Moto rettilineo del punto materiale • Punto materiale – Punto geometrico dotato di massa • Traiettoria – Il luogo dei punti via via occupati dal punto materiale • Moto rettilineo – Moto con traiettoria rettilinea • Moto di caduta di un grave, moto alternativo dei pistoni nei cilindri, moto di una automobile lungo una strada diritta, etc. G.M. - Edile A 2002/03 Descrizione del moto rettilineo • Studio del moto di caduta di un grave lungo la verticale • Sulla traiettoria definiamo l’asse di riferimento (origine e verso) • Usiamo un orologio per trovare la corrispondenza tra l’istante di tempo e la posizione in cui si trova il punto materiale (t=0s inizio dell’osservazione) t (s) 0,00 0,03 0,07 0,10 0,13 0,17 0,20 0,23 0,27 0,30 0,33 0,37 0,40 0,43 x (m) 1,00 0,99 0,98 0,95 0,91 0,86 0,80 0,73 0,65 0,56 0,46 0,34 0,22 0,08 1,20 1,00 x (m) 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 O G.M. - Edile A 2002/03 Grafico orario • Asse delle ascisse = variabile indipendente (il tempo). – È necessaria una scala, per es. 1cm=0,1s • Asse delle ordinate = variabile dipendente (la posizione). – Anche qui è utile una scala, per es 1 cm=0,2 m I punti rappresentano le misure, la curva è l’interpolazione. • La curva interpolante deve essere continua: • il punto materiale passa per tutte le posizioni intermedie. • La legge di corrispondenza è una funzione seria, • ad ogni istante di tempo corrisponde una sola posizione (il corpo non si può trovare in due luoghi diversi allo stesso istante di tempo). • Per lo stesso motivo la funzione è continua G.M. - Edile A 2002/03 Legge oraria • Il grafico orario può anche essere rappresentato mediante una espressione matematica (legge oraria) 1 2 x 1,0 9,81t 2 x in m t in s Uso del grafico orario o della legge oraria: voglio conoscere la posizione del punto all’istante 0,2 s. Con il grafico orario Con la legge oraria 1 1 2 x 1,0 9,81 0,2 1.0 9,81 0,04 1,0 0,196 0,803 (m) 2 2 G.M. - Edile A 2002/03 Grafico orario di un punto materiale fermo • Il grafico orario è una retta parallela all’asse delle ascisse (dei tempi) (pendenza = 0) • Legge oraria corrispondente: x = xo (x=0,31 m) G.M. - Edile A 2002/03 Grafico orario di un moto a velocità costante La retta: x=mt+n n= intercetta asse ordinate m= coefficiente angolare • Il grafico orario è una retta x pendenza tan v t • Legge oraria corrispondente: x(t) x o vt G.M. - Edile A 2002/03 Moto di un’automobile su un tratto rettilineo • Esiste una relazione tra la pendenza del grafico orario e la velocità dell’automobile. G.M. - Edile A 2002/03 Spostamento e percorso effettuato • Grafico orario di un corpo lanciato verso l’alto. • Legge oraria corrispondente x = xo + vot + 1/2aot2 • xo= 7.2 m • vo= 11.4 m • ao= -5.0 m xmassimo xfinale xiniziale • Consideriamo gli istanti – Iniziale: tiniziale – finale: tfinale Spostamento= x =xfinale-xiniziale Percorso effettuato: è la lunghezza del tratto effettivamente percorso Nel caso della figura d=(xmassimo-x1)+(xmassimo-x2) G.M. - Edile A 2002/03 Il segno dello spostamento • Spostamento x =xfinale-xiniziale con t > 0 • Nel caso di un moto rettilineo non è necessario far ricorso alla rappresentazione vettoriale – Il verso del moto viene rappresentato dal segno di x – Se x >0 allora vuol dire che xfinale >xiniziale: il moto è avvenuto nella direzione positiva dell’asse delle x – Se x <0 allora vuol dire che xfinale <xiniziale: il moto è avvenuto nella direzione negativa dell’asse delle x xmassimo xfinale xiniziale G.M. - Edile A 2002/03 Velocità media • Velocità scalare percorso effettuato v sm t Grafico Orario x (m) 25 20 2 x2 – Sempre positiva 15 x t x1 1 • Velocità vettoriale x x2 x1 vm t t 2 t1 10 – Positiva -->x crescenti – Negativa-->x decrescenti 5 0 0 t1 1 2 3 t2 4 t (s) 5 G.M. - Edile A 2002/03 • Alla guida di un’automobile, dopo aver percorso una strada rettilinea per 8,4 km a 70 km/h, siete rimasti senza benzina. Avete quindi proseguito a piedi, sempre nella stessa direzione, per 2.0 km fino al prossimo distributore, dove siete arrivati dopo 30 minuti di cammino. Qual è – – – Qual è lo spostamento complessivo Il tempo complessivo impiegato La velocità media spost. complessivo 8.4km 2.0km 10.4km tempo totale t 1 t 2 d1 t 2 v1 8.4km 0.50h 0.62h km 70 h spost. complessivo vm tempo totale 10.4km 16.8 km h 0.62h G.M. - Edile A 2002/03 Velocità media • Abbiamo definito la velocità vettoriale media Grafico Orario x x2 x1 vm t t 2 t1 x (m) 25 20 2 x2 15 x t x1 1 10 5 0 0 t1 1 2 3 t2 4 t (s) 5 G.M. - Edile A 2002/03 Descrizione del moto attraverso la velocità media • Supponiamo di far muovere tra t1 e t2 il punto materiale con la velocità media appena calcolata • Valutiamo la sua posizione all’istante t=2s. Posizione vera al tempo t=2s Grafico Orario x (m ) 25 20 2 x2 Posizione al tempo t=2s predetta con la velocità media Conclusione: La descrizione del moto mediante la velocità media è insoddisfacente x 15 x1 1 t tan g 10 x t 5 0 0 t1 1 2 3 t2 4 t (s) 5 Le predizioni sono corrette solo agli estremi t1 e t2. G.M. - Edile A 2002/03 Determinazione della velocità media in intervalli di tempo sempre più piccoli • Riduciamo gli intervalli di tempo in cui calcolare la velocità media – si ottiene una descrizione del moto decisamente migliore • Riducendo sempre più gli intervalli di tempo in cui si calcola la velocità media si otterrà una descrizione sempre migliore! • Sarebbe opportuno ridurre a zero l’ampiezza degli intervalli di tempo in cui si calcola la velocità media, così la descrizione del moto sarà perfetta! • Ridurre a zero l’ampiezza degli intervalli di tempo equivale a calcolare la velocità del corpo ad ogni istante: la velocità istantanea Grafico Orario x (m ) 25 20 2 x2 x 15 x1 1 t 10 5 t/3 t/3 t1 1 2 t/3 0 0 3 t2 4 t (s) 5 G.M. - Edile A 2002/03 La velocità istantanea • Procediamo nel seguente modo: x (m) 25 • Consideriamo l’istante t1 in cui vogliamo calcolare la velocità • Consideriamo un intervallo di tempo t 20 x(t1+t) maggiore di zero. • Calcoliamo la velocità media in t 15 Grafico Orario 2 t x(t ) 1 • La velocità media corrisponderà al 1 coefficiente angolare della retta passante10 per i punti 1 e 2 del grafico • Riduciamo ora l’intervallo di tempo t facendolo tendere a zero. 5 • Si definisce velocità istantanea all’istante t1 il seguente limite: 0 x v x t 1 v x m t xxtt11 x xt11 t t 0 t t t lim 0 t1 1 2 3 t1+t • Osserviamo che quando t tende a zero, il coefficiente angolare della retta che rappresenta la velocità media in t, tende a diventare quello della retta tangente al grafico all’istante t1. 4 t (s ) 5 G.M. - Edile A 2002/03 La velocità istantanea 2 • Riassumendo: • Abbiamo definito la velocità istantanea come all’istante di tempo t1: v x t 1 limt 0 xt1 t xt1 Grafico Orario x (m) 25 20 t 15 •x (m/s) Nel graficoxessa è rappresentata dal in funzione di t x(t1) t t 1 10 coefficiente angolare della retta tangente xt t xt v t lim 10 al grafico all’istante t. t 0 t 1 8 1 1 x 1 • 6 Il limite di: lim t 0 4 xt1 t xt1 5 t 2 0 0 rapporto incrementale 0,5 1 1,5 2 0 2,5 0 3 t (s) t1 1 2 3 4 t (s ) 5 • corrisponde anche al valore della derivata rispetto al tempo della -4 xt 1 t xt 1 funzione x(t) all’istante t1. dx -2 dt t1 limt 0 t G.M. - Edile A 2002/03 Velocità istantanea ad ogni istante di tempo Grafico Orario x (m) 25 • Ripetendo l’operazione di limite per altri istanti di tempo, per esempio t2 o t3, possiamo conoscere la velocità 20 x(t2) istantanea (e quindi la derivata rispetto al tempo della funzione x(t)) a questi 15 istanti di tempo. x(t1) • Se ripetiamo l’operazione per tutti gli x(t3) istanti di tempo dell’intervallo di 10 osservazione del moto possiamo ricavare la velocità istantanea in 5 funzione del tempo vx(t) 0 0 • Questa funzione altro non è che la derivata rispetto al tempo della funzione x(t) t1 Positiva --> x(t) crescente 1 dx t v x t dt t2 2 3 Negativa --> x(t) decrescente t (s ) 5 4t3 G.M. - Edile A 2002/03 Velocità scalare istantanea e velocità vettoriale istantanea • Anche per la velocità scalare di può definire la velocità istantanea: percorso effettuato t 0 t v s lim xmassimo xfinale • Ma quando t tende a zero, avremo xiniziale percorso effettuato = x • Si ottiene quindi la seguente relazione vs v • La velocità scalare istantanea è uguale al valore assoluto, al modulo, della velocità vettoriale istantanea G.M. - Edile A 2002/03 Grafico della velocità istantanea • Nel moto che stavamo studiando: – La pendenza del grafico orario non è costante – Questo implica che la velocità non è costante – Possiamo costruirci il grafico della velocità: la velocità decresce con il tempo. – La velocità è maggiore di zero fino a quando il corpo non raggiunge la sua posizione massima: si muove nella direzione positiva dell’asse x – Poi diventa negativa: si inverte il moto, il corpo si muove nella direzione negativa dell’asse x. – Quando x è massimo la velocità è nulla G.M. - Edile A 2002/03 Accelerazione media e istantanea • Se la velocità di un corpo varia nel tempo, ci possiamo chiedere con che rapidità varia. • Si definisce l’accelerazione media nell’intervallo di tempo tra t1 e t2 il seguente rapporto: ax m vx v x2 v x1 t t2 t1 vo a o tan v x (t) vo a o t • Come abbiamo fatto per la velocità anche per l’accelerazione possiamo passare all’accelerazione istantanea: – L’accelerazione istantanea all’istante t1 è data da: v vx (t1 t) vx (t1 ) a x (t1 ) lim t0 lim t0 t t dv x (t) a x (t1 ) • Tenendo conto della definizione di derivata: dt tt1 G.M. - Edile A 2002/03 Grafico dell’accelerazione istantanea • Ripetendo l’operazione di limite per tutti gli istanti di tempo, possiamo determinare la funzione accelerazione. • Questo equivale a determinare la derivata della funzione velocità. dv (t) a x (t) x dt Grafico dell'accelerazione istantanea • Dato che noi conosciamo la velocità in 0 funzione del tempo t1 0 v x (t) vo a o t 1 2 3 t2 Serie3 4 5 -1 -2 • possiamo utilizzare questa relazione per determinare l’accelerazione in funzione del tempo. a x (t) dv x (t) d(v o a ot) ao dt dt • L’accelerazione è costante (negativa), come d’altra parte ci aspettavamo dal grafico della velocità. A c c el r a zi o n e ( m /s ^ 2) -3 -4 -5 ao -6 -7 -8 -9 -10 t(s) G.M. - Edile A 2002/03 Il segno dell’accelerazione ax m vx v x2 v x1 t t2 t1 con t > 0 • Riguardando la definizione dell’accelerazione media (ma le stesse considerazioni valgono per l’accelerazione istantanea), si vede che: – axm maggiore di zero, diretta nella direzione positiva dell’asse x: • v finale è maggiore di quella iniziale (naturalmente bisogna tenere conto del segno della velocità) – Se la velocità è positiva il valore della velocità aumenta – Se la velocità è negativa il valore della velocità con il segno aumenta, il suo valore assoluto però diminuisce – axm minore di zero, diretta nella direzione negativa dell’asse x: • v finale è minore di quella iniziale (naturalmente bisogna tenere conto del segno della velocità) – Se la velocità è positiva il valore della velocità diminuisce – Se la velocità è negativa il valore della velocità con il segno diminuisce, e quindi il suo valore assoluto aumenta. • Possiamo concludere: – Se l’accelerazione ha lo stesso verso (segno) della velocità, il modulo della velocità aumenta. – se ha verso opposto il modulo della velocità diminuisce. G.M. - Edile A 2002/03 Conclusioni • Conoscendo la legge oraria: x(t) la posizione in funzione del tempo • Possiamo calcolarci la velocità: vx(t) la velocità in funzione del tempo dx(t) v x (t) dt • E quindi l’accelerazione: a x (t) ax(t) l’accelerazione in funzione del tempo dv x (t) dt • Combinando le due espressioni: dv x (t) d dx(t) d 2x(t) a x (t) 2 dt dt dt dt L’accelerazione è la derivata seconda della funzione x(t) rispetto al tempo G.M. - Edile A 2002/03 Le seguenti equazioni danno la posizione x(t) di una particella in quattro situazioni diverse (in tutte comunque x è in m e t in s e t>0) (1) x=3t (2) x=-4t2-2 (3) x=2/t2 (4) x=-2 a) In quale situazione la velocità vettoriale è costante? b) in quale altra v è diretta nel verso negativo dell’asse x? Applica zione a) la velocità vettoriale è costante nella situazione (1) e (4) b) la velocità vettoriale è diretta nella direzione negativa dell’asse x nei casi (2) e (3). Infatti: dx vx (1) (2) (3) (4) dt dx d(3t) vx 3ms 0 dt dt dx d(4t 2 2) vx 8t m s 0 dt dt 2 ) d( 2 dx 22t 4 t vx 3 0 4 dt dt t t dx d(2) vx 0 0 dt dt G.M. - Edile A 2002/03 Avete viaggiato sulla Statale 100 da Bari a Taranto per metà tempo a 55 km/h e per il tempo restante a 90 km/h. Al ritorno percorrete metà della distanza a 55 km/h ed il resto della distanza a 90 km/h. Qual è la velocità scalare media all’andata e al ritorno? Qual è la velocità vettoriale media complessiva? Tracciate il grafico orario ed indicate le velocità medie Applica zione Indichiamo con t il tempo impiegato per andare da Bari a Taranto. Le distanze percorse nelle due parti sono: t d1 v1 2 t d2 v 2 2 La distanza totale percorsa sarà la somma delle due distanze ed il tempo impiegato è t. t 2 t v v 2 d 1 v1 v2 55 km h 90 km h 2 vma 72.5 km h t t 2 2 d d1 d 2 v1 v2 G.M. - Edile A 2002/03 Al ritorno diciamo d la distanza totale tra Taranto e Bari. I tempi necessari per percorrere le due metà sono: d t1 2 v1 d Applica zione cont. t 2 2 v2 Il tempo totale impiegato t per tornare da Taranto a Bari sarà la somma dei due tempi. d d 2 t t1 t 2 2 v1 v2 d d 2v1v 2 2x55 k m h 90 k mh v ma 68.3 k mh d t d v1 v 2 55 k mh 90 k mh 2 2 v1 v2 La velocità vettoriale media complessiva è nulla. G.M. - Edile A 2002/03 Tracciate il grafico orario ed indicate le velocità medie Applica zione cont. x t 2t t G.M. - Edile A 2002/03 La posizione di un oggetto che si muove in linea retta è data dall’espressione x=3t-4t2+t3, ove x è in metri e t in secondi. a) qual è la posizione per t=1,2,3 e 4 s? b) qual è lo spostamento dell’oggetto nell’intervallo di tempo tra t=0 e t=4s? c) qual è la velocità vettoriale media nell’intervallo tra t=2s e t=4s? d) qual è la velocità istantanea all’istante di tempo t=3s? e) costruire il grafico della funzione e costruire sul grafico alle domande c) e d). Applica zione a) per risponere alla domanda a) basta sostiuire alla variabile t nell’espressione della legge oraria gli istanti di tempo richiesti: x(t) 3t 4t 2 t 3 x(1s) 3x1 4x1 1 3 4 1 0m 2 3 x(2s) 3x2 4x2 2 6 16 8 2m 2 3 x(3s) 3x3 4x32 33 9 36 27 0m x(4s) 3x4 4x42 4 3 12 64 64 12m G.M. - Edile A 2002/03 b) qual è lo spostamento dell’oggetto nell’intervallo di tempo tra t=0 e t=4s? x(t) 3t 4t t 2 Applica zione cont. 3 x(0) 3x0 4x0 0 0m 2 3 x(4) 3x4 4x42 43 12 64 64 12m x x(4) x(0) 12m 0m 12m c) qual è la velocità vettoriale media nell’intervallo tra t=2s e t=4s? x x(4s) x(2s) 12m 2m m vxm 7 t t 2s s d) qual è la velocità istantanea all’istante di tempo t=3s? v x (3s) dx dt t3s 3 8t 3t 2 t3s d 3t 4t 2 t 3 dt t3s d3t d 4t 2 d t 3 dt dt dt t3s 3 8x3 3x3 3 24 27 6 m s 2 G.M. - Edile A 2002/03 e) costruire il grafico della funzione e costruire sul grafico alle domande c) e d). Applica zione cont. G.M. - Edile A 2002/03 Il problema del moto • Conoscendo la legge oraria, ossia conoscendo la posizione del punto materiale ad ogni istante di tempo: – Con una prima derivazione possiamo determinare la funzione velocità – Con una seconda derivazione possiamo determinare la funzione accelerazione dv x (t) d 2 x(t) a x (t) a x (t) 2 dt dt • Il problema che ora ci poniamo è il seguente: – Se conosciamo l’accelerazione ad ogni istante di tempo nell’intervallo di osservazione del moto, conosciamo cioè la funzione a(t), – siamo in grado di determinare la legge oraria? – determinare come varia la posizione in funzione del tempo, la funzione x(t)? Si tratta di risolvere la seguente equazione: d 2x(t) a x (t) 2 dt G.M. - Edile A 2002/03 L’equazione differenziale d 2x(t) a x (t) 2 dt • L’equazione precedente è un’equazione differenziale – Contiene le derivate – È del secondo ordine (contiene la derivata seconda) • Cosa vuol dire risolvere una equazione differenziale come quella precedente? – Occorre ricercare tra tutte le possibili funzioni del tempo, quelle la cui derivata seconda rispetto al tempo coincide con la funzione nota dell’accelerazione a(t). G.M. - Edile A 2002/03 Soluzioni dell’equazione differenziale • Supponiamo di aver trovato una soluzione dell’equazione differenziale, – di aver trovato cioè una funzione x1(t) la cui derivata seconda è proprio uguale alla funzione nota a(t). d 2x1 (t) a x (t) 2 dt • La funzione x(t)=k1+k2t+x1(t), con k1 e k2 due costanti reali qualsiasi, è anch’essa soluzione della stessa equazione differenziale. dx(t) dk1 k 2 t x1 (t) dx1 (t) k2 dt dt dt d 2x(t) d dx(t) d dx1 (t) d dx1 (t) d 2 x1(t) k2 a x (t) 2 2 dt dt dt dt dt dt dt dt G.M. - Edile A 2002/03 Soluzione formale dell’equazione differenziale • Cominciamo con il risolvere un’equazione più semplice: – Supporremo si conoscere la funzione velocità vx(t) – e di voler determinare la legge oraria x(t) – L’equazione differenziale in questo caso è del primo ordine. dx(t) v x (t) dt • Fissato un generico istante di tempo t* v (m/s) 24 20 – si calcola lo spostamento subito dal punto materiale tra t=0 e t* 16 • Si ripete il calcolo per tutti gli istanti di tempo 8 – si ottiene così la legge oraria 12 4 t* 0 0 2 4 6 8 10 12 14 t (s) G.M. - Edile A 2002/03 Soluzione formale dell’equazione differenziale • Se conoscessimo la velocità media tra t=0 e t*, lo spostamento varrebbe: x(t*) xo v mx (t * 0) vmx t * • Purtroppo conosciamo la velocità in tutti gli istanti di tempo ma non quella media • Possiamo fare delle ipotesi: – La velocità media è uguale a quella a t=0 – a quella a t*/2 v (m/s) 24 20 16 12 8 4 t* t 0 0 2 4 6 8 10 12 14 t (s) G.M. - Edile A 2002/03 Risoluzione formale dell’equazione differenziale • Lo spostamento complessivo invece n x(t*) xo n x v i i1 x m, i t i1 • Noi però non conosciamo la velocità media vxm,i in ciascuno degli n intervalli di tempo, – sappiamo solo che essa è compresa tra il valore minimo e quello massimo assunti dalla funzione vx(t) nell'intervallo tra ti-1 e ti • Per fare una stima dello spostamento supporremo che la velocità media nell’i-esimo intervallo coincida con la velocità all’inizio dell’intervallo stesso: n x(t*) xo n x v (t i i1 x i1)t i1 La stima dello spostamento nel grafico corrisponde all’area totale dei rettangoli di base t e altezza vx(ti-1). G.M. - Edile A 2002/03 Risoluzione formale dell’equazione differenziale • L’approssimazione vxm,i=vx(ti-1) è tanto migliore quanto più piccola è l’ampiezza degli intervalli t. – Infatti al diminuire di t diminuisce la differenza tra il valore massimo e quello minimo della velocità in t. • Otterremo una stima sempre più precisa dello spostamento man mano che t tende a zero, o, equivalentemente, man mano che n, il numero delle suddivisioni, tende all’infinito. (m/s) v (m/s) 24 24 20 20 16 16 12 12 8 8 4 4 t* 0 0 2 4 6 8 10 12 0 14 0 t (s) t* 2 4 6 8 G.M. 10 - Edile12A 2002/03 14 t Risoluzione formale dell’equazione differenziale • Diremo quindi che lo spostamento tra t=0 e t* del punto materiale è uguale a: n x(t*) xo lim n v (t x i1 )t i1 • Questo limite si chiama integrale della funzione vx(t) tra t=0 e t, e si indica: t* x(t*) xo v x (t)dt o • Si tratta di un integrale definito, in quanto sono specificati gli estremi di integrazione (t=0 e t*) G.M. - Edile A 2002/03 Risoluzione formale dell’equazione differenziale n t* x(t*) xo v x (t)dt lim n o v (t x i1 )t i1 • L’integrale definito corrisponde all’area sotto la curva tra t=0 e t*. – Attenzione l’area deve essere presa con il segno • Positiva nei tratti in cui la funzione è positiva • Negativa nei tratti in cui la funzione è negativa v (m/s) t* x(t*) xo v x (t)dt o Calcolando l’integrale per ogni istante t* si ottiene la legge oraria x(t) x o t vx (t)dt o 24 20 16 12 8 4 t* 0 0 2 4 6 8 10 12 14 t (s) G.M. - Edile A 2002/03 La velocità media • Siamo ora in grado di valutare la velocità media nell’intervallo tra t=0s e t*. • Applicando la definizione: Da cui si ottiene: v m t x(t*) xo v x (t)dt o x x(t*) x o vm t t t* v x (t)dt o t v (m/s) t* o t* vx (t)dt L’area del rettangolo di base t e altezza vm ha un’ area uguale a quella delimitata dal grafico della curva, l’asse delle ascisse e gli estremi dell’intervallo t=0s e t* 24 20 16 12 8 4 t* 0 0 2 4 6 8 10 12 14 t (s) G.M. - Edile A 2002/03 Come si risolve l’integrale definito f • L’integrale è l’operazione inversa della derivata • Per calcolare l'integrale definito della funzione f(t), f(t)dt i – occorre ricercare una qualsiasi funzione della variabile di integrazione, F(t) • tale che la sua derivata, fatta rispetto alla variabile di integrazione, sia proprio uguale alla funzione integranda: dF( t ) f ( t) dt • La funzione F(t) si chiama “primitiva” della funzione f(t) • Il valore dell’integrale si ottiene calcolando la differenza tra i valori assunti dalla funzione nell’estremo superiore e nell’estremo inferiore. • In simboli: f f(t)dt F(t)i F(t f ) F(t i ) f i G.M. - Edile A 2002/03 Esempio • Dalla definizione di velocità sappiamo che: dx v x (t) dt dx v(t)dt • • v(t) è la velocità all’istante t dt è un intervallo di tempo infinitesimo che comincia all’istante t dx è lo spostamento infinitesimo subito dal punto nell’intervallo infinitesimo dt questa uguaglianza vale in tutti • gli infiniti intervalli infinitesimi in cui ho suddiviso l’intervallo di osservazione del moto f f L’uguaglianza continuerà a valere dx v(t)dt se sommo, membro a membro, su i i tutti gli infiniti intervalli di tempo: • variabile di integrazione x 5=3+2 • funzione integranda f(x)=1 7=5+2 • primitiva F(x)=x Totale 12=12 f • usualmente f dx x i x(t f ) x(t i ) x(t f ) x o • ti=0s i • x(0s)=xo Valutiamo f dx i G.M. - Edile A 2002/03 Proprietà degli integrali • L’integrale altro non è che una somma, con l’unica particolarità che è fatta su infiniti termini. • Siccome in una somma il risultato non cambia cambiando l’ordine con cui vengono sommati i vari termini, allora ne deduciamo che – l’integrale di una somma di funzioni è uguale alla somma degli integrali f f f f i i i i f(t) g(t)dt f(t)dt g(t)dt f(t)dt g(t)dt • Inoltre, così come in una somma, se tutti i termini hanno un fattore comune, questo può essere messo in evidenza, così nell’integrale, eventuali costanti che moltiplicano i vari elementi infinitesimi da sommare, possono essere portate fuori del segni di integrale. f f i i kf(t)dt k f(t)dt G.M. - Edile A 2002/03 Moto uniforme • Valutiamo ora il secondo membro: f f i i dx v(t)dt – È necessario specificare la funzione vx(t). – Supponiamo che vx(t) sia costante, moto uniforme, e pari a vxo x(t f ) x o tf tf v x odt 0 • • • variabile di integrazione t funzione integranda f(t)=vxo primitiva F(t)= vxot v x odt v x ot 0f vx ot f v x o0 vx ot f t 0 Si ricava x(t f ) x o vxot f Questa relazione è valida comunque noi scegliamo l’istante tf in cui vogliamo smettere l’osservazione del moto. Si può sopprimere l’indice f Si ottiene così la legge oraria del moto uniforme: x(t) x o vxot G.M. - Edile A 2002/03 Considerazioni • La legge oraria trovata è soluzione dell’equazione differenziale: x(t) x o vxot dx v xo dt con v xo costante reale • è come ce l’aspettavamo, la posizione varia linearmente con il tempo : 1,20 • Osserviamo che per qualunque valore di xo, la funzione precedente è soluzione dell’equazione differenziale. • L’equazione differenziale non determina la costante xo, essa viene determinata dalle condizioni iniziali (nel nostro caso xo è proprio la posizione iniziale, a t=0s). • L’analisi ci dice che esiste una ed una sola soluzione dell’equazione differenziale che soddisfa anche le condizioni iniziali 0,80 x (m) – Ci sono infinito alla uno soluzioni dell’eq. diff. – Infatti l’equazione differenziale è del primo ordine. 1,00 0,60 tan=vxo 0,40 xo 0,20 0,00 0,00 5,00 10,00 15, – Il numero delle condizioni iniziali pari al grado dell’eq. diff. G.M. - Edile A 2002/03 Legge oraria del moto uniformemente accelerato • Abbiamo trovato come varia nel tempo la velocità nel caso in cui l’accelerazione è costante: v x (t) v xo a xo t • Per arrivare alla legge oraria dobbiamo risolvere la seguente eq. diff. dx v xo + a xo t dt con vx o e a xo costanti reali x(t) x o • Sappiamo che la soluzione di tale eq. diff. è data da: t x(t) x o (vx o a x ot)dt x o 0 t t t v 0 x odt x o vx o dt a x o tdt x o vx ot 0 0 t 0 t v (t)dt o x t a x otdt 0 t 1 2 a xo 2 t 0 x o vx ot 12 a x ot 2 G.M. - Edile A 2002/03 La legge oraria del moto uniformemente accelerato x(t) x o vxo t 12 a xo t 2 È la soluzione della eq. diff. v x (t) v xo a xo t d 2x 2 ax o dt con a x o costante reale • Come già osservato in precedenza, la legge oraria precedente, per qualunque valore delle costanti xo e vxo è soluzione dell’eq. diff. – L’equazione differenziale non determina tali costanti: • Esse vanno determinate utilizzando le condizioni iniziali: – La posizione xo all’istante iniziale t=0 – La velocità vox all’istante iniziale t=0 • L’analisi ci dice che esiste una ed una sola soluzione dell’eq. diff. che soddisfa anche al problema delle condizioni inziali. • Le due equazioni in testa alla pagina vanno interpretate come l’integrale generale dell’equazione differenziale del moto uniformemente accelerato e vanno poi adattate al problema specifico inserendo le corrette condizioni iniziali. G.M. - Edile A 2002/03 Grafico orario del moto uniformemente accelerato x(t) x o vxo t 12 a xo t 2 v x (t) v xo a xo t • Il grafico orario del moto uniformemente accelerato è un arco di parabola. • xo è la posizione all’istante t=0s (l’intercetta con l’asse delle ordinate). • vxo è la velocità iniziale, ossia la pendenza del grafico all’istante iniziale. • L’andamento della velocità in funzione del tempo è lineare. Grafico Orario x (m) 25 20 15 tan v xo 10 xo 5 0 0 1 2 3 4 t (s ) 5 G.M. - Edile A 2002/03 Moto uniforme ed uniformemente accelerato • Il moto uniformemente accelerato, contiene , come caso particolare il moto uniforme, quando cioè l’accelerazione axo è uguale a zero. moto uniformemente accelerato moto uniforme x(t) x o vxo t 12 a xo t 2 v x (t) v xo a xo t x(t) x o vx ot v x (t) v x o G.M. - Edile A 2002/03 Moto di caduta dei gravi • Galilei ha determinato che – in vicinanza della superficie terrestre, – in assenza di aria • Tutti i corpi cadono verso il basso con accelerazione g – g non dipende dalla natura dei corpi (ferro, alluminio, legno, etc) – g, all’interno di un volume limitato (il laboratorio), non dipende dalla posizione del corpo. – g, è quindi anche indipendente dal tempo (costante). – Se il volume non è limitato • g dipende dalla quota • g dipende dalla latitudine, è più grande ai poli, ed è più piccola all’equatore • Alle nostre latitudini g vale circa g=9.81 m/s2 G.M. - Edile A 2002/03