Surplus del consumatore e del produttore ed efficienza di mercato • Nelle lezioni precedenti abbiamo considerato il modello di domanda e offerta come modo per determinare i prezzi e le quantità prodotte • In questa lezione consideriamo se e in che modo domanda e offerta producano un risultato desiderabile dal punto di vista sociale, ovvero • se il mercato è in grado di massimizzare il benessere sociale, ovvero se è efficiente. • La lezione seguente applicherà questi risultati alla questione di politica economica riguardante l’imposizione fiscale • Il problema è quello di cercare di capire se il mercato fornisce le quantità socialmente ottime di beni e servizi. • Questo problema viene considerato utilizzando gli strumenti dell’economia del benessere, che è lo studio di come l’allocazione delle risorse della società influisce sul benessere sociale. • Il beneficio sociale netto del fornire un bene o servizio è la somma del surplus del consumatore derivante dall’acquisto del bene e del surplus del produttore derivante dalla vendita del bene. • Se l’equilibrio di mercato massimizza la somma dei surplus di consumatore e produttore, massimizza anche il benessere sociale. IL SURPLUS DEL CONSUMATORE • Parte del beneficio sociale derivante dallo scambiare all’equilibrio competitivo è IL SURPLUS DEL CONSUMATORE, che è • l’ammontare che un consumatore è disposto a pagare per un bene meno l’ammontare che effettivamente paga per il bene stesso. • Ovvero, il surplus del consumatore è l’ammontare ADDIZIONALE che il consumatore sarebbe stato disposto a pagare per ottenere il prodotto oltre il prezzo di mercato che ha dovuto effettivamente pagare per quel bene. Come esempio, • supponete di essere disposti a pagare 3000 euro per un’auto usata affidabile con un buon chilometraggio • Fortunatamente, questo tipo di macchina è disponibile a 2000 euro. • Se pagate un prezzo di 2000 euro, guadagnerete un surplus di • 1000 euro = 3000 euro – 2000 euro. • Vedremo che: • (1) dal momento che la curva di domanda misura la DISPONIBILITA’ A PAGARE per il bene, • (2) l’area sotto la curva di domanda e sopra il livello del prezzo rappresenta il surplus del consumatore. • I venditori naturalmente vorrebbero “catturare” quel surplus, praticando dei prezzi più alti per quei consumatori che sarebbero disposti a pagare di più, e prezzi più bassi per quelli che sarebbero disposti a pagare di meno. • Questa è nota come DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO. • Le seguenti condizioni devono venire rispettate affinché vi sia un surplus per il consumatore: • La domanda deve essere negativamente inclinata. Questo perché le unità addizionali valgono per il consumatore di meno delle unità precedenti • Non è possibile la perfetta discriminazione del prezzo. Altrimenti, i venditori potrebbero applicare ad ogni acquirente un prezzo diverso che riflette la disponibilità a pagare di ogni acquirente, e questo eliminerebbe ogni surplus del consumatore. IL SURPLUS DEL PRODUTTORE • speculare al SURPLUS del consumatore è IL SURPLUS del produttore, che è pari all’ammontare che viene pagato al venditore meno il costo di produzione. • Ovvero, il surplus del produttore è l’ammontare in eccesso che il produttore riceve oltre il suo costo opportunità di fornire il bene o servizio. Ad esempio, • supponete di voler vendere la vostra vecchia auto per comprarne una nuova. • Siete disposti a venderla per 500 euro, ma fortunatamente il mercato la valuta 2000 euro. • Se la vendete, guadagnerete un surplus del produttore di 2000 euro – 500 euro = 1500 euro. • Il surplus del produttore esiste quando: • La curva di offerta è positivamente inclinata, il che suggerisce che il venditore risponde agli incentivi offrendo di più a un prezzo più alto e di meno ad un prezzo più basso. • Il prezzo di mercato riflette la disponibilità a vendere del venditore marginale, in modo che tutti tranne il produttore marginale guadagnino un surplus all’unico prezzo di mercato. 1. La curva di domanda misura la disponibilità a pagare per un bene • Consideriamo la seguente tabella • La tabella mostra la disponibilità a pagare, ovvero il prezzo massimo che ognuno sarebbe disposto a pagare per il bene • ognuno sarà disposto a pagare di meno della propria disponibilità…. • Ma al massimo un prezzo uguale e non superiore Esempio 1 acquirente Disponibilità a pagare A 100 B 80 C 70 D 50 • Supponiamo ci sia un’asta per l’acquisto di 1 unità di bene • Il prezzo sale rapidamente • Quando sarà ≥ 80, A sarà disposto ad acquistarla • La differenza tra 100 e 80 – (tra disponibilità a pagare e prezzo) è il surplus del consumatore di A e • misura il beneficio che A trae dal partecipare al mercato Esempio 2 acquirente Disponibilità a pagare A 100 B 80 C 70 D 50 • Supponiamo ci siano 2 unità di bene in vendita • Il prezzo al quale verranno vendute sarà ≥ 70 e • le acquisteranno A e B • La differenza tra disponibilità a pagare e prezzo - il surplus del consumatore di A - sarà maggiore… • Perché il prezzo è più basso di prima…. • 100-70 invece di 100-80 Possiamo scrivere una tabella di domanda! • Prezzo • • • • • Se p > 100 Se 80 < p < 100 Se 70 < p < 80 Se 50 < p < 70 Se p < 50 Quantità nessuno compra il bene 0 A compra 1 unità A e B comprano 2 unità A B e C comprano 3 unità A B C e D comprano 4 unità • Si è dedotta la tabella di domanda dalla disponibilità a pagare per il bene • E’ possibile disegnare da questa tabella la curva di domanda • ma Quale prezzo scegliamo per ogni quantità tra quelli nell’intervallo? • Per ogni livello della quantità il prezzo è quello dato dalla disponibilità a pagare del consumatore che per primo abbandonerebbe il mercato per un prezzo leggermente più alto • ovvero, dalla disponibilità a pagare del cosiddetto consumatore marginale • Nell’esempio • Per quantità 1 il prezzo è = 100, la disponibilità a pagare del consumatore marginale A • Per quantità 2 il prezzo è = 80, la disponibilità a pagare del consumatore marginale B • …… • Per quantità 4 il prezzo è = 50, la disponibilità a pagare del consumatore marginale D Disponibilità a pagare di A Disponibilità a pagare di B Disponibilità a pagare di C Disponibilità a pagare di D 2. La curva di domanda misura il surplus del consumatore Surplus del consumatore di A Per una unità venduta il prezzo è (poco più di) 80 Il surplus di A è pari a 20 = (100 – 80) x 1 Per due unità vendute il prezzo è (poco più di) 70 Surplus del consumatore di A Surplus del consumatore di B Il surplus di A è pari a 30 = (100 – 70) x 1 Il surplus di B è pari a 10 = (80 – 70) x 1 Il surplus totale è pari a 30 + 10 = 40 • Quindi, l’area compresa tra curva di domanda e livello del prezzo è il surplus del consumatore a un dato prezzo Perché? • L’altezza della curva di domanda è la disponibilità a pagare per il bene, il valore che il bene ha per il consumatore • La differenza tra questo valore e il prezzo è il beneficio del pagare il bene un prezzo più basso, e • L’area sotto la curva e sopra il prezzo è la somma di tutti i surplus di tutti i consumatori Variazioni del surplus del consumatore al variare del prezzo – diminuizione del prezzo • Quando diminuisce il prezzo, il consumatore ne ha un beneficio • Di quale entità? • Consideriamo la curva di domanda lineare A prezzo P1 il surplus del consumatore è pari all’area ABC •P diminuisce da p1 a p2 •Il surplus passa da ABC ad ADF •L’incremento è quindi BDCF •L’incremento si compone di 2 parti •Coloro che acquistavano Q1 la pagano meno di prima e quindi hanno un aumento del surplus pari al rettangolo •Grazie alla diminuzione di p possono acquistare il bene consumatori che prima non potevano – per un’area pari al triangolo •La quantità domandata aumenta 1. Costo, disponibilità a vendere e curva d’offerta • Consideriamo la seguente tabella • La tabella mostra i costi (opportunità) per 4 produttori del fornire un bene • ovvero il prezzo minimo a cui ognuno sarebbe disposto a vendere il bene • ognuno sarà disposto a vendere a più del proprio costo…. • Ma non accetterà un prezzo minore del costo • Il costo è una misura della disponibilità a vendere Esempio 1 venditore Disponibilità a vendere X 900 Y 800 Z 600 W 500 • Supponiamo ci sia un’asta per la vendita di 1 unità di bene • Il prezzo scenderà fino ad essere (poco meno di) 600, • W si aggiudicherà la vendita dato che il suo costo è 500 • La differenza tra 600 e 500 – (tra prezzo e disponibilità a vendere) è il surplus del produttore di W e • misura il beneficio che W trae dal partecipare al mercato Esempio 2 venditore Disponibilità a vendere X 900 Y 800 Z 600 W 500 • Supponiamo ci siano 2 unità di bene da vendere • Il prezzo al quale verranno vendute sarà (poco meno di) 800 • W e Z le venderanno – il costo è minore del prezzo • La differenza tra prezzo e disponibilità a vendere - il surplus del produttore di W - sarà maggiore… • Perché il prezzo è più alto di prima…. Possiamo scrivere una tabella di offerta • Prezzo • • • • • Se p < 500 Se 500 < p < 600 Se 600 < p < 800 Se 800 < p < 900 Se p > 900 Quantità nessuno vende il bene 0 W vende 1 unità W e Z vendono 2 unità W Z e Y vendono 3 unità W Z Y e X vendono 4 unità • Si è dedotta la tabella di offerta dalla disponibilità a vendere il bene • E’ possibile disegnare da questa tabella la curva di offerta • ma Quale prezzo scegliamo per ogni quantità tra quelli nell’intervallo? • Per ogni livello della quantità il prezzo è quello dato dalla disponibilità a vendere (costo opportunità) del produttore che per primo abbandonerebbe il mercato per un prezzo leggermente più basso • ovvero, dalla disponibilità a vendere del cosiddetto produttore marginale • Nell’esempio • Per quantità 1 il prezzo è = 500, la disponibilità a vendere del produttore marginale W • Per quantità 2 il prezzo è = 600, la disponibilità a vendere del produttore marginale Z • …. • Per quantità 4 il prezzo è = 900, la disponibilità a vendere del produttore marginale X costo di X costo di Y costo di Z costo di W 2. La curva di offerta misura il surplus del produttore Se il prezzo è (poco meno di) 600 costo di X costo di Y Il surplus di W è pari a costo di Z costo di W 100 = (600 – 500) x 1 Se il prezzo è (poco meno di) 800 costo di X costo di Y costo di Z costo di W Il surplus di W è pari a 300 = (800 – 500) x 1 Il surplus di Z è pari a 200 = (800 – 600) x 1 Il surplus totale è pari a 300+200=500 • Quindi, l’area compresa tra prezzo e curva di offerta è il surplus del produttore per un dato prezzo Perché? • L’altezza della curva di offerta è il costo del produrre il bene • La differenza tra questo costo e il prezzo è il beneficio del vendere il bene, e • L’area sopra la curva e sotto il prezzo è la somma di tutti i surplus di tutti i produttori Variazioni del surplus del produttore al variare del prezzo – aumento del prezzo • Quando aumenta il prezzo, il produttore ne ha un beneficio • Di quale entità? • Consideriamo la curva di offerta lineare A prezzo P1 il surplus del produttore è pari all’area ABC •P aumenta da p1 a p2 •Il surplus passa da ABC ad ADF •L’incremento è quindi BDCF •L’incremento si compone di 2 parti: •Coloro che vendevano la quantità Q1, la vendono ora a un prezzo più alto di prima e quindi hanno un aumento del surplus pari al rettangolo •Grazie all’aumento di p possono vendere il bene produttori che prima non potevano – per un aumento di surplus pari al triangolo L’efficienza del mercato • Abbiamo visto finora che sia i consumatori che i produttori possono trarre beneficio dall’accettare il prezzo di mercato. • Uno scambio volontario avviene solo se beneficia entrambe le parti. • Nell’esempio dell’auto usata che veniva valutata 2000 euro dal mercato, sia il consumatore che il produttore derivano un guadagno. • Il consumatore che era disposto a pagare 3000 euro ottiene un surplus del consumatore di 1000 euro (3000-2000), • e il venditore che avrebbe venduto l’auto per 500 euro ottiene un surplus del produttore di 1500 (2000-500). • Il surplus totale è quindi la somma del surplus del consumatore e di quello del produttore, ed è pari a 2500 euro = 1000 + 1500. • Il SURPLUS TOTALE rappresenta il guadagno netto per la società derivante dallo scambio volontario tra consumatore e produttore • ….è una misura del benessere sociale • Notiamo che in effetti • il prezzo di mercato potrebbe essere stato qualsiasi prezzo tra 500 e 3000 euro e sia consumatore che produttore si sarebbero accordati a questo prezzo, per uno stesso surplus totale di 2500 • Supponiamo che il consumatore sia in grado di far accettare al venditore un prezzo di 500 euro • Il surplus del produttore sarebbe stato = 0 (500-500), • ma il surplus del consumatore sarebbe stato di 3000 – 500 = 2500 euro. • Supponiamo che il produttore sia in grado di far accettare al consumatore un prezzo di 3000 euro. • Il surplus del consumatore sarebbe stato 0 (3000-3000), ma il surplus del produttore sarebbe stato di 3000 – 500 = 2500. • Quindi, ANCHE QUANDO I GUADAGNI SONO DISTRIBUITI IN MODO DISEGUALE tra consumatori e produttori, il totale è sempre lo stesso. • Non ci si può accordare su quale prezzo sia più equo, ma ci si può accordare sul fatto che il risultato raggiunto dal mercato sia EFFICIENTE, ovvero che • L’ALLOCAZIONE DELLE RISORSE MASSIMIZZI IL SURPLUS TOTALE. • L’EQUITA’ richiede giudizi NORMATIVI che vanno oltre l’economia positiva. • Definiamo come efficiente una allocazione delle risorse che massimizza il surplus totale, ovvero il beneficio sociale • Consideriamo come sono i surplus di consumatore e produttore all’equilibrio di mercato Il surplus del consumatore è AP*E P* Il surplus del produttore è P*EC Il surplus totale è AEC • Problema: • L’equilibrio di mercato massimizza il surplus totale? • Quindi • È efficiente? • Ricordiamo che quando il mercato è in equilibrio • I consumatori il cui valore/disponibilità a pagare è inferiore al prezzo non acquistano il bene • I venditori il cui costo è superiore al prezzo non offrono il bene • Quindi • il MERCATO CONCORRENZIALE tende a • Allocare i beni ai consumatori che li valutano di più • Allocare la produzione ai venditori che la possono produrre al più basso costo opportunità • E inoltre tende a • Produrre la quantità di beni e servizi che massimizza la somma del surplus dei consumatori e dei produttori Per Q < Q* il valore del consumatore è maggiore del costo del produttore, Se aumento Q, aumento il surplus di entrambe Per Q > Q* il costo del produttore è maggiore del valore del consumatore Q* Q* Se diminuisco Q, aumento il surplus di entrambe Il surplus è massimo a Q* • Riassumendo, • il MERCATO CONCORRENZIALE tende a: • Allocare i beni ai consumatori che li valutano di più • Allocare la produzione ai venditori che la possono produrre al più basso costo opportunità • Produrre la quantità di beni e servizi che massimizza la somma del surplus dei consumatori e dei produttori.