Politica, vita pubblica, Stato
Analisi della POLITICA come risultato di
FORZE COLLETTIVE
Ambito pubblico: comprende ideali, valori
e istituzioni civili. Tale ambito è centrale
in un regime democratico. Include
“cittadini”quali primi soggetti critici della
politica.
In questo contesto i POLITICI sono da
intendersi quali “servitori”del pubblico la
cui integrità è a garanzia del bene
pubblico rispetto all’interesse privato
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SOCIETA’ PRE-POLITICHE
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Il potere non ha dimensione collettiva
Politica e sfera pubblica sono assenti e/o poco
importanti: prevale la natura economica e/o
militare
I gruppi sono isolati e referenziali
Le società, “tradizionali” sono guidate da autorità
che ereditano la loro posizione (clan dominante)
La ricerca di potere appare già come controllo
sugli altri
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POTERE IMPERSONALE NELLA
MODERNITA’
Aristotele: “l’uomo è per sua natura un animale politico”… alla
ricerca del potere e degli elementi della sua organizzazione e
applicazione …
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Il governo personale iniziò a mal funzionare alla nascita dello
“stato” moderno: crescita delle città, commercio, scambi,
interdipendenza
Weber parla in tal senso di “espropriazione del potere
personale privato” da parte di un potere “centralizzato”,
“impersonale”, “pubblico”
L’amministrazione di tale stato è “impersonale”: separazione
del corpo amministrativo dai mezzi materiali di esercizi
Prime forme di stato burocratico emergono già nel XVII sec.
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STATI BUROCRATICI ASSOLUTISTICI
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Es. Luigi XIV: i caratteri della modernità furono connessi al dominio
personale di epoca tradizionale
Incremento di potere impersonale che il sovrano creò al fine di conseguire
scopi collettivi assicurandosi al contempo e così risorse e legittimazione per
il proprio dominio di monarca
STATI COME BUROCRAZIA
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Nascono dopo le rivoluzioni contro l’assolutismo (Inghilterra 1642, America
1776, Francia 1789)
Il potere dello stato e non del sovrano diventa BASE di GOVERNO
Lo stato diventa sola fonte di diritto e forza legittima all’interno del proprio
territorio degno di fedeltà da parte dei cittadini,
Gli stati moderni incarnano la BUROCRAZIA quale organizzazione
impersonale e strumento più capace per perseguire obiettivi collettivi
Lo Stato diventa “forma di governo al servizio della collettività”
Il potere diventa “funzionale” lavorando a vantaggio del “sistema sociale” e
svolge funzioni collettive e distributive (Parsons – Teoria funzionalista)
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STATI E POTERE
Lo stato però assume esistenza propria, distinta dalla società e
da quel popolo che dovrebbe servire!
Le burocrazie hanno anche interessi indipendenti
MAX WEBER nella sua teoria considera anche questi aspetti …
riconosce la necessità funzionale della burocrazia, il
necessario monopolio di potere dello stato ma anche il
pericolo di coercizione e controllo da parte del potere statale.
LO STATO è da Weber inteso come “comunità umana che entro
un territorio dato esige per sé il monopolio della forza
legittima, unica fonte di diritto alla forza che concede/può
concedere in parte a altri”
LO STATO non è quindi solo funzionalità ma anche controllo.
Obbligatorietà, forza e coercizione … non è una BUROCRAZIA
qualsiasi ma quella che in quanto organizzazione impersonale
può esercitare legalmente la forza nella società moderna
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POLITICA E POTERE PERSONALE
Gli stati sono fondamentali per capire politica e
potere … ma POLITICA E POTERE nelle società
moderne e postmoderne sono MOLTO PIU’ DELLO
STATO: scopo della politica è “controllare” lo
Stato.
Spingere l’azione statale in una certa direzione, farlo
funzionare per un fine preciso sono lo scopo della
politica moderna
WEBER: politica come concetto AMPIO, che
comprende ogni azione direttiva che influisce sulla
attività di un gruppo/associazione/stato …
consiste in realtà NELLA CONQUISTA/PERDITA DI
POTERE
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AUTORITA’ E LEGITTIMAZIONE
Il tema della legittimazione del potere politico è stato
invece introdotto, in modo compiuto, in sociologia da
Max Weber.
Il concetto weberiano di potere legittimo è stato
efficacemente ripreso e chiarito da N. Bobbio:
«Un potere può dirsi legittimo quando chi lo detiene lo
esercita a giusto titolo, e lo esercita a giusto titolo in
quanto è autorizzato da una norma o da un insieme di
norme generali che stabiliscono chi in una determinata
comunità ha il diritto di comandare e di ricevere
obbedienza ai suoi comandi.» (N. Bobbio, 1987)
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I tre tipi ideali di potere politico legittimo secondo M. Weber
Tre sono i tipi puri (o ideali) di potere politico legittimo.
La validità della sua legittimità può essere infatti, in primo luogo:
a) di carattere tradizionale, quando poggia sulla credenza
quotidiana nel carattere sacro delle tradizioni valide da sempre, e
nella legittimità di coloro che sono chiamati a rivestire un'autorità
(potere tradizionale);
b) di carattere carismatico, quando poggia sulla dedizione
straordinaria al carattere sacro o alla forza eroica o al valore
esemplare di una persona e degli ordinamenti rivelati o creati da
essa (potere carismatico);
c) di carattere razionale, quando poggia sulla credenza nella
legalità di ordinamenti statuiti e del diritto di comando di coloro
che sono chiamati ad esercitare il potere (potere legale) in base
ad essi. (F. Crespi, 1985).
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CARISMA: Weber pensava che questo sarebbe
scomparso di fronte alla razionalizzazione
moderna … non è così … anche nella postmodernità:
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Soggettività come aspetto centrale … anche nel
bene … come unica alternativa al male!(Martin
Luther King)
I mass media veicolano immagini politiche che
esaltano il potere carismatico, la personalità
Strateghi politici come “performer”
Uso di spazi mediatici e “spin doctors”
Il potere economico influisce molto su coloro che
ambiscono al potere politico….
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A riguardo della teoria weberiana del potere legittimo è
opportuno sottolineare due aspetti:
A) la distinzione tra autorità e potere.
Se il potere rappresenta la «capacità di imporre
comunque una volontà anche se l'altro vi resiste», il
potere è legittimo quando è esercitato sulla base di
un’autorità conferita a chi esercita il potere (l'autorità
della tradizione, del capo carismatico, della legge).A
sua volta l’autorità è conferita (ad una dinastia
regnante, a un capo carismatico, ad un leader/ceto
politico in una società moderna) sulla base di valori e
norme che, come chiarito da Bobbio, definiscono «chi
ha diritto a comandare»;
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B) la distinzione tra legittimazione del potere e
consenso:
«In quanto adesione a un valore morale che si crede
impersonato nel dominatore, la legittimazione ha
una connotazione etica, “metarazionale”, pure nei
casi in cui si riferisce ad una struttura razionale
quale il diritto moderno.
il consenso è sovente adesione a un comportamento
o ad un corso di azione del soggetto dominante,
cui non è estrinseco un elemento di interesse
strumentale o di calcolo» (L. Gallino, 1993).
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Le élite del potere
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I poteri sociali concorrono e controllano l’esecuzione di un
certo programma politico
Le élite sociali collegano politica e politici per via privata
MILLS: “le élite al potere”:
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Sfera economica, sfera militare, sfera politica;
Le tre sfere coordinano le loro azioni;
La posizione élitaria è data dal controllo delle istituzioni e
non dalla ricchezza in sé;
Il collante è però l’interesse capitalistico … cioè il
tornaconto economico.