Diapositiva 1 - profmatcarolina

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LE FORZE ENDOGENE
LE FORZE ENDOGENE SONO FORZE, DI
ELEVATISSIMA INTENSITA’, GENERATE A CAUSA
DELLE DIFFERENZE DI TEMPERATURA E DI
PRESSIONE FRA LO STRATO SUPERFICIALE
(CROSTA) E GLI STRATI PIU’ PROFONDI
(MANTELLO E NUCLEO).
TALI FORZE PROVOCANO IL MOVIMENTO DEI
MATERIALI DEL MANTELLO (CORRENTI
CONVETTIVE) E LA FORMAZIONE E IL
MOVIMENTO DELLE ZOLLE.
LE FORZE ENDOGENE SVILUPPANO GRANDI
QUANTITA’ DI ENERGIA, MECCANICA E TERMICA
E CAUSANO I FENOMENI ENDOGENI:
vulcani
vulcanismo secondario
formazione delle montagne
terremoti
DEI FENOMENI ENDOGENI I PIU’ APPARISCENTI
SONO I FENOMENI VULCANICI E I TERREMOTI.
L’OROGENESI, CIOE’ LA FORMAZIONE DELLE
MONTAGNE, AVVIENE IN TEMPI GEOLOGICI
TROPPO LUNGHI IN RAPPORTO ALLA DURATA
DELLA NOSTRA VITA E QUINDI NON PUO’
ESSERE OSSERVATA DIRETTAMENTE MA SOLO
RICOSTRUITA ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE
ROCCE, DEI FOSSILI, …
LE FORZE ENDOGENE E QUELLE ESOGENE
(CHE SI ORIGINANO ALL’ESTERNO DELLA TERRA
E CHE CAUSANO EROSIONE, TRASPORTO E
DEPOSITO), CONTRIBUISCONO ALL’ASPETTO
DELLA SUPERFICIE TERRESTRE.
I VULCANI
I VULCANI SONO DELLE
FRATTURE DELLA CROSTA
TERRESTRE DALLE QUALI
PUO’ FUORIUSCIRE IL
MAGMA (ROCCIA FUSA O
SEMIFUSA CHE COSTITUISCE
IL MANTELLO).
IN ALCUNI PUNTI IL MAGMA CALDISSIMO FONDE LA
CROSTA TERRESTRE E SI APRE UN VARCO VERSO
L’ESTERNO; SI HA COSI’ L’ERUZIONE E LA
FORMAZIONE DI UN VULCANO.
IL MAGMA CHE RAGGIUNGE LA
SUPERFICIE TERRESTRE E FUORIESCE
DAL VULCANO E’ DETTO LAVA.
COSTITUZIONE DEI VULCANI
CRATERE PRINCIPALE E
ALCUNI CRATERI SECONDARI
ATTRAVERSO I QUALI LA LAVA
E ALTRI MATERIALI VULCANICI
ESCONO IN SUPERFICIE
CONDOTTO VULCANICO O
CAMINO ATTRAVERSO IL
QUALE IL MAGMA RISALE
VERSO LA SUPERFICIE
CAMERA MAGMATICA NELLA
QUALE SI RACCOLGONO
GRANDI QUANTITA’ DI MAGMA
IL MAGMA
IL MAGMA E’ FORMATO DA ROCCIA FUSA,
COMPOSTA PREVALENTEMENTE DA SILICATI,
RICCA DI GAS DISCIOLTI.
Vapore acqueo (più del 90%)
Anidride carbonica
Ossido di carbonio
Acido cloridrico
Anidride solforosa
Acido solfidrico
Acido borico
Metano
Ammoniaca
DURANTE UN’ERUZIONE DAL CRATERE
FUORIESCONO, OLTRE ALLA LAVA, ANCHE I
PRODOTTI PIROCLASTICI FORMATI DA MATERIALE
GIA’ SOLIDIFICATO: PRENDONO IL NOME IN BASE
ALLE DIMENSIONI
LAPILLI: frammenti
CENERI: elementi
rocciosi di dimensioni
molto fini, inferiori a 2 mm
comprese fra 2 e 64 mm
BOMBE VULCANICHE:
blocchi di lava solidificata, che
possono raggiungere anche le
dimensioni di grossi macigni.
ATTIVITA’ DEI VULCANI
I fattori che determinano l’attività vulcanica sono
due:
1) la struttura del condotto vulcanico, che
determina due tipi di eruzione: lineare e centrale.
L’eruzione lineare avviene lungo le fratture della
crosta. La lava in questo caso è molto fluida e
scorre per decine di chilometri.
Es. Vulcani dell’Islanda; attività
vulcaniche sui fondali oceanici,
lungo le dorsali.
L’eruzione centrale avviene con la fuoriuscita del
magma dal cratere principale e dai crateri
secondari; il magma si accumula formando
l’edificio vulcanico dalla forma conica.
2) Il tipo di magma:
 magma molto fluido (basico): l’attività
vulcanica è prevalentemente EFFUSIVA. Si
formano i vulcani a scudo, con pendii molto
dolci.
Es. Vulcani Hawaiani
 magma viscoso (acido): l’attività vulcanica è
prevalentemente ESPLOSIVA. La quantità di lava
in queste eruzioni è minore e scorre lentamente.
In alcuni casi la lava
si solidifica nel
cratere formando
tappi di lava e cupole
o domi lavici.
Se l’attività esplosiva è particolarmente violenta,
una parte dell’edificio vulcanico può sprofondare
e sulla sommità del vulcano si apre una grande
cavità di forma circolare, la caldera.
Monte St
Helens
(USA)
prima e
dopo
l’eruzione
del 1980.
Quando l’attività esplosiva si alterna alla attività
effusiva, attività mista, si formano edifici
vulcanici formati da strati di lava alternati a strati
di prodotti piroclastici.
Si formano così gli
strato-vulcani
ETNA
VESUVIO
IMMAGINI DAL
SATELLITE
SHIVELUCH
nella Penisola
di Kamchatka,
federazione
Russa
STROMBOLI
COTOPAXI - ECUADOR
VULCANO
ERUZIONE
ATTIVITA'
MAGMA
Hawaiiana
Effusiva
Fluido
Stromboliana
Mista
Semi-fluido
Vulcaniana
Mista
Viscoso
Peleana
Esplosiva
Molto
viscoso
VULCANI SOTTOMARINI
La maggior parte dei vulcani
si trova sui fondali oceanici,
a circa 2000 m di profondità
e sono concentrati lungo le
dorsali oceaniche, catene
montuose sottomarine che
attraversano gli oceani.
I blocchi di lava eruttata si raffreddano
velocemente e assumono forme tondeggianti
simili a cuscini, appoggiati gli uni sugli altri.
IL CICLO VITALE DI UN VULCANO
Ogni vulcano nasce, attraversa un periodo di
attività più o meno intensa e si estingue.
Un vulcano viene considerato estinto se non
manifesta alcun segnale di eruzione da almeno
qualche migliaio di anni.
In alcuni casi un vulcano può sembrare spento,
mentre in realtà sta attraversando un periodo di
quiescenza, stato di calma apparente, per
esempio per il fatto che il condotto è otturato da
un tappo di lava allo stato solido. Nel frattempo
la pressione aumenta fino a vincere la resistenza
del tappo con una grande esplosione.
FENOMENI di VULCANISMO
SECONDARIO o PSEUDOVULCANICI
Fenomeni legati al calore del sottosuolo.
1)Fenomeni connessi all’attività di un vulcano in
un periodo di quiescenza: fumarole e
solfatare.
2)Fenomeni legati al raffreddamento del
serbatoio magmatico, che provoca
l’esaurimento dell’attività eruttiva, ma il calore
residuo si sprigiona: sorgenti termali, geyser e
soffioni.
Fumarole: emissioni di gas,
prevalentemente vapore
acqueo ad alta temperatura,
che fuoriescono dalle
spaccature del terreno.
Sono provocate dalla
filtrazione di acqua nelle
fratture delle rocce. Se la
componente principale
dei gas è l’anidride
carbonica, si hanno le
mofete.
Solfatare: emissioni vapore
acqueo, anidride carbonica
e acido solfidrico. L’acido
solfidrico a contatto con
l’aria, libera lo zolfo che si
deposita in quantità elevate.
Per alcuni vulcani
ancora attivi ma per cui
non ci sono più eruzioni
da molto tempo, le
solfatare sono la
manifestazione tipica
della loro attività.
Sorgenti termali: le acque
della falda sotterranea viene
a contatto con una massa
magmatica ancora calda,
allora si riscaldato e
scaturiscono in superficie.
La temperatura dell’acqua è
superiore a quella media
annua della zona.
Geyser: l’acqua si
raccoglie in condotti
sotterranei e viene
riscaldata fino a
raggiungere il punto di
ebollizione. In tal caso si
forma un getto violento
di acqua, con vapore che
si forma in seguito
all’ebollizione.
Soffioni boraciferi:
emissione di vapore
acqueo ad altissima
temperatura e pressione,
contenente numerosi
composti tra cui l’acido
borico.
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