DEI
FATTORI DI
RISCHIO
2° FASE
GESTIONE DEL
PAZIENTE:
3° FASE
RECUPERO
FUNZIONALE:
1) SPECIALIZZAZIONE RIABILITATIVA
PERSEGUITA AL DOMICILIO E NEL
1) PRECOCE RICONOSCIMENTO
TERRITORIO CON
SUPPORTO
DEI SINTOMI,
RIABILITATIVO E
2) AVVIO URGENTE IN OSPEDALE,
PSICO-SOCIALE
3) TRATTAMENTO DELLA FASE
2) SORVEGLIANZA CLINICA
ACUTA,
PER LE RECIDIVE
4) RICOVERO IN STROKE UNIT
(PREVENZIONE
SECONDARIA)
FASE 3 – RECUPERO FUNZIONALE : STATO DELL’ARTE
Una volta dimesso dall’ospedale per acuti, il paziente con deficit neurologici funzionalmente invalidanti
dovrebbe essere avviato verso una struttura ospedaliera specializzata nella riabilitazione intensiva postacuta dell’ictus.
Alla fine di questo periodo il paziente viene dimesso al domicilio dove di norma devono essere attivate: la
prosecuzione della riabilitazione in forma estensiva, il progressivo adattamento funzionale alle attività
della vita quotidiana, il supporto psicologico, il monitoraggio clinico per la prevenzione delle recidive, ed
infine il supporto sociale indispensabile per ridurre il disagio conseguente all’handicap ed il carico
assistenziale e psicologico delle famiglie.
Un approccio continuativo di tipo funzionale e psico-sociale deve essere garantito per tutta la vita.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 3
IL PROGETTO : IL DETTAGLIO PER OGNI FASE
FASE 3 – RECUPERO FUNZIONALE : STATO DELL’ARTE
Ulteriori esempi:
1) qualora alla dimissione da una stroke unit, il paziente non trovi rapida collocazione
in una ulteriore struttura ospedaliera che sia in grado di proseguire la riabilitazione
in forma intensiva, i risultati di una organizzazione a tipo stroke unit vengono ad
essere in parte vanificati.
2) qualora alla conclusione della riabilitazione ospedaliera il paziente non venga preso
in carico tempestivamente dai servizi territorial di riabilitazione, il beneficio
funzionale ottenuto in ospedale rischia di essere annullato.
E’ importante l’identificazione di una funzione case-manager che abbia il compito di
guidare la transizione tra le varie fasi, controllandone i risultati.
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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IL PROGETTO: FASE 3
Valorizzazione tariffa (Euro) DRG 14 (ictus acuto non complicato)
in Toscana rispetto ad altre regioni italiane
Friuli Venezia Giulia
5462
Umbria
5237
Liguria
5071
Bolzano (P.A.)
4370
Valle d’Aosta
4131
Lombardia
3895
Lazio
3891
Basilicata
3890
Abruzzo
3799
Piemonte
3716
Emilia Romagna
3708
Puglia
3507
Veneto
3480
Toscana
2890
QUALITA’ E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ICTUS CELEBRALE
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