Da Kant all’eutanasia Questo lavoro è nato, inizialmente e principalmente, come analisi di una delle opere di Kant (la Fondazione della metafisica dei costumi), ma è diventato anche occasione per una riflessione su un problema etico importante: l’eutanasia. La professoressa Demontis ci ha infatti proposto l’elaborazione di un testo in cui provare a dedurre, dalle opere che abbiamo studiato, quale sarebbe potuta essere la posizione di Kant su eutanasia e aborto e di esprimere anche il nostro parere. È stato quasi “naturale”, dunque, avvalersi della recente pubblicazione del libro di Umberto Veronesi (Il diritto di morire) per avere un quadro più chiaro su un problema sempre più attuale, e costruire una presentazione che, presentando due posizioni tanto diverse, fosse anche lo stimolo per una riflessione in classe. Francesca Letizia, 5aG Anno scolastico 2005/2006 inizio esci Pubblicata nel 1785 Contiene le sue “ricerche sulla filosofia morale pura, nella quale non è dato incontrare alcun principio empirico” Fondazione della metafisica dei costumi Necessaria per completare con la parte Nella Critica della Ragione Pura Propriamente: pratico-morale il sistema filosofico Kant aveva spiegato come la introdotto dalla Critica della Ragion lo studio dei vecchia metafisica non potesse Pura (parte critico trascendentale) concetti puri essere considerata un vero sapere scientifico e quindi deve spiegare perché la sua “Metafisica dei Costumi” si Pubblicata nel 1797 possa configurare come scienza Sitten: equivalente del latino mores Metafisica dei costumi = filosofia morale pura, che applica alla conoscenza della vita morale concetti razionali a priori, che prescindono da un riferimento antropologico e psicologico empirico Ricerca dei principi a priori, indagabili scientificamente, del “fare” e “non fare” per un essere razionale Il metodo usato in questa ricerca è duplice analitico Dai fatti alle condizioni fondamentali sintetico Dalle condizioni universali ai fatti Utilizzato nelle prime due sezioni La Fondazione vuole essere un’opera propedeutica e più popolare + rigoroso Utilizzato nella Critica della Ragion Pratica esci Indagine su una volontà non determinata da motivi empirici Struttura - Prefazione - Tre sezioni Presenta il metodo e definisce il suo concetto di metafisica dei costumi rispetto al concetto di “filosofia pratica” Studio in generale delle azioni e delle condizioni della volontà umana Spunto polemico contro la Popularphilosophie Per evitare la commistione non ragionata di elementi razionali e elementi empirici Kant condivide l’dea di una “filosofia accessibile” ma non l’empirismo in campo morale Invoca il principio di divisione del lavoro, dopo aver delineato una partizione della filosofia pura formale materiale Si illudono di poter sostituire con la falsa concretezza degli esempi il duro lavoro della ricerca astratta dei principi empirica fisica empirica antropologia pratica logica metafisica metafisica della natura dei costumi esci Prima sezione Analizza il concetto di volontà buona Prinzip; Grundsatz: un p. morale è una proposizione contente una determinazione universale della volontà Wille: facoltà propria dell’essere ragionevole di agire secondo la rappresentazione delle leggi, cioè in base a principi e quindi la causalità propria degli essere ragionevoli Qui usato come sinonimo di legge Gesetz: ciò che esprime una connessione necessaria tra azione e volontà. La l. pratica è il principio oggettivo della volontà, valido per ogni essere ragionevole, completamente a priori Per questo incontra l’ironia di Schiller Unico caso in cui si può parlare di qualcosa assolutamente buono I doni della natura e quelli della fortuna si possono definire “beni” solo in senso relativo Dimostra che la norma morale per l’uomo non può essere la felicità, meglio raggiungibile con l’istinto che con la ragione Il valore morale dipende dall’uso che se ne fa Azione morale = azione compiuta per dovere Neigung: la dipendenza della facoltà di desiderare dalle sensazioni Il movente è l’inclinazione L'azione non è più morale Scrupolo di coscienza Servo volentieri i miei amici, ma purtroppo lo faccio con inclinazione (mit Neigung) E così sono spesso tormentato dal dubbio di non essere virtuoso Decisione Non c’è altro consiglio da seguire: devi cercare di disprezzarli E di fare quindi con ripugnanza (mit Abscheu) ciò che il dovere ordina Occorre distingue tra Azione semplicemente conforme al dovere (pflichtmässing) Azione compiuta per (aus) dovere La massima si adegua alla legge attraverso un processo di universalizzazione Pflicht: necessità di un’azione per rispetto alla legge Achtung: sentimento razionale suscitato dalla legge morale. Esso consiste in una stima del suo valore che supera di gran lunga tutto il valore di ciò che viene apprezzato dalla inclinazione Maxime: principio soggettivo della volontà, contiene la regola pratica (praktische Regel), cioè una prescrizione che la ragione determina in conformità alle condizioni del soggetto Prima di agire, devo chiedermi se posso volere che la mia massima d’azione divenga legge universale Questa regola sarebbe sufficiente alla coscienza morale comune se la volontà fosse spontaneamente buona, ma nell’uomo non è così e quindi la filosofia pratica serve per difendere i principi etici dai sofismi formalismo Non stila un elenco di buone e cattive azioni esci Riprende e approfondisce il concetto di “metafisica dei costumi” Seconda sezione Il concetto di dovere è razionale e necessita di una giustificazione a priori Imperativ: la formula del comando della ragione, ossia la rappresentazione di un principio oggettivo, in quanto è costrittivo per una volontà Per farlo indaga la costruzione dell’etica partendo dall’”essere razionale”, categoria di cui fa parte anche l’uomo Vista la definizione di volontà in Kant... Se la ragione determina infallibilmente la volontà, le azioni hanno sia una necessità soggettiva sia una oggettiva Nell'uomo la volontà è determinata dalla ragione e dalla sensibilità, quindi le azione oggettivamente necessarie restano soggettivamente contingenti La necessità appare come costrizione e viene espressa dall’imperativo classificazione Ypothetisch: vale subordinatamene alla validità di un’altra proposizione ipotetici categorici Categorisch: ciò che è affermato in maniera incondizionata Regole dell’abilità Consigli della prudenza Leggi della moralità Geschicklichkeit: la regola pratica indicante i mezzi necessari al conseguimento di un fine, pensato come possibile Klugheit: abilità nella scelta dei mezzi per il proprio massimo benessere Moralität, Sittlichkeit: conformità alla legge morale, che abbia come movente della sua forma universale Se vuoi essere promosso, devi studiare Se vuoi passare delle belle vacanze, devi essere promosso Riconducibili alla regola generale che chi vuole il fine, vuole anche il mezzo necessario per ottenerlo e quindi sicuramente possibili Devi studiare La dimostrazione della possibilità di questo imperativo è più difficile in quanto si tratta di un giudizio sintetico a priori ed è rimandata da Kant nella terza sezione esci Avendo posticipato la dimostrazione della possibilità dell’imperativo categorico, possiamo chiederci se questo semplice concetto non ci fornisca da solo anche la formula attraverso cui esso si applichi alla volontà La formula più generale dell’imperativo categorico è: “Agisci soltanto secondo quella massima mediante la quale tu puoi, nello stesso tempo, volere che essa divenga una legge universale ” Per sottolineare alcuni aspetti Kant la formula anche in altri due modi: “Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo” “la volontà non è semplicemente sottoposta alla legge, ma lo è in modo da dover essere considerata autolegislatrice, e solo a questo patto sottostà alla legge” Rispetta la dignità umana che è in te e negli altri Puntualizza che il comando morale non è un imperativo esterno e schiavizzante, ma il frutto spontaneo della volontà razionale Würde: valore intrinseco assoluto (contrapposto al Preis, prezzo, valore relativo, perché può essere sostituito da qualcosa di equivalente) di un qualcosa che può essere fine in sé La morale istituisce un “regno dei fini” Reich der Zwecke: unione sistematica mediante leggi comuni di esseri ragionevoli, liberi, che vivono secondo le leggi della morale, si riconoscono dignità a vicenda Clicca per vedere la partizione delle morali eteronome Rousseau Autonomia della volontà Autonomie, dal gr: , composto di , se stesso, e tema di , governare = ciò che si governa da solo Designa l’indipendenza della volontà da ogni desiderio o oggetto di desiderio e la sua capacità di determinarsi in conformità di una legge propria. Esclusa l’eteronomia Heteronomie, dal greco , altro, e , legge = ciò che ha la propria legge in qualcosa di altro da sé Dipendenza da una legge estranea, cioè far dipendere il dovere dell’uomo da un interesse estraneo Origine di tutti i falsi principi della morale esci Classificazione delle morali eteronome portata a termine nella Critica della Ragion Pratica Attuata attraverso la natura dei principi “fondatori” soggettivi esterni educazione governo civile oggettivi interni sentimento fisico sentimento morale I principi soggettivi non riescono a preservare l’incondizionatezza della legge morale, in quanto l’azione non sarebbe più libera e universale, in quanto tali realtà sarebbero fattori determinanti e mutevoli interni esterni perfezione volontà di Dio È un’idea vuota perché si risolve in una tautologia Analogamente indeterminata O si ritorna al circolo vizioso della perfezione O si stabilisce che bisogna sottomettersi alla volontà superiore di Dio La morale cessa di essere libera e disinteressata esci Rousseau Il principio di autonomia della volontà posto a fondamento dell’etica kantiana, riprende una concezione che Rousseau aveva applicato all’ordine sociale Libertà morale = “l’obbedienza alla legge che ci siamo prescritta” Analogamente al “Regno dei fini” di Kant In un corpo politico sottomesso alla volontà generale, tutto il popolo è al tempo stesso suddito e sovrano Questa influenza dimostra la stima di Kant per Rousseau Aneddoto: nel 1762 Kant immerso nella lettura dell’Emile viene meno per la prima volta alla consueta passeggiata Kant afferma che la lettura delle opere di Rousseau lo aveva migliorato interiormente, facendo venire meno l’illusoria pretesa di una sua superiorità rispetto all’uomo comune Natura umana = legge morale autonoma colta nella sua pura immutabile validità e obbligatorietà Duplice significato Condizione primordiale Ideale verso cui tende la società Per Kant Rousseau è il Newton della morale in quanto per primo scopre “sotto la molteplicità delle forme umane adottate, la natura profondamente nascosta dell’uomo”. Kant sceglie di distinguere nettamente tra Essere (Sein) Dover essere (Sollen) Campo specifico indagato nella Fondazione esci Terza sezione Freiheit, definita... Parte dall’idea di libertà Diventa il “termine medio” che rende possibile l’imperativo categorico Interesse, dipendenza di una volontà determinabile contingentemente, ma da principi razionali La nostra volontà ha un interesse a realizzare le leggi della pura ragione in quanto l’uomo appartiene sia al mondo fenomenico che a quello intellegibile Positivamente come sinonimo di autonomia Se solo fenomenico, dipenderebbe tutto dalle inclinazioni Schietta idea Negativamente come la proprietà della causalità degli esseri ragionevoli di determinarsi all’azione indipendentemente da cause esterne Per gli esseri non ragionevoli la causalità è data dalla necessità Se solo intellegibile non ci sarebbe bisogno della costrizione Nötigung, la determinazione della volontà in conformità di leggi oggettive in un essere affetto patologicamente dalle inclinazioni sensibili Nothwendigkeit logica: impossibilità del contrario empirica: esistenza dell’effetto supposta la causa pratica: azione dettata dalla legge morale, cioè necessità oggettiva, che diventa anche soggettiva quando la ragione determina inevitabilmente la volontà esci Trattazione speculativa dell’idea di libertà Nella Critica della Ragion Pura che la libertà è impossibile da dimostrare Vista come idea cosmologica destinata a completare la spiegazione causale degli accadimenti naturali Terza antinomia Tesi: la causalità secondo le leggi della natura non è l’unica causalità, onde possano venire derivate tutte quante le apparenze del mondo. Per spiegare le apparenze è altresì necessario ammettere una causalità mediante libertà Antitesi: non vi è alcuna libertà, e piuttosto, nel mondo tutto accade unicamente secondo leggi della natura Si risolve applicando ciascuna proposizione a piani di realtà diversi Mondo intellegibile Mondo empirico L'esistenza di una causa libera nel mondo dei noumeni è concepibile e anzi istituisce una relazione tra cause dei fenomeni su cui può poggiare il meccanicismo meccanicismo Questo, per quanto precedentemente espresso da Kant, è il campo della morale e quindi si spiega perché la moralità di un’azione non dipenda tanto dalle conseguenze nel mondo fenomenico, ma dall’intenzione con cui è compiuta L'intenzione esprime il rapporto tra volontà e libertà Primato della Ragion Pratica, che può ammettere proposizioni non accettabili dalla ragione teoretica “ragionevole speranza” della validità dei postulati libertà anima Dio esci In conclusione… La morale kantiana è stata definita sempre attraverso l’aggettivo “rigorosa”, che, al di là dei significati propriamente filosofici, trasmette subito il senso di una “dottrina” severa, che non lascia molto possibilità ai sentimenti o al compromesso. In classe abbiamo voluto quindi analizzare un problema etico, tuttora ancora non risolto, alla luce degli insegnamenti di Kant, per vedere in che modo possano essere ancora validi o vadano superati. Il problema è quello dell’eutanasia, (dal greco: = buono, q = morte) cioè l'atto di concludere la vita di un'altra persona, dietro sua richiesta, allo scopo di diminuirne le sofferenze, che ho valutato sia attraverso l’ottica kantiana, sia attraverso l’ottica medico-scientifica riportata nel saggio di Veronesi. esci Kant e l’eutanasia “agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere nello stesso tempo come principio di una legislazione universale” L’eutanasia, essendo una pratica di “distruzione” della vita, non può diventare legge universale della natura, perché sarebbe contraria al compito della natura di stimolare la propria prosecuzione L’azione è morale se compiuta per dovere, cioè senza che sia macchiata dal voler raggiungere un fine L’eutanasia viene compiuta per raggiungere una maggiore “felicità”, ma questo non può certo renderla morale “Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo” L’eutanasia si serve della persona (o meglio, dell’interruzione della vita) come mezzo per il raggiungimento di uno stato giudicato più accettabile esci Perché ammettere l’eutanasia? Il fulcro del problema (nel confronto con Kant) sta nella definizione di dignità umana, che lo stesso filosofo ha posto come fondamento del “Regno dei Fini”: nella visione laica dell’uomo l’idea di dignità, intesa come valore proprio della persona, unica e irripetibile, e strettamente connesso con il concetto di autodeterminazione (su cui poggia anche la giustificazione dell’aborto) e libertà. Il laico sceglie dunque di rinunciare al conforto della religione per cercare dentro di sé , come suggerisce Kant stesso, il codice etico a cui sottoporsi, sempre nel rispetto della dignità umana, sua e degli altri, che varrà sempre come metro di ogni speculazione morale. Cos’è la libertà? esci Libertà “La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; così l'esercizio dei diritti naturali di ciascun individuo non ha per limiti che quelli che assicurino agli altri membri della Società il godimento di quegli stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati soltanto dalla Legge.” Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, 26 agosto 1789 esci La richiesta di eutanasia contrasta i principi di natura? No, la morte è ineluttabile: la richiesta si limita ad anticiparla per renderla meno traumatica L’eutanasia nuoce ad un altro membro della società? No Se un individuo chiede che gli sia riconosciuto il diritto naturale a morire, ma la società glielo impedisce, viene egli “oppresso”? Si, l’autoderminazione è un diritto innegabile del singolo Cosa si intende per “vita umana”? La definizione di vita biologica non è sufficiente: per l’uomo la vita è consapevolezza di sé, affetti, esperienze, conquiste intellettuali. Quando questi aspetti vengono a mancare, l’uomo viene in un certo senso snaturato. esci Veronesi – Il diritto di morire Umberto Veronesi è uno dei maggiori esperti italiani per la cura del cancro ed è direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia. Conosciuto a livello mondiale per aver introdotto tecniche innovative nella cura dei tumori, è stato presidente delle maggiori organizzazioni mondiali di lotta ai tumori. È stato Ministro della Sanità nel 2000. Il libro Veronesi è un saggio composto da un medico, che limitando al minimo (per quanto possibile in questi casi) l’ideologia, vuole affrontare un problema, sentito da sempre più persone. Oltre a spiegare le ragioni della sua scelta personale, Veronesi vuole soprattutto una riflessione su fatti reali. Evoluzione del concetto di morte Il parere delle Religioni Montanelli, come esempio di laicità Situazione giuridica Suicidio e dignità esci Evoluzione del concetto di morte Presso i Romani quando sopraggiungeva la morte il parente più prossimo raccoglieva lo spirito del defunto baciandolo sulle labbra Dissoluzione nel nulla Per gli antichi viaggio Combattuta filosoficamente attraverso le consolationes Arrivo del Cristianesimo “morte addomesticata”: il terrore dell’ignoto era esorcizzato da una profonda fede nella resurrezione Poi affermazione dell’individuo Romanticismo Giorni nostri Accettazione del Destino Ineluttabile, perché collegata al peccato originale morte Evento collettivo e ritualizzato Morte = innalzamento della singola personalità “morte dell’altro”, cioè dell’essere amato “morte capovolta”, cioè negata Messi da parte i vincoli della specie, l’anima sarà libera e conserverà inalterati i propri caratteri peculiari Aldilà come luogo dove si riuniscono gli affetti Esaltazione della morte come esperienza mistica Considerata “politicamente scorretta” nascosta esci È la visione laica a sostenere che ogni uomo ha il diritto, in assoluta autonomia e libertà, di decidere intorno alla propria morte Nella visione religiosa le cose cambiano La vita ha una “sacralità” che deriva da Dio e quindi l’uomo non ne può liberamente disporre Cattolici Ebraismo Dichiarazione sull’eutanasia. Iura et bona [Il dolore] “assume un significato particolare nel piano salvifico di Dio” […] “Niente e nessuno può autorizzare l’uccisione di un essere umano innocente, feto o embrione che sia, bambino o adulto, vecchio, ammalato incurabile o agonizzante. Nessuno, inoltre può richiedere questo gesto omicida per se stesso o per un altro affidato alla sua responsabilità, né può acconsentirvi esplicitamente o implicitamente. Nessuna autorità può legittimamente imporlo né permetterlo. Si tratta, infatti, di una violazione della legge divina, di un’offesa alla dignità della persona umana, di un crimine contro la vita, di un attentato contro l’umanità” Joseph Ratzinger, 5 maggio 1980 Si fonda sull’Antico Testamento ma non essendoci indicazioni chiare e specifiche su questo tema, interpreta alcuni episodi Saul, temendo di essere catturato, chiede al suo scudiero di ucciderlo, ma si rifiuta. Il re allora si trafigge da sé, ma non riesce a morire. Chiede allora ad un giovane amalecita di dargli il colpo di grazia, e questi lo esaudisce. L'amalecita va a raccontarlo al re David, e il re lo condanna Riccardo Di Segni: “La Bibbia prescrive di non uccidere e impone a chiunque il rispetto della vita umana. […] nessuno è padrone di decidere liberamente non solo della vita altrui, ma anche della propria” Islamici “Chiunque uccida una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità” Corano Come è proibito accelerare la morte, lo è pure ritardarla con mezzi artificiali Le cure al morente si inseriscono nel concetto di solidarietà all’interno della “famiglia allargata” islamica in cui i valori hanno la priorità sui costi Comunque il Codice Islamico di Etica Medica stabilisce che: “Se è scientificamente accertato che le funzioni vitali non possano essere restaurate, in quel caso è inutile mantenere diligentemente il paziente in uno stato vegetativo grazie all’uso di macchinari o attraverso l’ibernazione o altri metodi artificiali. Il medico mira a mantenere il processo della vita, non quello della morte” Ma chi affronta con più serenità la morte? esci Montanelli Io non mi sono mai sognato di contestare alla Chiesa il suo diritto a restare fedele a se stessa, cioè i comandamenti che le vengono dalla Dottrina. Ch’essa sia contro l’eutanasia perché la Dottrina, cioè il Verbo attribuito al Signore, prescrive che l’uomo debba ignorare il giorno della propria morte, è più che naturale, e non vedo come potrebb’essere altrimenti. Ma ch’essa pretenda d’imporre questo comandamento anche a me che non ho la fortuna (e la prego di fare attenzione alle mie parole: dico e ripeto: non ho la fortuna) di essere un credente, cercando in ogni modo e attraverso tutte le influenze di cui dispone - e che non sono, come lei sa, poca cosa - di travasarlo nella legge civile, in modo che diventi obbligatorio anche per noi non credenti, le sembra giusto? A me, no. A me sembra che l’insegnamento della Chiesa debba valere per chi crede nella Chiesa, cioè per i “fedeli”. Ma non per i “cittadini”, fra i quali ci sono - e in larga maggioranza - i miscredenti, gli agnostici, i seguaci di altre religioni. Perché costoro devono adeguarsi a un “credo” nel quale non credono? La Chiesa ha tutto il diritto di continuare a predicarlo e di fare tutti i suoi sforzi per svogliare, per esempio, i medici dal praticare la cosiddetta “dolce morte” anche nei casi in cui la vita è diventata, per il paziente, una tortura senza speranza. Finché essa opera e si appella alla Legge Divina, è libera di dire e di fare ciò che vuole. Ma quando cerca d’influenzare la Legge civile, commette un abuso perché toglie al cittadino una scelta che gli appartiene. per dignità intendo anche (dico anche) l’abilitazione a frequentare da solo la stanza da bagno […] la pubblica coscienza si ribella e condanna sia il medico sordo all’invocazione di morte del disperato paziente, sia il magistrato che manda in galera il padre o il marito che strappano di bocca al figlio o alla moglie il tubo dell’ossigeno. […] quando un invalido, per qualunque motivo lo sia, non ha più la forza di sopportare le sofferenze fisiche e morali che l’invalidità gli procura, e senza speranza di sollievo se non quello procurato dagli analgesici, ha il diritto di esigere dal medico il mezzo per abbreviare questa Via Crucis; e il medico ha il dovere di fornirglielo, sia pure riservandosi la scelta di una procedura che lo metta al riparo dalle conseguenze penali di una legge che andrebbe, come tante altre, aggiornata; ma che nessun Parlamento, né presente né futuro, mai sarebbe capace di affrontare senza trasformarla in una rissa di partito a scopi puramente demagogici ed elettorali esci Uniche eccezioni: Olanda e Belgio esci Olanda Svolta giuridica rispetto alla situazione precedente in cui, pur essendo tollerata, era ancora un reato Eutanasia legalizzata dal 2001 La legge più completa in assoluto Il medico dev’essere certo che la scelta del malato, espressa per iscritto davanti a 2 testimoni, sia stata “volontaria e ben meditata” e che le sue sofferenze siano “insopportabili”. La decisione viene vagliata da una commissione (composta da un giurista, da un medico e da un esperto di etica) che valuta se siano stati rispettati 25 rigidi criteri 10000 richieste, in parte respinte dalla commissione, in parte anticipate dalla natura Nel 2000, 2231 casi Movimento nato negli anni Sessanta, che si basava sulla richiesta che la decisione del prolungamento della vita artificialmente non fosse in mano ai medici e sul diritto di scegliere personalmente il termine della propria vita, quando si ritiene che, a causa della sofferenza, abbia perso valore Consentita anche per i minorenni > 16: autodeterminazione, i genitori sono “consultati” 12-16: necessità del parere dei genitori Rischio che la decisione sia influenzata dai parenti Legge condivisa dal 75% della popolazione, ma rimangano 3 motivi di incertezza Depressione Adeguatezza delle cure palliative L'approvazione della legge è stata anticipata da un vasto dibattito, definito di “eccellente qualità” dagli osservatori internazionali Punto su cui si è insistito particolarmente in Belgio Eutanasia legalizzata a condizione di uno sviluppo delle cure palliative in tutto il paese esci Suicidio e dignità Suicidio Leopardi: gli antichi si uccidevano “per eroismo, per illusioni, per passioni violente”, mentre noi moderni ci uccidiamo perché “stanchi e disperati di questa esistenza” Suicidio collettivo di Masada 73 d.C. Jan Palach Bonzi vietnamiti Cattolici Irlandesi Madri che si lasciano morire per dare alla luce il proprio figlio Perciò parlano stoltamente quelli che dicono che il suicidio non possa seguire senza una specie di pazzia, essendo impossibile senza questa il rinunziare alla speranza Al suicidio viene spesso riconosciuto un valore che si stenta ad ammettere nel caso dell’eutanasia Nella visione laica, la vita diventa sacra in quanto ogni persona è unica è irripetibile, e di questa “dignità” della vita umana fa parte la libertà, quindi anche il concetto di poter disporre della propria vita Esempi presentati nel libro - Nancy Cruzan - Eluana - Vincent Humbert - Terri Schiavo esci Bibliografia I. Kant, Fondazione della metafisica dei costumi – Mondadori - 1995 Traduzione in italiano di P. Carabellese (1936), rivista dal curatore dell’edizione Mondadori A. Vigorelli U. Veronesi, Il diritto di morire – Mondadori - 2005 esci