Cavazzuti 01 - Zanichelli online per la scuola

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Cristina Cavazzuti, Laura Gandola,
Roberto Odone
Terra, acqua, aria
Capitolo 4. Idrosfera: le acque
marine
1. La distribuzione delle acque
2. Le caratteristiche delle acque marine
3. I movimenti del mare: maree e correnti
4. L’azione geomorfologica dei movimenti
marini
Cavazzuti, Gandola, Odone Terra, acqua, aria © Zanichelli editore 2014
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Lezione 1
La distribuzione delle
acque
1. L’insieme delle acque presenti
sulla Terra costituisce l’idrosfera
Si stima che la quantità d’acqua presente sulla Terra sia
quasi un miliardo e mezzo di km3; l’acqua, inoltre, è l’unica
sostanza che si trova in tutti e tre gli stati di aggregazione:
• allo stato liquido: oceani, mari, laghi e nel sottosuolo;
• allo stato solido: ghiacciai;
• allo stato aeriforme: nell’atmosfera.
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2. L’acqua si trasferisce
continuamente da un serbatoio a un
altro
Tra i cinque serbatoi dell’idrosfera avvengono continui scambi,
che compongono il ciclo dell’acqua o ciclo idrologico.
Il ciclo dell’acqua si realizza attraverso il passaggio delle
molecole d’acqua da uno stato di aggregazione all’altro.
L’energia necessaria affinché avvengano questi passaggi di
stato e l’acqua possa trasferirsi da un serbatoio all’altro è
fornita dal Sole, attraverso le radiazioni che raggiungono la
superficie terrestre.
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2. L’acqua si trasferisce
continuamente da un serbatoio a un
altro
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3. Quasi tutta l’acqua presente sulla
Terra è raccolta negli oceani
La maggior parte dell’acqua presente sulla Terra è
contenuta in tre grandi serbatoi chiamati oceani, la cui
profondità media è di circa 4 km:
• l’Oceano Pacifico;
• l’Oceano Atlantico;
• l’Oceano Indiano.
Gli oceani si prolungano in bacini più piccoli chiamati mari;
hanno fondali più bassi rispetto agli oceani
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Lezione 2
Le caratteristiche delle
acque marine
4. La salinità può variare
notevolmente da un mare all’altro
La salinità è una delle caratteristiche chimiche delle acque.
È la quantità di sali disciolti in 1000 grammi di acqua e si
indica con il simbolo ‰ (che significa «parti per mille»).
Ogni kilogrammo di acqua di
mare contiene in soluzione
35 grammi di sali.
I sali disciolti nei mari provengono dall’erosione delle rocce
e dei suoli attraversati dall’acqua. Il sale più abbondante è il
cloruro di sodio (NaCl).
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5. La salinità modifica le
caratteristiche fisiche dell’acqua
La densità dell’acqua dipende dalla salinità (più è salata più
è densa). Infatti, la densità di una soluzione aumenta
insieme alla sua concentrazione.
La temperatura di congelamento dell’acqua pura è diversa
da quella di una soluzione salina, poiché passa allo stato
solido ad una temperatura inferiore.
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6. Le caratteristiche fisiche
dell’acqua marina variano a seconda
della salinità e della profondità
La temperatura dell’acqua di mare dipende dalla quantità di
radiazione solare assorbita negli strati superficiali e varia a
seconda della stagione, della latitudine e della profondità.
Al variare della
profondità varia anche la
pressione. Ogni 10 m di
profondità la pressione
aumenta di 1 atmosfera.
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7. L’acqua marina contiene notevoli
quantità di gas disciolti
Tra l’atmosfera e l’acqua marina si verificano continui
scambi di gas; fra quelli che si sciolgono in acqua, i più
importanti dal punto di vista chimico e biologico sono
l’ossigeno, l’azoto e l’anidride carbonica.
La solubilità dei gas aumenta
con la pressione (quindi con
l’aumentare della profondità) e
con il diminuire della
temperatura, ma diminuisce
con l’aumentare della salinità.
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Lezione 3
I movimenti del mare:
maree e correnti
8. Le maree sono movimenti
verticali delle acque marine
provocate dall’attrazione della Luna
Il periodico innalzarsi e abbassarsi del livello del mare è
causato dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla Luna
sulla Terra (ma in parte anche dal Sole) e si chiama marea.
La fase di innalzamento è detta alta marea, mentre la fase
di abbassamento bassa marea.
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8. Le maree sono movimenti
verticali delle acque marine
provocate dall’attrazione della Luna
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9. L’acqua del mare subisce un
rimescolamento a causa delle
correnti marine
Le correnti marine sono come grandi fiumi che scorrono in
un letto d’acqua con temperatura, densità e salinità differenti.
Possono essere fredde o calde, orizzontali o verticali.
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Lezione 4
L’azione
geomorfologica dei
movimenti marini
10. La causa principale del moto
ondoso è il vento
In mare aperto, il soffio del vento colpisce
le particelle d’acqua che si trovano in
superficie, trasmette loro parte della sua
energia e le spinge verso il basso; le
particelle d’acqua, abbassandosi,
premono su quelle sottostanti,
costringendole a spostarsi lateralmente e
a innalzarsi; il moto che ne risulta è
circolare e determina in superficie quelle
che vengono dette onde di oscillazione.
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11. Vicino alla costa le onde
formano i frangenti
A mano a mano che ci si avvicina alla costa, lo spessore
della massa d’acqua diminuisce: quando la profondità del
fondale diventa uguale alla metà della lunghezza d’onda,
ossia della distanza tra due creste successive, le particelle
d’acqua interessate dal moto ondoso oscillatorio iniziano a
«sfregare» sul fondo.
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11. Vicino alla costa le onde
formano i frangenti
Le particelle superficiali sono più veloci di quelle che
risentono dell’influenza del fondale e le sorpassano,
formando le onde di traslazione. Sulla riva, le onde di
traslazione si rompono formando i frangenti.
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12. I frangenti sono i principali
responsabili dell’attività erosiva del
mare
I frangenti lanciano contro le rocce i materiali che trasportano
(sabbia, ciottoli e frammenti rocciosi) provocando un effetto
distruttivo denominato abrasione marina.
L’azione abrasiva del mare è
particolarmente evidente nei tratti di
costa lungo le quali le rocce si alzano
a strapiombo sull’acqua; le forme
caratteristiche di questo tipo di costa
sono le falesie.
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13. Le spiagge si formano quando
le onde depositano più sedimenti di
quanti ne erodono
Nelle coste in cui si alternano baie e promontori l’energia
del moto ondoso si concentra di più in corrispondenza dei
promontori provocandone l’erosione; mentre nelle baie,
dove l’energia dell’onda è minore, prevale il deposito di
piccoli frammenti rocciosi portati in sospensione dall’acqua.
Si formano così le spiagge.
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14. Le coste e i depositi sabbiosi si
modificano nel tempo
Le onde di riflusso trasportano sedimenti dalla costa verso il
largo, formando barriere sabbiose sommerse parallele al
litorale. Col tempo tali barriere possono emergere dando
origine ai cordoni litoranei.
A volte, la direzione della corrente litoranea favorisce la
costruzione dei cordoni sabbiosi che si allungano dalla costa
al mare aperto formando i cosiddetti tomboli.
Talvolta si cerca di proteggere le coste dall’arretramento,
costruendo scogliere artificiali frangiflutti disposte
parallelamente alla linea di costa.
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