n.7 Stafilococchi

annuncio pubblicitario
Staphylococcus species
cocchi Gram-positivi
Famiglia
Micrococcaceae
aerobi
catalasi-positivi
Generi:
Staphylococcus
Micrococcus
Stomatococcus
Alloiococcus
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
 cocchi Gram positivi
 asporigeni
 immobili
 capsulati
 riuniti in genere in ammassi irregolari, spesso dall’aspetto di
grappolo
CARATTERISTICHE METABOLICHE:
Aerobi – anaerobi facoltativi
CARATTERISTICHE COLTURALI:
Scarsamente esigenti
Optimum di temperatura: 30 - 37°C
Optimum di pH: 7,0 - 7,5
Alofili (tollerano elevate concentrazioni saline: NaCl
7,5%)
CLASSIFICAZIONE
CLASSIFICAZIONE DI BAIRD PARKER 1974
S. aureus
S. epidermidis
capacità di fermentare il glucosio in ambiente
anaerobico
S. saprophyticus
CLASSIFICAZIONE DI KLOOS E SCHLEIFER 1975-76
S. aureus
S. epidermidis
S. saprophyticus
S. capitis
S. haemolyticus
S. hominis
S. warneri
S. simulans
S. sciuri
S. cohnii
S. xylosus
attività coagulasica
emolisi
riduzione dei nitrati
utilizzazione aerobica di fruttosio, xilosio,
arabinosio, ribosio, maltosio, lattosio,
saccarosio, trealosio, mannitolo e xilitolo
Staphylococcus aureus
pigmentazione giallo-oro delle colonie
coagulasi-positivo
presenta attività DNAsica
fermenta il mannitolo
pigmentazione giallo-oro delle colonie
► Il
pigmento carotenoide ,grazie alle
proprietà antiossidanti può danneggiare i
neutrofili e favorire la virulenza
Staphylococcus aureus
pigmentazione giallo-oro delle colonie
coagulasi-positivo
fermenta il mannitolo
presenta attività DNAsica
Test della coagulasi.
Staphylococcus aureus
pigmentazione giallo-oro delle colonie
coagulasi-positivo
fermenta il mannitolo
presenta attività DNAsica
Fermentazione del mannitolo in
piastra di MSA.
Staphylococcus aureus
pigmentazione giallo-oro delle colonie
coagulasi-positivo
fermenta il mannitolo
presenta attività DNAsica
Test della DNAasi positivo.
Epidemiologia
 Presente a livello della cute e del naso faringe della
maggioranza degli individui adulti.
 Si trasmette per contagio interumano o per contatto
con materiali contaminati (lenzuola, vestiti, etc.)
 L’infezione è diffusa a livello mondiale e distribuita in
maniera uniforme nell’arco dell’anno (ad eccezione delle
intossicazioni alimentari).
 Rappresentano fattori di rischio la presenza di corpi
estranei, tra questi anche dispositivi medicali,
l’uso/abuso
di
antibiotici,
precedenti
pratiche
chirurgiche.
FATTORI DI VIRULENZA
Componenti strutturali
Esoenzimi
Tossine
A
D
E
• capsula/slime
• peptidoglicano/acidi teicoici S
I
• proteina A
N
E
• catalasi
• DNAsi
• ialuronidasi
• proteinasi, lipasi
•  lattamasi
• stafilochinasi
• coagulasi
• emolisine , , , 
• enterotossine A, B, C, D, E,
• TSTT (enterotossina F)
• tossina esfoliativa
• leucocidina
I
N
V
A
S
I
N
E
CAPSULA
Evidente soprattutto in vivo
Costituita a un polimero di ac. D-glucusaminuronico unito ad
alcuni aminoacidi
Favorisce l’adesione del batterio
Inibisce la chemiotassi e la fagocitosi a opera dei granulociti
PEPTIDOGLICANO
Ha attività endotossina-simile
Stimola l’aggregazione dei polimorfonucleati
ACIDI TEICOICI
Presente ac. ribitol-teicoico con
(polisaccaride A)
Favorisce l’adesione alle superfici
fibronectina
residui
mucoce,
di
N-AcGln
legando
la
SLIME
Matrice mucopolisaccaridica extracellulare
prodotta dai batteri; ricopre completamente
la cellula batterica, fino a costituire un biofilm
microbico, definito come una comunità di germi
immersi in tale matrice esopolisaccaridica
Composizione chimica dello slime
• Complesso glicoproteico e glicolipidico
• Acido teicoico, peptidoglicano
• Materiali organici, cellule morte
Attività biologiche suggerite per lo slime
• Favorisce l’adesività batterica alle superfici organiche e
dei polimeri sintetici
• Interferisce con i meccanismi di difesa dell’ospite
(fagocitosi)
Ostacola l’azione degli antibiotici
Fasi di formazione del biofilm microbico
Fase 1
Fase 2
Fase 3
PROTEINA A
E’ una proteina di superficie che lega con la regione Fc delle IgG
(sottoclassi IgG 1, 2 e 4  inibisce la rimozione anticorpo-mediata del
batterio.
Esoenzimi
• DNAsi (depolimerizza il DNA)
• ialuronidasi (idrolizza l’ac. ialuronico del tess.
connettivo)
• proteinasi, lipasi (idrolizzano proteine, lipidi)
• stafilochinasi (degrada i coaguli di fibrina)
• coagulasi e clumping factor (precipitazione del
fibrinogeno)
• catalasi (degrada il perossido di idrogeno)
•  lattamasi (scinde l’anello  lattamico)
• ureasi (idrolizza l’urea)
-TOSSINA
Citolitica per eritrociti, monociti, linfociti, piastrine, cellule
endoteliali.
 - TOSSINA
E’ una fosfolipasi C (sfingomielinasi C) che agisce sui lipidi della membrana
egli eritrociti, trasformandola in una struttura instabile, con la comparsa di lisi
cellulare che in vitro si evidenzia esponendo la cellula a fattori che
destabilizzano definitivamente la membrana (T< 10°C, fattore CAMP).
Tossica per eritrociti, leucociti, macrofagi, fibroblasti.
Ruolo nella patologia umana ancora a definire.
 - TOSSINA
Ha azione tossica su un’ampia gamma di cellule, probabilmente in quanto
agisce in maniera non specifica, distruggendo le membrana con un’azione
simile a quella dei detergenti.
- TOSSINA e
LEUCOCIDINA di PANTON VALENTINE
Sono proteine costituite da almeno due catene polipeptidiche che si
combinano alla superficie della cellula. La tossina  è prodotta da tutti i ceppi,
la leucocidina solo dal 2-3% degli stipiti ed è attiva solo sui leucociti. Il
meccanismo d’azione non è ancora definito; sembra che possano indurre la
formazione di canali selettivi per il K+
TOSSINA EPIDERMOLITICA O ESFOLIATIVA
E’ la tossina responsabile della sindrome della cute ustionata nei neonati. E’
una tossina che presenta due subunità (AB). La subunità A ha attività
proteasica e agisce a livello dei desmosomi delle cellule epiteliali provocando
il distacco delle cellule epiteliali della cute. La subunità B ha attività antigenica.
ENTEROTOSSINA
Esistono ottotipi antigenicamente distinti di enterotossina (A, B, C1, C2, C3,
D, E, G).
E’ la esotossina che provoca, se ingerita o respirata, la tossinfezione
alimentare.
TSST (TSS, TSST-1)
E’ la tossina che provoca la sindrome dello shock tossico.
Agisce da superantigene.
Membrana cellula T
SUPERANTIGENE
Membrana APC
= spazio occupato a antigeni (peptidi) normalmente presentati da cellule APC
Tossina agente come superantigene.
MANIFESTAZIONI PATOLOGICHE
Cute e tessuti molli: foruncoli, favi, impetigine, infezioni di ferite,
infezioni di zone ustionate.
Necrolisi epidermica acuta (stipiti produttori di tossina
epidermolitica)
Apparato scheletrico: osteomielite
Apparato respiratorio: polmonite
Batteriemia: con possibilità di ascessi metastatici a distanza
Apparato genito-urinario: ascesso renale, infezione delle basse vie
Sistema nervoso centrale: ascessi cerebrali
Sindrome da shock tossico: solo gli stipiti produttori delle
specifiche tossine
Intossicazione alimentare: gastroenterite e vomito successivi
all’ingestione di cibi contaminati
MULTIRESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI
DISTRIBUZIONE DELLA SPESA
OSPEDALIERA PER IL
TRATTAMENTTO ANTIBIOTICO
METODI DI IDENTIFICAZIONE
ESAME MICROSCOPICO DIRETTO: cocchi Gram positivi disposti a
grappolo (scarsa utilità)
ESAME COLTURALE:
♦ semina in agar sangue (colonie circondate da un alone di
emolisi)
♦ semina in Mannitol Salt Agar (colonie giallo oro circondate da
un alone giallo causato dal viraggio dell'indicatore per
produzione di acidi ottenuti dalla fermentazione del mannitolo)
TEST BIOCHIMICI:  produzione di catalasi
 produzione di coagulasi
 produzione di DNAsi
REAZIONI SIEROLOGICHE: scarso significato
RICERCA DI TOSSINE STAFILOCOCCICHE: metodi immunoenzimatici,
agglutinazione al lattice.
Staphylococcus epidermidis
Abitualmente residente sulla cute e sulle mucose degli apparati
respiratorio e gastrointestinale
Morfologicamente simile allo S. aureus, infatti
appaiono circolari, lisce ma di colore bianco pallido
Coagulasi, DNAsi e mannitolo negativo
le sue colonie
Manifestazioni patologiche
batteriemia
endocardite
infezione di ferite chirurgiche
infezioni delle vie urinarie
infezioni
profondi
di
impianti
intravascolari,
impianti
protesici
Scarica