Diapositiva 1 - Scuola Media di Piancavallo

Fenomeni endogeni
della Terra
Il vulcanesimo è una manifestazione esterna di un fenomeno
endogeno, che ha cioè origine entro la crosta terrestre.
E’ dato da una apertura del suolo da cui fuoriescono materiali
solidi, plastici e gassosi a temperatura molto elevata
provenienti dall’interno della crosta terrestre, dal focolare
vulcanico, e che costituiscono il magma.
Il vulcano è la via attraverso la quale il magma, cioè il
materiale fuso, dall’interno della Terra arriva in
superficie, trabocca all’esterno e si raffredda formando
le rocce effusive.
Parte del magma può rimanere intrappolato all’interno
della crosta terrestre e non raggiungere mai la
superficie.
In questo caso il magma si raffredda all’interno dando
origine alle rocce intrusive.
Il materiale vulcanico, raggiunge la superficie attraverso il camino
vulcanico, che termina a imbuto costituendo il cratere, che si forma in
genere alla sommità di un monte, il vulcano, costituitosi a spese del
materiale magmatico e di forma conica, il cono vulcanico.
Il camino vulcanico può far capo a
crateri secondari (come ad esempio nel
Vesuvio), mediante diramazioni che si
aprono sui fianchi.
A seconda del materiale che costituisce il cono distinguiamo:
vulcano di esplosione: è formato
esclusivamente da materiale detritico
vulcano lavico: è costituito soltanto da
lava
vulcano misto: è costituito da lava e
detriti
Quando la lava è poco viscosa forma un fiume
incandescente che scende lungo i fianchi del
vulcano. In questo caso l‘eruzione viene chiamata
EFFUSIVA.
Quando la lava è molto viscosa forma un
“tappo” che chiude il cratere. Il magma
sottostante si accumula e la sua
pressione aumenta fino a far saltare il
tappo. Si a una eruzione ESPLOSIVA
Le eruzioni esplosive sono
molto più pericolose di
quelle effusive.
In relazione all’attività abbiamo:
vulcani attivi: quando l’eruzione è continua
o a tratti.
vulcani spenti o quiescenti: se non danno
segni di attività da tempo memorabile.
Il Vesuvio è un esempio di
vulcano quiescente, cioè in
riposo, perché anche se non è in
eruzione può dare segni di
attività come getti di vapore o di
acqua calda o terremoti di lieve
intensità.
L’altezza è variabile e non è in rapporto con il diametro del cratere.
La parte più superficiale della colata
solidifica rapidamente mentre la parte
interna può rimanere calda per molti
anni, favorita dallo strato vetroso della
crosta, cattivo conduttore di calore.
I gas che in definitiva determinano
l’eruzione, sono dati principalmente da:
- vapore acqueo
- H Cl (acido cloridrico)
- CO2
(anidride carbonica)
- CO
(ossido di carbonio)
- SO2
(anidride solforosa)
- H2 S (acido solfidrico)
La differenza tra magma e lava risiede nel fatto che la lava
ha quasi perso completamente i gas contenuti nel magma.
Il vulcano entra in fase attiva quando, con l’emissione di
gas ad altissima temperatura questi spingono e
trasportano il materiale solido e lavico. Possiamo avere:
la fase esplosiva
si ha l’improvviso risveglio del vulcano con gas, materiale
solido, ceneri, sabbie, lapilli, bombe che si liberano in cielo per
chilometri e poi ricadono. Questa fase serve a liberare il
camino da ostacoli.
la fase effusiva
la massa pastosa fuoriesce dal cratere.
Il tipo di eruzione vulcanica dipende molto dalla
composizione chimica del magma, dalla quantità di gas
disciolto, dalla temperatura e dalla viscosità.
La viscosità di un magma dipende a sua volta dal
contenuto in silice (SiO2);
Fenomeni premonitori: precedono la fase pliniana, ma possono
non esserci. Sono dati da boati, emissione di gas più
abbondante del normale, qualche leggera scossa sismica,
prosciugamento di sorgenti o trasformazione in sorgenti termali,
riflessi rosso fuoco perché il materiale incandescente si riflette
in cielo, condensazione di vapore acqueo con conseguente
pioggia melmosa.
Il complesso vulcanico più esteso d’Europa si trova in Alvernia,
una regione della Francia centro-meridionale, nella zona del
Massiccio Centrale.
L’Alvergna è famosa per i suoi numerosi vulcani, 80 nel raggio di 80 km.
I crateri più antichi hanno tredici milioni di anni, i più giovani hanno solo 5000
anni e circondano la cima del Puy de Dôme.
Ed è proprio da questa montagna
che nel 1648 che Blaise Pascal
dimostrò la fondatezza della teoria
della pesantezza dell’aria.
Ad ovest di Clermont – Ferrant si innalzano per quaranta chilometri i
vulcani spenti della catena dei Puys, inattivi ormai da migliaia di anni.
L’ultimo fenomeno eruttivo risale a circa 6.000 anni fa.
La più rilevante eruzione vulcanica avvenuta in tempi storici è quella
del vulcano Tambora che si trova in Indonesia, che nel 1815 ha
eruttato in pochi giorni un volume stimato in circa 160 chilometri cubi
di ceneri.
Il 1816 fu un momento molto critico per il gelo e l’umidità, per tutto il
pianeta perché sotto la spinta di venti in quota, le particelle leggere
hanno reso torbida l’atmosfera anche la radiazione solare.
Giugno, luglio e agosto portarono ovunque freddo, neve e ghiaccio: fu
definito l’anno senza estate.
In Alvernia sono presenti laghi di cratere e laghi di sbarramento da
colate di lava.
I primi sono laghi che si formano quando, in cima al cono vulcanico, o
sulla superficie di una platea, crolla una parte di terreno all’interno del
bacino magmatico, creando dei crateri di sfondamento o caldera.
L’altro tipo di lago, è
un lago di
sbarramento
vulcanico, si può
originare dall’attività
vulcanica se una
colata di lava viene a
sbarrare un fiume.
Dietro alla lava
raffreddata, si forma il
lago.
Le zone della Terra in cui sono più numerosi i fenomeni vulcanici
sono le stesse in cui è maggiore l’incidenza dei terremoti.
Sin dai tempi più antichi l’uomo ha osservato questa analogia che lo
ha portato a pensare che i due fenomeni fossero in qualche modo
collegati e avessero la stessa origine
Studi successivi hanno confermato questa ipotesi.
Non tutti i terremoti, tuttavia, sono causati dal
movimento sotterraneo di grandi masse di magma.
Molti terremoti sono dovuti a deformazioni della
crosta terrestre che avvengono a decine di chilometri
sotto la superficie.
La sismicità terrestre coincide con le zone dove ci sono dei vulcani attivi.
Asismiche sono invece le zone di antichissima formazione eccetto le regioni
delle grandi fratture africane.
Zone fortemente sismiche sono:
- la zona del corrugamento alpino-himalaiano, dal mediterraneo all’India
- l’anello circumpacifico
- la regione delle Antille nell’America Centrale.
BIBLIOGRAFIA
P. Landini, A. Fabris “La Terra e l’Universo – mineralogia, geologia,
geografia generale” Ed. Lattes
L. Masini “I moduli di Terra Duemila” Ed. Bruno Mondatori
“Le Scienze” Volume unico Ed. Garzanti
Colombi, Negrino, Rondano “Sperimentare Scienze – la terra e
l’universo” Ed. Il Capitello
F. Tibone “facciamo scienze Terra” vol D ed Zanichelli.
it.wikipedia.org/wiki/Alvernia
conoscereilmondo.blogspot.com/2007/05/in-alvernia-80-vulcani-in80-km.html
kappaemme.leonardo.it/blog/andataeritorno/alvernia_un_viaggio_tra
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www.bananiele.it/alvernia/alv10.htm
www.regione.piemonte.it/parchi/ppweb/rivista/157/vulcani.htm
it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Vulcani_dell'Europa
Questa presentazione è stata realizzata da Gianluca della classe terza
media di Piancavallo