gli squali

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GLI SQUALI
Gaia Di Clemente
• Gli squali vivono nei mari di
tutto il mondo escluso
l’Antartide con circa 400
specie con dimensioni che
vanno dai 25 cm del
gattuccio pigmeo dalla
coda a nastro ai 18 metri
dello squalo balena che
con queste misure
rappresenta anche il più
grande pesce vivente.
•
I fossili più antichi di
questi animali risalgono
a circa 380 milioni di
anni e si pensa che la
loro evoluzione sia
arrivata al massimo
livello addirittura già da
100 milioni di anni
periodo della comparsa
delle attuali specie.
•
Lo scheletro degli
squali non è osseo,
come quello dei
pesci comuni, ma
cartilagineo.
•Al contrario dei pesci comuni, gli
squali non possiedono la vescica
natatoria (un corpo galleggiante
interno che può riempirsi di gas)
la cui funzione di sostegno al
galleggiamento è sostituita in
parte dal grosso fegato ripieno di
grassi leggeri, che più arrivare al
25% del peso dell'animale e dalle
cartilagini.
• Sono pesci predatori e nella loro
dieta possono essere presenti
pesci, squali più piccoli,
crostacei, molluschi e
mammiferi marini.
Si conoscono tre specie di
squali che si nutrono di
plancton, filtrando l'acqua che
entra dalle loro mandibole, e
che quindi non sono predatori
attivi. Essi sono lo squalo
balena (fino a 21 m.) lo squalo
elefante (fino a 13 m.) e lo
squalo grande bocca (fino a 5
m.).
Gli squali sono in continua
crescita.
I SENSI DEGLI SQUALI
• Gli squali possiedono gli stessi
sensi dell'uomo, più altri due a
noi sconosciuti, che sono la
capacità di percepire i campi
elettrici e le onde di pressione
diffuse in acqua.
– I denti sono disposti su
diverse file, ma solitamente
solo le prime due sono
funzionali: i denti degli squali
sono lassamente fissati alla
mascella, si staccano di
frequente e vengono
sostituiti da quelli della fila
successiva.
– Il corpo degli squali è
ricoperto da squame
placoidi, chiamate anche
dentelli dermici. Essi hanno
la stessa struttura di quelli, di
maggiori dimensioni, che si
trovano nelle mandibole. Le
squame placoidi, oltre a
costituire una efficace
protezione del corpo dello
squalo, riducono anche la
resistenza all'acqua marina,
migliorando l'idrodinamicita'
dell'animale.
LE PINNE e IL NUOTO
•
Nel nuoto le pinne esplicano funzioni differenti: pinne pettorali e pelviche
sostengono e stabilizzano, dorsali e anale stabilizzano, caudale fornisce
la propulsione. Solitamente il lobo superiore della pinna caudale è più
sviluppato dell'inferiore e durante il nuoto la parte anteriore del corpo
riceve una spinta verso il basso, controbilanciata dalla forma della testa,
che si presenta depressa dorso-ventralmente, e dalle pinne pettorali
disposte orizzontalmente. Davanti alle pinne dorsali in alcune specie vi è
una spina con funzione di arma difensiva. Il peduncolo caudale, la sottile
parte del corpo che precede la pinna caudale, si può presentare espanso
lateralmente a formare delle carene caudali, e può avere inoltre nelle parti
superiore ed inferiore delle fossette precaudali, entrambi caratteri che
aumentano l'idrodinamicità. Nello spazio tra la prima e la seconda pinna
dorsale può essere presente una cresta interdorsale, leggero rialzo del
dorso.
Gli squali nuotano in due modi diversi: ad anguilla, cioè muovendo tutto il
corpo o a tonno in cui è presente solo l'ondeggiamento della coda.
COLORE
•
Il colore si presenta spesso scuro (grigio,
bruno, blu) superiormente e biancastro
inferiormente. Questo tipo di colorazione,
d'altronde rinvenibile in molti altri animali
marini, ha ragioni mimetiche: lo squalo risulta
meno facilmente visibile sia dall'alto che dal
basso.
Per meglio mimetizzarsi nel mare aperto, lo
squalo bianco nuota sempre vicino alla
superficie o attaccato al fondale.
•
Il maschio è dotato di due organi
copulatori, gli pterigopodi, posti alla
base delle pinne pelviche. In genere,
come nello squalo bianco, solo uno
è funzionante, l’altro è tenuto di
riserva.
Le verdesche, gli squalo martello e i
toro si accoppiano ogni anno, gli altri
ogni 2 anni, altri ancora senza
scadenze.
Al momento dell'accoppiamento, uno
viene inserito nella cloaca della
femmina ed il maschio talora la
trattiene afferrandola con i denti.
•
Gli squali si riproducono per
fecondazione interna. I piccoli già
alla nascita sono quasi identici
all'adulto e in grado di sostentarsi da
soli. Mancano cure parentali, tuttavia
in molte specie è stata osservata
l'esistenza di definite aree di nursery
nelle quali le femmine vanno a
riprodursi e ove non vi sono maschi
adulti che possano predare i nuovi
nati.
RIPRODUZIONE
LA CACCIA, GLI
ATTACCHI E LE PREDE
• Ogni anno nel mondo ci sono un
centinaio di attacchi di squalo
all’uomo, una decina di questi
sono mortali.
I più aggressivi sono lo squalo
bianco (Carcharodon carcharias)
e lo squalo tigre (Galeocerdo
cuvier) applicando schemi di
attacco completamente diversi: il
primo fa un unico e violenta
attacco per poi attendere a
distanza il dissanguamento della
preda mentre lo squalo tigre al
primo morso fa seguito una
veloce serie di altri che portano
in poco tempo allo sventramento
della preda.
statisticamente gli attacchi degli
squali sono insignificanti.
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