PROGETTO SAI-SALVARE-UNA-VITA ?
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Il progetto SAI-SALVARE-UNA-VITA ? si rivolge agli studenti delle Scuole superiori, e alle loro famiglie, con
l'obiettivo di diffondere la conoscenza delle tecnica della rianimazione cardiopolmonare RCP.
Quattro sono le fasi del processo di rianimazione cardiopolmonare:
1.
2.
3.
4.
Allarme immediato
Rianimazione cardiopolmonare
Defibrillazione precoce
Soccorso avanzato
Delle quattro fasi le prime due sono le più delicate: fondamentale è la tempestività nell’avvertire i mezzi di soccorso e
la capacità di effettuare le manovre RCP che prolungano il tempo utile ai soccorritori per arrivare e prestare le cure
necessarie. È dovere di tutti conoscere ed attivare questa “Catena della sopravvivenza”, fondamentale per salvare una
persona colpita da arresto cardiaco.
PROGETTO SALVA-GENTE
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Progetto di defibrillazione precoce preospedaliera con apparecchio semiautomatico nella provincia, il cui obiettivo è
quello di ridurre sul territorio provinciale la mortalità per arresto cardiocircolatorio.
L’iniziativa, vasta ed impegnativa, non solo coinvolge i promotori ma richiede la partecipazione di tutti, istituzioni e
cittadini per una sanità più efficiente.
*Progetti analoghi sono già stati avviati in altre province italiane (Como, Rimini, ecc) nell’ottica di realizzare in un
prossimo futuro una “Catena della Sopravvivenza” a livello nazionale sul modello già applicato in Inghilterra,
Scandinavia, Stati Uniti e Australia ove la percentuale di sopravvivenza da arresto cardiocircolatorio è arrivato al 45%.
PERCHE’ IL PROGETTO SALVA-GENTE?
L’Arresto Cardio Circolatorio ACC,causato nella quasi totalità dei casi da fibrillazione ventricolare, è una delle principali
cause di morte nei paesi industrializzati.
Dagli studi clinici pubblicati in Europa e negli Stati Uniti (fonte American Heart Association ed European Resuscitation
Council) risulta che l’ACC colpisce una persona su mille, in Italia la stima è di 60.000 persone.
La possibilità di salvare le persone colpite da ACC si riduce del 10% ogni minuto che passa dall’inizio dell’evento. Dopo
5 minuti dall’ACC il cervello e il cuore stesso subiscono danni irreversibili che compromettono la sopravvivenza del
paziente anche se è rianimato e anche se il cuore ha recuperato il suo ritmo.
L’unica terapia efficace e comprovata, che deve essere eseguita precocemente per trattare questa aritmia mortale, è la
Defibrillazione Precoce (DP) abbinata a una Rianimazione Cardio Polmonare (RCP).
Da uno studio presentato in Italia sull’ACC nel 1994 dalla Regione Friuli Venezia Giulia, denominato “Friuli Venezia
Giulia Arrest Cardiac Study (FACS)”, emerge che la percentuale di sopravvivenza da ACC è solo del 2%.
Questo significa che su 60.000 pazienti colti da ACC solo 1.200 sopravviveranno, mentre 58.800 moriranno per un
tardivo intervento del servizio di emergenza. Inoltre, un recente studio italiano ha dimostrato, in linea con i dati
pubblicati dalla letteratura internazionale, che la percentuale di sopravvivenza dei pazienti colpiti da ACC che giungono
al ricovero ospedaliero è del 90% se la defibrillazione è somministrata entro 4 minuti dall’arresto, scende del 50% se
viene effettuata tra i 4 e gli 8 minuti, è inferiore al 30% se effettuata oltre gli 8 minuti.
Nei paesi più avanzati - Inghilterra, Scandinavia, Stati Uniti, Australia - la percentuale della sopravvivenza da ACC
arriva fino al 45%. Per ottenere tale risultato questi paesi hanno attivato un concetto denominato “Catena Della
Sopravvivenza” (CDS) che permette l’allertamento e l’attivazione del sistema di emergenza, con la DP e RCP nei
primi 2 minuti: il DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) è utilizzato dai volontari e forze dell’ordine.
Infatti, le probabilità che sul luogo dell’ACC arrivi prima un’ambulanza di volontari o un mezzo delle forze dell’ordine
rispetto al mezzo del servizio sanitario è quasi scontato.
OBIETTIVI
Scopo dell’Operazione Salva-gente è il trattamento immediato (entro 4 minuti) di un paziente colpito da ACC con
Defibrillazione Precoce effettuata dai “First Responders”, personale opportunamente addestrato alle manovre di RCP +
DP in attesa del 118.
L’obiettivo finale è quello di aumentare la sopravvivenza dei pazienti colpiti da ACC fino al 30%.
PROGETTO “TERRITORIO CARDIOPROTETTO” – POSIZIONAMENTO DEI DEFIBRILLATORI
I defibrillatori semiautomatici sono sicuramente presenti sulle ambulanze del 118 e CRI. Dovrebbero essere istallati
anche sui mezzi delle diverse Associazioni di Volontariato del Soccorso operanti nel territorio provinciale, sulle unità
mobili della Polizia di Stato, Carabinieri, CFS, Polizia Municipale, VV.f. Nelle postazioni fisse presso il Comune,
Provincia, Tribunale, aziende del territorio provinciale, istituti scolastici della Provincia, alberghi, siti sportivi e centri
commerciali.
Ogni comune della provincia dovrebbe avere un DAE in una postazione fissa disponibile e pronto all’utilizzo.
La realizzazione di questa rete di “defibrillazione precoce” richiede un intenso lavoro preliminare con il coinvolgimento
a questa iniziativa delle istituzioni cittadine e provinciali. Non meno importante anche la divulgazione attraverso i
media locali per la doverosa sensibilizzazione dei cittadini al tema della defibrillazione precoce. Deve poi essere
organizzata una efficiente rete di addestramento di personale “laico” per l’utilizzo dei DAE.