Cos’è il pragmatismo americano
Movimento filosofico che nasce verso la fine del 1800 negli Stati Uniti.
Charles Sanders Peirce (1839-1914)
Propone una teoria logica
del “significato”. Il
concetto di un oggetto si
identifica con i suoi effetti
pratici.
William James (1842-1910)
Riprende la teoria del significato di
Peirce traducendola in una teoria
della verità. Vero è ciò che dà
luogo a conseguenze pratiche
soddisfacenti rispetto alle esigenze
vitali degli individui.
George Herbert Mead (1863-1931)
Applica il pragmatismo alla
psicologia sociale e
comportamentistica che secondo
lui è interessata all’effetto che il
gruppo sociale possiede nella
determinazione dell’esperienza e
della condotta del soggetto.
Pedagogia sperimentale
Gli autori del pragmatismo americano
Consideriamo quali effetti, che
potrebbero concepibilmente
avere conseguenze pratiche,
noi concepiamo che abbiano
gli oggetti della nostra
concezione. Allora la nostra
concezione di quegli effetti è
la totalità della nostra
concezione dell’oggetto. (C. S.
Peirce, Come rendere chiare le
nostre idee, 1878)
Essere in grado di identificare
qualcosa che porti a certi risultati
e impiegare qualche gesto,
vocale o di altro tipo, che possa
essere usato per indicare agli
altri e a se stessi le relative
implicazioni e per esercitare un
conseguente controllo della
condotta, è il tratto distintivo
dell’intelligenza umana. (G. H.
Mead, Mente, sé e società, 1934)
Vere sono quelle idee che
possiamo assimilare,
convalidare, corroborare e
verificare. Le idee con cui
non è possibile fare tutto
questo sono false. (W.
James, Pragmatismo, 1907)
Pedagogia sperimentale
Lo strumentalismo deweyano
John Dewey (1859-1952) riprende il pragmatismo di
James, Peirce e Mead e lo rielabora in ciò che egli
stesso denominerà STRUMENTALISMO.
Attribuzione di valore strumentale alla
conoscenza e al pensiero nella risoluzione delle
situazioni problematiche.
Pedagogia sperimentale
Lo strumentalismo deweyano
Lo strumentalismo deweyano, cioè la sua concezione
operazionale ma non immediatamente utilitaristica del
pensiero, è una concezione essenzialmente darwiniana, che
dà conto dei modi di strumentazione a livello culturale
avanzato dei processi di adattamento, ormai «socializzati»,
dell’umanità.
(Aldo Visalberghi, Pedagogia e scienze dell’educazione, p.
91)
Pedagogia sperimentale
La formazione di John Dewey
HEGEL
DARWIN
PEIRCE
Realtà è un tutto unitario
(monismo) le cui
articolazioni e opposizioni
sono sempre relative,
sono momenti di uno
sviluppo e non divisioni
statiche. Realtà
ricondotta a un principio
unitario sottostante
all’apparente molteplicità
e discontinuità dei
fenomeni; negazione
dualità tra materia e
spirito, tra mondo e Dio.
Modello
biologico che
permette di
assimilare ogni
problema al
cattivo
aggiustamento
fra organismo e
ambiente.
Necessità di
analizzare il
significato di
un’idea in
termini di
conseguenze
pratiche
comportate
dalla sua
applicazione.
Pedagogia sperimentale
L’influenza del darwinismo sulla filosofia
Evoluzionismo darwiniano permette di ripensare radicalmente i rapporti individuo-ambiente in
termini biologici ma anche in termini culturali e sociali.
Darwinismo trasposto dal campo biologico a quello della teoria della conoscenza.
RIFIUTO DELLA TEORIA CLASSICA DELL’INTELLIGENZA PURAMENTE CONTEMPLATIVA
(abbandono pretesa di ricercare origini ultime e cause assolute)
Conoscenza come un tipo di interazione tra organismo e ambiente; riflessione come
momento di crisi in tale rapporto.
Esperienza strettamente connessa al pensiero e alle inferenze.
Pensiero assume una dimensione temporale e storica; è lo strumento che consente
all’uomo di ristabilire l’equilibrio e conseguire l’adattamento alle condizioni ambientali
necessario alla sua sopravvivenza.
Logica genetica e funzionale che spiega il processo del pensiero, l’attività della ricerca e
dell’indagine e gli atti di giudizio come risposte agli stimoli ambientali nel tentativo
continuo di ristabilire gli equilibri turbati.
Pedagogia sperimentale
L’originalità del pensiero deweyano
La filosofia deweyana rappresenta il superamento di
Empirismo
Esperienza come luogo
dell’originaria evidenza. Base di
ogni sapere sono i dati sensoriali.
Si procede dalla sensazione al
concetto.
Realismo
Realtà autonoma dal pensiero e dal
soggetto che la conosce.
Idealismo
Pedagogia sperimentale
Realtà dipende dal pensiero.
L’influenza del darwinismo sulla filosofia
Evoluzionismo darwiniano permette di ripensare radicalmente i rapporti individuo-ambiente in
termini biologici ma anche in termini culturali e sociali.
Darwinismo trasposto dal campo biologico a quello della teoria della conoscenza.
RIFIUTO DELLA TEORIA CLASSICA DELL’INTELLIGENZA PURAMENTE CONTEMPLATIVA
(abbandono pretesa di ricercare origini ultime e cause assolute)
Conoscenza come un tipo di interazione tra organismo e ambiente; riflessione come
momento di crisi in tale rapporto.
Esperienza strettamente connessa al pensiero e alle inferenze.
Pensiero assume una dimensione temporale e storica; è lo strumento che consente
all’uomo di ristabilire l’equilibrio e conseguire l’adattamento alle condizioni ambientali
necessario alla sua sopravvivenza.
Logica genetica e funzionale che spiega il processo del pensiero, l’attività della ricerca e
dell’indagine e gli atti di giudizio come risposte agli stimoli ambientali nel tentativo
continuo di ristabilire gli equilibri turbati.
Pedagogia sperimentale
La conoscenza
La CONOSCENZA secondo Dewey è
Ciò che conclude soddisfacemente una
INDAGINE; la conclusione di un'indagine
appropriata e controllata.
Pedagogia sperimentale
Definizione di conoscenza
La sistemazione di una particolare
situazione mediante una particolare
ricerca non garantisce che tale
conclusione sistemata sia destinata a
rimanere tale. Il conseguimento di
credenze ben ordinate non si verifica
che progressivamente; non v'è
opinione tanto elaborata da non
esser suscettibile di ulteriore
indagine. È soltanto la risultante
convergente e cumulativa di
un'indagine continuativa quella che
definisce il termine conoscenza nella
sua accezione generale (J. Dewey,
Logica, teoria dell’indagine,
1938, p. 18)
Pedagogia sperimentale
Conoscenza e asseribilità giustificata
MA
“Conoscenza” è un termine ambiguo.
Dewey nella Logica lo sostituisce con il termine
ASSERIBILITÀ GIUSTIFICATA
Esprime virtualità più che attualità, implica
riconoscimento che tutte le conclusioni specifiche di
ricerche particolari costituiscono un qualcosa in fieri e
devono essere di continuo rinnovate.
Pedagogia sperimentale
L’influenza del darwinismo sulla filosofia
Evoluzionismo darwiniano permette di ripensare radicalmente i rapporti individuo-ambiente in
termini biologici ma anche in termini culturali e sociali.
Darwinismo trasposto dal campo biologico a quello della teoria della conoscenza.
RIFIUTO DELLA TEORIA CLASSICA DELL’INTELLIGENZA PURAMENTE CONTEMPLATIVA
(abbandono pretesa di ricercare origini ultime e cause assolute)
Conoscenza come un tipo di interazione tra organismo e ambiente; riflessione come
momento di crisi in tale rapporto.
Esperienza strettamente connessa al pensiero e alle inferenze.
Pensiero assume una dimensione temporale e storica; è lo strumento che consente
all’uomo di ristabilire l’equilibrio e conseguire l’adattamento alle condizioni ambientali
necessario alla sua sopravvivenza.
Logica genetica e funzionale che spiega il processo del pensiero, l’attività della ricerca e
dell’indagine e gli atti di giudizio come risposte agli stimoli ambientali nel tentativo
continuo di ristabilire gli equilibri turbati.
Pedagogia sperimentale
L’esperienza
L’esperienza secondo Dewey è
 una manifestazione di un’interazione
dell’organismo con l’ambiente circostante.
 un modo oggettivo che entra nelle azioni e nelle
passioni degli uomini e che subisce modificazioni
attraverso le loro risposte.
 sperimentale, proiezione nel futuro, sforzo di
cambiare il dato.
 caratterizzata da nessi e continuità.
 strettamente connessa al pensiero e alle
inferenze.
Pedagogia sperimentale
Definizione di esperienza
Ogni creatura vivente, mentre
è sveglia, è in interazione
costante con il suo ambiente.
È impegnata in un processo
consistente nel dare e
prendere, nell’agire in qualche
modo sugli oggetti che lo
circondano e nel ricevere
qualcosa da essi –
impressioni, stimoli. Questo
processo di interazione
costituisce la trama
dell’esperienza.
(J. Dewey, Come pensiamo, 1933,
p. 99)
Pedagogia sperimentale
I criteri dell’esperienza
CONTINUITÀ
I criteri per
poter
distinguere
una
esperienza
educativa da
un’esperienza
diseducativa
INTERAZIONE
Pedagogia sperimentale
CUMULATIVITÀ
I criteri dell’esperienza
Il principio della continuità
dell’esperienza significa che ogni
esperienza riceve qualcosa da
quelle che la hanno preceduta e
modifica in qualche modo la
qualità di quelle che seguiranno.
(John Dewey, Esperienza e educazione,
1938, p. 19)
L’interazione assegna eguali
diritti ai due fattori
dell’esperienza, le condizioni
obiettive e le interne.
Qualsiasi esperienza normale
è un gioco reciproco di
queste due serie di
condizioni. Prese insieme, e
nella loro interazione,
costituiscono quella che io
chiamo situazione. (Ivi, p. 26)
Pedagogia sperimentale
L’influenza del darwinismo sulla filosofia
Evoluzionismo darwiniano permette di ripensare radicalmente i rapporti individuo-ambiente in
termini biologici ma anche in termini culturali e sociali.
Darwinismo trasposto dal campo biologico a quello della teoria della conoscenza.
RIFIUTO DELLA TEORIA CLASSICA DELL’INTELLIGENZA PURAMENTE CONTEMPLATIVA
(abbandono pretesa di ricercare origini ultime e cause assolute)
Conoscenza come un tipo di interazione tra organismo e ambiente; riflessione come
momento di crisi in tale rapporto.
Esperienza strettamente connessa al pensiero e alle inferenze.
Pensiero assume una dimensione temporale e storica; è lo strumento che consente
all’uomo di ristabilire l’equilibrio e conseguire l’adattamento alle condizioni ambientali
necessario alla sua sopravvivenza.
Logica genetica e funzionale che spiega il processo del pensiero, l’attività della ricerca e
dell’indagine e gli atti di giudizio come risposte agli stimoli ambientali nel tentativo
continuo di ristabilire gli equilibri turbati.
Pedagogia sperimentale
Cosa significa “pensiero”
Ciò che passa per la mente,
successione di cose pensate
Corrente di coscienza
(privo di regole)
Sinonimo di “credenza” (penso
che domani sarà più freddo)
Pregiudizio (“giudizi
prematuri”/accidentali)
Fondato sui dati “riflessivo”, frutto
di un’indagine
Si distingue dal primo tipo
di pensiero per la presenza
di una catena ordinata di
idee e dal secondo per
avere un fine che lo
controlla e perché
comporta un esame, una
attenta ricerca.
Pedagogia sperimentale
Il miglior modo di pensare
Il miglior modo di pensare
[…] è il pensiero riflessivo:
quel tipo di pensiero che
consiste nel ripiegarsi
mentalmente su un soggetto
e nel rivolgere a esso una
seria e continuata
considerazione (Come
pensiamo, 1933, p. 61)
Pedagogia sperimentale
Le caratteristiche del pensiero riflessivo
Il pensiero riflessivo
è una catena
mira a una conclusione
spinge all’indagine
Il pensiero riflessivo comporta
uno stato di dubbio
un’operazione di ricerca, di indagine, per trovare i mezzi
che risolveranno il dubbio e apporteranno la soluzione
Pedagogia sperimentale
Il pensiero riflessivo
Il pensare ha origine in una situazione che
può abbastanza bene essere chiamata
cruciale, una situazione così ambigua da
presentare un dilemma o proporre delle
alternative. Finché la nostra attività scivola
via senza ostacoli da una cosa all’altra o
finché
noi
permettiamo
alla
nostra
immaginazione di intrattenersi a suo
piacimento in fantasticherie, non vi è posto
per la riflessione. Una difficoltà o un ostacolo
nella via del raggiungimento di una credenza
ci costringe, tuttavia, a una pausa. Nello stato
di sospensione determinato dall’incertezza,
noi metaforicamente saliamo sempre su un
albero; ci sforziamo di trovare un punto di
vista dal quale esaminare nuovi fatti e dal
quale, una volta raggiunta una veduta che ci
faccia meglio dominare la situazione,
decidere come stiano i fatti nella loro
relazione reciproca.
(J. Dewey, Come pensiamo, 1933, pp. 7475).
Pedagogia sperimentale
L’influenza del darwinismo sulla filosofia
Evoluzionismo darwiniano permette di ripensare radicalmente i rapporti individuo-ambiente in
termini biologici ma anche in termini culturali e sociali.
Darwinismo trasposto dal campo biologico a quello della teoria della conoscenza.
RIFIUTO DELLA TEORIA CLASSICA DELL’INTELLIGENZA PURAMENTE CONTEMPLATIVA
(abbandono pretesa di ricercare origini ultime e cause assolute)
Conoscenza come un tipo di interazione tra organismo e ambiente; riflessione come
momento di crisi in tale rapporto.
Esperienza strettamente connessa al pensiero e alle inferenze.
Pensiero assume una dimensione temporale e storica; è lo strumento che consente
all’uomo di ristabilire l’equilibrio e conseguire l’adattamento alle condizioni ambientali
necessario alla sua sopravvivenza.
Logica genetica e funzionale che spiega il processo del pensiero, l’attività della ricerca e
dell’indagine e gli atti di giudizio come risposte agli stimoli ambientali nel tentativo
continuo di ristabilire gli equilibri turbati.
Pedagogia sperimentale
L’indagine
Il processo di ricerca che l'uomo mette in atto, attraverso il pensiero
riflessivo, per risolvere i problemi e adattarsi così al mondo naturale,
culturale e sociale che lo circonda (strumentalismo) è
l’indagine
Ha inizio con un dubbio, una situazione incerta,
problematica, che è sintomo di squilibrio nel rapporto
individuo-ambiente…
… e si conclude momentaneamente con la risoluzione del dubbio, con
l’apparire di una situazione risolta e tranquilla, cioè con il
ristabilimento dell’equilibrio turbato.
Pedagogia sperimentale
I momenti dell’indagine: le fasi della costruzione del giudizio
Problema
Intellettualizzazione
Osservazione
In presenza di una situazione confusa l'azione
è costretta a fermarsi momentaneamente,
vengono in mente le "suggestioni“ (idee,
soluzioni possibili).
Il problema può essere identificato e definito
solo quando si intravede la via per una
possibile soluzione. La suggestione viene
sviluppata anche alla luce delle precedenti
esperienze.
Quando si hanno idee o ipotesi in mente, si va
in cerca di dati, di materiale di osservazione e
di esperimento. Si raccolgono “i fatti del caso”.
Si sviluppano le ipotesi come idea-guida per
l'azione.
Ragionamento
Capacità di rielaborare in modo fecondo le
idee a partire dalle esperienze pregresse
dell'individuo e dalla cultura del tempo in cui
vive.
Verifica
Dopo aver controllato le ipotesi in via teorica,
esse
vanno
verificate
empiricamente
attraverso
l'azione,
l'osservazione,
l'esperimento.
Pedagogia sperimentale
Un esempio di indagine
 consulto lo stradario
(suggestione - osservazione - raccolta di
dati)
Quale sarà la strada
migliore per arrivare a
casa?
Mi affido al
caso o …
rifletto?
Rifletto.
 faccio delle ipotesi sul percorso migliore
in relazione ai tempi, alle condizioni, al
mezzo di trasporto ecc.
(idea)
 verifico mentalmente tutte le possibilità
(ragionamento)
 decido di andare a sinistra
(verifica mediante l’azione)
«Il grande vantaggio che proviene dal possedere l’abito della riflessione è che l’insuccesso non
è mai un mero insuccesso. Esso è istruttivo. Chi pensa realmente impara tanto dai fallimenti
quanto dal successo. Quando l’insuccesso non è dovuto a un’occasione fortuita, esso indica al
pensiero che vi è coinvolto quali osservazioni dovranno ulteriormente aver luogo e suggerisce
quali modificazioni dovranno essere introdotte nell’ipotesi con cui si sta operando» (J. Dewey,
Come pensiamo, 1933, p.188)
Pedagogia sperimentale
Il pensiero riflessivo e l’atteggiamento/metodo
scientifico/sperimentale
Quando uso il pensiero riflessivo ho un atteggiamento
e applico un metodo scientifico o sperimentale
Infatti
L’atteggiamento scientifico […] è il desiderio di ricercare,
esaminare, discriminare, tracciare conclusioni solo sulla base
dell’evidenza, dopo essersi presi la pena di raccogliere tutti i
dati possibili. È l’intenzione di raggiungere credenze e di
provare quelle che risultano accettabili, sulla base dei fatti
osservati, riconoscendo al tempo stesso che i fatti sono privi di
senso a meno che non indichino idee. È l'atteggiamento
sperimentale che riconosce come, mentre le idee sono
necessarie per l'organizzazione dei fatti, esse sono al tempo
stesso ipotesi di lavoro da verificare sulla base delle
conseguenze che producono (J. Dewey, L’unità della scienza
come problema sociale, 1938, p. 35)
Pedagogia sperimentale
L’atteggiamento scientifico
L’atteggiamento scientifico, basato sul pensiero
riflessivo, è proprio
del senso comune
della scienza
Pedagogia sperimentale
Senso comune e indagine scientifica
Nel senso comune troviamo
atteggiamenti simili a quelli della
scienza nel senso più specializzato,
e insieme altri atteggiamenti che
sono completamente non scientifici.
C’è chi lavora per abitudine o con
metodi basati su tentativi casuali, e
chi è schiavo di dogmi e guidato da
pregiudizi, proprio come c’è chi usa
le proprie mani, gli occhi e le
orecchie, per ricavare conoscenze
da tutto ciò che passa per la sua
strada e usa il cervello di cui
dispone per estrarre significato da
ciò che osserva (L’unità della
scienza come problema sociale,
1938, p. 34).
Pedagogia sperimentale
Pensiero riflessivo, democrazia e educazione
È decisamente desiderabile, e in certe condizioni
realizzabile, che tutti gli uomini diventino scientifici
nei loro atteggiamenti: genuinamente intelligenti nei
loro modi di pensare
e di agire. Si tratta di un obiettivo realizzabile perché
tutte le persone normali hanno quelle potenzialità che
rendono questo risultato possibile. Ed è un obiettivo
da auspicare, perché questo atteggiamento
costituisce
in sostanza, la sola e definitiva alternativa al
pregiudizio, al dogma, all’autorità,
all’uso coercitivo della forza in difesa di interessi
particolari.
L’unità della scienza come
problema sociale, 1938, p. 37
Pedagogia sperimentale
International Encyclopedia of Unified Science
Convincere Dewey a collaborare all'iniziativa non fu cosa facile perché critico nei
confronti dei neopositivisti. Delle loro posizioni criticava:
1. Atomismo logico (proposizioni non riducibili ad altre proposizioni).
2. Separazione mondo della scienza/mondo della morale.
1938-1939 presso l’università di
Chicago.
Iniziativa
essenzialmente
neopositivista
(direttore
Otto
Neurath, tra i coadiutori Rudolf
Carnap, entrambi del Circolo di
Vienna).
Fascicoli monografici di autori,
appartenenti a indirizzi diversi, scritti
con lo scopo comune di proporre
condizioni per l’integrazione dei
metodi e dei contenuti delle scienze
particolari, in vista di una feconda
collaborazione tra studiosi di campi
diversi.
Pedagogia sperimentale
I fondamenti logici
dell’unità della scienza: unità del
Carnap,
linguaggio scientifico.
Russell,
L’importanza della
forma logica: unità di metodo.
Neurath, La scienza unificata
come
integrazione
enciclopedica: unità del metodo,
del processo dell’esperienza o
del processo teoretico.
Dewey, L’unità della scienza
come problema sociale (parte
introduttiva dell’Enciclopedia) e
Teoria della valutazione: unità
dell’atteggiamento scientifico.
International Encyclopedia of Unified Science
Volume I
Encyclopedia and Unified Science Otto Neurath, Niels Bohr, John Dewey, Bertrand Russell,
Rudolph Carnap, Charles Morris
Foundations of the Theory of Signs Charles Morris
Foundations of Logic and Mathematics Rudolph Carnap
Linguistic Aspects of Science Leonard Bloomfield
Procedures of Empirical Science Victor F. Lenzen
Principles of the theory of probability Ernest Nagel
Foundations of Physics Philipp Frank
Cosmology E. Finlay-Freundlich
Foundations of Biology Felix Mainx
The Conceptual Framework of Psychology Egon Brunswik
Volume II
Foundations of the social sciences Neurath
Structure of scientific revolutions Kuhn
Science and the structure of ethics Edel
Theory of valuation Dewey
Technique of theory construction Woodger
Methodology of mathematical economics Tintner
Fundamentals of concept formation in empirical science Hempel
Development of rationalism and empiricism Santillana and Zilsel
Development of logical empiricism Joergensen
Bibliography and index Feigl and Morris
Pedagogia sperimentale
Il neopositivismo
EMPIRISMO CLASSICO
Hume Trattato sulla natura
umana 1739-1740
+
LOGICA SIMBOLICA
Russell e Whitehead Principia
mathematica 1903
POSITIVISMO LOGICO
(Teoria verificazionista stretta)
Carnap-Neurath La concezione scientifica del mondo 1929
EMPIRISMO LOGICO
(Teoria verificazionista liberalizzata)
Carnap Controllabilità e significato 1936
Crisi da anni '50 dopo serrate critiche: Popper, Hanson, Polanyi, Toulmin,
Kuhn, Feyerabend
Pedagogia sperimentale
Il Circolo di Vienna
•
•






1.
2.
1925 organizzato da Schlick (filosofo e fisico).
Circolo filosofico frequentato dai maggiori esponenti viennesi
del neopositivismo:
Neurath (studioso di economia e sociologia);
Carnap (figura di maggior rilievo filosofico del gruppo);
Waismann (studioso di Wittgenstein);
Gödel (logico).
1936 Schlick ucciso da uno studente nazista: fine del circolo,
esponenti costretti ad emigrare in America dove il
neopositivismo entra in contatto con il pragmatismo.
Obiettivi dei neopositivisti:
Rifondare su basi logiche ed empiriche la conoscenza umana.
Unificare le scienze attraverso l'unificazione dei linguaggi
scientifici.
Pedagogia sperimentale
Il Circolo di Vienna
Punto di riferimento del Circolo di Vienna è la fase iniziale del pensiero di
Wittgenstein (Tractatus logico-philosophicus 1922):
Il significato (cioè la verità o falsità) di una proposizione complessa emerge
quando la si riduce alle proposizioni elementari che la costituiscono e che
denominano fatti del mondo. Ogni enunciato non riducibile a questi significati
linguistici concreti appartiene a una metafisica insensata. Carnap e Neurath si
impegnano a indagare con strumenti logico-linguistici le basi empiriche
d'esperienza rispettivamente nelle scienze fisico-matematiche e umane-sociali.
Poi, nella fase americana di Carnap soprattutto con il semiologo Morris e con il
logico polacco Tarski, «liberalizzazione» che non assume più il linguaggio della
matematica come unico modello perfetto.
Negli anni '30 anche Wittgenstein sostituisce all'idea del linguaggio matematicologico come unico modello la tesi di una molteplicità di tipi di linguaggio (tra cui
rientrano anche i cosiddetti «giochi linguistici») che hanno regole liberamente
costruite, ma necessarie non appena vengono assunte dalla comunità degli utenti
del linguaggio (Ricerche filosofiche, 1936-47, pubblicate postume).
Pedagogia sperimentale
Atomismo logico
NEOPOSITIVISTI
Il mondo è la totalità dei fatti. I fatti atomici sono
le unità basilari dell'esperienza, cioè ciò che in
ultima analisi esiste. Ogni fatto atomico è
ontologicamente distinto dagli altri, cioè ogni fatto
è indipendente dall'altro.
Il linguaggio è costituito da combinazioni di
proposizioni atomiche. Ogni proposizione atomica
corrisponde a un fatto atomico ed è logicamente
distinta da ogni altra proposizione atomica.
Da ciò:
1. Teoria verificazionista
stretta
del
significato: a seguito della piena corrispondenza
del linguaggio e della realtà una proposizione
significa solo se è verificata empiricamente.
2. Teoria verificazionista liberalizzata del
significato: una proposizione significa solo se vi è
un metodo (osservazione empirica e esperimento)
per verificarla empiricamente.
Pedagogia sperimentale
DEWEY
-
Non
c'è
esperienza
separata dal pensiero: non ci
sono fatti ultimi, fatti puri,
fatti in sé, ma interpretazioni
della realtà: la conoscenza è
una
costruzione
storica,
continua e cumulativa.
- Non ci sono fatti separati
l'uno
dall'altro:
esperienziale.
continuum
Separazione fatti/valori, mondo della scienza/mondo
della morale
NEOPOSITIVISTI
DEWEY
A seguito della teoria verificazionista:
1. Distinzione fatti (empiricamente
verificabili) – valori (non empiricamente
verificabili).
2. La conoscenza è scientifica solo se si
occupa dei fatti. La morale viene
relegata nella sfera del puramente
emotivo.
1. Non esistono fatti puri e semplici a
cui
sono
contrapposti
valori
esclusivamente soggettivi.
2. L'atteggiamento scientifico, inteso
come atteggiamento critico-riflessivo,
è universalmente applicabile, quindi
tanto al campo della scienza quanto
a quello dei valori.
“Si racconta che il buon Neurath, grasso e ansimante «oratore» della difficile
causa presso lo scontroso e asciutto filosofo yankee, dovesse finire col giurare,
mano sul cuore, di non credere agli enunciati «atomici» per strappargli alfine
l'adesione. Non si sa se i due abbiano anche discorso del rapporto fra scienza e
morale, ma è probabile che sì, se a Dewey, come contributo maggiore, rimase
affidata la Teoria della valutazione".
Da Aldo Visalberghi, Il filosofo dello spirito scientifico, saggio introduttivo a
Logica, teoria dell'indagine.
Pedagogia sperimentale