Basilicata a cura di Michele Di Gregorio classe V^A

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BASILICATA
La Basilicata o anche comunemente
Lucania è una regione dell'Italia
meridionale di 587.517 abitanti ed ha
come capoluogo Potenza.
Comprende la provincia di Potenza e la
provincia di Matera. Le altre città
principali, oltre ai due capoluoghi,
Potenza e Matera, sono Melfi, Pisticci e
Policoro.
Confina a nord e ad est con la Puglia, ad ovest
con la Campania, a sud con la Calabria, a sudovest è bagnata dal mar Tirreno e a sud-est è
bagnata dal Mar Ionio.
Il territorio della Basilicata è prevalentemente montuoso
(46,8%) e collinare (45% circa) e possiede un'unica grande
pianura: la Piana di Metaponto.
I massicci del Pollino (Serra Dolcedorme - 2.267 m) e del Sirino
(Monte Papa - 2.005 m), il Monte Alpi (1.900 m), il Monte
Raparo (1.764 m) ed il complesso montuoso della
Maddalena (Monte Volturino - 1835 m) costituiscono i
maggiori rilievi dell'Appennino lucano. Nell'area nordoccidentale della regione è presente un vulcano spento, il
monte Vulture.
Le colline costituiscono il 45,13% del territorio e sono di tipo
argilloso, soggette a fenomeni di erosione che danno luogo
a frane e smottamenti.
Le pianure occupano solo l'8% del territorio. La più estesa è la
piana di Metaponto che occupa la parte meridionale della
regione, lungo la costa ionica. I fiumi lucani sono a carattere
torrentizio e sono il Bradano, il Basento, l'Agri, il Sinni e il
Cavone.
Tra i laghi, quelli di Monticchio hanno origini vulcaniche, mentre
quelli di Pietra del Pertusillo, di San Giuliano e del Monte
Cotugno sono stati costruiti artificialmente per usi potabili
ed irrigui. Artificiale è anche il lago Camastra le cui acque
vengono potabilizzate.
Le coste del litorale ionico sono basse e sabbiose, mentre
quelle del litorale tirrenico sono alte e rocciose.
CLIMA
Il clima della Basilicata cambia di zona in
zona; infatti una caratteristica rilevante
è che la Regione è esposta a due mari.
La parte orientale della regione (non
avendo la protezione della catena
appenninica) risente dell'influsso del
mar Adriatico, a cui va aggiunta
l'orografia del territorio e l'altitudine
irregolare delle montagne. Ma
nonostante la diversità, il clima della
regione può essere definito
continentale, con caratteri
mediterranei solo nelle aree costiere.
Infatti se ci si addentra già di qualche
chilometro nell'interno, soprattutto in
inverno, la mitezza viene subito
sostituita da un clima rigido e umido.
STEMMA
Lo stemma della regione è costituito da
uno scudo sannitico di color argento
riportante quattro fasce ondulate
azzurre che rappresentano i principali
fiumi lucani: Bradano, Basento, Agri e
Sinni.
TRADIZIONI
Tra le tipicità, il folklore e le curiosità della
Basilicata spicca indubbiamente l’artigianato
artistico. Legno, ceramica, cartapesta, ferro
battuto e terracotta, sono alcune delle
espressioni del lavoro contadino.
In provincia di Matera, ad esempio, lungo
tutta la costa jonica, è famosa la lavorazione
delle ceramiche con l’argilla bianca da cui si
producono artigianalmente vasi, anfore,
coppe e laterizi. Famosi sono i "coppi" di
Pisticci.
Nella collina materana, invece, si lavora la cartapesta. Spesso il lavoro dei cartapestai è legata ai
culti religiosi, non a caso nelle feste patronali si vedono spesso dei carri trionfali realizzati in
cartapesta.
A Matera, città costruita nella pietra oggi patrimonio dell’Unesco, la lavorazione della pietra, in
particolare del tufo, ha una storia antichissima. Nelle botteghe artigiane il tufo viene utilizzato
per realizzare complementi d'arredo e piccoli oggetti d'arte.
Un’altra usanza che appartiene al folklore di questo popolo è legata ad una festività pagana, il
Carnevale.
Il giorno di S. Antonio Abate (il 17 gennaio) che segna l'inizio del Carnevale e fino alle Ceneri, per
le vie del paese gira "Tataranna" in groppa ad un somaro, che simboleggia proprio il
personaggio di Carnevale.
A Piperno e in altri paesi lucani girano per le vie del paese i "tintilli", maschere antiche e dalla
simbologia diabolica, dal volto tinto di nero che chiedono vino e salsicce.
A Matera, sui tetti delle case vengono messi due pupazzi fatti con stracci riempiti di paglia: uno
simboleggia il Carnevale, l’altro ua moglie, la Quaresima. Il primo sparirà la mattina delle Ceneri,
l'altro, la mattina di Pasqua.
A Irsina (MT) si appendono al balcone o alle finestre sette pupe vestite di nero, sette sorelle
orfane che si chiamano: Anna, Susanna, Ribecca, Ribanna, Cecilia, Cecilianna e Pasqua Grana. Ne
sparisce una ogni domenica fino alla Resurrezione.
Michele Di Gregorio
Classe 5^ A
Scuola Primaria “Montessori”
anno scolastico 2010/2011
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