Storia di genere in età contemporanea

corso
L’assistenza è stata il campo in cui si è espressa
con maggiore vigore a partire dall’800 la
presenza militante femminile. Dall’intreccio tra le
esperienze di assistenza ai poveri, ai carcerati,
alle ex-prostitute, e di interventi a favore dei figli
delle lavoratrici e il femminismo "politico", che
rivendicava l’uguaglianza dei diritti e delle
opportunità tra i due sessi, è nato, a partire dalla
seconda metà dell’800, quel vasto e composito
movimento che fu chiamato femminismo.
Il corso prenderà in esame la mobilitazione
femminile internazionale tra 800 e 900,
quale si espresse sia nelle associazioni
che avevano come obbiettivo esplicito
l’emancipazione
della
donna
e
l’uguaglianza tra i sessi, sia nelle
organizzazioni e movimenti ispirati alla
giustizia sociale, alla lotta contro lo
sfruttamento di donne e minori, alla pace.
Focalizzeremo la nostra attenzione sulle strategie
dei gruppi di donne e delle organizzazioni
femminili che si mossero in queste nuove forme
di attivismo internazionale ( l’International
Abolitionist Federation, l’International Bureau
against the white slavery, La Lega internazionale
per la pace e la libertà, il Consiglio
Internazionale delle donne, l’Internazionale
femminile socialista, la Women’s International
League for Peace and Freedom, e le diverse
associazioni di aiuto alle giovani lavoratrici.
Indagheremo, poi, sull’articolazione tra le
mobilitazioni internazionali e i vari contesti
nazionali in cui le donne e loro movimenti
si
trovarono
ad
agire.
The first issue of the women’s history was to
find the women in the history. This is the
women’s history.
The next issue is to find the role of the women
in the history, and write the history with the
female contribution. This is the gender
history
In all the struggle for liberty in the past
women have ever take an active part,
and it is fair to suppose that they will
do
the
same
in
the
future
History
of
Woman
Suffrage, EDITED BY
ELIZABETH CADY STANTON, SUSAN B. ANTHONY,
AND MATILDA JOSLYN GAGE, Seconda Edizione,
1889 Rochester, N. Y
L’età contemporanea è caratterizzata dal farsi
politico del discorso sulle donne, e dal farsi
politica della critica femminile alla supremazia
maschile.
L’associazionismo volontario e laico- ovverosia
diretto da laici- è una delle forme attraverso il
quale si esprime l’opinione pubblica moderna,
Opinione pubblica
La nascita delle opinione pubblica come modo
attraverso il quale i cittadine e cittadine
esprimono la loro volontà e le loro istanze ai
governanti.
consentì l’intervento nella vita sociale e nella
discussione culturale e politica anche a sessi e
classi ancora esclusi dal voto.
poterono esprimersi attraverso stampa, partiti e
associazioni anche coloro che non avevano
ancora il diritto di voto- meno abbienti e donne.
Associazioni e movimenti
Perché val la pena di studiare
l’associazionismo
A Per la rilevanza dei temi che affronta:
-libertà, pace e collaborazione tra i popoli
istruzione
diritto al lavoro e all’accesso alle professioni
le tutele del lavoro verso welfare
la condizione delle donne nella struttura familiare e
le relazioni tra i sessi
B. Perché attraverso l’associazionismo le
donne acquisirono coscienza delle proprie
capacità nell’agire pubblico, parlarono ai
governi e alle istituzioni, gestirono reti
internazionali, intervennero nel mondo
delle idee- non solo come singole e rare
pensatrici, ma come collettivo di genere.
Il movimento femminile classico dell’800 e del
primo 900, secondo quanto ha scritto Gisela
Bock,
“…mirava a una fondamentale trasformazione del
rapporto tra i sessi, da raggiungere mediante il
miglioramento della condizione delle donne dal
punto di vista economico, sociale, politico e
culturale, sia rispetto alla sua situazione
precedente che rispetto a quella degli uomini.
Lo scopo non era l’identità e lo scambio dei
ruoli, bensì la liberazione da una
subordinazione determinata dal sesso
Per il movimento delle donne si trattava
soprattutto “di riuscire a trovare la propria
identità mediante il libero sviluppo delle
proprie forze e l’abolizione delle barriere
poste dalla tradizione e dalla legislazione”.
Perché si parla di donne?
Perché furono membri attivi di partiti e di
movimenti.
Perché le vicende che concernono la storia
dell’opinione pubblica, dell’assistenza laica,
delle rivendicazioni in tema di stato sociale, e
quindi una bella fetta della politica dei sindacati
e della sinistra, e quindi della discussione sul
ruolo dello stato, e la storia della costruzione di
un nuovo sistema di cittadinanza e di diritti
videro le donne presenti attivamente
Sociale e politico
Nella seconda metà dell’800 due diverse forme di
promozione delle cittadine, in cui le donne
davano un contributo, vale a dire il pensiero e i
movimenti radicali e socialisti e le società e le
reti impegnate nell’assistenza incrociarono i loro
percorsi, collaborarono e d entrarono in conflitto
Dall’intreccio pensiero politico e società d’impegno
assistenziale o culturale nascono associazioni
femministe
Le donne presero la parola su questioni sociali e
politiche
anche spinosissimecome la
prostituzione e i regolamenti statali sulla
prostituzione. L’educazione morale e sessuale.
Le donne, dunque, sono un elemento essenziale
della storia della società, della cultura e della
politica dell’età contemporanea.
Genere
I
diversi ruoli sessuali sono riferiti a una
costruzione socioculturale di cosa vuol dire
essere maschio ed essere femmina- del
maschile e del femminile, che varia col variare
delle società e delle epoche.
le donne non sono una parte di storia da
aggiungere
il ruolo e l’influenza delle donne muta
qualitativamente e quantitativamente
Storia di genere
Attraverso la storia di genere si è imparato a
vedere, da un lato, che ogni società ha spazi,
comportamenti, attività condizionati dal sesso, e
che quindi questo di questo tipo di
differenziazione esiste ovunque. D’altro lato, si è
visto che le sue manifestazioni concrete non
sono le stesse in ogni società: non sono
universali, come il significato dell’essere donna
o uomo è, storicamente, assai variabili.
Storia di genere
Se noi lo consideriamo [il genere] come uno
strumento per capire non solo il modo in cui gli
uomini e le donne vengono definiti nelle loro
relazioni
reciproche,
ma
anche
quali
interpretazioni dell’ordine sociale vengono
contestate, accolte, combattute e difese in
relazione alle definizioni di maschio/femmina,
giungiamo a una nuova comprensione delle
varie società, culture e storie e politiche che
vogliamo analizzare.
Storia di genere
The first issue of the women’s history
was to find the women in the history.
This is the women’s history.
The next issue is to find the role of the
women in the history, and write the
history with the female contribution.
This is the gender history.
Offen
Karen Offen
Collocando il genere e la relazione di genere al
centro della politica europea, una prospettiva
certamente
pertinente,
ma
lungo
marginalizzata, il volume intende riconfigurare la
nostra comprensione della storia dell’Europa e
rendere visibile una lunga ma nascosta
tradizione di pensiero e politica femminista.
Il femminismo storico è un fenomeno politico, non
filosofico
Offen
La storia del femminismo è anche parte della
storia delle associazioni delle comunicazioni e
dei trasporti.
E’ parte della storia dell’educazione, della vita
religiosa,
e
delle
ideologie
secolari,
dell’economia, del lavoro salariato e del
movimento dei lavoratori..
Infine, la storia del femminismo è parte della storia
politica dell’Europa- la storia della costruzione
degli stati, delle conquiste armate e delle
sconfitte, delle sfide all’autorità dei re e delle
elites militari
Offen
Non si può ricostruire lo sviluppo dell’istruzione e
dell’educazione senza tener conto del loro
contributo
Così come la storia del lavoro e delle istanze dei
lavoratori
Della costruzione di nuovi modelli di cittadinanza
Del ruolo dello stato e dell’welfare
Delle idee e iniziative per la pace.
Femminismo/i
Nelle società occidentali fin dal 700, la questione
delle donne sta dentro al lungo dibattito sulla
famiglia e il suo rapporto con lo stato, e il
sottostante dibattito sull’ineguale distribuzione
del potere politico, sociale ed economico tra i
sessi.
Le donne della rivoluzione americana chiedono
che si riconosca un loro ruolo nell’educazione
pubblica, nelle Chiese.
individuo/genere/cittadinanza
Rivoluzione industriale e avvento progressivo di
uno spazio politico democratico fanno, nelle
società occidentali, dell’individuo il centro
dell’agire sociale e il depositario di diritti
inalienabili.
La storia e la biologia, tuttavia, definiscono, natura
e ruolo maschile e femminile, riconoscendo alle
donne solo una parte minima dei nuovi diritti.
Queste restano a lungo ancora escluse dalla
cittadinanza,
individuo/genere/cittadinanza
Ma, per la prima volta, vengono riconosciute come
soggetto collettivo, con compiti e funzioni, che
purtuttavia le relegano nella sfera privata,
negando loro lo spazio pubblico.
L’800
segna la nascita del femminismo, parola
emblematica che sta a indicare tanto importanti
mutamenti strutturali (lavoro salariato diritti civili
dell’individuo, diritto all’istruzione) quanto
all’apparizione collettiva delle donne sulla scena
politica.
individuo/genere/cittadinanza
se l’epoca moderna offre l’occasione alle donne, è
perché le conseguenze dei cambiamenti
economici e politici, sociali e culturali, propri del
XIX secolo giocano a loro favore
Gli elementi che giocano a favore delle donne
sono il nascere di una teoria della storia
dell’umanità, la rivoluzione industriale e lo
spazio politico democratico.
individuo/genere/cittadinanza
Le teorie dell’evoluzione della natura e della
società scrivono il passato come luogo
non più della tradizione e della necessità
biologia, ma come luogo del progresso e
del mutamento.
Le utopie socialiste danno una prospettiva
per il futuro.
individuo/genere/cittadinanza
La rivoluzione industriale e l’avvento progressivo di
uno spazio politico democratico, si rivelano, dei
contesti dove l’individuo, in quanto essere nella
sua generalità, è privilegiato, ha spazi d’azione.
In questo senso, l’individuo femminile potrà
diventare simile all’individuo maschile, al
lavoratore e al cittadino, potrà rompere il legami
economici e simbolici di dipendenza che la
legano al padre e al marito.
individuo/genere/cittadinanza
L’ambivalenza e la contraddizione sono
insite nello stesso pensiero rivoluzionario
che pur affermando l’uguaglianza degli
individui di fronte ai diritti, dichiara all’inizio
di voler escludere le donne.
L’800 si apre con una netta distinzione tra
spazio pubblico e spazio privato, lavoro
produttivo e lavoro riproduttivo.
individuo/genere/cittadinanza
La riproduzione ha rappresentato, almeno
da quando si è costituita la famiglia
patriarcale e il sistema patrilineare, la
“funzione” fondamentale per le donne,
continua a definirle anche nell’età postrivoluzionaria, determinando esclusioni,
molte, e inclusioni, poche, dell’individuo
donna, nelle relazioni sociali e politiche e
nel mondo del lavoro.
individuo/genere/cittadinanza
La separazione tra luogo di vita e luogo di lavoro
caratterizza l’età contemporanea. Tuttavia,
l’industrializzazione e crescita dei servizi
individuali e collettivi, e la crescente
femminilizzazione di alcuni di questi hanno
allargato il campo alle possibilità occupazionali
per le donne.
L’800 e ancor più il 900 sono caratterizzati dal
ridefinirsi dei ruoli maschili e femminili nella
società.
Donne del XIX secolo
Perché è così importante portare l’attenzione su
ciò che pensano, fanno, come vivono le donne
in età contemporanea?
l’800 e ancor più il 900 sono caratterizzati dal
ridefinirsi dei ruoli maschili e femminili nella
società.
Nel XIX e XX secolo le donne sono molto più
presenti nella vita sociale e politica, per non
dire di quella economica.
Lo spazio sociale
L’industrializzazione e crescita dei servizi
individuali e collettivi, e la crescente
femminilizzazione di alcuni di questi hanno
allargato il campo alle possibilità occupazionali
per le donne.
Inurbamento, crisi della società rural-patriarcale,
“dissoluzione delle famiglie”, rendono sempre
più necessario l’intervento benefico, nelle quali
le donne si gettano con passione,
Lo spazio sociale
rivendicando una competenza proprio per la loro
predisposizione o preparazione- alla cura,
affinata dalla crescente istruzione femminile.
Trasformano la beneficienza in assistenza e in
solidarietà; dirigendo associazioni ed enti,
mostrano la loro capacità di governare.
Raccolgono fondi, contattano e assistono
bambini, carcerate e carcerati, anziani, donne
povere e le lavoratrici- con servizi di asili e nidi e
corsi d’istruzione e formazione professionale;
Lo spazio sociale
Chiedono leggi sociali e l’intervento dello Stato
Sulla base delle loro capacità economiche e
sociali chiedono la piena cittadinanzauguaglianza di diritti e rappresentanza politica
Lo spazio politico
. La Rivoluzione francese e le sue conseguenze
(compreso il Codice civile napoleonico) fecero
molto per stimolare le successive iniziative
femministe in tutta Europa.
Queste iniziative erano strettamente associate allo
sviluppo delle culture politiche nazionali e ai
piani strategici dei nascenti stati-nazioni. Il ruolo
delle madri, ecc.
Lo spazio politico
Al tempo stesso, le iniziative femministe balzano
fuori da una pletora di sperimentazioni e progetti
di riorganizzazione della società. Per esempio
una diversa relazione tra famiglia e stato .
In Occidente la lotta “femminista” è iniziata in
contemporanea con quella contro il potere del
re; quest’ultima ha immediatamente provocato
cambiamenti nella supremazia maschile in
famiglia.
Lo spazio politico
La lotta nasceva nel contesto di una
maggiore consapevolezza dei rapporti tra
governanti e governati.
, le " governate " in questo caso essendo le
donne che sono state poi integrate e
vincolate da strutture familiari a pedominio
maschile.
Lo spazio politico
L’età contemporanea nasce affermando la
centralità dell’individuo e dei suoi diritti.
L'INDIVIDUO
nasce naturalmente libero e
depositario di diritti inalienabili- libertà personale,
sicurezza, resistenza all’oppressione. Tutti gli
individui hanno gli stessi diritti (uguaglianza) La
rivoluzione americana e quella francese fanno
dell’affermazione e della tutela dei diritti
dell’individuo la base dell’organizzazione della
società
Affermano una nuova concezione dello
Stato, il cui compito è tutelare i diritti, e
che
si fonda sul
consenso, la
partecipazione, la solidarietà tra i cittadini
Il cittadino a diritto a scegliere i propri
rappresentanti, e ogni cittadino ha diritto a
rappresentare la collettività.
Cittadinanza
Cittadinanza indica il complesso dei benefici che
conseguono dall’ammissione in un sistema
politico: il voto, la garanzia di non essere
imprigionati arbitrariamente, la libertà di leggere
e di criticare a piacimento, il poter contare sulla
solidarietà collettiva in caso di bisogno.
La cittadinanza presenta un lungo ciclo storico di
espansione
(nel
senso
che
soggetti
originariamente esclusi da essa sono stati
progressivamente inclusi nel suo spazio) e di
arricchimento (nel senso che i suoi contenuti si
sono moltiplicati e qualitativamente modificati)-
Terence H. Marshall, Cittadinanza e classe
sociale, Torino, Utet, 1976 (edizione originale
inglese 1949).
La progressiva unificazione su base nazionale
dello status spettante a tutti i componenti della
comunità (maschi) rende posssibile il successivo
depositarsi su di esso di una serie di diritti di cui
Marshall distingue tre classi:
Diritti civili, diritti politici e diritti sociali
Diritti civili, secondo M., sono quelli
necessari alla libertà individuale: libertà
personali, di parola, di pensiero, di fede, il
diritto di possedere proprietà, il diritto a
ottenere giustizia.
Diritti politici: partecipare all’esercizio del
potere politico, come membro di un
organo investito di autorità politica o come
elettore dei componenti di tale organismo.
Diritti
Diritti sociali: da un minimo di sicurezza
economica e benessere a vivere come
persona civile, secondo i canoni vigenti in
una società (istruzione e servizi sociali).
Quest’ultimo aspetto fa riferimento
all’welfare, ed introduce nuovi diritti socioecomici: diritto al lavoro, diritto al salario,
diritto all’assistenza, diritto all’istruzione.
Cittadinanza
costruzione della cittadinanza
Contrapposizione del cittadino al suddito
Il cittadino ha diritto alla libertà
Il cittadino ha diritto alla rappresentanza
Il cittadino ha diritto alla difesa dei propri diritti e
lo stato gliela deve garantire
Il cittadino ha il diritto=dovere di difendere il
proprio stato-nazione contro chi lo minaccia
Esclusione delle donne
Le donne partecipano solo in parte a questi
diritti, non è uguale.
La stessa rivoluzione non riconosce alle
donne il diritto a rappresentare la Nazione.
Non sono né elette né elettrici.
E rivoluzione stessa costruirà un sistema
che ne limita i diritti civili, dalla famiglia al
lavoro, o meglio un diverso sistema dei
diritti. Che si manterrà nel corso dell’800.
Esclusione delle donne
L’ordine naturale consegnava la donna, costruita
per procreare, alla sfera privata. Dunque non
era più una generica inferiorità a sanzionare la
dissimmetria tra i generi, quanto la specificità
femminile, cui la nuova società liberale si
appellava per limitare i diritti civili e politici delle
donne, escludendole dall’elettorato attivo e
passivo, privandole della possibilità a contribuire
col loro voto a scrivere quelle leggi, che molto da
allora s’interessarono di loro, per escludere
molto e includerle poco nella nazione.
Esclusione delle donne
Sulla funzione riproduttiva si costruì il nuovo
modello di femminilità, che definiva destino delle
donne la missione materna.
E non è un caso che si sentisse particolarmente il
bisogno di questa precisa distinzione di ruolo,
proprio quando al suddito si sostituiva il
cittadino, e le istituzioni statali si legittimavano
solo in quanto luogo di riconoscimento e di
tutela dei diritti dell’individuo, sovrano della
natura e della legge.
Laura L. Dawns
Le moderne democrazie si sono fondate sulla
distinzione del pubblico dalla sfera privata. Allo
scopo di segnare una rottura con l'analogia tra il governo
patriarcale dello stato e la famiglia patriarcale disposto,
sostenuto e legittimato dalle prime monarchie moderne.
Ma questo nuovo contratto sociale espresso da questa
nuova relazione tra stato e famiglia, pubblico e privato,
implicava una nuova relazione tra i sessi, che però non
avrebbe mai trovato espressione formale in un contratto
separato per sesso inteso a ridefinire i rapporti tra i sessi
a seguito della rivoluzione francese.
Come
conseguenza le donne, a dispetto della loro presenza
attiva nella vita sociale ed economica, si trovarono in
uno stato di non esistenza politica dopo la Rivoluzione.
Il contributo di Dawns esplora le
conseguenze di questa situazione
paradossale per le forme di cittadinanza
sociale e, in ultima analisi politica che le
donne seppero ritagliarsi negli spazi vuoti
del sistema politico repubblicano tra il
1870 e il 1940.
Vale a dire la funzione educatrice in famiglia,
l’impegno sociale, il lavoro
Da notare che le donne attive durante la
Rivoluzione si percepiscono come soggetto non
omologabile a quella maschile, facendo perno
essenzialmente su quattro aspetti:
il nesso tra discriminazione sessuale e
discriminazione razziale,
il rapporto tra appartenenza alla nazione e difesa
della patria,
il nodo cittadinanza-maternità,
l’identità di genere tra rappresentante e
rappresentati
Genere e razza Le donne evidenziano
subito questa contraddizione, questa
aporia, insita come quella che esclude le
donne, insita nella proclamazione dei diritti
dell’uomo: si escludono gruppi, ed in
entrambi i casi fondandosi su differenze di
ordine biologico.
Cittadinnaza
Un documento, Requetes des femmes pour leur
admission aux Etats-Generaux, scritto durante
la convocazione delle assemblee preliminari agli
Stati generali, si esprime l’interesse per la
partecipazione femminile agli affari politici , oltre
che sulla base di criteri di giustizia e di
uguaglianza tra i sessi, sulla base di specifiche
richieste e di particolari contributi che le
deputate possono offrire all’amministrazione
generale dello stato.
Cittadinnaza
Da questa affermazione, che vuole raccordare i valori della
maternità con quelli della cittadinanza:
emerge la volontà di non considerare la cittadinanza un
valore alternativo e incompatibile con il ruolo
riproduttivo: questo costituisce comunque il caposaldo
dell’identità e della specificità femminile, conferendo
alle donne una puissance, assegna loro un ruolo
sociale, un’autorità informale.
La maternità riunisce una serie di valori, quali l’altruismo, il
senso di equilibrio e di giustizia , la dedizione; valori
che, in qualche modo possono trovare una loro
traduzione nella sfera sulla politica.
La funzione riproduttiva è l’elemento centrale su cui
fondare la specificità, e, talvolta, anche la superiorità
morale delle donne.
Olympe de Gouges
Nel settembre 1791 Olympe de Gouges,
con la Dichiarazione dei Diritti della Donna
e della Cittadina, riscrive la Dichiarazione
dei diritti dell’uomo e del cittadino. La
donna è individuo depositario di diritti
naturali come l’uomo¸ nessun governo può
dirsi veramente rappresentativo della
totalità dei cittadini se glieli toglie.[1]
[.
Mary Wollestoncraft, 1795 The Vendication of
Rights of Women- I diritti delle donne
Chiedeva per le donne istruzione e lavoro, fondamenti di
una libertà femminile che ne farà cittadine responsabili e
non più schiave dell'uomo, e il voto e la partecipazione
alla vita pubblica che ne farà educatrici migliori.
La rivendicazione era fondata su tre argomenti forti: la
donna ha uguale capacità intellettuale; la donna ha
maggiore sensibilità, che discende proprio dalla funzione
materna, la donna “se non viene preparata dall’istruzione
a diventare la compagna dell’uomo, fermerà il progresso
del sapere e della virtù, perché o la verità deve essere
comune a tutti, o il suo influsso sulla condotta comune
sarà inadeguato”