Émile Durkheim Solidarietà sociale e stili di vita Émile Durkheim Émile Durkheim (1858-1917). Sebbene i manuali attribuiscano la fondazione della Sociologia ad Auguste Comete, è con Durkheim che la nostra disciplina diviene insegnamento universitario. E, a mio parere, è solo con Durkheim che il progetto scientifico della sociologia si delinea con chiarezza e specificità La divisione del lavoro sociale Herbert Spencer, sociologo inglese (1820-1903) Per Spencer la divisione del lavoro era un fenomeno che poteva essere spiegato prendendo in considerazione i desideri e le aspirazioni individuali. Ogni individuo desidera la propria felicità ed il proprio benessere. Nelle società arcaiche la libertà degli individui era limitata dalla credenze e dalle consuetudini, con la modernità i vincoli tradizionali sono progressivamente erosi, lasciando così spazio alle libere iniziative individuali che si armonizzano spontaneamente nel gioco dei liberi scambi contrattuali. Felicità individuale e divisione del lavoro Quindi, per Spencer, che considerava l’unità elementare della società non la famiglia ma l’individuo, è la ricerca da parte degli uomini della loro felicità che progressivamente elimina i gioghi tradizionalistici. La modernità, quindi, coincide con una società di individui che autonomamente perseguono i propri interessi. Le paure dei conservatori Se la modernità si presenta come il punto della storia in cui le tradizioni e le consuetudini vanno in frantumi, lasciando il campo ad un insieme d’individui intenti a perseguire in propri bisogni idiosincratici, siamo allora di fronte alla fine della società. Il punto di partenza di Durkheim Durkheim rifiuta la spiegazione di Spencer e giudica infondate le paure dei conservatori. La società per Durkheim non è il frutto di un contratto tra individui liberi ed uguali, ma una realtà sui generis che, precedendo gli individui, rende possibili gli accordi tra di loro. La modernità non rappresenta la fine dei valori comuni, ma una loro trasformazione. È possibile cioè che nella modernità si assista ad un cambiamento delle forme della solidarietà. Il concetto di Solidarietà Con solidarietà Durkheim vuole indicare proprio quella natura sui generis della società, costituita da modi di agire e di pensare esterni all’individuo, che si impongono alla sua coscienza, in un modo simile a quello con cui la gravità, per es., si impone ai movimenti del suo corpo. Solidarietà sociale e contratto Affinché i contratti siano rispettati, occorre che si inscrivano in una cornice morale antecedente. Per es. se voglio mettermi d’accordo con qualcuno, debbo almeno avere in comune con lui un linguaggio attraverso cui esprimere e discutere i contenuti di quell’accordo. E una volta stabilito l’accordo, occorre che vi siano agenzie esterne che sanzionino negativamente la sua eventuale trasgressione. La natura coercitiva della solidarietà sociale Come ci si veste al ballo della debuttanti? Se ci presentassimo in Jeans e maglietta ad una serata come quella nell’immagine qui a fianco, molto probabilmente ci sentiremmo a disagio La natura coercitiva della solidarietà sociale Come mai un vestito non appropriato è causa di disagio? La risposta che suggerisce Durkheim riguarda proprio il concetto di solidarietà, espresso poco sopra. Trasgredendo la norma sociale, l’individuo avverte una pressione esterna sulla propria coscienza che non dipende semplicemente dagli sguardi ironici degli altri presenti. La pressione che l’individuo avverte è quella della società. Solidarietà sociale e comportamento di massa Bisogna distinguere tra fatto sociale e comportamento di massa. Una folla d’individui che apre l’ombrello contemporaneamente durante un acquazzone non è un fatto sociale: se non ho l’ombrello e mi bagno non avverto nessun disagio interiore, anche se tutti gli altri – più previdenti di me – se lo sono ricordato e possono ripararsi dall’acqua. Da dove viene la solidarietà? La solidarietà sociale è sempre esistita e sempre esisterà? Da dove vengono le regole sociali? Come mai si trasformano? Durkheim cerca di rispondere a queste domande attraverso il suo primo libro, intitolato La divisione del lavoro sociale (1893) Tesi generale de la divisione del lavoro sociale Società segmentarie (solidarietà meccanica) aumento della densità dinamica Diritto penale di natura religiosa società moderne (solidarietà organica) emersione del diritto restitutivo e restrizione di quello penale sul rispetto della libertà, dignità ed autonomia dell’individuo Le società segmentarie Società segmentarie: ciascun cerchietto rappresenta un clan Nell’antichità le società erano organizzate per clan. Vale a dire che ciascuna società si differenziava in tanti piccoli segmenti, identici tra di loro, al cui interno la divisione del lavoro e la differenziazione dei ruoli erano estremamente limitate. I contatti tra ciascun segmento della società non erano finalizzati allo scambio economico, ma alla ritualità religiosa. La coscienza collettiva Questo tipo di organizzazione produce una fortissima omogeneità di vedute tra i diversi componenti dei clan e più in generale della società segmentaria. La mancanza di differenziazione dei ruoli e quindi delle competenze fa sì che tutti gli attori sociali sviluppino una visione del mondo identica. Nasce così quella che Durkheim chiama una coscienza collettiva Caratteristiche della coscienza collettiva Attenzione: la coscienza collettiva è un sistema di rappresentazioni che è ha proprietà emergenti, proprietà cioè che hanno qualcosa di più e di diverso della semplice somma delle singole rappresentazioni individuali. Quel qualcosa in più è dato dalla loro condivisione. La coscienza individuale percepisce cioè il fatto che le proprie rappresentazioni non sono soltanto sue, ma sono fortemente condivise da tutto il gruppo. Sono rappresentazioni del gruppo. La condivisione fa sì che queste rappresentazioni vengano ritualizzate, attualizzate in norme, tramandate, ecc. La vita di quel sistema di rappresentazioni è dunque autonoma rispetto quella degli individui che compongono la società ed esercita sulle loro coscienze un’azione coercitiva. La funzione del diritto Com’è possibile dimostrare l’esistenza di un sistema di rappresentazioni collettivo? Dove vengono condensate le regole della coscienza collettiva? Durkheim ritiene che l’elemento che rende visibile i contenuti della coscienza collettiva è rappresentato dal sistema giuridico che regola ciascuna società Nel diritto si possono trovare espresse cioè le rappresentazioni che caratterizzano la vita psichica del gruppo sociale. Diritto penale e diritto restitutivo Si possono distinguere due tipi di diritto: quello penale e quello restitutivo. Il secondo cerca di reintegrare una situazione compromessa dall’errato comportamento di uno o più individui. Il primo invece non ha la funzione di rimediare ad un errore, ma di punire il colpevole. Diritto penale e società segmentarie Durkheim scopre, attraverso un’analisi delle ricerche etnografiche condotte sui Naturvölker (cfr.http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/l emmi/137.htm), che nelle società segmentarie il diritto è esclusivamente diritto penale e le sanzioni che commina riguardano esclusivamente trasgressioni ai precetti religiosi. Un passo della Divisione “Tutte le idee e tutti i sentimenti religiosi presentano il fatto di essere comuni a un certo numero di individui. […] che una convinzione un po’ forte, condivisa dalla medesima comunità di uomini, assuma inevitabilmente un carattere religioso è un fatto costante. È quindi infinitamente probabile che la religione corrisponda ad una regione centralissima della coscienza comune” (D, 180). Religione e coscienza collettiva Nelle società segmentarie si ritrova un tipo di coscienza collettiva organizzata essenzialmente attorno all’esperienza religiosa. La forza di coercizione della coscienza collettiva, in quanto percepita giustamente come di natura differente da quella umana, è associata al divino (ricordate: è esterna, ed esercita una costrizione sulle nostre coscienze) La religione rende sacra la norma sociale, addomestica gli istinti individuali, rende conto del mondo, giustifica la tradizione, ecc. La collettività domina l’individuo, QUINDI c’è solo un rudimentale sviluppo della coscienza individuale. La solidarietà nelle società segmentarie La comunità “borg” in Star Trek In quel mondo, “il vincolo che unisce l’individuo alla società è del tutto analogo a quello che unisce la cosa alla persona. La coscienza individuale […] non è che un semplice annesso del tipo collettivo […].” (D. 145). La solidarietà meccanica La solidarietà delle società segmentarie è una solidarietà che Durkheim definisce meccanica. Questo perché le parti che compongono ciascun segmento della società, al pari delle parti che compongono un oggetto meccanico come per es. un cavatappi, hanno un’autonomia di movimento praticamente nulla. Solidarietà meccanica e stile di vita individuale Da ciò ne deduciamo che nelle società allo stadio meccanico è assente la pluralità degli stili di vita che invece caratterizza le società moderne. Questo – lo ripetiamo – è un effetto della pervasività della coscienza collettiva. Densità dinamica La pressione demografica provoca un aumento nel volume delle relazioni tra segmento e segmento delle società segmentarie. Conseguenze dell’aumento della densità dinamica L’aumento delle dimensioni della società fa anche sì che essa si disponga in un ambiente anche più vasto, che affronti problemi ambientali diversi che impegnano parti differenti della sua totalità. Tutto ciò fa sì che la coscienza collettiva inizi a ritrarsi, a lasciare maggior spazio a quella individuale. Dove osserviamo questo processo? Nella trasformazione dei comportamenti sanzionati dal diritto penale E dall’emersione di tutta un’altra sfera del diritto: quello restitutivo. Lo ricordiamo: il diritto restitutivo non punisce, ma ristabilisce una situazione compromessa. La comparsa della solidarietà organica L’emersione della coscienza individuale sulla scena sociale non coincide con Durkheim con lo stato di natura di Hobbes. Il processo è graduale, le regole specifiche della solidarietà meccanica scompaiono poco a poco, ma ciò non vuol dire che scompaia la solidarietà, che invece produce altre regole, nuove, più generali; vale a dire: maggiormente efficaci nel contenere armonicamente una molteplicità di orientamenti individuali. Solidarietà organica Nelle società moderne, il vincolo che esprime la solidarietà è organico. Come in un corpo vivente, le parti della società svolgono funzioni specifiche, ubbidendo a regole altrettanto specifiche. A differenza dello stadio meccanico, dove non sono possibili movimenti, in quello organico le diverse parti della società godono di grande autonomia. Pensateci: nella solidarietà meccanica il legame era dato dall’identità, qui invece il legame è un prodotto della complementarità, della specificazione. Conseguenze sugli stili di vita Il risultato, per quanto concerne il tema degli stili di vita è una loro drastica pluralizzazione. Nei regimi organici, non c’è più soltanto un modo di interpretare e di vivere il mondo, ma ve ne sono molteplici. Ciò non si significa la dissolvenza della società e della coscienza collettiva, ma una sua maggiore astrattezza e generalità. In altre parole, le regole ed i valori condivisi sono così generali da contenere e armonizzare una grande varietà di orientamenti individuali.