Capitolo 13 Reazioni chimiche con trasferimento di elettroni 13.1 Le reazioni di ossidoriduzione comportano un trasferimento di elettroni 13.2 Come bilanciare le reazioni redox con il metodo delle semireazioni 13.3 I metalli si ossidano quando reagiscono con gli acidi 13.4 Un metallo più reattivo «sposta» un metallo meno reattivo da un suo composto Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI Le reazioni di combustione e di combinazione dei metalli con l’ossigeno a formare ossidi, che sono state fra le prime reazioni studiate in chimica, furono definite con la parola ossidazione. L’allontanamento dell’ossigeno dagli ossidi metallici, per produrre i metalli allo stato elementare, veniva invece definito come riduzione. Col tempo si comprese che le reazioni con l’ossigeno sono casi particolari di un fenomeno generale in cui gli elettroni si trasferiscono da una sostanza all’altra e le reazioni di trasferimento elettronico furono chiamate reazioni di ossidoriduzione o, più semplicemente, reazioni redox (il termine proviene dall’unione delle abbreviazioni inglesi di reduction e oxidation) Copyright © 2008 Zanichelli editore Il termine ossidazione indica la perdita di elettroni da parte di un reagente, mentre riduzione si riferisce al guadagno di elettroni da parte di un altro reagente. 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI Per esempio, la reazione fra sodio e cloro, che produce cloruro di sodio, comporta una perdita di elettroni da parte del sodio (ossidazione del sodio) e un guadagno di elettroni da parte del cloro (riduzione del cloro). Possiamo esprimere questi cambiamenti sotto forma di equazioni in cui gli elettroni sono rappresentati dal simbolo e-: Copyright © 2008 Zanichelli editore L’ossidazione e la riduzione si realizzano sempre simultaneamente. Nessuna sostanza può essere ossidata senza che un’altra, allo stesso tempo, sia ridotta; il numero di elettroni persi da una sostanza è sempre uguale al numero di elettroni guadagnati dall’altra. Nella reazione tra sodio e cloro, per esempio, la reazione complessiva è: 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI Quando due atomi di sodio si ossidano, perdono due elettroni, acquisiti dagli atomi della molecola di cloro che si riducono a ioni cloruro. Durante una reazione redox, quindi, una sostanza deve accettare gli elettroni perduti da un’altra. La sostanza che accetta gli elettroni viene detta agente ossidante (o, più semplicemente, ossidante) perché favorisce l’ossidazione dell’altra; allo stesso modo, la sostanza che cede gli elettroni è l’agente riducente (o riducente) perché favorisce la riduzione dell’altra. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI Nel nostro esempio, il sodio è il riducente perché fornisce elettroni al cloro, favorendone la riduzione: la conseguenza è che il sodio si ossida. Al contrario, il cloro è l’ossidante poiché accetta gli elettroni dal sodio, favorendone l’ossidazione: il cloro si riduce a ione cloruro. Questi due importanti concetti possono essere facilmente memorizzati ricordando che: •l’agente riducente è la sostanza che si ossida; •l’agente ossidante è la sostanza che si riduce. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI Copyright © 2008 Zanichelli editore Le reazioni redox sono molto comuni: avvengono nelle pile, costruite in modo che gli elettroni scambiati passino attraverso un circuito esterno dove possono fornire l’energia necessaria al funzionamento di una lampadina o di un computer; il metabolismo dei nutrienti, che fornisce energia al nostro organismo, si realizza tramite reazioni redox; la candeggina di uso domestico agisce ossidando le sostanze che macchiano i tessuti, rendendole incolori o più facili da rimuovere 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI ► LE REDOX COMPORTANO VARIAZIONI NEI NUMERI DI OSSIDAZIONE A ogni elemento presente in un composto o in uno ione possiamo associare un numero molto importante ai fini della nomenclatura, ossia il numero di ossidazione. Nelle redox, il trasferimento di elettroni tra ossidante e riducente ha come conseguenza la variazione del numero di ossidazione degli elementi coinvolti; pertanto, un’altra applicazione di questo concetto consente la definizione dei termini ossidazione e riduzione nel modo più generale possibile: Copyright © 2008 Zanichelli editore una reazione redox è una reazione chimica in cui i numeri di ossidazione subiscono delle variazioni: l’ossidazione porta a un aumento del numero di ossidazione; la riduzione porta a una diminuzione del numero di ossidazione. 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI ► LE REDOX COMPORTANO VARIAZIONI NEI NUMERI DI OSSIDAZIONE Applichiamo adesso questi concetti alla reazione dell’idrogeno con il cloro. Per evitare di confondere i numeri di ossidazione con le cariche elettriche, scriviamo i numeri di ossidazione sopra i simboli dei rispettivi elementi nella formula: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI ► LE REDOX COMPORTANO VARIAZIONI NEI NUMERI DI OSSIDAZIONE Vediamo ora un altro esempio: Attribuiamo ora i numeri di ossidazione ai reagenti e ai prodotti: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.1 LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONECOMPORTANO UN TRASFERIMENTO DI ELETTRONI ► LE REDOX COMPORTANO VARIAZIONI NEI NUMERI DI OSSIDAZIONE Da quanto visto deduciamo che nel KCl il cloro si ossida (aumenta il suo numero di ossidazione e in MnO2 il manganese si riduce (diminuisce il suo numero di ossidazione. L’agente riducente è KCl, mentre MnO2 è l’agente ossidante. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI In molte reazioni redox che avvengono in soluzione acquosa sono coinvolti ioni: si tratta di reazioni ioniche. Come per le reazioni di metatesi, nello studio delle reazioni redox è utile scrivere le equazioni ioniche e ioniche nette. Il bilanciamento delle equazioni ioniche nette relative alle reazioni redox risulta particolarmente semplice se seguiamo il procedimento chiamato metodo delle semireazioni. Con il metodo delle semireazioni, i processi di ossidazione e riduzione sono suddivisi in due equazioni, dette semireazioni, che vengono bilanciate separatamente. Copyright © 2008 Zanichelli editore Le semireazioni bilanciate sono quindi combinate tra loro per ottenere l’equazione ionica netta correttamente bilanciata. 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI Per illustrare l’applicazione del metodo, bilanciamo l’equazione ionica netta della reazione in soluzione acquosa fra tricloruro di ferro, FeCl3, e dicloruro di stagno, SnCl2, in cui il ferro viene ridotto a Fe2+ e lo stagno ossidato a Sn4+. In questa reazione lo ione cloruro non interviene: è uno ione spettatore. Scriviamo l’equazione che mostra soltanto gli ioni coinvolti nella reazione: Il passaggio successivo consiste nel suddividere l’equazione in due semireazioni, nel nostro caso una per lo stagno e una per il ferro: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI Adesso dobbiamo bilanciare ognuna di queste in modo da obbedire a entrambi i criteri relativi alle equazioni ioniche bilanciate: devono risultare bilanciati sia gli atomi sia le cariche. In questo caso, gli atomi sono già bilanciati in ciascuna equazione mentre le cariche non lo sono. Per bilanciare le cariche aggiungiamo elettroni sul lato più positivo (o meno negativo) della semireazione. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI Nella reazione redox complessiva il numero di elettroni acquisiti deve essere uguale al numero di elettroni perduti (altrimenti gli elettroni sarebbero un reagente o un prodotto, cosa che non può accadere). Da cui: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI Combinando le semireazioni bilanciate si ha: Cancellando i 2e- a destra e a sinistra otteniamo l’equazione bilanciata finale. In questo caso risultano bilanciati sia la carica che il numero degli elettroni. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► MOLTE REAZIONI REDOX COINVOLGONO IONI H+ E OH- Copyright © 2008 Zanichelli editore In molte reazioni redox condotte in soluzione acquosa, gli ioni H+ e OH-, così come l’acqua, giocano un ruolo importante. Per esempio, se si mescolano soluzioni di K2Cr2O7 e FeSO4 in ambiente acido si osserva che l’acidità della miscela diminuisce a mano a mano che lo ione dicromato, Cr2O72-, ossida lo ione Fe2+. Questo accade perché la reazione usa H+ come reagente e produce H2O come prodotto. In altre reazioni viene consumato lo ione OH-; in altre ancora, è l’acqua a comportarsi da reagente. 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► MOLTE REAZIONI REDOX COINVOLGONO IONI H+ E OH- Un ulteriore aspetto importante è che in molti casi i prodotti (o addirittura i reagenti) di una reazione redox sono diversi a seconda dell’acidità dell’ambiente. Lo ione MnO4-, per esempio, si riduce a ione Mn2+ in soluzione acida, mentre in soluzione neutra o leggermente basica il prodotto della reazione è il composto insolubile MnO2. Quindi, prima di procedere nel bilanciamento è necessario conoscere l’ambiente in cui si svolge la reazione. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA Come abbiamo appena imparato, Cr2O72- reagisce con Fe2+ in soluzione acida per dare Cr3+ e Fe3+ . Questa informazione ci consente di scrivere la seguente equazione: Copyright © 2008 Zanichelli editore Per bilanciare l’equazione possiamo procedere attraverso dei passaggi. Come vedremo, il metodo delle semireazioni ci indicherà in che modo H+ e H2O sono implicati nella reazione, senza che sia necessario saperlo in partenza. 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA Ecco la procedura guidata passaggio per passaggio: 1. Dividere l’equazione in due semireazioni. Iniziamo con lo scrivere le due semireazioni avendo cura di riportare le formule complete degli ioni, come compaiono nell’equazione intera. In ciascuna semireazione, a parte l’idrogeno e l’ossigeno, devono comparire gli stessi elementi da entrambe le parti: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA 2. Bilanciare gli atomi diversi da H e O. Nella prima semireazione vi sono due atomi di cromo a sinistra e uno solo a destra, quindi poniamo il coefficiente 2 davanti a Cr3+. Nella seconda semireazione gli atomi sono già bilanciati: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA 3. Bilanciare gli atomi di ossigeno aggiungendo H2O dalla parte in cui vi è necessità di O. Nella prima semireazione, a sinistra sono presenti sette atomi di ossigeno mentre a destra nessuno. Aggiungiamo quindi 7H2O a destra per bilanciare gli atomi di ossigeno. Nella seconda semireazione non vi sono atomi di ossigeno, quindi non dobbiamo apportare alcuna modifica: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA 4. Bilanciare gli atomi di idrogeno aggiungendo H dalla parte in cui vi è necessità di H. Dopo aver aggiunto l’acqua, vediamo che nella prima semireazione vi è uno sbilanciamento degli atomi di idrogeno: a destra ci sono 14H mentre a sinistra non ce n’è alcuno. Aggiungiamo quindi 14H+ a sinistra per bilanciare gli atomi di idrogeno: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA 5. Bilanciare le cariche aggiungendo elettroni. Calcoliamo, innanzitutto, la carica elettrica da ciascun lato. Per la prima semireazione abbiamo: La differenza algebrica tra le cariche nette presenti da ciascun lato è uguale al numero di elettroni che devono essere aggiunti dalla parte più positiva (o meno negativa). In questo caso, dobbiamo aggiungere 6e- a sinistra: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA La semireazione è completa: è bilanciata sia per gli atomi sia per le cariche. (Possiamo fare una verifica contando nuovamente le cariche da entrambi i lati.) Per bilanciare la seconda semireazione aggiungiamo un elettrone a destra: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA 6. Eguagliare gli elettroni acquisiti con quelli perduti e quindi sommare le due semireazioni. A questo punto abbiamo le due semireazioni bilanciate: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA Nella prima semireazione sono stati acquisiti sei elettroni mentre nella seconda è stato perduto un solo elettrone. Prima di sommare le due semireazioni dobbiamo pertanto moltiplicare per 6 tutti i coefficienti della seconda semireazione: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA 7. Cancellare qualsiasi specie che sia uguale da entrambe le parti. Questo è il passaggio finale. Vengono cancellati sei elettroni da entrambe le parti per ottenere l’equazione finale. Osserviamo che sono bilanciati sia gli atomi sia le cariche. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► H+ E H2O AIUTANO A BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE ACIDA Ecco un riassunto di quanto detto nelle diapositive precedenti. Copyright © 2008 Zanichelli editore Metodo delle semireazioni in soluzione acida 1. Dividere l’equazione in due semireazioni. 2. Bilanciare gli atomi diversi da H e O. 3. Bilanciare O aggiungendo H2O. 4. Bilanciare H aggiungendo H+. 5. Bilanciare la carica complessiva aggiungendo e- (elettroni). 6. Eguagliare gli elettroni acquisiti e ceduti, poi sommare le semireazioni. 7. Cancellare qualsiasi specie che sia uguale da entrambe le parti. 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► POCHI PASSAGGI IN PIÙ CONSENTONO DI BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE BASICA Nelle soluzioni basiche, la concentrazione degli ioni H+ è molto bassa; le specie dominanti, che devono essere usate per bilanciare le semireazioni in queste condizioni, sono H2O e OH-. Tuttavia, il sistema più semplice per ottenere l’equazione bilanciata di una reazione redox in soluzione basica consiste nel considerarla inizialmente come se avvenisse in ambiente acido. Possiamo quindi bilanciare l’equazione con i sette passaggi appena visti e concludere la procedura aggiungendo tre passaggi che consentono di convertire l’equazione nella forma corretta per una soluzione basica. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► POCHI PASSAGGI IN PIÙ CONSENTONO DI BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE BASICA La conversione può essere facilmente effettuata perché H+ e OHreagiscono in rapporto 1:1 per dare H2O. Passaggi addizionali del metodo delle semireazioni in soluzione basica 8. Aggiungere a entrambi i lati dell’equazione un numero di OHpari al numero degli H+ presenti. 9. Trasformare H+ e OH- in H2O. 10. Eliminare H2O per quanto è possibile. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► POCHI PASSAGGI IN PIÙ CONSENTONO DI BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE BASICA Supponiamo, per esempio, di voler bilanciare la seguente equazione in soluzione basica: Applicando i primi sette passaggi relativi alle soluzioni acide otteniamo: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► POCHI PASSAGGI IN PIÙ CONSENTONO DI BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE BASICA La conversione in un’equazione corretta per la soluzione basica avviene quindi applicando alcune regole (8-10). 8. Aggiungere a entrambi i lati dell’equazione un numero di OH pari al numero degli H. L’equazione per la soluzione acida presenta 2H+ a sinistra: aggiungiamo quindi 2OH- da entrambi i lati. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► POCHI PASSAGGI IN PIÙ CONSENTONO DI BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE BASICA 9. Trasformare H e OH in H2O. La parte sinistra contiene 2H+ e 2OH- che possono essere combinati per formare 2H2O. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.2 COME BILANCIARE LE REAZIONI REDOX CON IL METODO DELLE SEMIREAZIONI ► POCHI PASSAGGI IN PIÙ CONSENTONO DI BILANCIARE LE REAZIONI REDOX IN SOLUZIONE BASICA 10. Eliminare H2O per quanto è possibile. In questa equazione, si può eliminare una molecola di acqua da entrambe le parti. L’equazione finale, bilanciata per una soluzione basica, è: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI In generale, la reazione di un acido con un metallo è una reazione redox in cui il metallo si ossida e l’acido si riduce. La porzione dell’acido che si riduce dipende dalla natura dell’acido stesso ma anche dal metallo. Quando l’acido solforico reagisce con lo zinco, la reazione è la seguente: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI L’idrogeno gassoso si sviluppa sotto forma di bollicine. Possiamo seguire gli eventi della reazione assegnando i numeri di ossidazione come abbiamo appreso in precedenza. Nello schema che segue, la lettera Δ (lettera greca delta) indica il cambiamento del numero di ossidazione: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI Il numero di ossidazione dello zinco passa da 0 a +2: lo zinco si ossida. Il numero di ossidazione dell’idrogeno passa da +1 a 0: l’idrogeno si riduce. Possiamo ottenere un quadro più chiaro scrivendo l’equazione ionica netta. L’acido solforico è un acido forte e in soluzione acquosa esiste in forma ionica. Allo stesso modo, il solfato di zinco è un sale solubile cioè un elettrolita forte, che può essere scritto in forma completamente dissociata. L’equazione diviene: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI Eliminando gli ioni spettatori ricaviamo l’equazione ionica netta: Copyright © 2008 Zanichelli editore Quindi lo ione H+ dell’acido è l’agente ossidante. Molti metalli, al pari dello zinco, reagiscono con gli acidi e vengono ossidati dagli ioni H+ attraverso reazioni che producono un sale del metallo e idrogeno gassoso 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI La tendenza a perdere elettroni varia molto da un metallo all’altro. La mostra figura che i metalli dei Gruppi IA e IIA sono quelli che si ossidano più facilmente, con una tendenza crescente all’aumentare del periodo. Ciò concorda con l’andamento dell’elettronegatività, che è minima per gli elementi in basso a sinistra nella tavola periodica. Nella figura si osserva anche che i metalli meno facilmente ossidabili sono soprattutto gli elementi di transizione al centro della tavola. L’oro e il platino sono, in assoluto, quelli meno reattivi e vengono perciò utilizzati nella manifattura dei gioielli e a livello industriale (metalli nobili). Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI In alcuni casi, come con il ferro e lo zinco, lo ione idrogeno è un ossidante abbastanza forte da ossidare gli atomi metallici in soluzione acida e produrre H2. Al contrario, gli ioni idrogeno non sono sufficientemente forti da ossidare metalli come il rame. Alcuni acidi sono detti acidi ossidanti e, in questi casi, gli anioni sono ossidanti più forti di H+ . L’acido nitrico ne è un esempio: in soluzione acquosa esso libera ioni H+ e NO3-. Lo ione nitrato è un ossidante più forte dello ione idrogeno ed è pertanto la specie che si riduce quando l’acido nitrico reagisce con un metallo. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI Essendo un ossidante più forte di H+ , NO3- riesce ad attaccare metalli che non sono ossidati da H+ . Se una moneta di rame viene immersa in acido nitrico concentrato, essa reagisce energicamente. Il prodotto gassoso di colore rosso-bruno che si libera è diossido di azoto, NO2, ottenuto dalla riduzione dello ione NO3-. L’equazione molecolare di questa reazione è: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.3 I METALLI SI OSSIDANO QUANDO REAGISCONO CON GLI ACIDI Se scriviamo l’equazione ionica netta e assegniamo i numeri di ossidazione, possiamo comprendere facilmente quali sono il riducente e l’ossidante: Copyright © 2008 Zanichelli editore Lo ione nitrato si riduce mentre il rame si ossida. Lo ione nitrato è quindi l’agente ossidante e il rame è il riducente. Notiamo che in questa reazione non si forma idrogeno gassoso. Gli ioni H+ di HNO3 partecipano alla reazione ma entrano semplicemente a far parte delle molecole d’acqua, senza che avvenga un cambiamento del loro numero di ossidazione. 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Lo svolgimento di idrogeno gassoso dalla reazione di un metallo con un acido è un caso particolare di reazione di sostituzione o spostamento. Una reazione di questo tipo avviene anche quando un metallo sposta un altro metallo dai suoi composti. Nella figura possiamo vedere che una barretta lucidata di zinco metallico, immersa in una soluzione di solfato di rame, col passare del tempo si copre di un deposito rosso-bruno di rame metallico; analizzando la soluzione troviamo che, oltre agli ioni rame che non hanno reagito, questa contiene anche ioni zinco. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO I risultati di questo esperimento possono essere espressi dall’equazione: I cambiamenti redox che avvengono in questa reazione sono evidenziati nell’equazione ionica netta. Solfato di rame e solfato di zinco sono entrambi sali solubili, quindi sono completamente dissociati. Tenendo conto che lo ione solfato è uno ione spettatore, abbiamo: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Osserviamo che lo zinco ha ridotto lo ione rame a rame metallico, mentre lo ione rame ha ossidato lo zinco metallico a ione zinco. In questo processo, gli ioni zinco hanno preso il posto degli ioni rame nel sale e, quindi, nella soluzione. Nella figura possiamo vedere ciò che avviene, a livello atomico, sulla superficie della barretta di zinco durante la reazione. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Lo zinco, «più attivo», sostituisce un altro elemento «meno attivo». È facile, inoltre, dimostrare che la reazione inversa non si verifica. Se una barretta lucidata di rame viene immersa in una soluzione di solfato di zinco, la sua superficie rimane lucente per molto tempo. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Copyright © 2008 Zanichelli editore In altre parole, un elemento che ha maggior tendenza a ossidarsi sposta dai suoi composti un altro elemento che si ossida meno facilmente. La tendenza a ossidarsi di due metalli può essere stabilita con semplici esperimenti. Confrontando i risultati ottenuti su molte coppie, i metalli possono essere disposti secondo un ordine crescente di tendenza a ossidarsi, nella cosiddetta serie di attività . 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Copyright © 2008 Zanichelli editore In base al criterio utilizzato per ordinare i metalli nella tabella, quelli che si trovano in basso sono ossidati con maggior facilità (cioè sono più attivi) rispetto a quelli posizionati in alto. Ciò significa che un metallo viene spostato dai suoi composti soltanto da un metallo che lo segue nella tabella. 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Notiamo che nella serie di attività è compreso anche l’idrogeno. I metalli che seguono l’idrogeno sono in grado di spostarlo da soluzioni che contengono H+; questi sono i metalli capaci di reagire con gli acidi comuni trattati in precedenza. Al contrario, i metalli che precedono l’idrogeno nella tabella non reagiscono con questi acidi, nei quali lo ione H+ è l’ossidante più forte. I metalli che si trovano più in basso nella tabella si ossidano con estrema facilità e sono, pertanto, agenti riducenti molto energici. Sono così reattivi da ridurre l’idrogeno presente nella molecola d’acqua. Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Il sodio, per esempio, reagisce vigorosamente con l’acqua liberando H2. L’equazione è: Copyright © 2008 Zanichelli editore 13.4 UN METALLO PIÙ REATTIVO «SPOSTA»UN METALLO MENO REATTIVO DA UN SUO COMPOSTO Come possiamo osservare nell’esempio che segue, la serie di attività della ci consente di prevedere l’andamento delle reazioni redox di spostamento Copyright © 2008 Zanichelli editore