liceo delle scienze sociali

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GLOSSARIO DI SCIENZE SOCIALI
Basato sugli obiettivi e contenuti della programmazione didattica
per la 1° classe del liceo delle scienze sociali
I MODULO: Introduzione alla psicologia, alla sociologia ed all’antropologia
1) Definizione delle diverse scienze sociali
Psicologia: scienza che studia il comportamento e la mente dell’uomo (ovvero il comportamento
umano in relazione ai processi mentali ed al contesto ambientale in cui il soggetto vive).
Sociologia: scienza della società (studio del comportamento individuale in ambito sociale, della
dinamica della vita di relazione e delle strutture organizzative più ampie dei diversi assetti societari,
concentrandosi principalmente sulla cultura occidentale).
Antropologia culturale: scienza che studia i comportamenti caratteristici di un popolo (si
concentra prevalentemente sulle culture tradizionali lontane dal mondo occidentale).
2) Il concetto di cultura
Cultura: di solito usiamo la parola “cultura” come sinonimo di istruzione scolastica ed erudizione.
Ma il concetto di cultura così com’è inteso dall’antropologia culturale è molto più ampio: è un
insieme di elementi che caratterizzano la vita umana; è il complesso degli stili di comportamento e
delle abitudini condivisi da un popolo (e si esprime nei suoi valori, norme, istituzioni, credenze…).
II MODULO: metodologia della ricerca
- Introduzione ai principali metodi di ricerca
Questionario: complesso di domande scritte alle quali si chiede di rispondere per iscritto. (Le
domande possono essere aperte o chiuse).
Intervista: dialogo tra intervistatore ed intervistato; l’intervistatore pone le domande e l’intervistato
risponde. (L’intervista varia in base alla strutturazione, polarità, direttività e standardizzazione che
la caratterizzano).
Colloquio clinico: dialogo tra un esperto (psicologo o psichiatra) ed una persona in difficoltà al fine
di indagare la sua situazione problematica e risolverla. Il metodo clinico si basa su colloqui,
osservazioni e test e studia in modo dettagliato casi individuali. Il colloquio può essere diagnostico,
psicoterapeutico o di consulenza.
Test: proposta di “materiale reattivo” (disegni, foto, testi) cui il soggetto reagisce con una risposta
che fornisce informazioni dalla cui interpretazione, con opportuni ragionamenti, l’esperto inferisce
delle conclusioni di valore più generale.
Osservazione: metodo di studio in cui l’osservatore, basandosi sulle proprie capacità di vedere ed
ascoltare, prende nota dei comportamenti manifesti delle persone che osserva.
Esperimento: metodo in cui lo scienziato crea le condizioni opportune per verificare come un certo
fenomeno (denominato “variabile indipendente”, manipolata dallo sperimentatore) possa influire su
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di un altro (denominato “variabile dipendente”, in quanto conseguenza dell’azione svolta dalla
variabile dipendente)
Statistica: scienza che raccoglie, organizza e studia i dati relativi ai fenomeni di un universo o
popolazione, con lo scopo di utilizzare le informazioni ricavate per descrivere, studiare e prevedere
fatti che non è possibile osservare direttamente. Si distingue in: statistica descrittiva, che organizza
i dati raccolti attraverso tabelle e grafici (grafici circolari, istogrammi, diagrammi cartesiani…), in
modo da evidenziare le caratteristiche ritenute più significative di un insieme di dati; statistica
inferenziale, data dall’insieme delle operazioni finalizzate a determinare quanto sia probabile il
verificarsi di un fenomeno e ad ottenere conclusioni più ampie rispetto ai dati raccolti
(campionamenti).
Universo o popolazione: insieme degli elementi oggetto della ricerca.
Media aritmetica: valore che si ricava sommando i punti ottenuti per ogni misurazione di una serie
e dividendo il risultato per il numero delle misurazioni effettuate.
Moda: valore che si ripete con maggiore frequenza in un insieme di punteggi.
Mediana: valore che divide la distribuzione dei punteggi disposti in ordine crescente in due metà
uguali, contenenti lo stesso numero di elementi.
Campione casuale: parte di un universo o popolazione selezionata secondo un criterio puramente
casuale. E’ necessario che il campione sia molto alto.
Campione rappresentativo: parte di un universo o popolazione selezionato in modo che tale parte
rappresenti in proporzione le caratteristiche dell’intero universo o popolazione.
III MODULO: Elementi di psicologia cognitiva
Attenzione: processo cognitivo che consiste nella messa a fuoco di una parte limitata del nostro
mondo percettivo per un periodo definito di tempo. Il processo attentivo implica due fenomeni:
selezione dei dati dell’esperienza e concentrazione sulla porzione di realtà selezionata.
Sensazione: processo in cui uno stimolo esterno agisce su uno dei cinque sensi (vista, udito, gusto,
olfatto, tatto). La sensazione è la base fisiologica dell’attività percettiva.
Percezione: processo cognitivo in cui la mente interpreta ed elabora uno stimolo sensoriale.
Figura: qualsiasi entità visiva che abbia un aspetto proprio; è l’unità fondamentale alla base
dell’esperienza visiva. Elementi indispensabili per l’individuazione di figure sono:
- la presenza di un bordo o contorno, definito e netto, e che tenda alla chiusura;
- l’estraibilità della figura dallo sfondo su cui si staglia
I principi di raggruppamento della Gestalt Psicologie: regole fondamentali in base alle quali la
nostra mente raggruppa stimoli frammentari, separati, giustapposti in unità organiche, in forme
coerenti dotate di senso; le leggi dell’organizzazione formale sono criteri innati che la nostra mente
usa per strutturare il materiale fornito dai sensi.
Gli indicatori della distanza e della profondità: indizi che concorrono a farci percepire la diversa
distanza in cui sono posizionati i diversi oggetti ed il volume, la tridimensionalità dell’oggetto. (Si
dividono in indicatori binoculari o monoculari; tra questi ultimi, i più importanti sono: la
sovrapposizione, l’inclinazione prospettica ed i gradienti di tessitura).
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Le costanze percettive: fenomeno per cui un dato cambiamento segnalato dai sensi viene
mentalmente annullato per dare continuità e coerenza alla nostra percezione. (Le principali costanze
percettive riguardano la grandezza, la forma, il colore e la posizione degli oggetti).
Le figure ambigue o reversibili: fenomeno in cui la mente formula due ipotesi percettive
differenti, ma entrambe attendibili ed oscilla nello scegliere ora una ora l’altra (percezioni
fluttuanti). La fluttuazione della scelta può riguardare la percezione dello spazio (prospettiva
reversibile) o il rapporto figura-sfondo.
Le illusioni percettive: fenomeno in cui la mente sceglie un’ipotesi percettiva errata e la
percezione risulta ingannevole, ovvero non ci permette di cogliere la realtà circostante in modo
adeguato.
II MODULO: la comunicazione non verbale
La dinamica del processo di comunicazione: secondo la teoria cibernetica della comunicazione
(Shannon,, Weaver, Jakobson), gli elementi che non possono mai mancare in un processo di
comunicazione sono:
emittente: colui che invia il messaggio
ricevente: il destinatario, colui che riceve il messaggio
messaggio: il contenuto della comunicazione
codice: sistema di regole per trasformare il messaggio in segni (codifica) e i segni in messaggio
(decodifica)
canale: mezzo “fisico” o “psicologico” per trasportare il messaggio dall’emittente al ricevente
contesto: situazione in cui avviene la comunicazione
Segni convenzionali: segni che non presentano alcuna relazione necessaria tra il segno stesso
(significante) e l’oggetto o concetto che si designa (significato). La comunicazione verbale si basa
su segni convenzionali.
Segni analogici: segni che riproducono l’aspetto esteriore di ciò che rappresentano. Il linguaggio
gestuale e il linguaggio iconico si basano su segni analogici.
La comunicazione si distingue in:
Comunicazione verbale: comunicazione basata sul linguaggio verbale
Comunicazione non verbale: comunicazione basata sul linguaggio del corpo
Comunicazione paraverbale: parte della comunicazione basata sulle modalità dell’enunciazione
(su “come diciamo le cose”) ovvero tono, timbro e volume della voce, velocità dell’elocuzione,
esitazioni, pause silenziose…
I principali segnali non verbali sono:
mimica facciale: movimenti espressivi del volto, gestione dello sguardo.
gestualità: movimento delle mani, delle braccia e della testa
postura: posizione del corpo nello spazio
prossemica: distanza e orientamento del corpo di una persona in relazione ad un’altra (gestione
delle distanze tra interlocutori)
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