Decadimento b Decadimento b Decadimento b-: Nuclei che nel piano N-Z hanno un eccesso di neutroni rispetto a quanto previsto dalla curva di stabilità, tendono a “trasformare” un neutone in un protone ( Z , A) ( Z 1, A) e e Decadimento b+: Nuclei che nel piano N-Z hanno un eccesso di protoni rispetto a quanto previsto dalla curva di stabilità, tendono a “trasformare” un protone in un neutrone ( Z , A) ( Z 1, A) e e 2 Cattura elettronica Un nucleo ricco di protoni può catturare un elettrone atomico e trasformare un protone in un neutrone Stesso effetto di un decadimento b+ L’elettrone viene tipicamente catturato dalla shell K che è caratterizzata da una funzione d’onda sensibilmente diversa da zero nel volume del nucleo e ( Z , A) ( Z 1, A) e Nota: La cattura elettronica ha un Q-valore più alto del decadimento b+ e quindi più energia cinetica a disposizione delle particelle nello stato finale Ci sono casi in cui la differenza di massa tra (Z,A) e (Z-1,A) è troppo piccola (<1.022 MeV) per consentire il decadimento b+, ma la cattura elettronica può invece avvenire, ad esempio: 83Rb decade in 83Kr (DM = 0.9 MeV) solo attraverso cattura elettronica 3 Dal modello a goccia (1) Dalla formula della massa di un nucleo, per A fissato si vede una dipendenza parabolica da Z: M ( A, Z ) ZM p ( A Z ) M n aV A aS A 2/3 Z2 ( A 2Z ) 2 aC 1/ 3 a A A1/ 2 A A 4a a M ( A, Z ) Z 2 1C/ 3 A Z ( M p M n 4a A ) A( M n aV a A ) aS A2 / 3 A1/ 2 A A che ha un minimo per: Z0 ( M p M n 4a A ) 4a A M n M p A 4a A M n M p 2/3 2 2 a A 4a A aC 4a A 2/3 C a A 4 a 2 1/ 3 C A A A A A 1 M n M p / 4a A A 1.014 Z 0 2/3 2/3 2 1 aC / 4a A A 2 1 0.0076 A 4 Dal modello a goccia (2) Nuclei con A dispari: Il parametro vale 0 e quindi M(A,Z) ha un solo valore Fissato A esiste un solo isobaro stabile con Z=Z0 5 Dal modello a goccia (3) Nuclei con A pari M(A,Z) assume due valori diversi per nuclei pari-pari e dispari-dispari Possono esserci fino a 3 isobari stabili per i nuclei pari-pari Tutti i nuclei dispari-dispari devono essere instabili Uniche eccezioni sono: 2H, 6Li, 10B e 14N in cui le parabole sono disposte come in figura b) nuclei dispari-dispari nuclei pari-pari 6 Dal modello a goccia (4) Nuclei con A pari Caso particolare in cui A=14 -> stato stabile dispari-dispari 7 Teoria elementare di Fermi Modello del 1934 basato sulla teoria di Fermi delle interazioni deboli Si usa la seconda regola d’oro di Fermi per calcolare il rate di decadimento: 2 2 w f | H int | i ( E f ) Ipotesi: La hamiltoniana di interazione è un operatore che agisce sui campi fermionici mediante assorbimento o emissione di fermioni L’interazione è a corto raggio d’azione (interazione a contatto) Spiegato nella teoria elettro-debole dall’alto valore di massa dei mesoni W che mediano l’interazione debole 8 Densità degli stati finali (1) Il termine di densità degli stati finali determina la forma dello spettro beta, cioè la distribuzione delle energie degli elettroni (positroni) emessi Il numero di stati in cui l’elettrone ha quantità di moto compresa nell’intervallo tra pe e pe+dpe e il neutrino nell’intervallo compreso tra pν e dpv è dato da: 4 pe2 dpe 4 p2 dp 16 2V 2 2 2 d N dN e dN V V p dp p dp e e 3 3 6 h h (2) 2 Integrato su tutte le possibili direzioni della quantita’ di moto ( ∫dW=4 ) Integrato su tutte le possibili coordinate all’interno del volume di normalizzazione ( ∫d3x=V ) Il volume della celletta di quantizzazione vale h3 9 Densità degli stati finali (2) Si introduce l’energia Ef a disposizione nello stato finale: E f M ( Z , A) M ( Z 1, A)c2 TZ 1, A Ee E Ee E dove si è trascurata l’energia cinetica di rinculo del nucleo Gli impulsi di elettrone e neutrino sono legati dalla conservazione dell’energia Per Ee fissato: si esprime p in fuzione di Ef E f Ee p2c 2 m2c 4 p2c 2 E f Ee m2c 4 2 1 p c E Ee m c 2 f 2 4 p dp E f Ee dE f 2 c 10 Densità degli stati finali (2) Il termine di densità degli stati finali determina la forma dello spettro beta, cioè la distribuzione delle energie degli elettroni (positroni) emessi 4 pe2 dpe 4 p2 dp 16 2V 2 2 2 d N dN e dN V V p dp p dp e e 3 3 6 h h (2) 2 Sostituendo 1 p c E Ee m c 2 f 2 4 p dp E f Ee dE f 2 c Si ricava: 2 2 16 V 2 1 2 2 2 4 d N p E E ( E E ) m e 3 f e f e c dE f dpe 6 (2) c 11 Densità degli stati finali (3) La densità degli stati finali per i quali l’elettrone ha una quantità di moto compresa tra pe e pe+dpe è quindi: d 2N 16 2V 2 1 2 2 4 2 ( E f )dpe dpe E E ( E E ) m f e f e c pe dpe 6 3 dE f dpe (2) c che in caso di massa nulla del neutrino si riduce a: d 2N 16 2V 2 1 2 2 ( E f )dpe dpe ( E E ) pe dpe f e 6 3 dE f dpe (2 ) c m=0 End point: Ef=Ee pmax=√(Ef2-me2c4) m>0 12 Campo coulombiano del nucleo Deformazione dello spettro beta dovuta all’interazione dell'elettrone (positrone) con il campo coulombiano del nucleo. L'effetto è diverso per il decadimento b-, in cui il potenziale è attrattivo, e per il decadimento b+, in cui il potenziale è repulsivo La distribuzione di momento degli elettroni (positroni) diventa: dN 16 2V 2 1 2 2 4 2 E E ( E E ) m c p f e f e e F ( Z D , Ee ) 6 3 dpe (2) c F(ZD,Ee) è la funzione di Fermi che è stata calcolata e tabulata ed è apprezzabilmente diversa da 1 solo per ZD (numero di protoni nel nucleo figlio) grandi o energie piccole 13 Grafico di Fermi-Kurie (1) Se si riscrive la distribuzione di momento degli elettroni emessi come: 1 dN 2 2 4 costante E E ( E E ) m f e f e c F ( Z D , Ee ) 2 pe dpe Nel caso di massa nulla del neutrino si ha: 1 dN / dpe costante E f Ee 2 pe F ( Z D , Ee ) che mostra una dipendenza lineare da Ee La retta, in caso di massa nulla del neutrino interseca l’asse x nel punto Ee=Ef Questo modo di presentare i dati sperimentali è il grafico di Fermi-Kurie La conferma sperimentale dell'andamento previsto costituisce il primo successo della teoria di Fermi. 14 Grafico di Fermi-Kurie (2) 3 H 3He e e La misura della distribuzione vicino all’end-point (Emax) della distribuzione, fornisce un metodo per misurare la massa del neutrino. La misura più precisa è stata fatta studiando il decadimento del Trizio: 3 H 3He e e Nuclei semplici, correzioni facili da valutare Energia disponibile nello stato finale è piccola (530 keV) -> aumenta la sensibilità della misura 15 Elemento di matrice (1) Elemento di matrice per un decadimento b: * f | H int | i *f H int i dV e* (re ) * (r ) Nf (r ) H int Ni (r )dre dr dr Ni è la funzione d’onda che descrive il nucleone “genitore” all’interno del nucleo prima del decadimento e e n sono le funzioni d’onda dell’elettrone e del neutrino Nf è la funzione d’onda che descrive il nucleone “figlio” all’interno del nucleo dopo il decadimento L’integrale è esteso al volume del nucleo Nella teoria di Fermi si fa l’ipotesi che l’interazione avvenga “a contatto”, per cui l’hamiltoniana di interazione vale: H int g (re r ) (r r ) dove g è la costante di accoppiamento che ha dimensioni [energia x volume] e misura l’intensità dell’interazione L’elemento di matrice risulta quindi: * * f | H int | i g (r ) (r ) Nf (r ) Ni (r )dr * e 16 Elemento di matrice (2) Dall’ipotesi di raggio d’azione nullo per Hint, segue che elettrone e neutrino sono particelle in moto libero dopo il decadimento i i 1 p r 1 p r e (r ) e (r ) e e V V Si trascura l’interazione coulombiana dell’elettrone con il nucleo, che è stata inclusa nel fattore di Fermi Il volume di integrazione (il nucleo) ha un raggio di qualche fermi e le energie dell’elettrone sono dell’ordine del MeV, quindi pr<<1 e si può approssimare: e i pe r i 1 pe r ... 1 Quindi, al primo ordine, l’elemento di matrice si riduce all’integrale delle funzioni d’onda dei nucleoni coinvolti nel decadimento: g g * f | H int | i Nf (r ) Ni (r )dr M if V V 17 Rate di decadimento La probabilità di transizione per unità di tempo per emissione di elettroni con quantità di moto compresa tra pe e pe+dpe dalla seconda regola d’oro di Fermi vale quindi: 2 2 2 16 V 2 g 2 1 2 2 4 2 dw M E E ( E E ) m c F ( Z , E ) p if f e f e D e e dpe 2 6 3 V (2) c 2 g2 dw 3 7 3 M if F ( Z D , Ee ) E f Ee ( E f Ee )2 m2c 4 pe2dpe 2 c che in caso di massa del neutrino nulla o trascurabile diventa: 2 g2 2 dw 3 7 3 M if F ( Z D , Ee ) E f Ee pe2dpe 2 c 18 Vita media (1) La vita media è data da: pmax 1 dw 0 dove 0 - pmax è il range di impulso dell’elettrone nello stato finale g2 3 7 3 M if 2 c 1 2 pmax 0 F ( Z D , Ee ) E f Ee pe2 dpe 2 Per calcolare l’integrale conviene introdurre le variabili: mEc e da cui: 2 2 2 1 p me c E f Emax me c 2 0 pmax e quindi: E Ee pe2 dpe me c 2 0 me c 2 (me c)3 2 d me5c 7 ( 02 2 2 0 ) 2 d 2 2 f 1 2 Emax me2 c 4 me c0 c me5c 7 2 02 2 2 1 02 1 2 2 d 19 Vita media (2) L’integrale che compare nella formula della vita media dipende solo dal limite superiore di integrazione pmax, o 0 Si pone: 0 f (Z D ,0 ) F (Z D , ) 2 02 2 2 1 02 1 2 2 d 0 E quindi: 2 g2 3 7 3 M if me5c 7 f ( Z D ,0 ) 2 c 1 (me c 2 )5 2 3 g M if 6 2 (c) 1 2 f ( Z D ,0 ) La vita media risulta essere il prodotto di: Una costante (mec2)5/23ħ(ħc)6 = 1.46104 MeV-2fm-6s-1 Il quadrato della costante di accoppiamento, dimensioni: MeV2fm6 Il quadrato dell’elemento di matrice adimensionale Mif La funzione adimensionale f(ZD,0) che dipende dalla carica del nucleo e del limite superiore di integrazione 0=pmax/mec 20 Costante di accoppiamento Il rapporto G=g/(ħc)3 è la costante di Fermi che ha le dimensioni di [Energia-2] Dal decadimento beta del neutrone si misura: g -5 2 GF 1 . 140 0 . 002 10 GeV (c)3 b Dalla misura della vita media del muone si ricava: G F 1.16639 0.00001105 GeV 2 che è detta costante universale di Fermi Si conclude che l’accopiamento del campo debole con i leptoni non è esattamente uguale a quello con i quark L’origine di questa differenza è dovuta al mixing dei sapori dei quark attraverso l’angolo di Cabibbo L’accoppiamento debole tra quark u e d vale gcos C G Fb G F cos C 21 f(ZD,0) I valori della funzione f(ZD,0) sono stati calcolati e tabulati Risulta molto sensibile all’energia dell’end-point 22 Legge di Sargent In decadimenti in cui l’energia disponibile Ef è >> mec2, si ha: 0=pmax/mec>>1 e F(Z,)≈1. Si può quindi approssimare: 0 f ( Z D ,0 ) 0 0 0 2 2 0 2 2 0 0 2 2 1 02 1 2 2 d 20 4 3 d 2 0 0 3 0 3 0 5 0 5 2 2 02 2 2 d 2 0 20 0 4 0 4 0 5 1 1 1 5 0 0 30 3 5 2 E quindi (essendo pmaxc ≈ Emax=Ef): 5 2 (me c 2 )5 ( pmax c)5 2 2 0 3 g M g M if if 6 3 6 2 (c) 30 60 (c) 1 2 1 E 5f 60 (c) 3 2 6 g M if 2 Questa approssimazione ci dà la legge di Sargent che dice che la vita media è inversamente proporzionale alla quinta potenza dell’energia a disposizione nello stato finale Questo è uno dei motivi alla base delle diverse vite medie dei decadimenti b dei nuclei 23 Legge di Sargent Legge di Sargent che dice che la vita media è inversamente proporzionale alla quinta potenza dell’energia a disposizione nello stato finale 1 E 5f 60 3 (c) 6 g 2 M if 2 24 Valore di log-ft Si possono usare le misure della vita media dei nuclei per ricavare il valore di g|Mif| che contiene l’informazione sulla struttura nucleare E’ conveniente introdurre il valore ft (ft-value) definito come il prodotto di f(Z,0) e del tempo di dimezzamento t1/2=ln2 ft value f ( Z D ,0 ) t1/ 2 2 3 (c)6 1 (me c 2 )5 g 2 M if 2 costante 2 g M if 2 Può essere interpretato come la vita media corretta per gli effetti nucleari (Z) e per l’energia a disposizione (0) Il valore di ft varia tra un minimo di 103 s e un massimo di 1022 s, per cui di solito si usa il log-ft value che è il logaritmo il base 10 del ft-value 25 Momento angolare Conservazione del momento angolare nel decadimento beta: JP JD L S JP e JD sono lo spin dei nuclei genitore e figlio, L (=Le+L) il momento angolare orbitale dei leptoni, e S (=Se+S) lo spin dei leptoni Un ragionamento semiclassico ci dice che il momento angolare orbitale dell’elettrone e del neutrino è dato da: L ( 1) pb pR dove b è il parametro di impatto e R il raggio del nucleo Si ricava: ( 1) pe R 10 2 1 0 dato che R è dell’ordine di qualche fm e pe è al più dell’ordine di qualche MeV/c I decadimenti con l=0 si chiamano permessi, quelli con l>0 proibiti I leptoni sono emessi preferenzialmente senza momento angolare orbitale La somma degli spin dei leptoni deve bilanciare la variazione di momento angolare del nucleo 26 Spin nel decadimento beta Gli spin dell’elettrone (positrone) e del neutrino possono essere paralleli o anti-paralleli. Spin di e antiparalleli (S=0) -> transizioni di Fermi Elettrone e neutrino sono in uno stato di singoletto Spin di e paralleli (S=1) -> transizioni di Gamow-Teller Elettrone e neutrino sono in uno stato di tripletto Entrambi i tipi di transizione possono avvenire Un singolo decadimento beta può essere una mistura dei due tipi di transizione 27 Transizioni permesse e proibite I decadimenti con l=0 si chiamano permessi, quelli con l>0 proibiti NOTA: questa non è un vera e propria regola di selezione: decadimenti l con >0 sono possibili, anche se improbabili Le funzioni d’onda dell’elettrone e del neutrino: i 1 p r 1 e, (r ) e V V i 1 p r ... possono essere viste come uno sviluppo in serie nel numero quantico l Il prodotto pr/ħ è dell’ordine di 10-2: i termini della successione diventano via via più piccoli Il valore log-ft dipende dal modulo quadrato di Mif, quindi ogni unità di l porta un fattore di soppressione del rate di decadimento dell’ordine di 10-3-10-4 Il primo termine della serie (=il valore di l più basso) che rispetta la conservazione del momento angolare domina in Mif e quindi determina il valore di log-ft e il rate di transizione 28 Parità Per transizioni permesse (l=0) la parità del nucleo deve rimanere immutata, visto che Pf=Pi (-1)l L’elemento di matrice al prim’ordine si annulla se la parità del nucleo cambia * M if 0 Nf (r ) Ni (r )dr 0 se P f P i Transizioni in cui cambia la parità del nucleo devono essere quindi descritte dai termini successivi dello sviluppo: M if 0 1 2 i * * ( r ) p r ( r ) d r ( r )( p r ) ( r )dr ... Nf Ni Ni 2 Nf 2 Il primo termine corrisponde a transizioni con l=1 e cambio di parità -> decadimenti primo-probiti (first-forbidden) Soppresse di un fattore 10-4 vita media più lunga di un fattore 104 Il termine successivo corrisponde a transizioni con l=2 senza cambio di parità -> decadimenti doppio-probiti (double-forbidden) 29 Regole di selezione Le regole che mettono in relazione le caratteristiche del decadimento (=variazione di momento angolare e parità del nucleo) con l’ordine della transizione (permessa, primo proibita …) si chiamano regole di selezione La transizione con il valore di l più basso che non viola le regole di selezione determina il rate di decadimento e il valore di log-ft 30 Transizioni permesse Transizioni permesse: Il momento angolare orbitale della coppia elettrone-neutrino è 0, lo spin è 1/2, quindi il momento angolare totale portato via della coppia elettrone neutrino può essere J=0 o J=1 Quindi nei decadimenti beta permessi, la variazione di momento angolare tra nucleo padre e figlio sarà DJ=0 o DJ=1 Transizioni permesse di Fermi (S=0, ): Le transizioni permesse lasciano immutati il momento angolare e la parità del nucleo DJ 0 DP No Transizioni permesse di Gamow-Teller (S=1, ): Le transizioni beta permesse lasciano immutata la parità del nucleo, ma c’è un cambio di momento angolare: DJ 0, 1 (ma non 0 0) DP No Il caso 00 è escluso perché non c’è momento angolare da portare via 31 Esempi di transizioni permesse Pura transizione di Gamow-Teller Pura transizione di Fermi Transizioni miste (DJ=0, ma Ji0) Il rate di decadimento e l'elemento di matrice Mif dipendono da: • overlap dalle funzioni d’onda dei nucleoni nel nucleo. • principio di esclusione di Pauli che impedisce che il nuovo nucleone vada in uno stato già occupato 32 Transizioni super-permesse Transizioni super-permesse: Se le funzioni d’onda nel nucleo dei nucleoni genitore e figlio si ″sovrappongono″ perfettamente, il probabilità di decadimento è grande Caso in cui il protone e il neutrone coinvolti nel decadimento hanno gli stessi numeri quantici I valori ft per questo tipo di decadimento sono simili a quelli del decadimento del neutrone libero Sono tipicamente decadimenti b+ (eccezione il decadimento del 3H in 3He) La repulsione Coulombiana nel nucleo separa leggermente i livelli energetici dello stesso multipletto di isospin, con energie più elevate per stati con più protoni e meno neutroni Esempio: 14O 14N p p n n b 1p1/2 1p1/2 1p3/2 1p3/2 1s1/2 14O 1s1/2 14N 33 Permesse e super-permesse Distribuzioni di log-ft (logf dalla teoria + logt1/2 misurato) per transizioni permesse e super-permesse: La larghezza della distribuzione di log-ft all’interno di una classe è dovuta alla variazione dell’elemento di matrice Mif Esempio: 14C14N (transizione permessa di Gamow-Teller pura) t1/2=5730 anni log-ft = 9.04 ( >> dei valori tipici dei decadimenti permessi ) 34 Transizioni proibite La transizione con il valore di l più basso che non viola le regole di selezione determina il rate di decadimento e il valore di log-ft l Per transizioni proibite ( >0) l’elemento di matrice Mif dipende dal momento dell’elettrone Ha effetto anche sulla forma dello spettro dell’elettrone emesso Un grafico di Fermi-Kurie non-lineare è un’indicazione che una certa transizione è di tipo proibito 35 Transizioni primo-proibite Transizioni primo-proibite: Elettrone e neutrino possono essere emessi con spin totale S = 0 oppure S = 1 La conservazione del momento angolare, DJ = L+S, produce le regole di selezione per le transizioni proibite al primo ordine Transizioni primo-proibite di Fermi (S=0, ): DJ 0,1 ( ma non 0 0) DP Si Transizioni primo-proibite di Gamow-Teller (S=1, ): DJ 0, 1, 2 DP Si 36 Esempi di transizioni proibite p n 1f7/2 p n b b 1d3/2 p 1f7/2 1f7/2 1d3/2 1d3/2 n 40K 40Ar 40K 40Ca : t1/2 = 1.27109 anni,f=1018s I nucleoni “un-paired” nel 40K si sommano a JP=4-, mentre gli stati base del 40Ar e 40Ca sono 0+ -> decadimento triplo-probito Il decadimento nel più basso stato eccitato del 40Ar (JP=2+) per cattura elettronica è primo proibito, ma lo spazio delle fasi è molto piccolo perché il Q-valore è di soli 0.049 MeV 137Cs 137Ba : DJ=2, f = 4109 s 37 Appendice: angolo di Cabibbo Decadimenti deboli n p L0 p Diagrammi a livello di Quark n d p L0 p Decadimenti leptonici: l’interazione debole cariche fanno passare da un componente del doppietto a un altro, ma mai da un doppietto a un altro (-> conservazione del numero leptonico) Decadimenti adronici: si osservano anche transizioni fra quark di diversi doppietti: da quark s a quark u (processi con variazione di stranezza) Sperimentalmente, si osserva sempre che l’intensità dell’accoppiamento (G) delle transizioni adroniche con variazione nulla di stranezza è solo il 2% più piccola di quelle leptoniche, mentre le transizioni adroniche con violazione di stranezza hanno accoppiamento tipicamente circa 5 volte minore 39 Angolo di Cabibbo Soluzione di Cabibbo (1963): gli autostati della massa (che sono anche gli autostati dell’interazione forte, non sono anche autostati dell’interazione debole NOTA: sperimentalmente si osservano particelle con massa e vita media definite, cioè gli autostati della massa Posposta di Cabibbo: l’autostato dell’interazione debole è una combinazione degli autostati della massa d ' d cosC s sin C Si può definire un doppietto di isospin debole come: u u d ' d cosC s sin C Il bosone W accoppia lo stato d’ con il quark u 40 Decadimenti deboli n d p L0 p Introducendo l’angolo di Cabibbo: Da cui: L0 p e e 2 tan C n p e e C 13 41 Costante universale di Fermi Dal decadimento beta del neutrone si misura: g -5 2 GF 1 . 140 0 . 002 10 GeV (c)3 b Dalla misura della vita media del muone si ricava: G F 1.16639 0.00001105 GeV 2 che è detta costante universale di Fermi Si conclude che l’accopiamento del campo debole con i leptoni non è esattamente uguale a quello con i quark Non universalità dell’interazione debole? NO! L’interazione debole è universale! L’origine di questa differenza è dovuta al mixing dei sapori dei quark attraverso l’angolo di Cabibbo L’accoppiamento debole tra quark u e d vale gcos C G Fb G F cos C 42