ISTOFLOGOSI “infiammazione cronica” ISTOFLOGOSI “infiammazione cronica” - NOXA (stimolo perturbativo) non rimosso INFIAMMAZIONE CRONICA - Fenomeni a carico del MICROCIRCOLO meno evidenti - Estesa CELLULARITA’ (monociti, macrofagi, cellule giganti, plasmacellule) - Importanti CITOCHINE come IL-1 e TNF-a - GRANULOMA è la lesione (formazione) caratteristica della infiammazione cronica granulomatosa GRANULOMA TUBERCOLARE o TUBERCOLO Mycobacterium tuberculosis (TUBERCOLOSI) LEPROMA Mycobacterium leprae NODULO REUMATOIDE ARTRITE REUMATOIDE NODULO ACTINOMICOTICO Actinomiceti BOTTONE D’ORIENTE Leishmania (Leishmaniosi cutanea) (Rubin, CEA) Infiamm. acuta Granuloc. polimorfonucleati Infiamm. cronica Plasmacellule (Rubin, CEA) INFIAMMAZIONE CRONICA Modalità di sviluppo dell’infiammazione cronica: 1. Persistenza dello stimolo flogogeno che causa un prolungamento dell’infiammazione acuta. 2. Sequenza di episodi flogistici subentranti (più infezioni acute). 3. Processo cronico a lento sviluppo (ab initio). (Pontieri, Piccin) I GRANULOMI LESIONE ISTOLOGICA tipica dell’ INFIAMMAZIONE CRONICA detta “granulomatosa” Formazioni rotondeggianti anche di 1-2 mm di diametro formate da cellule disposte CONCENTRICAMENTE attorno all’ AGENTE FLOGISTICO SPECIFICI si ripetono per lo stesso agente eziologico 2 FORME ASPECIFICI diversa eziologia, diversa morfologia (minerali, corpi estranei, ecc.) INFIAMMAZIONE GRANULOSA DA MATERIALE ENDOGENO O ESOGENO ENDOGENO: - CHERATINA da cisti epidermiche traumatizzate - CRISTALLI DI URATO in pazienti gottosi, si deposita nei tessuti molli - COLLAGENE ALTERATO DEGENERATO nei noduli reumatoidi - ELASTINA DEGENERATA E ALTERATA delle pareti arteriose colpite da artrite a cellule giganti - CRISTALLI DI COLESTEROLO - FRAMMENTI D’OSSO NECROTIZZATO ESOGENO: - MATERIALE CHIRURGICO DA SUTURA non riassorbibile - POLVERE DI TALCO nei guanti del chirurgo (granulomi da talco) - FRAMMENTI DI MATERIALE VEGETALE (spine, schegge di legno) - SILICE causa la silicosi - ASBESTO (AMIANTO) causa l’ASBESTOSI e un tumore detto MESOTELIOMA - PARTICELLE DI CARBONE determinano l’ANTRACOSI - CROMO - BERILLIO causa la BERILLIOSI - PARASSITI PARASSITI: • Mycobacterium tuberculosis GRANULOMA TUBERCOLARE O TUBERCOLO • Mycobacterium leprae LEPROMA o GRANULOMA DELLA LEBBRA • Leishmania donovani BOTTONE D’ORIENTE • Actinomiceti NODULO ACTINOMICOTICO • Treponema pallidum GOMMA DELLA SIFILIDE • Bacillo G - MALATTIA DA GRAFFIO DEL GATTO • Schistosoma SCHISTOSOMIASI • Filaria FILARIASI • Brucella BRUCELLOSI Cellula gigante multinucleata in lebbra della cute (Majno, CEA) Cellule giganti multinucleate intorno a cristalli di colesterolo (Majno, CEA) TUBERCOLO POLMONARE Piccoli linfociti, plasmacellule Fibroblasti o fibrociti Cellule epitelioidi Cellula gigante GRANULOMA TUBERCOLARE (Mycobacterium tuberculosis) Mycobacterium sp. umano e bovino, PROTEINE inducono nell’organismo sensibità tubercolinica (intr. sottoc. del deriv. proteico purificato, PPD) LIPIDI acidoresistenza dei mycob. FORMAZIONE GRANULOMA 1. Fuoriuscita dai vasi capillari dei neutrofili che fagocitano i bacilli. 2. Dopo 24 ore compaiono i monociti-macrofagi fagocitosi bacilli. 3. In minima parte i micobatteri possono replicare all’ interno dei macrofagi. 4. Cellule fagocitiche si trasformano in cellule epitelioidi. 5. Fusione cellule epitelioidi formano cellule multinucleate giganti di “Langhans” (30-100 µm) 2 sett. dopo l’ inalazione bacilli. 6. Strato di fibroblasti che delimita il granuloma. 7. Granuloma tubercolare quasi privo di vasi sanguigni scarso apporto ematico necrosi cellule fagocitarie 8. Necrosi centrale del tubercolo si estende e lo coinvolge interamente Necrosi caseosa Proliferaz. fibroblasti fibrillogenesi precipitaz. sali Ca2+ circoscrive il tubercolo consist. caseosa, colore giallo lisi da parte di enzimi contenuti nei granulociti neurofili materiale caseoso diffusione micobatteri diffusione infez. nell’organismo TUBERCOLOSI PRIMARIA 1a inalazione del micobatterio fagocitato dai macrofagi alveolari attivazione da parte dei linfociti T CD4+ trasportato dai macrofagi ai linfonodi ilari linfociti T CD8+ uccidono i macrofagi infetti spesso calcificazione parenchima polmonare e linfonodi ilari COMPLESSO DI GHON aumentata attività battericida (NO, NO2,HNO3) formazione di granulomi nel polmone GRANULOMA CASEOSO (TUBERCOLO) al cui interno ambiente acido, scarso O2, in cui il micobatterio non può vivere (controllo infezione) TUBERCOLOSI SECONDARIA (DISSEMINATA) Tubercolosi primaria non controllata o re-infezione TUBERCOLOSI PRIMARIA - GRANULOMI Presenza di SECONDARI apice del CASEOSI polmone ma anche POLMONARE disseminati: Fegato Presenza di CAVITA’ che Midollo osseo si rompono versando il Meningi contenuto (M.tub. Rene e lisato cell.) nel parenchima polmonare polmone sangue Diffusione nell’ambiente Contagio nuovi individui Diffus. nell’organismo Espulsione (TUBERCOLOSI MILIARE) micobatterio con SECONDARIA sternuto e tosse GRANULOMA DELLA SIFILIDE (GRANULOMA LUETICO, GOMMA) • Le lesioni della sifilide (Treponema pallidum) sono tutte di tipo CRONICO • Massiccia presenza di LINFOCITI e PLASMACELLULE • Tubercoli a livello di fegato, cute, cervello, meningi • Paralisi, demenza, aortite DISPOSIZIONE PERIVASALE DEL GRANULOMA DELLA SIFILIDE Granulociti neutrofili scarsi VASO Intensa reazione linfocitaria Intima ispessita NECROSI COLLIQUATIVA - Si ha nel granuloma della sifilide per azione di enzimi idrolitici. - Il centro della lesione non è vascolarizzato. - Si ha liquefazione (sostanza necrosata) simile alla gomma fluida (GOMMA LUETICA) TIPI CELLULARI PRESENTI CELLULE EPITELIOIDI LINFOCITI PLASMACELLULE ANTIBIOTICI RARISSIMO OSSERVARE GRANULOMI !!!!