La teoria modale di
Duns Scotus
di
Calvin G.
Normore
Carlo Romolo
Scoto utilizza una teoria sincronica della modalità
ammendo la coesistenza di alternative possibili in
un dato momento
Per questo è stato ritenuto un precursore delle
moderne teorie modali e plausibilmente il primo a
considerare la modalità in questo senso
Questione:
Esiste in Scoto una nozione analoga a quella
leibniziana o delle recenti teorie modali che
contempli i mondi possibili?
Il problema di Scoto:


Rapporto tra la libertà umana e
libertà divina
Possibilità del libero agire umano
nonostante la preveggenza divina
La contingenza del presente
(Visione sincronica della modalità)

Dio conosce il futuro

Ma nonostante questa conoscenza divina il futuro può
essere considerato contingente

Scoto accetta la necessità del passato
ma nega questa se riferita al presente
La contingenza del presente



Condizioni secondo cui è possibile concepire Dio
in modo compatibile con la libertà umana:
L’attività divina avviene in un singolo istante
indivisibile (nunc) che non passa mai nel passato
Il volere di Dio è l’esercizio di una volontà
razionale
che include il “non-evidente” potere del contrario
nell’istante t rispetto a ciò che è attualmente
scelto (spiegare)
La contingenza del presente
Lo sfondo aristotelico
Differenti sensi secondo cui ordinare gli
oggetti può essere ordinato attraverso il
criterio priorità/posteriorità:


Nel tempo (Fisica):
Il tempo è misura del cambiamento (che è
l’attuazione di una potenza)

Relazione atto/potenza: ciò che è in potenza
precede nel tempo l’attualizzazione

Di conseguenza:
La contingenza del presente

Unendo questa concezione del cambiamente con la
concezione aristotelica del “possibile”:
a)Se X è A allora X può essere non A se e solo se può esserci
un cambiamento da A a non A
e l’osservazione del cambiamento avverrà sempre
successivamente rispetto all’inizio del cambiamento.
 Il principio a, associato all’idea che il cambiamento possa
avvenire solo nel tempo pone serie difficoltà alla possibilità
che un essere fuori dal tempo (Dio) possa agire
diversamente da come agisce

E il problema rimane se si considera un atto libero, solo se
si fosse potuto agire diversamente da come si è agito
La contingenza del presente

Esempio:
Consideriamo una
creatura razionale (un
angelo per esempio) che
esiste solo per un
istante, durante il quale
ama Dio. Può questo
amore essere libero?
La contingenza del presente




Perché ci sia una sceltà libera questa creatura
dovrebbe avere la possibilità di fare altrimenti,
ovvero poter odiare Dio
Ma essendo fuori dal tempo, esistendo solo per un
istante, questa creatura non avra questa libertà
Scoto per superare questo scoglio modifica la
concezione del cambiamento, considerando il
concetto di istante in natura
Per fare questo si riferisce ad un altro senso
aristotelico del rapporto priorità posteriorità:
la priorità e la posteriorità secondo natura o
sostanza
La contingenza del presente

Questo rapporto non implica più una
precedenza nel TEMPO, ma una
precedenza semplicemente NATURALE
Questo tipo di precedenza può sussistere
tra due eventi senza considerazioni di tipo
temporale, e può quindi essere applicata
ad eventi istantanei (come l’Angelo) o
fuori dal tempo (come Dio)
La contingenza del presente

Scoto definisce antecedenza naturale
ciò che può essere posto senza
contraddizioni.
Propositio Famosa: L’ordine tra i
concetti è l’ordine che ci sarebbe tra i
significata se questi potessero
esistere separati dai primi
La contingenza del presente

L’istante di natura
Antecedenza posteriorità fuori dal tempo

Ci sono tipi di causazione che non sono
cambiamenti

È sufficiente una priorità naturale

E dunque si apre la possibilità in un
istante di contenere molteplici possibilità e
di essere aperto ad una scelta fuori dal
tempo
La contingenza del presente


A è in naturalmente antecedente rispetto
B se e solo se è necessario considerare A
per spiegare B
Si hanno ora sufficienti condizioni per
distinguere due istanti di natura n1 ed n2:
sono distinti se c’è un elemento che rende
l’uno naturalmente antecedente rispetto
all’altro.
La contingenza del presente



Torniamo dunque all’angelo che esiste per
un singolo istante: questo istante è
divisibile in una sequenza di istanti di
natura.
Nell’istante antecedente all’amore verso
Dio, l’angelo possiede entrambe le facoltà:
di amarlo o non amarlo. È nell’istante
naturalmente posteriore che amerà Dio.
Ora, l’angelo, è finalmente in condizione
di essere libero.
La contingenza del presente


Dunque la contingenza del presente
è resa effettiva dalla possibilità di un
istante di essere ordinato secondo
una priorità naturale, che supera i
vincoli temporali
In questo senso Dio può essere
libero e fuori dal tempo, come causa
naturalmente antecedente
La contingenza del presente


Nel caso dell’agire umano, questo è libero
nel momento t nel caso che abbia la
possibilità di fare in t altro rispetto a ciò
che effettivamente fa
Esistono in ogni istante una serie di
potenzialità che non si realizzano. È cosi
possibile un mondo in cui convivano la
necessità dei legami causali e
dell’immutabilità di Dio e l’indeterminato
aprirsi del futuro
La contingenza del presente

Per superare le aporie che emergono dal
rapporto tra onniscienza divina e libertà
umana, le risposte sono:
• che la Causa prima causa contingentemente
(essendo questa in un istante aperto a
molteplici possibilità)
• che la volontà umana agisce razionalmente,
cosicchè si determina liberamente in ogni
istante
Possibilità ed esistenza di Dio
Prova dell’esistenza di Dio (Ordinatio, De
primo principio)
Nozione di ordine essenziale
Esistono diversi tipi di dipendenza (Cause
aristoteliche). Questi determinano ordini
essenziali
Esiste necessariamente un’unica natura
che è essenzialmente antecedente a tutte
le altre
Possibilità ed esistenza di Dio

P) Esistono cose contingenti; dunque per
queste è possibile essere dopo non essere
state
• C1)Esistono cose che possono generare
• C2)Esistono oggetti che sono semplicemente
primi, che non sono ne causabili ne causati in
virtù di qualcosa altro
Possibilità ed esistenza di Dio


Una sequenza di cause può essere infinita
temporalmente, in estensione, ma non può
esserlo se considerate essenzialmente
Caratteristiche di una sequenza di cause
essenziali:
- Dipendenza del primo fattore dal secondo
- Causalità di tipo diverso da quella efficiente
- Tutte le cause essenziali sono richieste
contemporaneamente per causare l’effetto
Possibilità ed esistenza di Dio



Una causa antecedente è di ordine essenziale se
non causa il seguente direttamente, ma se ne
causa l’attività causale
L’attività divina diventa in questo senso, in
rapporto all’agire umano, ciò che né causa la
possibilità, senza determinarne la direzione: Dio
causa l’azione
La sua azione, dunque, pur essendo causa,
mantiene la libertà dell’agire, essendo un azione
istantanea (fuori dal tempo) in un ordine di
precedenza non temporale ma essenziale
Possibilità ed esistenza di Dio

Esiste una natura incausabile che se esercita la causalità lo fa
indipendentemente da altri fattori:
Principio S) Ciò che non esiste, ma che può esistere, può essere
causato per esistere
Se qualcosa, che può esistere di per sé, non esistesse, allora ci
sarebbe un altro essere non compossibile a questo, alttrettanto
incausabile, che sarebbe incausato
Infatti tutto ciò può esistere esiste se ci sono tutte le condizioni
necessarie alla sua esistenza, e nulla che ne impedisca la
realizzazione (appunto un essere non compossibile)
C4) Esiste, in atto, una causa prima semplice, e qualche natura,
attualmente esistente, è tale causa
C5) L’essere incausabile è necessario per se stesso
Ma questo è impossibile, dunque l’essere primo è.
Necessità e libertà


La contingenza dell’attivita causale divina
rispetto alle creature, è condizione
necessaria per la libertà umana
Due sensi di contingenza (De principio
primo)
• Opposto a necessario
• Ciò di cui l’opposto è suscettibile di essere
È il secondo di questi sensi che va assunto per
giustificare la libertà
Necessità e libertà
Ed analogamente esistono due tipi di
necessità e di agire necessari:

Agire necessario libero
• Non è determinato dalla causa, ma questa lo
rende possibile

Agire necessario naturale
• È diretta conseguenza di ciò che lo causa
Necessità e libertà
La libertà è una condizione intrinseca del volere
• Un volere necessario (come l’atto con cui Dio ama se
stesso) può essere libero nel senso che questa libertà è
la condizione di questo volere e dunque


La necessità diventa firmitas del volere che
rimane libero nella sua determinatezza: le azioni
sono indeterminate nel senso che si
autodeterminano
Esiste una possibilità – una possibilità di azione che necessariamente non si realizza. La
possibilità è presente, e dunque vi è contingenza
e libertà, ma nella sua irrealizzabilità si trova la
necessità
Possibilità logica

Potentia di due tipi:
• Reale: Ciò che ha il potere di essere
attualizzato
• Logica: è possibile ciò di cui non è vera la
necessità del contrario:
non contraddittorietà dei termini
• Dato l’isomorfismo tra strutture metafisiche
e strutture concettuali (PF) la potenzialità
logica si identifica con la possibilità reale

Dunque la potentia logica è sufficiente per
affermare qualche potere reale attualizzante
Possibilità logica


Qualcosa della reale struttura del mondo si
riflette nell’idea divina e dunque in un adeguato
concetto divino
Svanisce la distinzione tra incompatibilità
semantica ed incompatibilità metafisica, e tra la
distinzione che nelle moderne teorie modali
distingue necessità logica da necessità metafisica

Potentia logica e possibilità logica possono essere
identificate

C’è un potere reale che corrisponde ad ogni
potere logico
Possibilità logica




Secondo Scoto dichiarare che un’asserzione può essere vera
consiste nell’affermare semplicemente che non contiene
termini contraddittori
Dunque se si afferma: «“il mondo esisterà” può essere
vera», non affermiamo nulla su un potere reale che possa
mettere in atto questa asserzione.
Quest’affermazione però ha dei presupposti: se si
considerano termini, è da presupporre che ci siano termini,
e se c’è un intelletto che pensa questi termini, deve esserci
qualcosa che corrisponda a questi termini
Dunque, la possibilità dell’esistenza di un potere attivo che
possa mettere in atto la situazione descritta è una
conseguenza naturale dell’asserzione
Mondi possibili

C’è chi sostiene che Scoto sia un
anticipatore della nozione Leibniziana
di monde possibile
• Perché in Scoto vi è la nozione modale
di collezione non contraddittoria di
notae
• Perché Scoto ritiene che l’intelletto
divino possieda naturalmente ed in un
singolo istante tutte le conbinazioni non
contraddittorie di queste
Mondi possibili


La volontà divina determina
contingentemente l’insieme
massimamente consistente di proposizioni
di quello che secondo la teoria leibniziana
può chiamarsi mondo possibile
Esistono delle differenze fondamentali, ma
la teoria di Scoto contiene gli ingredienti
fondamentali per parlare di mondi possibili
e di logica modale. Questi ingredienti sono
le nozioni di potentia e repugnantia
Conclusioni





Le intuizioni fondamentali di Scoto:
La modalità separata dal tempo
Il concetto di possibilità logica
Un potere reale corrisponde ad ogni
possibilità logica
Queste sono intuizioni dalle quali è poi,
come detto, possibile abbozzare una teoria
modale basata su mondi possibli.