formazione della visione: vediamo perché i raggi formano immagini sulla retina immagine sulla retina: sorgente luminosa S’ S ma anche: S riflessione speculare specchio S’ immagine virtuale SORGENTI E IMMAGINI definizioni fascio omocentrico (coniugato) emergente fascio omocentrico incidente S sistema ottico oggetto S’ immagine punti coniugati definizioni reale virtuale oggetto centro dei raggi incidenti centro del prolungamento dei raggi incidenti immagine centro dei raggi emergenti centro del prolungamento dei raggi emergenti sorgenti e immagini immagine virtuale S oggetto reale S’ S immagine reale S’ oggetto reale immagine specchio virtuale oggetto reale S S’ sorgenti e immagini immagine reale S’ S’ oggetto virtuale immagine virtuale S’ S oggetto virtuale definizioni si noti la differenza: punto oggetto punto immagine sistema ottico S S’ sistema stigmatico sistema ottico S punto oggetto sistema astigmatico immagine aberrazione esempio Il diottro piano acqua n = 1.33 acqua n = 1.33 Dh la moneta “avvicinata” la matita “spezzata” esempio Il diottro piano LE LENTI rifrazione e formazione dell’immagine da diottri successivi n2 n1 n3 S2’= S3 S1 S3’ D1 D2 D3 n1 S1’= S2 le lenti combinazioni di più diottri: le lenti semplici composte (esempio) le lenti tipi di lenti pianoconvesse pianoconcave biconvesse biconcave menisco menisco (concavaconvessa) (convessaconcava) le lenti S F’ O F S’ se la lente è sottile: s s’ Si può scrivere la seguente equazione: 1 1 1 1 ( n 21 1 ) s s' R2 R1 equazione del costruttore di lenti lenti sottili 1 1 1 1 equazione del costruttore di lenti ( n 21 1 ) s s' R2 R1 ponendo rispettivamente: s, s’ = ∞ troviamo che: 1 s' 1 1 1 ( n 21 1 ) f' R2 R1 f = f’: punti focali equidistanti da O 1 1 s f ( n 21 1 1 1 ) R2 R1 F’ F F F’ 1 1 1 1 1 ( n 21 1 ) s s' R2 f R1 lenti sottili Si può quindi scrivere: 1 1 1 s s' f < > 0 equazione delle lenti lente positiva/negativa 1 potenza diottrica f F’ F lente positiva F lente negativa lenti sottili S 1 1 1 s s' f ingrandimento laterale: y' m y s' s F O 1 potenza diottrica f F S’ s s’ piani focali attenzione al segno di R! 1 f 1 ( n 21 1 ) R1 f>0 pianoconvesse biconvesse 1 R2 convergenti (positive) concaveconvesse (menisco) f<0 divergenti (negative) pianoconcave biconcave concaveconvessa (menisco) lenti sottili 1 1 1 s s' f per il tracciamento si usano due dei tre raggi principali: F O S S’ F s s’ lente positiva o convergente lenti sottili 1 1 1 s s' f per il tracciamento si usano due dei tre raggi principali: y’ y S S’ F F s s’ lente negativa o divergente costruzioni delle immagini lenti sottili convergenti (positive) I) S oggetto reale, immagine reale F y y’ F S’ y obiettivo di macchina fotografica | m| << 1 F F pellicola y F F obiettivo di proiettore | m| >> 1 costruzioni delle immagini lenti sottili convergenti (positive) le immagini reali possono essere viste direttamente dall’occhio S F y F S’ S F y F oppure visualizzate (“proiettate”) su uno schermo costruzioni delle immagini lenti sottili convergenti (positive) II) y’ y oggetto reale, immagine virtuale F F lente di ingrandimento, oculari microscopio, telescopio III) y F y’ F oggetto virtuale, immagine reale costruzioni delle immagini lenti sottili divergenti (negative) I) y F F oggetto reale, immagine virtuale F oggetto virtuale, immagine reale y’ II) F y y’ III) F y’ F y oggetto virtuale, immagine virtuale oculare cannocchiale Aberrazioni delle lenti si noti che: fuori dall’appross. parassiale si ha l’aberrazione sferica: il fuoco è su un segmento Aberrazioni delle lenti si noti che: anche nella approssimazione parassiale la dispersione provoca la: n n ( ) F F’ aberrazione cromatica f f ( ) lenti sottili aberrazione cromatica n n( ) F F’ f f ( ) parzialmente correggibile con lenti composte Riepilogo: le lenti sottili 1 1 1 1 1 ( n 21 1 ) s s' R2 f R1 1 1 1 s s' f y' m y s' s equazione del costruttore di lenti equazione delle lenti ingrandimento laterale SISTEMI E STRUMENTI OTTICI L’occhio umano Umor acqueo Umor vitreo oggetto esteso Disegno schematico dell’occhio umano Funzionamento: lente convergente caso I) S F’ y y’ F S’ oggetto reale, immagine reale L’occhio umano: sensori e sensibilità Umor vitreo 120.000.000 di bastoncelli (visione notturna acromatica) 7.000.000 di coni (visione diurna cromatica) Curve di sensibilità 3 tipi di coni teoria del tri-stimolo per la percezione del colore l’occhio umano il processo di accomodamento: oggetto all’infinito oggetto a distanza finita l’occhio umano i più comuni difetti della visione: il bulbo oculare è “allungato” il potere di accomodamento è limitato l’occhio umano nel processo di visione distinta naturale: y 0 y’ d definiamo: y y 0 atan d d grandezza angolare (apparente) 15 cm d ma la visione è più distinta per d = d0 25 cm 6.2a Il microscopio semplice (lente di ingrandimento) y’ ’ y F d’ si confronti con la situazione di visione distinta naturale: y 0 d0 definiamo ingrandimento angolare: ' M 0 y ' d 0 y d ' tan M d0 f Il microscopio composto oculare s’ s y O F1’ F2 y’=y0 F1 y0’ ’ F2’ obiettivo d’ ' M 0 ' y 0 ' d 0 y ' y' y y 0 d ' y tipic. mob 50 200, Moc 5 10 - mob Moc M 200 2000