L’approssimazione adiabatica Descriviamo un solido come insieme di nuclei (no struttura interna, solo massa e carica totale) ed elettroni. Consideriamo i termini principali dell’operatore hamiltoniano: Hˆ Tˆn Tˆel Vˆel el Vˆn el Vˆn n ; ri xi , yi , zi ; pi p x ,i , p y ,i , p z ,i el Ri X i , Yi , Z i ; Pi Px ,i , Py ,i , Pz ,i n L’approssimazione adiabatica Termini cinetici (per semplicità -> una sola specie atomica): 2 ˆ Tn Ri ; i 1 2 M N 2 2 ˆ Tel ri ; i 1 2m N el 2 L’approssimazione adiabatica Termini di interazione: Zi Z j e2 1 ˆ Vn n ; 2 i j Ri R j 2 1 e ˆ Vel el ; 2 i j ri r j Vˆel n i, j Zie2 ; Ri r j L’approssimazione adiabatica Zi Z j e2 1 ˆ Vn n ; 2 i j Ri R j Vˆel el 1 e2 ; 2 i j ri r j Vˆel n i, j Zie2 ; Ri r j Questi termini sono “un disastro”! Classicamente, l’energia non è somma delle energie delle singole particelle. Il formalismo alla Boltzmann non funziona; le equazioni del moto sono tutte accoppiate. Quantisticamente, l’operatore hamiltoniano non è somma di operatori a particella singola; gli autovalori non saranno somma di autovalori a particella singola; la funzione d’onda del sistema non sarà il prodotto di autofunzioni di particella singola. In entrambe i casi, il problema è a molte (moltissime!) particelle. L’approssimazione adiabatica Cosa vorrebbe dire, in linea di principio, studiare la dinamica di questo sistema? (r , R, t ) ˆ H (r , R, t ) ih ; t (r , R, t ) drdR 2 Probabilità al tempo t di trovare gli elettroni attorno ad r e i nuclei attorno a R L’approssimazione adiabatica Formalmente, la soluzione dipendente dal tempo è costruita a partire dalle autofunzioni (r , R, t ) ˆ H (r , R, t ) i ; t ( r , R , t ) cn u n ( r , R ) e iWn t ; n Hˆ un (r , R ) Wnu n (r , R ) Per conoscere l’evoluzione temporale devo calcolare tutte le autofunzioni (non basta lo stato fondamentale ..) L’approssimazione adiabatica E’ evidente che così non si va da nessuna parte. Per fortuna si può sfruttare la grande differenza di massa tra nuclei ed elettroni n M 100 1000 (ps fs) el m Posso quindi immaginare, istante per istante di trovare la distribuzione elettronica corrispondente ad una data configurazione dei nuclei. Inoltre (pensare alle tipiche temperature di Fermi), posso accontentarmi di calcolare la distribuzione elettronica corrispondente allo stato elettronico fondamentale. E’ importantissimo!!! L’approssimazione adiabatica L’idea è questa: posizione ionica al tempo t L’approssimazione adiabatica L’idea è questa: posizione ionica “modificata” al tempo t+dt con dt pari a una frazione piccola del tipico tempo ionico. Per gli elettroni questo tempo è estremamente lungo per cui posso pensare che essi “seguano adiabaticamente” il moto ionico, ovvero che la distribuzione di carica elettronica cambi nel seguente modo L’approssimazione adiabatica L’idea è questa: distribuzione di carica elettronica corrispondente allo stato fondamentale per la configurazione ionica fissata al tempo t L’approssimazione adiabatica L’idea è questa: distribuzione di carica elettronica corrispondente allo stato fondamentale per la configurazione ionica fissata al tempo t+dt. Il moto ionico da t a t+dt sarà ovviamente influenzato dalla distribuzione di carica elettronica al tempo t … L’approssimazione adiabatica Non ci interessa fare i conti; vogliamo capire il risultato. Per separare il moto elettronico da quello ionico si impone una funzione d’onda fattorizzata in parte ionica ed elettronica, la si inserisce nell’equazione agli autovalori, e si buttano parti legate al rapporto tra le masse .. u (r , R) el (r | R) ( R) Hˆ el ( R) el , 0 (r | R) V ( R) el , 0 (r | R) Hˆ el ( R) Tˆel Vˆel el Vˆel n ,ext ( R) C ( R); Hˆ n Tˆn V ( R) L’approssimazione adiabatica Gli ioni sono descritti da un’hamiltoniana del tipo energia cinetica + “potenziale inter-ionico” (o “interatomico”), in cui tale potenziale corrisponde all’autovalore relativo allo stato fondamentale dell’hamiltoniana elettronica. Hˆ n Tˆn V ( R); Hˆ ( R) (r | R) V ( R) el el , 0 el , 0 (r | R) L’approssimazione adiabatica PASSAGGIO CHIAVE: IL MOTO NUCLEARE PUO’ ESSERE DESCRITTO CON LA DINAMICA CLASSICA!!!!! Hˆ n Tˆn V ( R); Hˆ ( R) (r | R) V ( R) el el , 0 el , 0 (r | R) Once the Schrodinger equation for the ground state has been solved, then the “interatomic potential” V(R) is known, and nuclei evolution can in principle be investigated by considering the nuclear hamiltonian: H n Tn V (R); • De Broglie wavelength: Huge help: h 2Mk BT If << a (lattice parameter), nuclei follow Newton equation of motion Usually true except for lightest elements and T->0 So, how do we study the dynamics? 1) Solve Schrödinger equation for the electrons Density Functional Theory Hohemberg and Kohn (1964) Kohn and Sham (1965) 2) Solve Newton equations for the nuclei We will learn how to do it 1+2 Ab initio Molecular Dynamics Implemented in an easier way -> Car and Parrinello (1985) Ionic (nuclear) configuration at time t Ionic (nuclear) configuration at time t Compute the electronic wavefunction for the ground state: V(R) is known Ionic (nuclear) configuration at time t Solve the Newton equation of motion for the ions …. Ionic (nuclear) configuration at time t +Dt Solve the Newton equation of motion for the ions …. Ionic (nuclear) configuration at time t +Dt Re-compute the electronic wavefunction and start again….. This procedure is very demanding and allows to simulate only short time scales and small systems, but it is highly accurate. Classical molecular dynamics (MD) Classical Molecular Dynamics (this lecture) 1) Choose an “appropriate” form for V 2) Solve numerically Newton’s equations of motion for the atoms Classical MD is easier, faster, and it allows to study larger systems, but the reliability of the results totally depends on V