CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN BIOTECNOLOGIE DEL FARMACO Adriana Maggi BIOTECNOLOGIE FARMACOLOGICHE LEZIONE 8 BIOFARMACI E PROTEINE TERAPEUTICHE: PROBLEMATICHE LEGATE ALLA LORO FARMACOCINETICA/DINAMICA PROTEINE TERAPEUTICHE DI PRIMA GENERAZIONE • INSULINA • FATTORI DI CRESCITA DELL’EMATOPOIESI • INTERLEUCHINE ED INTERFERONI • ORMONE DELLA CRESCITA • ENZIMI • (ANTICORPI MONOCLONALI) • (VACCINI) • FATTORI DELLA COAGULAZIONE PROTEINE TERAPEUTICHE DI PRIMA GENERAZIONE NOME COMMERCIALE PROTEINA TERAPEUTICA AZIENDA FARMACEUTICA PRINCIPALE INDICAZIONE TERAPEUTICA IN USA ANNO HUMULIN INSULINA UMANA ELI LILLY DIABETE 1982 PROTROPIN ORMONE SOMATOTROPO GENENTECH DEFICIENZA GH 1985 INTRON A INTERFERONE ALFA 2b SHERING-PLOUGH LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE 1986 ROFERON A INTERFERONE ALFA 2a HOFFMANNLA ROCHE LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE 1986 HUMATROPE ORMONE SOMATOTROPO ELI LILLY DEFICIENZA GH 1987 ACTIVASE TPA GENENTECH INFARTO CARDIACO 1987 EPOGEN ERITROPOIETINA AMGEN ANEMIA RENALE 1989 ALFERON N INTERFERONE ALFA N3 INTERFERON SCIENCES PORRI GENITALI 1989 NEUPOGEN G-CSF AMGEN NEUTROPENIA DA CHEMIOTERAPIA 1991 PROTEINE TERAPEUTICHE DI PRIMA GENERAZIONE NOME COMMERCIALE PROTEINA TERAPEUTICA AZIENDA FARMACEUTICA PRINCIPALE INDICAZIONE TERAPEUTICA IN USA ANNO LEUKINE GM-CSF IMMUNEX TRAPIANTO MIDOLLO AUTOLOGO 1991 PROLEUKIN IL-2 CHIRON CARCINOMA RENALE 1992 RECOMBINATE FATTORE ANTIEMOFILIA GENETIC INSTITUTE EMOFILIA A 1992 KOGENATE FATTORE VIII MILES EMOFILIA A 1993 BETASERON INTERFERONE BETA 1-B CHIRON SCLEROSI MULTIPLA 1993 PULMOZYME DNasi GENENTECH FIBROSI CISTICA 1993 NUTROPIN GH GENENTECH DEFICIENZA CRESCITA DA INSUFFICIENZA RENALE 1994 CEREZYME GLUCOCEREBROSIDASI GENZYME MALATTIA DI GAUCHER 1994 GONAL-F FSH SERONO INFERTILITA’ 1996 PROTEINE TERAPEUTICHE DI PRIMA GENERAZIONE NOME COMMERCIALE PROTEINA TERAPEUTICA AZIENDA FARMACEUTICA PRINCIPALE INDICAZIONE TERAPEUTICA IN USA ANNO AVONEX INTERFERONE BETA 1a BIOGEN SCLEROSI MULTIPLA 1996 BENEFIX FATTORE IX GENETICS INSTITUTE EMOFILIA B 1997 INFERGEN INTERFERONE ALFACON-1 AMGEN EPATITE C 1997 NOVOSEVEN FATTORE VIIa NOVO NORDISK EMOFILIA A e B 1999 REFACTO FATTORE VIII GENETICS INSTITUTE EMOFILIA A 2000 ACTIMMUNE INTERFERONE GAMMA 1b INTERMUNE OSTEOPETROSI 2000 Le proteine terapeutiche oggi disponibili sono utilizzabili nella terapia di patologie quali: Neoplasie (interferoni, anticorpi monoclonali Patologie cardiovascolari, fibrosi cistica, morbo di Gaucher (Enzimi, fattori ematici) Diabete (Insulina) Anemia (Eritropoietina) Emofilia (fattori ematici di coagulazione) Le terapie con proteine terapeutiche di maggiore utilizzo nel 2003 sono state: Johnson & Johnson Procrit trattamento per anemie Amgen Epogen trattamento anemia Schering-Plough: Intron A and Peg-Intron per il trattamento dell’epatite Oggi le classi terapeutiche più utilizzate sono: Eritropoietina Anticorpi monoclonali Interferoni FARMACOCINETICA E FARMACODINAMICA DOSE ASSORBIMENTO FARMACO LEGATO A PROTEINA DISTRIBUZIONE CONCENTRAZIONE PLASMATICA ELIMINAZIONE FARMACO LEGATO A TESSUTO CONCENTRAZIONE TISSUTALE METABOLISMO ED ESCREZIONE FARMACO NEL COMPARTIMENTO DI EFFETTO FARMACO LEGATO A RECETTORE/EFFETTORE EVENTI POSTRECETTORIALI RISPOSTA FARMACOLOGICA EFFETTO BIOCHIMICO ASPETTI FARMACOCINETCI E FARMACODINAMICI DI FARMACI PROTEICI O PEPTIDICI LA FARMACOCINETICA STUDIA LA CINETICA DEI PROCESSI RESPONSABILI DELLA VARIAZIONE TEMPORALE DEI LIVELLI DEI COMPOSTI ESOGENI NELL’ORGANISMO I PROCESSI SONO: •ASSORBIMENTO •DISTRIBUZIONE •METABOLISMO •ESCREZIONE IMPORTANZA DELLA RELAZIONE TRA ASPETTI FARMACOCINETICI E FARMACODINAMICI NELL’AZIONE DI UN FARMACO SOMMINISTRAZIONE DI PROTEINE TERAPEUTICHE 1) VIA ORALE 2) VIA PARENTERALE 3) VIE ALTERNATIVE ENDOVENOSA INTRAMUSCOLARE SOTTOCUTANEA INTRAPERITONEALE TRANSNASALE BUCCALE RETTALE TRANSDERMICA POLMONARE SOMMINISTRAZIONE DI PROTEINE TERAPEUTICHE VIA ORALE controindicata a causa di: A. ELEVATA DEGRADAZIONE •Endopeptidasi presenti a livello intestinale (pepsina, tripsina, chimotripsina, elastasi) •Esopeptidasi (carbossipeptidasi A e B) B. SCARSO ASSORBIMENTO •Molecole di grande dimensioni •Assenza di meccanismi di trasporto attivo ECCEZIONE: VACCINI ORALI le cui cellule bersaglio sono linfociti e antigen presenting cells (APC) presenti nelle PLACCHE DEL PAYER lume intestinale cellule M centro germinale (area delle cellule B) parete intestinale cellule epiteliali FOLLICOLO LINFOIDE: gruppo di cellule contenenti le cellule M disperse in cellule epiteliali SOMMINISTRAZIONE DI PROTEINE TERAPEUTICHE VIA PARENTERALE via d’elezione: La scelta della via endovenosa,intramuscolare, sottocutanea e intraperitoneale dipende dall’emivita della proteina stessa e dalla concentrazione ematica necessaria per ottenere l’effetto farmacologico Es: l’emivita del TPA è di pochi minuti, mentre quella di un anticorpo monoclonale è di alcuni giorni SOMMINISTRAZIONE DI PROTEINE TERAPEUTICHE PER AUMENTARE L’EMIVITA si possono operare modificazioni nella proteina (mutagenesi) si può passare dalla somministrazione per via i.v. a quella i.m. o s.c. tenendo conto che: 1. La prolungata residenza nel sito d’iniezione aumenta l’esposizione a reazioni di degradazione (es.”insulino-resistenza” di diabetici dovuta ad alte concentrazioni di peptidasi tissutali) 2. Dopo iniezione s.c. il farmaco può entrare nei capillari linfatici e non utilizzare il torrente circolatorio dando una differente biodisponibilità SOMMINISTRAZIONE DI PROTEINE TERAPEUTICHE VIE ALTERNATIVE: POLMONARE TRANSDERMICA TRANSNASALE Nel caso di una azione sistemica queste vie hanno limitata rilevanza, mentre possono essere valide qualora sia richiesta una azione locale. IMPORTANZA VIA NASALE ASSORBIMENTO DI PROTEINE TERAPEUTICHE Aumento della resistenza contro la degradazione (attraverso modificazioni della struttura molecolare) APPROCCI PER AUMENTARE ASSORBIMENTO Diminuzione attività peptidasica nel sito di assorbimento (attraverso l’uso di inibitori di proteasi) Aumento tempo d’esposizione (con PEG-polietilenglicol) Aumento permeabilità delle barriere d’assorbimento (attraverso iontoforesi, uso liposomi, aggiunta di acidi grassi/fosfolipidi,acidi biliari, enamine derivate dalla fenilglicina, detergenti, derivati salicilici, ciclodestrine) Approcci per il controllo della velocità di somministrazione SISTEMI APERTI: •POMPE MECCANICHE •POMPE OSMOTICHE SISTEMI CHIUSI: •COMBINAZIONI POMPE BIOSENSORI •SISTEMI AUTOCALIBRANTI •CELLULE SECRETORIE MICROINCAPSULATE POMPE MECCANICHE • SOMMINISTRAZIONE PULSATILE • INFUSIONE CONTINUA • TEMPI FLESSIBILI Problemi: 1. 2. 3. Controllo del flusso (erogazione corrente,flusso nell’ago, perdita liquido dal catetere…) Stabilità del farmaco a lungo termine (il farmaco deve essere stabile a t°ambiente e a 37 C°) Anche con le pompe più sofisticate è necessario raccogliere dati per aggiustare il flusso (questo implica la raccolta invasiva di fluidi corporei) POMPE OSMOTICHE SOLUZIONE DI FARMACO USCENTE ESEMPIO DI MINIPOMPA OSMOTICA IMPIANTABILE SOTTOCUTANEA CAPPUCCIO RIMUOVIBILE MODERATORE DEL FLUSSO MEMBRANA SEMIPERMEABILE (DOVE ENTRA ACQUA) AGENTE OSMOTICO MEMBRANA IMPERMEABILE DEL RESERVOIR RESERVOIR Problemi: 1. 2. Controllo del flusso (la velocità di rilascio è costante, condizione non sempre desiderabile) Stabilità del farmaco (la dispersione/soluzione di proteina deve essere stabile alla temperatura corporea) SISTEMI AUTOCALIBRANTI il rilascio della proteina viene controllato da uno stimolo corporeo attraverso diverse strategie COMPETITIVE DESORPTION concavalinaA beads di sefarosio concavalinaA GLUCOSIO concavalinaA beads di sefarosio concavalinaA INSULINA REAZIONI ENZIMA SUBSTRATO Sono basati sul cambiamento di pH quando il glucosio viene convertito in ac.gluconico. Il pH induce cambiamenti nei polimeri acidosensitivi che iniziano così a rilasciare insulina. CELLULE SECRETORIE MICROINCAPSULATE CELLULE PRODOTTI DI SECREZIONE PORI DELLA MEMBRANA NUTRIENTI E’ preferibile l’uso di una membrana che escluda le componenti umorali e cellulari del sistema immunitario per permettere alla cellule di vivere senza l’ausilio di agenti immunosuppressivi SOMMINISTRAZIONE SITO-SPECIFICA ANTICORPI MONOCLONALI UMANIZZATI ANTICORPI BISPECIFICI ANTICORPI CONIUGATI CON COMPOSTI ATTIVI LIPOSOMI BIODISTRIBUZIONE DI FARMACI PROTEICI A differenza dei farmaci sintetici, per i quali lo studio della biodistribuzione è necessario per evitare l’accumulo di metaboliti tossici in particolari tessuti, la biodistribuzione di proteine terapeutiche indica solo l’avvenuta distribuzione del farmaco in un particolare tessuto, dato che gli aminoacidi della proteina possono essere riutilizzati La misurazione della biodistribuzione viene effettuata con farmaci marcati (presenza di tirosine e lisine) La difficoltà nell’eseguire studi di biodistribuzione impone di utilizzare l’intensità e la durata dell’effetto farmacologico come prova e misura dei livelli di un farmaco in un particolare tessuto BIODISTRIBUZIONE DI FARMACI PROTEICI SANGUE DRUG La biodistribuzione nei vasi linfatici dopo iniezione s.c. rappresenta l’unico meccanismo di trasporto per macromolecole, che raggiungono il torrente circolatorio indirettamente attraverso il sistema linfatico: composti con P.M. maggiore di 16kD vengono assorbiti dai vasi linfatici, mentre i composti inferiori a 1kD non vi penetrano quasi per nulla SITO D’INIEZIONE LINFA ELIMINAZIONE DI FARMACI PROTEICI 1. PROTEOLISI 2. ESCREZIONE E METABOLISMO RENALE 3. METABOLISMO EPATICO 4. ELIMINAZIONE RECETTORE-MEDIATA AD OPERA DI ALTRE CELLULE ELIMINAZIONE RENALE DI PROTEINE • Solo per piccole proteine (P.M.<68kD,raggio>20nm) • La clearance renale è più alta per molecole caricate positivamente rispetto a quelle caricate negativamente • Dopo la filtrazione glomerulare le proteine possono essere riassorbite dal tubulo prossimale tramite endocitosi e,una volta idrolizzate nelle cellule ad amminoacidi, ritornare nel circolo sistemico. Tubulo Distale Tubulo Prossimale Filtrato Glomerulare Glomerulo Proteine Lume Angiotensina Bradichinina Lisosomi IL-2 Insulina Calcitonina Ormone paratiroideo vasopressina Recettore Non mediato proteine aminoacidi Vaso Peritubulare proteine METABOLISMO EPATICO Endocitosi mediata da recettore (per insulina ed EGF) Trasporto energiadipendente (per peptidi di dimensioni più elevate) Proteine correlate al recettore per LDLLRP (per t-PA, u-PA, trombospondina) Recettori che legano gli zuccheri (per glicoproteine) Diffusione passiva solo per piccole proteine molto idrofobiche quali ciclosporina e peptidi ciclici) ( METABOLISMO EPATICO La velocità di eliminazione intra-epatocita dipende dalla sequenza proteica e dalla presenza di siti di riconoscimento di endopeptidasi Proteine a vita media elevata sono degradate in lisosomi Gli oligopeptidi risultanti dall’attacco di endopeptidasi sono ulteriormente degradati da esopeptidasi e poi rientrano nel pool metabolico cellulare ELIMINAZIONE RECETTORE-MEDIATA AD OPERA DI ALTRE CELLULE G-CSF e un suo derivato (nartograstima) sono captati dal midollo osseo attraverso un processo saturabile recettore mediato M-CFS viene eliminato dai reni quando è presente in elevate quantità: a concentrazioni minori viene captato dai macrofagi con un meccanismo recettore mediato saturabile PROTEINE DI LEGAME PLASMATICHE Riportate per IGF-I, IGF-II, t-PA, GH, Dnase,NGF… Il legame di proteine terapeutiche a proteine circolanti nel plasma rende particolarmente complesse le cinetiche di distribuzione ed eliminazione ASPETTI FARMACODINAMICI DI FARMACI PROTEICI La costruzione di curve DOSE-RISPOSTA è particolarmente utile nella sperimentazione di fase II dato che aiuta a scegliere la dose ottimale per la fase III Si ritiene che i farmaci biotecnologici manifestino talora una curva dose-risposta a campana SCALING INTERSPECIE Le tecniche per la predizione di parametri farmacocinetici in una specie da dati derivanti da una specie diversa usando equazioni allometriche permettono di stimare il range di dosi da studiare, anche se non possono sostituire gli studi stessi. P= a.Wb P: W: a: b: parametro farmacocinetico peso corporeo coefficiente allometrico esponente allometrico IMMUNOGENICITA’ LA FORMAZIONE DI ANTICORPI AVVIENE IN GENERE DOPO SOMMINISTRAZIONE CRONICA DI PROTEINE TERAPEUTICHE Gli anticorpi possono neutralizzare l’attività biologica della proteina e possono modificarne la farmacocinetica e farmacodinamica La risposta immunitaria viene di solito indotta quando la proteina è estranea all’ospite: inoltre le iniezioni extravascolari stimolano maggiormente la produzione di anticorpi rispetto alla somministrazione per endovena FORMULAZIONE DI PROTEINE/PEPTIDI TERAPEUTICI 1.STERILITA’: la produzione deve essere fatta in condizioni di sterilità per l’impossibilità di utilizzare sistemi di sterilizzazione quali radiazioni ionizzanti, gas e calore 2.DECONTAMINAZIONE VIRALE: analisi dei m.o. e cellule deputate alla produzione. Rischio nell’utilizzo di eccipienti derivati ematici (albumina) 3. RIMOZIONE PIROGENI: generalmente derivanti da batteri, funghi, virus che contaminano la preparazione (endotossine da Gram negativi quali LPS). In genere sono caratterizzati da carica negativa elevata. Stabili in condizioni standard di sterilizzazione in autoclave, vengono distrutti in presenza di temperature elevate a secco (>250° per 30 min.) STRUTTURA DI UNA ENDOTOSSINA n lipideA core catena antigenica lipopolisaccaride Acido grasso fosfato zucchero ECCIPIENTI USATI NELLA FORMULAZIONE DI PRODOTTI BIOTECNOLOGICI 1) AGENTI SOLUBILIZZANTI 2) AGENTI ANTIAGGREGANTI 3) AGENTI PER IL MANTENIMENTO DEL pH 4) CONSERVANTI ED ANTIOSSIDANTI 5) AGENTI OSMOTICI 6) TAMPONI 7) CARRIERS CONSERVANTI ED ANTIOSSIDANTI Per il blocco dell’ossidazione di metionina, cisteina, triptofano, tirosina e istidina in genere l’ossigeno viene sostituito con un gas inerte o tramite l’aggiunta di ascorbato. AGENTI ANTIAGGREGANTI Sono necessari per ridurre l’assorbimento della proteina terapeutica alle superfici della fiala, siringa, ago…. Es.assorbimento insulina su superficie idrofobica Superficie idrofobica aggregati insolubili monomeri cristalli AGENTI SOLUBILIZZANTI SOLUBILITA’ Bloccano l’aggregazione di proteine, soprattutto non glicosilate e ne evitano la precipitazione limitando interazioni idrofobiche e/o elettrostatiche. Il pH ha notevole importanza nel mantenimento del prodotto in soluzione: l’aggiunta di aminoacidi come lisina o arginina o di surfattanti come sodiododecilfosfato possono aumentare la solubilità. ARGININA-FOSFATO Es.Effetto della concentrazione di arginina sulla solubilità del TPA AGENTI OSMOTICI Si tratta di soluzioni saline e di mono/disaccaridi. Possono influenzare la termostabilità della proteina. AGENTI PER IL MANTENIMENTO DEL pH hGH mg/ml Tamponi usati per la formulazione di prodotti biotecnologici sono di solito fosfato, acetato, citrato 4 5 pH Es. Solubilità del GH in funzione della variazione di pH CONSERVAZIONE DELLE PROTEINE TERAPEUTICHE SOLUZIONE ACQUOSA TAVOLETTE FORME LIOFILIZZATE BIBLIOGRAFIA •Wierda et al.”Immunogenicity of biopharmaceuticals in laboratory animals, Toxicology,(158)71-74,2001 •Bickel et al.”Delivery of peptides and proteins through the blood-brain barrier”,Advanced Drug Delivery Reviews,(46)247-79,2001 •Stoll et al.”A mechanistic analysis of carried-mediated oral delivery of protein therapeutics”,Journal of Controlled Release,(64)217-28,2000 •Stayton et al.”Molecular engineering of proteins and polymers for targeting and intracellular delivery of therapeutics”, Journal of Controlled Release,(65)203-220,2000 •Yang et al.”Effect of zinc binding and precipitation on structures of recombinant human GH and NGF”,Journal of Pharmaceutical Sciences, (89)1480-5,2000 •Witschi et al.”In vitro evaluation of microparticles and polymer gels for use as nasal platforms for protein delivery”,Pharmaceuticals Research,(16)38290,1999