Sopravvivere P. L. Lattuada M.D., Ph.D. Se hai voglia, ti propongo un viaggio. Un viaggio verso le nostre origini, quelle vere, quelle precedenti alla storia raccontata, quelle che abitano il “versante scordato” della nostra coscienza collettiva. Chiudi gli occhi e partiamo: Grotte, nuda terra, freddo nelle ossa, fuoco e fumo, sudato fuoco. Sole bruciante, umida notte, pioggia scrosciante, vento sulla pelle; tuoni terrificanti, urla laceranti, furia bestiale, godimento estatico. I rumori della foresta, il suono assordante del silenzio. Ogni attimo una minaccia, una scoperta, ogni suono un segnale, un’opportunità, ad ogni passo un nemico o un tesoro. L’attacco e la fuga, la caccia e le belve, la vita, la morte, crude, in diretta, il pericolo, il pericolo ovunque, la sopravvivenza conquistata o perduta, istante dopo istante. Ecco accendersi il fuco dal profondo, la stimolazione del simpatico, la polarità attiva del sistema nervoso autonomo. Il cuore batte forte, sembra volere uscire dal petto, lo stomaco si chiude, l’intestino va in vacanza, del sesso ci si dimentica, ci sono cose più importanti di cui occuparsi. Il respiro si fa affannoso, la pupilla si dilata, la saliva si secca in gola, i muscoli si contraggono pronti all’attacco o alla fuga. Ora la preda e la quiete, il riparo e il silenzio, il buio e la stanchezza, il contatto, la pelle e il sudore, gli odori, piacere e dolore, la forza la debolezza, il cibo e le feci, il sesso brutale, la prole, il sonno e il sogno, i territori dell’anima, il volo e il divino, l’estasi mistica. Ecco attivarsi il parasimpatico, la polarità rilassante del sistema nervoso autonomo.