MISURA DI NUMERO DI ARRIVI DI RAGGI COSMICI IN UN CERTO Dt ANALISI DATI Gruppo di Ricerca del L.S.S. “G. Bruno” COSA ABBIAMO FATTO: Abbiamo misurato ripetutamente il numero di eventi che si verificano in un certo Dt Sono eventi casuali. Nel senso che non v’è connessione tra un evento e un altro (l’arrivo di una particella non influenza gli arrivi successivi) classi di arrivi FREQUENZA 0 1 1 0 2 3 3 9 4 23 5 50 Rivelatore utilizzato: Cosmic Box, rivelatore a scintillazione; in coincidenza. 6 81 7 88 Misura di arrivi in Dt = 10 s 8 107 9 115 10 98 11 57 12 37 13 28 14 26 15 14 16 11 17 4 18 4 19 3 20 1 I DATI DI CUI DISPONIAMO SONO … Unione di dati di due gruppi (circa 800 dati) COSA POSSIAMO OTTENERE DA QUESTI DATI? classi di arrivi FREQUENZA 0 1 1 0 2 3 3 9 4 23 5 50 6 81 7 88 8 107 9 115 10 98 11 57 12 37 13 28 120 14 26 100 15 14 80 16 11 17 4 18 4 19 3 20 1 in prima battuta possiamo ottenere due informazioni: a) il numero medio di arrivi nel Dt, b) Un grafico: frequenza vs. numero di arrivi a) Numero medio di arrivi: m = 8,9 arrivi in 10s m ( classe freq.) /( n misure fatte) b) Grafico: frequenza vs. numero di arrivi FREQUENZA vs. N° DI ARRIVI Cosmic Box - Dt = 10s FREQUENZA 140 60 40 20 0 0 5 10 15 N° ARRIVI 20 25 Osservazione: la distribuzione che otteniamo sperimentalmente ha una forma che si intravede chiaramente. Si intravede un ordine sotto il grafico che abbiamo ottenuto. Questo ordine lascia sperare che si possa descrivere matematicamente il nostro grafico, con una legge matematica. Intanto rendiamo più generale il nostro grafico. Dividiamo tutte le ordinate del nostro grafico (frequenza di un certo numero di arrivi) per il numero di arrivi totali. In tal modo otteniamo la probabilità con cui un certo numero di arrivi si verifica. (esempio: se l’evento 5 arrivi in 10s ha una probabilità di 0,06 significa che su un numero molto grande di misure mi aspetterò che il 6% delle volte si verifichino 5 arrivi) FREQUENZA vs. N° DI ARRIVI Cosmic Box - Dt = 10s PROBABILITA' vs. N° ARRIVI 0,16 140 0,14 PROBABILITA' FREQUENZA 120 100 80 60 0,12 0,1 0,08 0,06 40 0,04 20 0,02 0 0 0 5 10 15 N° ARRIVI 20 25 0 5 10 15 N° ARRIVI 20 25 Questa curva si chiama DISTRIBUZIONE DI PROBABILITA’ Mi dice come si distribuiscono le probabilità dei vari ARRIVI in un esperimento come il nostro. Cioè mi dice con quale probabilità il mio singolo esperimento di misura (arrivi in un certo Dt) avrà un certo esito. PROBABILITA' vs. N° ARRIVI 0,16 PROBABILITA' 0,14 0,12 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0 0 5 10 15 N° ARRIVI 20 25 Ogni volta che in una misura ripetuta si ha una distribuzione di probabilità che ci dice con quale probabilità si verificherà un certo esito della nostra singola misura… …possiamo anche pensare che esista una DISTRIBUZIONE LIMITE Cioè della distribuzione che otterremmo se ripetessimo la nostra singola misura INFINITE volte. LA ATTUALE PICCOLA SFIDA CONSISTE IN QUESTO: Chiederci quale sia la nostra distribuzione limite. Possiamo provare con la distribuzione di Poisson 1781-1840 La distribuzione di Poisson è la distribuzione limite •del numero di telefonate ricevute da un centralinista in un’ora; •del numero di errori tipografici per pagina di battitura di una segretaria; Ogni telefonata ricevuta da una centralinista in un certo tempo non influenza l’arrivo delle successive chiamate, un po’ come l’arrivo di una particella nel nostro rivelatore non influenza l’arrivo delle successive. Piccola parentesi da tenere a mente. Ci servirà più avanti Se la nostra distribuzione limite risultasse essere la distribuzione di Poisson allora si può dimostrare che sarebbe corretto dire che Numero di arrivi in 10 s misurati dalla cosmic box = n arrivi medio n arrivi medio La distribuzione di Poisson, come tutte le ditribuzioni limite mi permette di sapere con quale probabilità avremo un certo esito della nostra singola misura. Per esempio con quale probabilità la centralinista riceverà 1 tel. in un’ora, o 2 tel in un’ora, … Nel nostro caso dovrebbe dirci con quale probabilità conteremo 0 raggi cosmici con la Cosmic Box in 10s o 1 raggi in 10s, o 2, … Per dirci tutte queste cose la distribuzione di Poisson ha bisogno di un solo dato: il valor medio della nostra singola misura (es.: il n° di tel. In un’ora o, nel nostro caso, il numero di arrivi in 10s cioè 8,9 arrivi). Ecco l’equazione della distribuzione di Poisson Per dirci tutte queste cose la distribuzione di Poisson ha bisogno di un solo dato: il valor medio della nostra singola misura (es.: il n° di tel. In un’ora o, nel nostro caso, il numero di arrivi in 10s cioè 8,9 arrivi). Ecco l’equazione della distribuzione di Poisson P ( n) e m n m n! n = numero di eventi in un certo intervallo di tempo m = valore medio del numero di eventi in un certo intervallo di tempo e = numero di Nepero, 2,718281828… n! = 1*2*3*….*n Noi conosciamo il valor medio di ogni nostra singola misura proprio grazie al vostro esperimento! E’ m = 8,9 arrivi Possiamo provare a vedere se la curva di equazione P ( n) e 8, 9 n 8,9 n! si accorda abbastanza bene con i nostri dati. Probabilità arrivi raggi cosmici in 10s (COSMIC BOX) da UNIONE dati di 2 gruppi 0,16 0,14 Probabilità 0,12 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0 0 5 15 10 20 25 N° arrivi Distribuzione di Poisson con valor medio pari a 8,9 Probabilità arrivi raggi cosmici in 10s (COSMIC BOX) da UNIONE dati di 2 gruppi 0,16 0,14 Probabilità 0,12 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0 0 5 10 15 20 25 N° arrivi Potremmo dire che la distribuzione di Poisson con media 8,9 assomiglia alla nostra distribuzione. Ma qualcuno potrebbe anche dire che non ci assomiglia. C’è qualche strumento matematico che ci permette di capire se è corretto pensare che la nostra misura si distribusca secondo un andamento poissoniano? NB. Ciò significa che se ripetessimo INFINITE volte la nostra misura singola (quante particelle in 10s) i vari esiti possibili (0 arrivi, 1 arrivo, ecc..) si verificherebbero con una probabilità data dalla poissoniana rappresentata nel grafico C’è qualche strumento matematico che ci permette di capire se è corretto pensare che la nostra misura si distribusca secondo un andamento poissoniano? La risposta è … SI’. Probabilità arrivi raggi cosmici in 10s (COSMIC BOX) da UNIONE dati di 2 gruppi 0,16 0,14 Probabilità 0,12 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0 0 5 10 15 N° arrivi 20 25 Il TEST del c2 classi di arrivi FREQUENZA 0 1 1 0 2 3 3 9 4 23 5 50 6 81 7 88 8 107 9 115 10 98 11 57 12 37 13 28 14 26 15 14 16 11 17 4 18 4 19 3 20 1 Noi abbiamo questi dati. Per ogni classe di arrivo abbiamo una frequenza osservata (cioè misurata sperimentalmente) Supponiamo che la nostra distribuzione limite sia la Poisson con m = 8,9. Dire questo significa attendersi che, ripetendo infinite volte la nostra misura, avremmo ottenuto la Poisson (con m=8,9). Possiamo allora calcolarci le frequenze attese utilizzando la Poisson (con m=8,9). classi di arrivi FREQUENZA OSSERVATA FREQUENZA ATTESA 0 1 0 Ottenute dall’esperimento 1 0 1 (Quindi osservate) 2 3 4 3 9 12 4 23 27 5 50 49 6 81 72 7 88 91 8 107 101 9 115 100 10 98 89 11 57 72 12 37 53 Ottenute dalla distribuzione limite di Poisson (con m = 8,9) 13 28 36 (Quindi attese) 14 26 23 15 14 14 16 11 8 17 4 4 18 4 2 19 3 1 20 1 0 ESPERIMENTO DISTRIBUZIONE LIMITE classi di arrivi FREQ.OSSERVATA FREQUENZA ATTESA 0 1 0 1 0 1 2 3 4 Ricordiamoci la nostra domanda: 3 9 12 4 23 27 5 50 49 6 81 72 E’ corretto pensare che le frequenze osservate si distribuiscano secondo un andamento poissoniano? 7 88 91 8 107 101 9 115 100 10 98 89 11 57 72 12 37 53 13 28 36 14 26 23 15 14 14 16 11 8 17 4 4 18 4 2 19 3 1 20 1 0 ESPERIMENTO DISTRIBUZIONE LIMITE classi di arrivi FREQ.OSSERVATA Fo FREQUENZA ATTESA Fa 0 1 0 1 0 1 2 3 4 3 9 12 4 23 27 5 50 49 6 81 72 7 88 91 8 107 101 9 115 100 10 98 89 11 57 72 12 37 53 E allora che facciamo? … 13 28 36 14 26 23 …ci calcoliamo le diffrenze 15 14 14 16 11 8 17 4 4 18 4 2 19 3 1 20 1 0 E’ abbastanza chiaro che la risposta si celi nella differenza tra le freq. Attese, Fa, e le freq. Osservate, Fo. In altri termini se le frequenze attese differiscono troppo da quelle osservate le probabilità del nostro esperimento NON si distribuiranno poissonianamente Fa –Fo … ESPERIMENTO classi di arrivi DISTRIBUZIONE LIMITE FREQ.OSSERVATA FREQUENZA ATTESA Fo Fa Fa – Fo 0 1 0 -1 1 0 1 1 2 3 4 1 3 9 12 3 4 23 27 4 5 50 49 -1 6 81 72 -9 7 88 91 3 8 107 101 -6 9 115 100 -15 10 98 89 -9 11 57 72 15 12 37 53 16 13 28 36 8 14 26 23 -3 15 14 14 0 16 11 8 -3 17 4 4 0 18 4 2 -2 19 3 1 -2 20 1 0 -1 Se queste differenze sono grandi dobbiamo pensare che Poisson NON sia la distribuzione limite! Ma quanto grandi? Qual è il termine di paragone per decidere se le differenze sono grandi? …silenzio… Questo è il punto più delicato dell’intera storia che vi stiamo raccontando ESPERIMENTO classi di arrivi DISTRIBUZIONE LIMITE FREQ.OSSERVATA FREQUENZA ATTESA Fo Fa Fa – Fo 0 1 0 -1 1 0 1 1 2 3 4 1 3 9 12 3 4 23 27 4 5 50 49 -1 6 81 72 -9 7 88 91 3 8 107 101 -6 9 115 100 -15 10 98 89 -9 11 57 72 15 12 37 53 16 13 28 36 8 14 26 23 -3 15 14 14 0 16 11 8 -3 17 4 4 0 18 4 2 -2 19 3 1 -2 -1 Immaginiamo di ripetere molte volte l’esperimento che avete fatto voi. Cioè immaginiamo che tanti gruppi come il vostro abbiano lavorato per un’ora con lo stesso rivelatore e per lo stesso Dt. Allora avremmo tante colonne di Fo e ciascuna Fo di ciascun gruppo non sarà prefettamente identica a quella degli altri gruppi. Allora ogni Fo di ciascun gruppo si potrà verificare con una certa probabilità, Ma secondo quale distribuzione di probabilità? La poissoniana! Perché il fatto che ogni gruppo abbia misurato una certa Fo piuttosto che un’altra è un evento causale e ogni misura Fo di ciascun gruppo non influenza le altre. ESPERIMENTO classi di arrivi DISTRIBUZIONE LIMITE FREQ.OSSERVATA FREQUENZA ATTESA Fo Fa Fa – Fo 0 1 0 -1 1 0 1 1 2 3 4 1 3 9 12 3 4 23 27 4 5 50 49 -1 6 81 72 -9 7 88 91 3 8 107 101 -6 9 115 100 -15 10 98 89 -9 11 57 72 15 12 37 53 16 13 28 36 8 14 26 23 -3 15 14 14 0 16 11 8 -3 17 4 4 0 18 4 2 -2 19 3 1 -2 -1 Allora se un certo Fo si distribusice poissonianamente il suo valor medio sarà Fa. Inoltre Fo sarà compreso entro l’intervallo Fa Fa La situazione è questa: Fa Fa Fo Fa Fa Fa F Fa Ecco qual è il termine di paragone per le differenza Fo – Fa . La differenza Fo – Fa deve essere dello stesso ordine di grandezza di FA Quindi per sapere se gli esiti del nostro esperimento si distribuiscono poissonianamente dobbiamo controllare se le differenze Fo – Fa sono piccole o grandi rispetto a FA Fo Fa Dobbiamo quindi valutare il rapporto Fa A noi conviene valutare i rapporti per ogni dato al quadrato ( Fo Fa ) 2 Fa e poi sommarli tutti. Se le nostre frequenze si distribuiscono poissonianamente ci dobbiamo aspettare che ( Fo Fa ) 2 Fa ( Fo Fa ) 2 Fa 1 dato ( Fo Fa ) 2 ... Fa 2 dato tale somma (il c2 )assuma un valore con lo stesso ordine di grandezza di n n n dato Per noi n = 21 c2 = 35 Altro modo per rendersi conto se la distribuzione di Poisson è la nostra distribuzione Limite è questo: inserire nel grafico le barre d’errore…. Probabilità arrivi raggi cosmici in 10s (COSMIC BOX) da UNIONE dati di 2 gruppi 0,18 0,16 Probabilità 0,14 0,12 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0 0 5 10 15 N° arrivi 20 25