Alcuni approfondimenti alle lezioni su STRATIFICAZIONE SOCIALE 1 Disuguaglianze strutturali • Definizione: sistema di disuguaglianze strutturali di una società. • Strutturali = permanenti o relativamente permanenti. • Le disuguaglianze si manifestano nella distribuzione, fra gruppi, di beni materiali • ritenuti importanti in una società’. • Le disuguaglianze si manifestano nella distribuzione, fra gruppi, di beni simbolici ritenuti importanti in una società’. • • b) Le disuguaglianze si manifestano nelle relazioni diseguali di potere fra un gruppo e un altro ( chi comanda, chi obbedisce) 2 UNIVERSALITA' DELLA STRATIFICAZIONE SOCIALE. • Le disuguaglianze esistono in tutte le società, anche in quelle più semplici, che strutturano la disuguaglianza in termini di sesso ed età. Queste società ( caccia e raccolta) sono tendenzialmente paritarie rispetto alla distribuzione delle risorse materiali e simboliche possedute dalle famiglie e dalle persone. • Utilizzando la tipologia delle società premoderne e moderne G. Lenski cerca di individuare i fattori che sono alla base della distribuzione della ricchezza. 3 LA TEORIA DELLA RICCHEZZA E DEL POTERE DI G. LENSKI. • • • • VARIABILI: (a) l'ammontare del surplus (b) la distribuzione del potere. La disuguaglianza cresce col crescere del SURPLUS. La disuguaglianza cresce con l'aumento della CONCENTRAZIONE del potere politico. • Il SURPLUS è cresciuto costantemente dalle società di caccia e raccolta alle società industriali. • La CONCENTRAZIONE del potere politico è cresciuta fino alle CIVILTA' AGRARIE. • • • • CON LA SOCIETA' INDUSTRIALE LA CRESCITA DEL SURPLUS SI ACCOMPAGNA A RIVOLUZIONI POLITICHE CHE ACCRESCONO IL POTERE DELLA POPOLAZIONE - una minore concentrazione del potere - E DUNQUE SI HA UNA DIMINUZIONE DELLA DISEGUAGLIANZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA. Dunque: se non c’è surplus non c’è disuguaglianza (uguaglianza nella miseria). Quando vi è un surplus la sua distribuzione dipende dal potere politico ( più disuguaglianza quando il potere è concentrato; meno disuguaglianza quando il potere è diffuso) 4 TEORIA DELLA STRATIFICAZIONE SOCIALE IN MAX WEBER • LA DISUGUAGLIANZA SOCIALE SI MANIFESTA IN TRE AMBITI ISTITUZIONALI DIVERSI: • NELL’ECONOMIA ( NEL MERCATO) : CLASSI • NELLA CULTURA ( SOCIETA’): CETI • NELLA POLITICA: PARTITI O GRUPPI DI POTERE CHE COMPETONO PER IL CONTROLLO DELL’APPARATO DI DOMINIO. 5 FONDAMENTI DELL’APPARTENENZA DI CLASSE E DEI CONFLITTI DI CLASSE: SITUAZIONE DI MERCATO • TRE MERCATI : DEL LAVORO ( CAPITALISMO) • DELLE MERCI ( ECONOMIA • MEDIEVALE) • DEL CREDITO ( ECONOMIA • ANTICA) • MERCATO DEL LAVORO : OPERAI CHE VENDONO LA LORO FORZA LAVORO; IMPRENDITORI CHE L’ACQUISTANO • MERCATO DELLE MERCI: CONSUMATORI E VENDITORI • MERCATO DEL CREDITO: DEBITORI E CREDITORI 6 Le classi in M. Weber • A seconda del periodo storico o dell’economia esistente possono prevalere: • CLASSI POSSIDENTI PRIVILEGIATE POSITIVAMENTE O NEGATIVAMENTE • CLASSI ACQUISITIVE PRIVILEGIATE POSITIVAMENTE O NEGATIVAMENTE • • Classe possidente privilegiata positivamente: redditieri ( terre, miniere, schiavi, ecc) • Classe possidente privilegiata negativamente: coloro che non possiedono niente • Classe acquisitiva privilegiata positivamente: imprenditori, grandi professionisti • Classe acquisitiva privilegiata negativamente: lavoratori manuali • CLASSI MEDIE: una piccola proprietà ( classe possidente), oppure, un po’ di istruzione, oppure qualche competenza professionale ( classe acquisitiva) 7 IL CETO NELLA TEORIA DI WEBER • FONDAMENTI DELL’APPARTENENZA DI CETO : ONORE SOCIALE, STILE DI VITA • Ciò vuol dire che il "bene" distribuito in modo ineguale non è la ricchezza o il reddito ma l'onore sociale. Secondo la teoria weberiana in una medesima società possono coesistere due sistemi di stratificazione non coincidenti: un gruppo ( o una persona) può occupare una posizione alta nella scala dell'onore sociale ma intermedia o inferiore nella scala della ricchezza e del reddito e viceversa. • Oppure un sistema sociale si connota per un sistema di stratificazione prevalente - ad esempio il CETO in Antico Regime o le CLASSI nella società moderna - e contenere anche un sistema di stratificazione secondario. • • ORIGINE DEI CETI: LIGNAGGI, STIRPI, ORIGINI ETNICHE, RELIGIONI 8 • • • • SISTEMI DI STRATIFICAZIONE SOCIALE SCHIAVITU’ CASTE CETI CLASSI. 9 SCHIAVITU’ • Proprietà di una persona da parte di un’altra. Gli schiavi sono stati considerati, nella quasi totalità dei casi, una specie sub-umana. • La schiavitù viene ritenuta la forma estrema di disuguaglianza, in cui alcuni individui sono posseduti come proprietà da altri: schiavi come cose che possono essere scambiate - comprate e vendute - fra individui. Le stratificazione vede qui due raggruppamenti fondamentali: gli uomini liberi e gli schiavi - non liberi. 10 Caratteristiche storiche della schiavitù • La schiavitù è stata molto presente nelle società premoderne: i grandi regni africani prima della colonizzazione comprendevano normalmente, accanto ad altri sistemi di disuguaglianza, anche la schiavitù. Anche nelle società pastorali la disuguaglianza sociale spesso prevedeva la schiavitù ereditaria (prigionieri di guerra). • I casi più noti di società schiavistiche antiche sono le società greche e la società romana. Nella polis greca Atene - accanto ad un strato ristretto di cittadini liberi - vi era una moltitudine di schiavi che non aveva nessun diritto in qualche misura simile a quello dei cittadini e la cui posizione dipendeva dal relativo benvolere o malvolere del padrone. • Nell'Impero romano la schiavitù era diffusissima: costituiva la principale forza lavoro impiegata nei latifondi romani, anche se un settore minoritario di schiavi poteva - pur nella condizione di inferiorità totale - svolgere diversi lavori nell'economia, nella società, nella cultura e nella politica. 11 La schiavitù nelle Americhe • Nelle Americhe, dal XVII secolo fino alle fine del XIX, la schiavitù assunse grande importanza economica e sociale. Circa dieci milioni di africani furono rapiti e trascinati via a forza dalle loro terre verso le Americhe. Qui furono prevalentemente occupati nella piantagioni di cotone, canna da zucchero, caffè, cacao con un sistema di lavoro e controllo che ricorda il latifondo romano. 12 SISTEMA CASTUALE • CASTE: sistema di gruppi sociali contrassegnati dalla esclusività sociale che si pongono in gerarchia ( disuguaglianza) in termini di purezza rituale ( onore di casta) • • • • • Esclusività sociale: 1) si entra nella casta solo per nascita. 2) ci si sposa solo all’interno della casta ( endogamia; ipergamia) 3) si può mangiare e avere contatti fisici solo all’interno della casta. 4) i compiti e i mestieri sono stabiliti dalla nascita nella casta. • UN INDIVIDUO NON PUO’ PASSARE DA UNA CASTA ALL’ALTRA • Se il sistema castuale è stato storicamente radicato in India, il concetto di "casta" è adoperato in sociologia per indicare tutti quei sistemi di disuguaglianza sociale che prevedono l'isolamento spaziale, fisico e sociale tra gruppi di persone considerate disuguali per nascita e etnia ( ad esempio, l'apartheid in Sudafrica o quello vigente negli Stati Uniti del sud prima del Civil Rights Act del 1964 ) 13 I QUATTRO GRANDI VARNA DELL'INDUISMO: • BRAHAMANI: SACERDOTI INTELLETTUALI • KSHATRIYA: ARISTOCRATICI GUERRIERI • VAISHYA: CONTADINI, PASTORI, COMMERCIANTI • SUDRA: SERVITORI, DOMESTICI, ARTIGIANI • FUORI CASTA: INTOCCABILI • SISTEMA JATI: Caste professionali, territoriali, etniche o tribali. 14 Credenze religiose e sistema castuale – Le credenze principali dell’induismo sono due: l’idea della trasmigrazione delle anime (Samsara) e l’idea della compensazione (Karma) nella vita attuale dei peccati commessi nella vita precedente. – Il sistema delle caste è strettamente legato alla credenza indù nella reincarnazione: gli individui che disattendono i riti e i doveri della loro casta si troveranno in una posizione inferiore nella loro prossima vita. 15 CETI • CETI: sistema di gruppi sociali chiusi che si pongono in gerarchia in termini di onore sociale e conseguente stile di vita particolare. • Si appartiene al ceto per nascita • Ogni ceto ha i suoi diritti ( privilegi) • Ogni ceto ha il suo stile di vita e la sua “virtù” • Non si può, per principio, cambiare di ceto • Sono esistiti in genere tre ceti elevati: aristocratici, grandi ecclesiastici, funzionari di grado elevato. Il resto della popolazione occupava ranghi inferiori o nessun rango. • I CETI, PUR ESSENDO MESSI IN GERARCHIA IN BASE ALL’ONORE ( “il valore sociale degli uomini è fissato in maniera ostensibile e permanente dal sangue”) COMPORTAVANO IN GENERE GRANDI DIFFERENZE DI RICCHEZZA E POTERE. 16 ALCUNI RECENTI MUTAMENTI NEL SISTEMA DELLE CLASSI. • MUTAMENTI: numero delle classi • tipo di classi • composizione interna • confini • rapporti fra classi 17 CAUSE DEI MUTAMENTI: • • • • • • • • • Sviluppo o declino dei settori dell'attività economica con l'industrializzazione prima e con la crescita dei sevizi poi. SECOLO XIX: in Europa la grande maggioranza della popolazione faceva parte di due classi: coltivatori proprietari braccianti. In Italia ancora nel 1951 faceva parte di queste due classi il 40% della popolazione. SECOLO XX: nascita della classe operaia di fabbrica e declino della popolazione agricola. In Italia gli operai di fabbrica raggiunsero la massima espansione nel 1971, per poi declinare. SECOLO XX: si espande la classe media impiegatizia pubblica e privata per l'aumento delle funzioni dello Stato e dei servizi. In Italia questa classe, che era molto piccola alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo raggiunge oggi il 40%. 18 PROCESSO DI PROLETARIZZAZIONE • PASSAGGIO DALLA CONDIZIONE DI LAVORATORE AUTONOMO A QUELLA DI SALARIATO. • Dalla sfera agricola alla sfera agricola: da contadini produttori a braccianti. • Dalla sfera agricola alla sfera industriale: da coltivatori proprietari a operai. • Dalla sfera industriale alla sfera industriale: da artigiano a operaio. • Dalla sfera industriale alla sfera terziaria: da artigiano o commerciante a impiegato. 19 I SERVIZI • Il settore dei servizi è oggi il più importante nei paesi occidentali: in Italia gli addetti a questo settore sono più del 60% del totale. • E' un settore profondamente divaricato perché si è sviluppato soprattutto in due direzioni: • a) dirigenti e professionisti ad alto grado di qualificazione ( borghesia) • b) lavori a bassa o bassissima qualificazione ( Mcjobs) ( nuovo proletariato) 20 LA DISUGUAGLIANZA NELLA DISTRIBUZIONE DEI REDDITI • XVIII SECOLO: IN DIMINUZIONE • XIX SECOLO: IN AUMENTO • XIX SECOLO: IN DIMINUZIONE FINO AL 1950 • NEGLI ULTIMI 30 ANNI LA DISEGUAGLIANZA HA RIPRESO AD AUMENTARE PER: • L'ampliarsi dei differenziali retributivi ( per la diminuzione degli impiegati e dei dirigenti e l'aumento di operai poco qualificati) • L'aumento del tasso di attività delle donne che ha portato le famiglie con due redditi a passare dalla fascia di popolazione a bassa retribuzione a quella ad alta retribuzione. • L'aumento dei divorzi che ha portato le famiglie con a capo una donna a passare dalla fascia di popolazione a media o alta retribuzione a quella povera. 21