A cura di Christian Oliva, Francesco Dambrosio,
Walter Rossato e Lorenzo Lovisolo
Carta d’identità
Forma di governo
Monarchia costituzionale
Suddivisione
amministrativa
Capitale
47 prefetture
Superficie
372 824 Km2
Popolazione
127 678 000
Densità
342 abitanti / Km2
Popolazione urbana
78,9 %
Indice Sviluppo Umano
0,938 ( 9° posto )
Tokyo
Aspetto fisico del
Giappone
a. Le quattro isole principali
L’arcipelago giapponese forma un arco di
isole che si estende da nord a sud, dalle
propaggini della Siberia sino a Taiwan. Circa il
75 % del territorio è occupato da una
dorsale montuosa che si estende da nord-est
a sud-ovest, seguendo l’andamento delle
quattro isole principali:
 Hokkaido
 Honshu
 Shikoku
 Kyushu

b. Le quattro isole principali
Le altitudini maggiori si trovano nella regione
centrale dell’isola Honshu, dove alcune
cime superano i 3000 metri di altezza.
Per la conformazione montuosa del
territorio, i fiumi sono generalmente brevi
e scoscesi; non sono navigabili, ma vengono
sfruttati per irrigare i campi e produrre
energia idroelettrica.
Le poche e ristrette aree pianeggianti si
trovano lungo le coste e sono di origine
alluvionale; la pianura più estesa è quella di
Kanto, nell’immediato entroterra di Tokyo.
Una terra che trema
Accanto all’insularità, i tratti più
caratteristici del territorio
giapponese sono l’intenso vulcanismo
e la forte attività sismica.
Il Giappone si trova sulla cosiddetta
“cintura di fuoco” dell’ Oceano
Pacifico, sul territorio si contano 290
vulcani di cui una sessantina in
attività.
Lo sviluppo costiero
Il Giappone ha circa 27.000 chilometri, dal
profilo molto vario. La costa orientale è la
più articolata, ricca di profonde insenature
che hanno favorito il sorgere di importanti
città portuali; le coste del Mar del Giappone
sono in genere più lineari e più lunghi tratti
di litorale basso e sabbioso. Il litorale
bagnato dal Mare Interno, tra l’isola di
Shikoku e quella di Honshu, è molto
frastagliato ed è fronteggiato da numerose
piccole isole e scogli.
a. Le aree climatiche
Il clima del Giappone è temperato. L’arcipelago
giapponese è diviso in 5 zone:
 Hokkaido è situata all'estremo nord della
regione, ha inverni rigidi ed estati fresche con
clima montano. Le precipitazioni sono normali,
 Mar del Giappone situato ad ovest, in inverno vi
sono forti nevicate causate dai venti che in
estate espongono a brezze fresche la regione. In
ogni caso le temperature possono raggiungere a
volte picchi elevati.
b. Le aree climatiche



Isola centrale; il clima tipico delle parti più interne delle
isole, con forti sbalzi di temperatura dall'estate
all'inverno e dal giorno alla notte. Poche precipitazioni.
Seto Naikai ovvero la zona marina tra Honshu, Shikoku
e Kyushu viene riparata dai monti Chugoku e Shikoku
dai venti caratterizzando l'area con un clima
particolarmente mite durante tutto l'anno.
L’Oceano Pacifico; la costa est in cui gli inverni sono
rigidi con poche precipitazioni e estati calde e afose. Le
isole a sud ovest sono zone caratterizzate da un clima
subtropicale con inverni caldi e estati torride. Le
precipitazioni sono abbondanti e sovente si abbattono
tifoni.
L’Economia e l’Industria
del Giappone
Uno sviluppo recente
L'economia del Giappone è la seconda potenza al mondo dopo quelle di Stati Uniti e
Cina, con un prodotto interno lordo di 5.100 miliardi di dollari nel 2010. Questo
risultato fu raggiunto soprattutto grazie a un settore industriale in grado di produrre
a prezzi altamente competitivi merci di qualità e ad alto contenuto tecnologico.
L’economia è oggi nuovamente in crescita grazie a un’industria che esporta in tutto il
mondo e che riesce a mantenere alti profitti anche in settori, come quello
automobilistico, che sono in difficoltà quasi ovunque.
Negli ultimi anni il Giappone ha avuto una rapida crescita economica. Si è cominciato
da un’industria leggera, come l’industria tessile, fino a sviluppare anche un’industria
metallurgica, chimica, petrolchimica, navale ed elettronica. Il prodotto interno lordo
nel 1992 era di 4321 miliardi di dollari USA, il secondo al mondo.
La struttura dell’economia
giapponese
La struttura dell’economia giapponese ha
visto una dozzina di famiglie importanti che
hanno fondato ditte come la Mitsubishi,
Hyundai e la Toyota. Dal punto di vista
lavorativo si è assistito invece alla crescita
delle associazioni sindacali dei loro aderenti.
Le principali confederazioni sindacali del
Giappone sono raggruppati nella
“Federazione Nazionale Dei Sindacati Del
Settore Privato” detta “Renga”.
Industria
Le maggiori produzioni industriali sono
situate nella Grande Area di Tokyo, e
riguardano in pratica tutti i settori
produttivi.
Il Paese è al secondo posto dopo
la Cina per l'industria
automobilistica (Toyota, Honda, Nissan) e
al primo per l'elettronica di
consumo (Sony, Panasonic, Toshiba,
Canon, Sharp). Sono presenti anche i
settori siderurgico, cantieristico,
motociclistico, microelettronico,
videoludico, chimico, farmaceutico,
petrolchimico, tessile, alimentare, del
tabacco e degli strumenti musicali.
Per alcune produzioni,
come motociclette, fotocamere
digitali, videocamere, stampanti, console p
er videogiochi, il Giappone detiene quasi il
monopolio mondiale.
La crisi del Giappone
Negli anni novanta il Giappone ha visto un forte rallentamento della
sua crescita economica. Tra il 1992 ed il 1999 il PIL è cresciuto ad un
tasso medio di solo lo 0,8%, arrivando ad un -0,5% nel 2001. Tra le
cause di questo declino vi sono le relazioni industriali troppo rigide,
un mercato interno ancora arretrato ed un sistema politico
vulnerabile alla corruzione.
Nel 1989 la Banca centrale decise di alzare il tasso di sconto, i prezzi
degli immobili e delle azioni crollarono, portando al fallimento di
banche ed imprese. La domanda interna si ridusse e ciò, unito alle
difficoltà nelle esportazioni per la concorrenza degli altri Paesi asiatici,
indusse le imprese a tagliare i costi licenziando il personale.
La Crisi economica del 1997
Nel 1997, inoltre, il Giappone fu duramente colpito
dalla crisi finanziaria asiatica. Allo scopo di tutelare i suoi
investimenti nel sud-est asiatico e di proporsi come leader
regionale affidabile in quel frangente di crisi, stanziò
prestiti per 100 miliardi di dollari per i paesi colpiti,
arrivando a offrire il doppio dei fondi stanziati
dagli USA per Thailandia (il paese più
colpito), Indonesia e Corea del Sud.Successivamente ci fu
un lungo periodo di riassestamento e riorganizzazione dei
settori produttivi giapponesi. Solo dal 2006, in cui il PIL nel
primo trimestre è cresciuto del 3,2% e non ci sono più
voci negative, la crisi sembra del tutto superata.
Pochi spazi per l’agricoltura
Nonostante l’impegno di tecniche
agricole avanzate, la superficie
coltivabile è molto limitata (13%del
territorio). Il settore primario
giapponese non copre il fabbisogno
alimentare interno, dato che la coltura
principale è quella del riso, che occupa
oltre metà delle terre agricole, seguita
da soia, patate e qualità di tè molto
rinomate. Ancora rilevante è la
coltivazione specializzata del baco da
seta.
L’high-tech giapponese
L’industria è sviluppata in tutti i settori. I settori di punta sono quello automobilistico
e quello legato all’alta tecnologia.
Garantisce al Giappone
è innovativa nell’elettronica,
il primato mondiale nella
nell’informatica e nelle biotecnologie,
produzione di autovetture
si è sviluppata grazie ai notevoli
e motociclette.
investimenti statali e privati nella ricerca
scientifica e alla disponibilità di numerosi
addetti qualificati.
La carenza di materie prime e la dipendenza energetica dall’estero hanno spinto il Paese
a puntare sul nucleare, che oggi copre quasi il 30% del fabbisogno energetico.
Il ruolo centrale della
finanza e del commercio
Il terziario è il settore
trainante. Un ruolo di
primissimo piano viene
svolto dalle attività
finanziarie, tanto che a
Tokyo ha sede una
delle più importanti
borse valori del
mondo.
Un caso esemplare: la robotica
Il Giappone riveste un ruolo
primario nel campo della
robotica nel quale continua a
investire capitali sia pubblici sia
privati. Oltre a robot industriali,
biomedici e di intrattenimento si
lavora in particolare su robot
antropomorfi nella speranza che
in qualità di “maggiordomi”
possano fornire la manodopera
necessaria, bilanciando
l’invecchiamento della
popolazione.
Un caso esemplare: l’alta tecnologia
applicata ai trasporti
Gli ostacoli naturali quali la
montuosità la sismicità, la
frammentazione insulare del
territorio hanno stimolato la
creazione di soluzioni eccezionali per
i trasporti. Facciamo alcuni esempi: la
costruzione su un’isola artificiale
dell’aeroporto del Kansai, nella baia
di Osaka; la realizzazione del ponte
sospeso più lungo del mondo per
collegare Honshu e Shikoku; un
tunnel sottomarino lungo 54
chilometri per unire Honshu con
Hokkaido. Inoltre una rete ferroviaria
ad alta velocità collega i centri
nevralgici della megalopoli giapponese
in pochissimo tempo: per percorrere
500 chilometri ci vogliono poco più
di due ore.
Popoli e culture del
Giappone
I Giapponesi sono un popolo
‘’chiuso’’
il Giappone è un paese omogeneo dal
punto di vista etnico e religioso, anche a
causa del lungo isolamento dal resto del
mondo che i governanti imposero al paese
sino a metà dell’ottocento.
Il 98,5% della popolazione è Giapponese,
con piccole minoranze asiatiche e
sudamericane.
L’emarginazione delle
minoranze autoctone
Esistono nell’ arcipelago minoranze autoctone
cioè che sono nati nelle stesso luogo in cui vivono
ad esempio gli ainu che è un gruppo etnico
concentrato nell’Hokkaido e sono circa 15.000, e
quella del Burakumin. Gli uni e gli altri sono
discriminati dai Giapponesi.
I Burakumin erano ‘’gente di compagnia’’ cioè che
si dedicarono a lavori considerati impuri:
macellazione del bestiame , lavorazione del cuoio,
cremazione dei morti , raccolta dei rifiuti.
Shintoisti e Buddisti
Quasi il 90% della popolazione pratica lo shintoismo e il
buddismo.
Lo shintoismo non è una vera e propria religione, ma un
insieme di riti, credenze e costumi profondamente radicati
nella vita quotidiana del popolo giapponese. Tra i concetti
fondamentali della filosofia scintoista c’è ne uno più
importante: l’armonia tra gli esseri umani.
Invece il buddismo, ugualmente radicato, fu introdotto nel
VI secolo dai coreani ; successiva è la diffusione della
disciplina zen, basata su meditazione e ascetismo.
Il Giappone
Popolazione delle città
Un paese sovrappopolato
La nazione giapponese
comprende 127 milioni
di abitanti, distribuiti in
un territorio di 327.000
kmq. La densità è molto
alta.
Delle grandi città
La distribuzione della
popolazione è disomogenea.
La concentrazione nelle città è
estremamente elevata.
La capitale
Con oltre 12 milioni di
abitanti Tokyo è uno dei
punti base
dell’economia e della
finanza mondiale.
Inoltre Tokyo vanta la
più alta concentrazione
urbana del mondo.
Gli ultracentenari di Okinawa
L’isola di Okinawa è
abitata dalla popolazione
più longeva e più in
salute del pianeta.
Gli abitanti di questa
piccola isola del
giappone sono noti per
avere la vita media più
alta del mondo: 81,2
anni. Il segreto risiede
tutto nella dieta a base di
pesce soia e frutta e
verdura.
Questo abitante ha 113 anni ed è il più vecchio del
Giappone.
Disastro di Fukushima
Il sisma dell'11 marzo 2011 è
stato il più forte mai registrato
nella storia del Giappone e ha
provocato uno tsunami con onde
alte circa 20 metri che hanno
distrutto decine di migliaia di case
e seminato distruzione ovunque.
Le onde hanno danneggiato
inoltre il sistema di
raffreddamento della centrale
nucleare di Fukushima Daiichi,
causando una fusione in tre dei
suoi reattori e spargendo
radiottività.
Sitografia e Biografia:
Aspetto fisico del Giappone:
- dal libro «TERRA» pagine 250 e 251;
 L’economia e l’industria del Giappone:
- dal libro «TERRA» pagine 258 e 259
- dai siti web: http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_del_Giappone
http://www.alphabeto.it/continenti/asia/giappone.htm
http://web.tiscalinet.it/appuntiericerche/Geografia/giappone1.HTML
 Popoli e culture del Giappone:
- dal libro «TERRA» pagine 252 e 253
 Il Giappone Popolazione delle città
- dal libro «TERRA» pagine 254 e 255

FINE