Amianto
E’ oggi universalmente riconosciuto il fatto che l’amianto
sia
uno dei materiali a più elevata pericolosità biologica fra
quelli presenti negli ambienti di vita e di lavoro.
L’universale riconoscimento di tale pericolosità è però
una acquisizione troppo recente, soprattutto se si
considera che è un materiale utilizzato sin dall’antichità,
e che nell’ultimo secolo ha avuto impieghi
estremamente
diversificati
e
quantitativamente
imponenti.
1
DEFINIZIONE DI FIBRA
(fibra regolamentata)
• DIAMETRO < 3 µm
• LUNGHEZZA > 5 µm
• Lunghezza/Diametro > 3
2
FIBRE
NATURALI
INORGANICHE
• AMIANTI
• SEPIOLITE
• WOLLASTONITE
ARTIFICIALI
ORGANICHE
•
•
•
•
•
•
INORGANICHE
• VETRO
• ROCCIA
• SCORIA
• BASALTO
• CERAMICHE
(refrattarie)
• SILICATO DI CALCIO
• CARBURO DI SILICIO
• CARBONIO
COTONE
LANA
JUTA
LINO
CANAPA
SISAL
3
ORGANICHE
• NYLON
• RAYON
•
POLIACRILONITRILE
• POLIVINILALCOOL
• ARAMIDICHE
• POLIETILENE
• POLIPROPILENE
Pericolosità
dell’esposizione alle fibre
• È funzione di:
– Diametro
– Lunghezza
– Natura (durabilità)
– Dose
(concentrazione e tempo di esposizione)
4
Generalità
Un po’ di storia…
Depositi del “materiale magico” erano conosciuti fin dai
tempi antichi: dai Greci, Romani, Cinesi.
Marco Polo al ritorno dai suoi viaggi riferisce di un
tessuto che resiste al fuoco ricavato da una “fibra
scavata dalla terra”.
5
Generalità
Alcune tappe di “conoscenza” e “presa
coscienza” della pericolosità dell’amianto:
1908
prima segnalazione di fibrosi polmonare
interstiziale in esposti ad amianto
1927
descrizione completa e formale definizione di
“asbestosi”
1933
indagine su lavoratori inglesi, e primo
tentativo di regolamentare i rischi
1935
prima descrizione di un caso di carcinoma
polmonare in esposti ad amianto
1939/40
alla
Confederazione
Fascista
degli
Industriali proposta di limite di 200 fibre/litro (limite
identico all’attuale massimo tollerabile ai sensi del D.Lgs
n° 277/91)
6
Generalità
1943
inserimento dell’asbestosi nell’elenco italiano
delle malattie con obbligo di assicurazione contro le
malattie professionali
1947
evidenziato il nesso eziopatogenetico amiantomesotelioma
1960
studi epidemiologici sull’associazione fra
asbestosi, ca. polmonare e mesoteliomi
1991
recepimento della Direttiva Europea in materia
di esposizioni professionali ad amianto, con D.Lgs n°
277/91
1992
emanazione di norme per la cessazione dell’uso
di amianto, con L. n° 257
7
Definizione di amianto
amianto in greco
immacolato e incorruttibile
asbesto
perpetuo e inestinguibile
L’amianto (o asbesto) è:
• minerale naturale a struttura microcristallina
• ha aspetto fibroso
• appartiene alla classe chimica dei silicati
• appartiene alle serie mineralogiche del
serpentino e degli anfiboli
E’ presente in natura in diverse parti del globo terrestre e si
ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e
arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.
8
Tipologie di amianto
Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono
compresi 6 composti distinti in 2 grandi gruppi:
1. anfiboli
(silicati di Ca e Mg) comprendono la crocidolite
(amianto blu), l’amosite (amianto bruno), l’antofillite, l’actinolite, la
tremolite
2. serpentino
bianco).
(silicati di Mg) comprende il crisotilo (amianto
Tutte le varietà di amianto sono costituite da fibre, cioè da particelle solide
per le quali è individuabile una larghezza (o diametro) e una lunghezza il cui
valore è almeno 3 volte quello del diametro.
le fibre di amianto durante le varie lavorazioni, presentano un
comportamento particolare che le differenzia sostanzialmente da quelle di
altre fibre, quali le fibre di vetro. Si sfaldano longitudinalmente (cioè lungo
l’asse maggiore), al contrario delle fibre di vetro!
9
Proprietà tecnologiche dell’amianto
La struttura fibrosa conferisce all’amianto:
• notevole resistenza meccanica
• alta flessibilità
• resiste al fuoco e al calore
• resiste all’azione di agenti chimici e biologici
• resiste alla abrasione e all’usura termica e meccanica
• è facilmente filabile e può essere tessuta
• è dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti
• si lega facilmente con materiali di costruzione (calce, gesso,
cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC).
10
Materiali contenenti l’amianto
Nei prodotti in cui l’amianto è presente, le fibre possono essere:
• libere o debolmente legate
amianto in matrice friabile
• fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il
cemento-amianto o il vinil-amianto)
amianto in matrice
compatta
l’amianto in matrice friabile può essere ridotto in polvere con
la semplice azione manuale. L’amianto è compatto invece
quando può essere sbriciolato o ridotto in polvere solamente
con l’impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese,
etc..)!
11
Pericolosità dell’amianto
La consistenza fibrosa dell’amianto è alla base delle sue ottime
proprietà tecnologiche.
Essa conferisce al materiale anche, purtroppo, delle proprietà di
rischio essendo essa stessa causa di gravi patologie a carico
prevalentemente dell’apparato respiratorio!
La pericolosità consiste, nella capacità dei materiali di amianto di
rilasciare fibre potenzialmente inalabili e inoltre nella estrema
suddivisione cui tali fibre possono giungere.
Le fibre penetrano nell’organismo attraverso 2 vie:
per via respiratoria (la più importante)
per
via
digestiva
(mangiando,
bevendo,
inghiottendo fibre respirate e intrappolate nel muco)
non sempre l’amianto, però, è pericoloso!
12
Pericolosità
E’ pericoloso quando si trova nelle condizioni di
disperdere le sue fibre nell’ambiente circostante:
• sollecitazione meccanica
• eolica
• stress termico
• dilavamento di acqua piovana
l’amianto in matrice friabile (può essere ridotto in polvere
con la semplice azione manuale) è considerato più
pericoloso dell’amianto in matrice compatta (ha una
scarsissima tendenza a liberare fibre)!
13
Larghezza delle fibre
Pericolosità
In un cm lineare si possono affiancare circa 250 capelli
umani, 1300 fibre di nylon e 335000 fibre di amianto.
• crisotilo
0,75-1,5 µm
• anfiboli
13-4 µm
• vetro
1-5 µm
• cotone
10 µm
• lana
20-28 µm
• nylon
7-7,5 µm
• capello umano
50-100 µm
14
Le caratteristiche fisiche
Le fibre inalate hanno grande importanza nel
determinare il diverso potere cancerogeno, che si è
rivelato massimo per quelle con:
diametro < 0.25 µm e di
lunghezza > 8 µm.
15
Caratteristiche fisiche
I parametri che determinano la respirabilità della fibra e
quindi la possibilità che essa arrivi o meno fino agli
alveoli o alle pleure e qui esplichi la sua attività
biologica sono:
• larghezza
• lunghezza
• rapporto larghezza/lunghezza
solo a questo punto altre caratteristiche quali la dose
inalata, la durevolezza e la resistenza delle fibre
diventano decisive in rapporto all’insorgenza della
malattia!
16
Caratteristiche fisiche
Importanti per l’effetto patogeno sono le fibre con:
• larghezza < 3 micron
• lunghezza > 5 micron
• rapporto larghezza/lunghezza = 3
queste fibre sono quelle a cui si fa riferimento
nel valutare l’esposizione mediante conteggio al
microscopio ottico!
17
Conformazione
Il crisotilo, essendo ricurvo, più difficilmente riesce a
progredire lungo le vie aeree con il flusso dell’aria
inspirata e quindi a penetrare nell’interstizio
attraversando le membrane alveolari.
Gli anfiboli, invece, che hanno una forma rettilinea,
più facilmente vengono trasportati fino ai punti più
estremi dell’albero respiratorio!
18
Patologie legate all’inalazione di fibre
di amianto
L’esposizione alle fibre di amianto è associata a
malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma
polmonare) e delle membrane sierose, principalmente
la pleura (mesoteliomi).
si manifestano dopo molti anni dall’esposizione. Da
10-15 per l’asbestosi ad anche 20-40 per il ca.
polmonare ed il mesotelioma!
19
Asbestosi
Grave malattia respiratoria ad andamento cronico che per prima è stata
correlata alla inalazione di fibre di amianto.
Caratterizzata da fibrosi polmonare a progressivo aggravamento che
conduce ad insufficienza respiratoria con complicanze cardiocircolatorie.
Essa consiste in una fibrosi con ispessimento ed indurimento del tessuto
polmonare con conseguente difficile scambio di ossigeno tra aria inspirata
e sangue.
Si manifesta per esposizioni medio alte ed è quindi, tipicamente una
malattia professionale che attualmente è sempre più rara ma che ha
provocato il maggior numero di decessi.
Si manifesta dopo 10-15 anni dall’esposizione.
20
Carcinoma polmonare
E’ il tumore maligno più frequente e si verifica anche per esposizioni a
basse dosi.
Il fumo di sigaretta amplifica notevolmente l’effetto
cancerogeno
dell’amianto
aumentando
sensibilmente la probabilità di contrarre tale malattia.
Nei fumatori esposti ad amianto la probabilità è
infatti 90 volte superiore a quella di non fumatori non
esposti!
Si manifesta dopo 20-40 anni dall’esposizione.
21
Mesotelioma della pleura
Mesotelioma pleurico
Tumore altamente maligno della membrana di rivestimento del
polmone (pleura) che è fortemente associato alla esposizione a fibre
di amianto anche per basse dosi.
Nel corso degli anni sono stati accertati anche casi riferibili sia ad
esposizioni professionali limitate nell’entità e durata, sia ad
esposizioni al di fuori dell’ambito professionale (come ad es. per gli
abitanti in zone prossime ad insediamenti produttivi, per i
conviventi o per i frequentatori di lavoratori esposti).
Si manifesta dopo 20-40 anni dall’esposizione.
22
Soggetti a rischio
Attualmente i soggetti maggiormente a rischio sono gli
addetti alle opere di bonifica.
Per i fumatori il rischio aumenta di molto.
Non rappresentano invece un pericolo per la pubblica
incolumità le carrozze ferroviarie di cui tanto si parla.
23
Valutazione del rischio
la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio
non comporta di per sé un pericolo per la salute degli
occupanti! Se il materiale è in buone condizioni e non
viene manomesso, è estremamente improbabile che
esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di
amianto!
Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di
manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di
fibre che costituisce un rischio potenziale.
24
Valutazione del rischio
materiale in cattive condizioni
materiale altamente friabile
vibrazioni dell’edificio
movimenti di persone o macchine
correnti d’aria
…possono causare il distacco
debolmente al resto del materiale!
25
di
fibre
legate
Valutazione del rischio
Per la valutazione della potenziale esposizione a fibre
di amianto del personale presente nell’edificio sono
utilizzabili 2 tipi di criteri:
1. esame delle condizioni dell’installazione, al
fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre
dal materiale
2. misura della concentrazione delle fibre di
amianto aerodisperse all’interno dell’edificio.
26
Classificazione dei materiali contenenti
amianto
I materiali contenenti amianto presenti negli edifici
possono essere divisi in 3 grandi categorie:
1. materiali che rivestono superfici applicati a
spruzzo o a cazzuola
2. rivestimenti isolanti di tubi e caldaie
3. una miscellanea di altri materiali comprendente
pannelli ad alta densità (cemento-amianto),
pannelli a bassa densità e prodotti tessili. I
materiali in cemento-amianto (lastre di copertura)
sono quelli maggiormente diffusi.
27
Tecniche analitiche per l’analisi
dell’asbesto in materiali solidi
o in campioni raccolti su mezzi
filtranti
28
Tecnica analitica Forma del campione
Microscopia ottica
CF, DC, POL (*)
polveri in massa e
in strato sottile su
filtro
Microscopia elettronica a
scansione e trasmissione
con accessorio per
microanalisi a raggi X a
dispersione di energia
(EDXA)
Limitazioni
Potere
risolutivo
limitato
a
0,2-0,3µ;
interferenze
da
particelle
fibrose
ed
inorganiche; i leganti usati per i materiali
(nella spazzatura, nell’A/C (**) ecc.) oppure
particelle molto fini possono ricoprire le fibre
oscurando le loro caratteristiche ottiche;
sovrapposizioni delle proprietà ottiche delle
varie fasi minerali; difficoltà nella distinzione
delle
proprietà
ottiche
standard
per
dimensioni ridotte.
La superficie del campione è ridotta e può non
essere
rappresentativa
ad
elevato
ingrandimento; la preparazione dei campioni
ed il loro esame può richiedere molte
manipolazioni (TEM) e tempi notevolmente
lunghi; difficoltà di interpretazioni dei risultati
microanalitici (EDXA e SAED) (***) con il
diminuire delle dimensioni; interferenze da
particelle fibrose di altre fasi minerali.
(*) CF= contrasto di fase; DC= dispersione cromatica; POL= luce polarizzata
(**) A/C= amianto-cemento
(***) SAED= diffrazione elettronica zonale
29
Tecnica analitica Forma del campione
Diffrattometria R-X
(DRX)
polveri in massa e
in strato sottile su
filtro
Spettrometria I-R
Limitazioni
Non dà informazioni morfologiche;
la presenza delle varietà non fibrose
di
serpentino
e
anfiboli
interferiscono,
interferenze
da
parte di altre fasi minerali e
reciproche tra la diverse varietà
asbestiformi di anfiboli; limite di
rivelabilità intorno a 0,5 per cento
in peso.
Come per la DRX
30
Spettro di una fibra di Amosite
31
MOCF A 80 X CON IL METODO DELLA
DISPERSIONE CROMATICA
FASCIO DI FIBRE DI CRISOTILO IN UN CAMPIONE DI PANNELLO
IN CEMENTO AMIANTO
32
Normative essenziale di riferimento
1. DLgs 15 agosto 1991, n° 277
recepisce precedenti direttive comunitarie in materia di…
…protezione dei lavoratori contro i rischi
derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici,
e biologici durante il lavoro.
è finalizzato…
alla riduzione e al controllo dell’esposizione in tutte le
attività produttive che utilizzano, direttamente o indirettamente,
amianto
nelle operazioni di rimozione o bonifica di ambienti o
strutture in cui sono presenti materiali contenenti amianto!
33
Normative
Il superamento del livello di azione (0.1 ff/cc)
comporta l’attuazione di una serie di provvedimenti di
ordine:
• organizzativo
• procedurale
• tecnico
• igienico
• sanitario
…abbastanza
complessi,
tanto
da
rendere
sicuramente vantaggioso, in termini di costi ed
impegno, cercare di non superare tale limite!
34
Normative
Il superamento dei limiti massimi di esposizione (0.6 ff/cc per
crisotilo e 0.2 ff/cc per anfiboli) comporta invece:
la immediata sospensione del lavoro
la rimozione
l’inquinamento
della
causa
che
ha
determinato
l’attuazione di misure protettive ambientali e personali
l’autorizzazione dell’ “organo di vigilanza” (USL) al piano
di lavorazione predisposto
tutti gli adempimenti già previsti per livelli di esposizione
inferiori.
35
Normative
2. Legge n 257/1992
definisce le norme applicative per la cessazione dell’impiego dell’amianto e le
norme del suo smaltimento. Sono vietate: • estrazione
• importazione
• esportazione
• commercializzazione
• produzione di amianto
Il decreto attuativo della Legge n 257/92 che ha definito le tipologie d’intervento
nel settore della edilizia è il D. Min. Sanità 6 Settembre 1994.
In base a questo decreto, le tecniche d’intervento per i materiali contenenti amianto
sono in sostanza 3:
1. Rimozione
2. Incapsulamento
3. Confinamento
36
Normative
1. Rimozione
elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni
necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si
svolgono nell’edificio.
comporta un rischio estremamente elevato per
lavoratori addetti
produce notevoli quantitativi
rifiuti speciali che devono essere correttamente smaltiti;
genere richiede l’applicazione di un nuovo materiale,
sostituzione dell’amianto rimosso!
37
i
di
in
in
Normative
2. Incapsulamento
prevede il trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o
ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a
ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola
di protezione sulla superficie esposta; non richiede la
successiva applicazione di un prodotto sostitutivo e non
produce rifiuti.
il rischio per i lavoratori addetti è minore rispetto
alla rimozione; è il trattamento di elezione per i materiali
poco friabili di tipo cementizio.L’inconveniente principale è
la permanenza nell’edificio del materiale di amianto e la
conseguente necessità di mantenere un programma di
controllo e manutenzione!
38
Normative
3. Confinamento
consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che
separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio; se non viene
associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre
continua
all’interno
del
confinamento;
rispetto
all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una
barriera resistente agli urti.
occorre sempre un programma di controllo e manutenzione, in
quanto l’amianto rimane nell’edificio. Inoltre la barriera
installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone
condizioni!
39
Normative
Il materiale contenente amianto, eventualmente rimosso, deve
essere poi correttamente smaltito.
A questo proposito il D.Lgs 5 Febbraio 1997, n° 22
(decreto Ronchi, successivamente modificato ed integrato dal
D.Lgs 8 Novembre 1997, n° 389 e dalla Legge 9 dicembre
1998, n° 426) abrogando la normativa esistente (all’art.56),
sostituisce la precedente classificazione dei rifiuti in
speciali/tossici e nocivi con la
nuova che li distingue in rifiuti
pericolosi e non pericolosi.
40
Normative
In base a questo decreto…
• rifiuti di costruzioni e demolizioni (materiali di
costruzione a base di amianto compatto
RIFIUTI
SPECIALI NON PERICOLOSI
• rifiuti di costruzioni e demolizioni (materiali isolanti
contenenti amianto friabile
RIFIUTI SPECIALI
PERICOLOSI.
41
Normative
…altre norme
DPR 30.6.65 n° 1124
disposizioni speciali per la silicosi e l’asbestosi
Circolare Ministero della sanità 10.7.86 n° 45
prevede una serie di interventi negli edifici scolastici ed ospedalieri all’interno dei quali sia stato utilizzato
amianto o materiali che lo contengano
DPR 24.5.88 n° 215
limitazioni e divieti riguardanti l’uso della crocidolite, etichettatura all’uso di tipi di amianto diverso dalla
crocidolite.
DM 6.9.94
norme e metodologie di applicazione della 257 relativa ad analisi ed interventi di bonifica
Dlegs 17.3.95 n° 114
attuazione direttiva CEE per prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’ambiente causato dall’amianto
(emissioni in amosfera e nei liquidi)
L.271/93
benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto.
42
Livelli di esposizione
la concentrazione di amianto nell’aria si misura in
numero di fibre per cm³  ff/cm³
La concentrazione massima di amianto nell’aria
(valore limite di esposizione) è differente per i diversi
tipi di amianto:
più bassa 0,2 ff/cm³ per anfiboli e miscele
più alta 0,6 ff/cm³ per il crisotilo!
43
Normativa: novità
D.Lgs 25 luglio 2006 n. 257 “Attuazione della
direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei
lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione
all’amianto durante il lavoro
Il nuovo decreto abroga a decorrere dalla data di entrata in vigore (15 gg
dopo la pubblicazione sulla G.U.) le disposizioni di cui al capo III del D.lgs
277/91 del medesimo oggetto.
Il decreto si inserisce organicamente nel D.lgs 626/94 attraverso
l’inserimento del nuovo titolo VI bis e la modifica dell’apparato
sanzionatorio.
Le procedure applicative del decreto ricalcano quelle del D.lgs 626/94.
44
Titolo VI – bis D.lgs 626/94
Poiché in Italia, dal marzo 1992, l’amianto non può più essere prodotto
e commercializzato il rinnovamento normativo si va applicare alle
situazioni di esposizione residuale e in particolare alle attività
lavorative che possono comportare rischio di esposizione ad amianto
quali:
-Manutenzione
-Rimozione dell’amianto o di materiali contenenti amianto
-Smaltimento e trattamento dei rifiuti
-Bonifica delle aree interessate
Le disposizioni vanno applicate anche “se vi è il minimo dubbio sulla
presenza di amianto in un materiale o in una costruzione”.
45
D.Lgs 626/94 Titolo VI bis: principali obblighi
OBBLIGO /
ARTICOLO
CONTENUTI E NOTE
valutazione del rischio,
art. 59 V
Richiamando l’art. 4 del D.Lgs 626/1994, il datore di lavoro
valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall'amianto e
dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e
il grado dell'esposizione e le misure di sicurezza preventive e
protettive da attuare
misure di prevenzione e In tutte le attività finalizzate all'eliminazione dell'amianto
protezione generali, art. l'esposizione dei lavoratori deve essere ridotta al minimo, e
59 - VII
non deve comunque mai superare il "valore limite". A tal fine, il
datore di lavoro deve:
- limitare al minimo il numero di persone esposte all'amianto;
- adottare processi lavorativi che non producano la
dispersione di amianto nell'aria;
- sottoporre a regolar pulizia locali e attrezzature di
trattamento dell'amianto;
- stoccare e trasportare l'amianto solo con imballaggi chiusi;
- raccogliere e rimuovere il più presto possibile dal luogo di
lavoro i rifiuti di amianto ed avviarli al trattamento
46
D.Lgs 626/94 Titolo VI bis: principali obblighi
OBBLIGO / ARTICOLO
misure igieniche, art. 59 - VIII
valore limite e misure in caso di
superamento, art. 59 - X
CONTENUTI E NOTE
I luoghi interessati dalle attività relative all'amianto devono essere
chiaramente delimitati e contrassegnati da appositi cartelli; accessibili
esclusivamente ai lavoratori interessati; oggetto del divieto di fumo.
Le attività di ristorazione e quella di igiene personale dei lavoratori deve
avvenire in apposite aree prive di rischio di contaminazione.
Indumenti di lavoro protettivi devono essere messi a disposizione dei
lavoratori, devono essere separatamente conservati e possono essere
trasportati fuori dall'impresa solo per il lavaggio e secondo particolari
procedure di sicurezza.
L'equipaggiamento protettivo deve essere controllato e pulito dopo ogni
utilizzo, riparato o sostituito in caso di difetti
Se il valore limite viene superato, il datore di lavoro deve:
- individuare le cause del superamento;
- riportare l'esposizione al di sotto del valore;
- verificare immediatamente l'efficacia delle misure con una nuova
determinazione della concentrazione di amianto nell'aria.
- Il proseguimento del lavoro nella zona interessata è lecito solo se
vengono prese misure adeguate per la protezione dei lavoratori
interessati.
47
D.Lgs 626/94 Titolo VI bis: principali obblighi
OBBLIGO / ARTICOLO
CONTENUTI E NOTE
piano per i lavori di
demolizione e rimozione,
art. 59 - XII
Nei lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto da edifici,
strutture, apparecchi, impianti e mezzi di trasporto, il datore di
lavoro predispone un piano di lavoro. Il piano deve contenere
informazioni sui seguenti punti:
- rimozione dell’amianto prima dell’applicazione delle tecniche di
demolizione
- fornitura ai lavoratori dei DPI
- verifica dell’assenza di rischi dovuti all’esposizione all’amianto
al termine dei lavori;
- adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del
personale incaricato dei lavori e adeguate misure per la
protezione dei terzi e per la raccolta e lo smaltimento dei
materiali;
- natura dei lavori e loro durata presumibile, luogo ove i lavori
verranno effettuati;
- tecniche lavorative adottate per la rimozione;
- caratteristiche delle attrezzature o dispositivi che si intendono
utilizzare.
Copia del piano di lavoro è inviata all'organo di vigilanza, almeno
30 giorni prima dell’inizio dei lavori.
48
D.Lgs 626/94 Titolo VI bis: principali obblighi
OBBLIGO / ARTICOLO
CONTENUTI E NOTE
Informazione e
formazione ai lavoratori,
art. 59- XIII e XIV
Le attività di rimozione, smaltimento e bonifica possono
essere svolte (art. 59 - XIV comma 3) solo da addetti formati
attraverso i corsi di cui all’art. 10 comma 2 lettera h della
Legge 27/3/92 n. 257
sorveglianza sanitaria
tramite medico
competente, art. 59- XV
NO in caso di esposizioni sporadiche e di debole intensità se il
limite di esposizione non è superato (cfr. art. 59-V comma 2)
registro di esposizione e
cartella sanitaria, art. 59XVI
NO in caso di esposizioni sporadiche e di debole intensità se il
limite di esposizione non è superato
notifica all’organo di
vigilanza competente, art.
59 - VI
Prima dell’inizio dei lavori; sostituibile dal piano dei lavori in
caso di demolizioni e rimozioni. NO in caso di esposizioni
sporadiche e di debole intensità se il limite di esposizione non
è superato
49
D.Lgs 626/94 Titolo VI bis:le novità
Limite di esposizione professionale: 100 f/l (= 0.1
fibre per cm3 come media nel tempo di 8 ore)
Misura della concentrazione di fibre aerodisperse:
il prelievo deve essere effettuato da personale
qualificato nell’ambito (ossia coordinato, non
“obbligatoriamente assunto”) dal SPP
50
Conclusioni
L’uso dell’amianto nell’industria è stato bandito e le procedure per il
controllo dell’esposizione nelle attività che ancora comportassero
manipolazione di questo materiale sono state precisamente definite
ed indicate. L’amianto però costituisce ancora un problema per la
salute:
1. alto numero di persone che sono state esposte in ambiente di lavoro nei
decenni precedenti (popolazione a rischio per patologie neoplastiche)
2. permanere di potenziali esposizioni in particolari e limitate attività. Ciò
impone di mantenere attive le capacità di valutare il rischio reale negli
ambienti di lavoro e di poterlo monitorare nel tempo
3. l’inquinamento degli ambienti normali di vita (rischi per la salute da
basse esposizioni a fibre ultracorte e ultrafini)
fondamentale identificare le principali fonti di dispersione e poter
intervenire per eliminarle o quanto meno controllarle!
51
Conclusioni
I seguenti dati elaborati dall’università di Harvard e
relativi agli Stati Uniti mostrano quanto incida poco il
rischio da amianto sulla mortalità riferita ad altri rischi:
tipo di rischio
rischio di vita su
100.000 abitanti
amianto
uragano
fulmine
caduta o investimento ciclista
raggi X
sigarette
auto che investe pedone
1
3
3
75
75
200
270
52