virus
Entità submicroscopica di natura nucleoproteica
incapace di riprodursi al di fuori della cellula vivente
Agenti di malattie ad alto grado di infettività
che interessano animali e vegetali
Le malattie causate da virus denominate virosi consistono nella
modificazione del metabolismo della cellula e nella formazione
di nucleo-proteine virali
Possono avere forma globulare o tubolare organizzata sulla base di
svariate sub-unità proteiche, in genere identiche fra loro per uno stesso
virus e regolarmente distribuite che inglobano la massa dell’acido
nucleico che consta di una o due catene di sub-unità nucleotidiche
La maggior parte dei virus delle piante contiene RNA, soltanto alcuni DNA
(virus del mosaico del cavolfiore, mosaico della dalia)
L’acido nucleico rappresenta l’unità infettiva del virus
Il rivestimento proteico (capside)
ha funzione protettiva per l’acido nucleico
Forma isometrica, bacillare o elicoidale
Dimensioni da pochi nanometri ad oltre 1000 nm
ceppi
Varianti di uno stesso virus originati da mutazioni che si differenziano per
caratteristiche chimico-fisiche o biologiche
☼
Diversi sintomi prodotti sullo stesso ospite
☼ Diffusione nella pianta
☼ propagazione
☼ Rapporti con i vettori
Patogenesi delle malattie da virus
inoculazione
replicazione
diffusione
sintomatologia
Mosaici
Giallumi
Bronzatura
Arrossamento
Rottura di
colore
Deformazioni
Necrosi
Escrescenze e
tumori
Anomalie di
sviluppo
Sintomi interni
trasmissione
Contatto
Seme
Polline
Propagazione vegetativa
Cuscuta
Funghi
Vettori animali
Nematodi vettori di virus
Generi
Xiphinema
nepovirus
Longidorus
Paralongidorus
Trichodorus
Paratrichodorus
tobravirus
Ingeriscono i virus perforando con lo stiletto le cellule dell’ospite
e li inoculano durante successive alimentazioni
con la emissione della saliva
Insetti vettori di virus
La trasmissione viene effettuata secondo tre modalità:
non persistente, persistente, semipersistente
Afidi;
contaminazione
appendici boccali
ed immediata
trasmissione;
persistenza di
alcune ore;
tessuti epidermici
con mosaici
Afidi, cicadellidi,
aleurodidi;
particelle virali
ingerite con
linfa;particelle virali
traslocate dal
sangue alle
ghiandole salivari e
trasmissione;
periodo di latenza;
elevata
persistenza; tessuti
floematici con
giallumi ed
accartocciamento
Afidi, cicadellidi;
persistenza 1-3
giorni; assenza
periodo di latenza
Diagnostica delle virosi
1) Verificare che la causa della malattia sia effettivamente un virus
2) Identificare il virus responsabile
Osservazione diretta delle piante in campo
Distribuzione dei sintomi nella coltivazione
e sulle singole piante
Prove di trasmissione da pianta a pianta
Analisi chimiche e prove di concimazione
In caso di malattia sconosciuta:
soddisfazione dei postulati di Koch
Caratterizzazione del virus tramite tecniche
e strumenti complessi
Si rilevano allo scopo più frequentemente:
Risposta sintomatica su piante test
Forma e dimensioni della particella virale
Diagnosi sierologica
Prevenzione e lotta
Criteri di intervento preventivi consistenti nella distruzione delle
sorgenti di infezione, soppressione dei vettori, impiego di varietà
resistenti e materiale esente da virus
fitoplasmi
Microrganismi unicellulari provvisti di DNA, ribosomi, RNA di trasporto e
privi di parete cellulare; citoplasma delimitato da membrana tristratificata;
forma sferica od a filamenti allungati e ramificati;
dimensioni da 50 a 1000 nm
Riproduzione:
Sintomi:
Scissione
Virescenza
Gemmazione
Fillomania
Corpi elementari
Scopazzi
Giallumi
Trasmissione per cicadellidi o
materiale infetto
nanismo
viroidi
Corte molecole di RNA a singola elica chiuse
circolarmente da un legame di tipo covalente;
la lunghezza della catena identifica le diverse specie;
localizzati nel nucleo dell’ospite
Sintomi: rallentamento crescita; malformazioni; morte dell’ospite
batteri
organismi unicellulari provvisti di membrana, privi di clorofilla,
misuranti in media pochi µm di grandezza,
isolati o raggruppati in colonie;
si moltiplicano asessualmente per scissione binaria
cocchi
bacilli
spirilli
vibrioni
immobili o dotati di movimento dovuto a
ciglia o flagelli disposti in varie posizioni:
ad una sola estremità: lofotrichi
ad entrambe le estremità: anfitrichi
a raggiera: peritrichi
membrana cellulare costituita da sostanze azotate o di natura
glucidica; racchiude il protoplasto contenente un’unica molecola
circolare di DNA, il cromosoma ed alcune inclusioni citoplasmatiche
(ribosomi, granuli di materiale di riserva)
sono presenti inoltre elementi genetici
accessori come plasmidi e trasposoni
penetrazione attraverso ferite o aperture naturali
l’attività metabolica dei batteri a contatto con l’ospite
viene attuata con diverse modalità ad effetto patogenetico:
- dissolvimento della sostanze pectiche
- digestione enzimatica del contenuto cellulare
- produzione di sostanze tossiche
- produzione di sostanze stimolanti accrescimento e metabolismo delle
cellule
diffusione nell’ospite per via intercellulare o intravascolare
la maggior parte dei batteri fitopatogeni appartengono ai generi
Xanthomonas e Pseudomonas
batteriosi parenchimatiche, vascolari, miste, iperplastiche
funghi
tallo pluricellulare costituito da cellule allungate e disposte in modo da
formare filamenti (ife) al cui insieme si dà il nome di micelio
svolge le funzioni fondamentali per la vita del fungo
talvolta si organizza in strutture che servono alla diffusione del fungo
(rizomorfe) od alla sua conservazione (sclerozi e stromi)
origina gli elementi della riproduzione
agamica e sessuale
conidiofori
gametangi, gameti, cellule vegetative
conidi
spore
classificazione
1° divisione MYXOMYCOTA
classi
MYXOMYCETES
PLASMODIOPHOROMYCETES
2° divisione EUMYCOTA
sottodivisione
1 MASTIGOMYCOTINA
classi
CHYTRIDIOMYCETES
OOMYCETES
sottodivisione
2 ZIGOMYCOTINA
classe
ZIGOMYCETES
sottodivisione
3 ASCOMYCOTINA
classe
ASCOMYCETES
sottodivisione
4 BASIDIOMYCOTINA
classe
BASIDIOMYCETES
sottodivisione
5 DEUTEROMYCOTINA
classe
COELOMYCETES
HYPHOMYCETES
AGONOMYCETES
gli oomiceti insieme ai chitridiomiceti ed agli zigomiceti venivano
classificati nell’ampio raggruppamento dei ficomiceti
comprendono funghi con micelio non settato, cenocitico
ordine
Peronosporales
famiglia
Peronosporaceae
Plasmopara viticola
ascomiceti
micelio costituito da ife settate e ramificate
aspetti morfologici e differenze nelle modalità di riproduzione sessuata
forniscono gli elementi per la loro classificazione in 14 ordini
la riproduzione agamica è più frequente
di quella sessuata e spesso esclusiva
gli elementi della riproduzione sessuata, le ascospore sono presenti in
numero di 8 all’interno di una formazione a sacco detta asco
gli aschi possono essere nudi o contenuti in corpi fruttiferi (ascocarpi) di
forma e struttura variabili
riproduzione agamica  conidi prodotti da conidiofori
basidiomiceti
micelio costituito da ife settate
originano basidospore in numero di 4 portate
esternamente da uno speciale sporangio, il basidio
non possiedono la varietà di forme conidiche degli ascomiceti
classe eterogenea che comprende raggruppamenti
dotati di caratteristiche differenti
i basidi possono essere unicellulari o settati, portati in gran numero dallo
strato fertile (imenio) di un corpo fruttifero macroscopico od originarsi in
numero limitato da una spora speciale
emibasidiomiceti
eubasidiomiceti
deuteromiceti
in rapporto metagenetico con gli ascomiceti
comprendono specie fungine che si moltiplicano
solo per via agamica
la sottodivisione Deuteromycotina raccoglie i funghi di cui non è nota la
forma perfetta e che per i caratteri del micelio o delle forme agamiche
siano riconducibili ad altri raggruppamenti
sono classificati in diversi ordini in relazione alle caratteristiche delle
strutture portatrici dei conidi o dei conidi stessi
sferossidali
melanconiali
ifali