Art. 1321 Nozione
Il contratto è l'accordo di due o più parti per
costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto
giuridico patrimoniale
Art. 1325 Indicazione dei requisiti
I requisiti del contratto sono:
l'accordo delle parti (1326 e seguenti, 1427);
la causa (1343 e seguenti);
l'oggetto (1346 e seguenti);
la forma, quando risulta che è prescritta dalla legge
sotto pena di nullità (1350 e seguenti).
Contratto nullo
La nullità di un contratto determina il venir meno di tutti gli effetti
da esso prodotti, come se lo stesso non fosse mai venuto ad esistenza.
Il contratto è nullo:
quando è contrario a norme imperative;
quando difetta di uno dei requisiti indicati dall’articolo 1325 c.c., cioè 1)
l’accordo delle parti, 2) la causa, 3) l’oggetto, 4) la forma, se prescritta
sotto pena di nullità;
quando la causa è illecita o quando lo sono i motivi, se le parti si sono
determinate a concludere il contratto esclusivamente per un motivo
illecito comune ad entrambe
quando l’oggetto del contratto è impossibile, illecito, indeterminato o
indeterminabile
in tutti gli altri casi previsti dalla legge (es. nel caso di contratti che
trasferiscono la proprietà di beni immobili, è prescritta la forma scritta a
pena di nullità .
La nullità parziale di un contratto o la nullità di singole clausole importa
la nullità dell’intero contratto, se risulta che i contraenti non lo
avrebbero concluso senza quella parte del suo contenuto Ma la nullità
di singole clausole non importa la nullità del contratto, quando le
clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative.
Annullamento del contratto
L'annullabilità è invece un'anomalia di minore gravità rispetto alla
nullità. Il contratto annullabile produce tutti gli effetti di un contratto
valido, ma questi possono venire meno se viene fatta valere con
successo l'azione di annullamento.
Casi di annullabilità:
Il contratto è annullabile se una delle parti era legalmente incapace di
contrattare (ad es. perché minorenne o perché al momento in cui gli
atti sono stati compiuti era, anche transitoriamente, incapace di
intendere o di volere, art. 1425 c.c.).
Il contratto è annullabile se il consenso fu dato per errore quando
questo è essenziale ed è riconoscibile dall’altro contraente (art. 1428
c.c.).
Il contratto è annullabile se il consenso fu estorto con violenza, anche
se esercitata da un terzo (art. 1434 c.c.).
Il contratto è annullabile se il consenso fu carpito con dolo, quando i
raggiri usati da uno dei contraenti sono stati tali che, senza di essi,
l’altra parte non avrebbe prestato il suo consenso (art. 1439 c.c.).