MEDICINA RIABILITATIVA
E ONCOLOGIA
RICCIONE 21-24 MAGGIO 2007
IL RUOLO DEL FISIATRA NEL CDO
R.M.ROSSI
IL FISIATRA E’ ENTRATO A FAR PARTE DEL
CDO NEL MARZO DEL 2005, CON PRESENZA
BIMENSILE
DA MAGGIO 2006 E’ PRESENTE TUTTE LE
SETTIMANE
NELL’ORGANIZZAZIONE DEL CDO TROVIAMO
APPLICATI I CARDINI DELLA MENTALITA’
RIABILITATIVA
-CENTRALITA’ DEL DISABILE NELLA PIANIFICAZIONE DEGLI
INTERVENTI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI
-NECESSITA’ DI UN APPROCCIO GLOBALE AL PAZIENTE
COMPRENDENTE LE DIVERSE PROBLEMATICHE PRESENTI E
FINALIZZATO ALLA LORO REALE PRESA IN CARICO
- NECESSITA’ DI UN INTERVENTO COORDINATO E INTEGRATO
PRESA IN CARICO GLOBALE
ELABORAZIONE PROGETTO RIABILITATIVO
DISABILITA’ ONCOLOGICA
IN CAMPO ONCOLOGICO LA DISABILITA’
E’ SECONDARIA A :
- PROBLEMI COMUNI A QUALSIASI
MALATTIA CRONICA DEBILITANTE
(S.IPOCINETICA, FATICA ETC)
- COMPLICANZE IATROGENE (POST-CHIR., E
POST-CHEMIOTERAPICHE)
- PATOLOGIE PRECEDENTI /CONCOMITANTI
( BPCO, ARTOREUMOPATIE ETC)
A.DIETZ
L’AUMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA DEL PZ
ONCOLOGICO HA DETERMINATO L’EVIDENZIARSI DI UNA NUOVA DISABILITA’:
PAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO
UN TRATTAMENTO RIABILITATIVO ADEGUATO
FINALIZZATO :
 ALLA PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE
AL CONTROLLO DEL SINTOMO
ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLE CAPACITA’ FUNZIONALI RESIDUE
DEVE ACCOMPAGNARE IL TRATTAMENTO SPECIFICO
ONCOLOGICO
PROGETTO RIABILITATIVO
-
-
-
RICHIEDE CONTINUI ADEGUAMENTI
PER L’ESTREMA VARIABILITA’ DEL
QUADRO CLINICO
RICHIEDE ESTREMA FLESSIBILITA’
(OBIETTIVI NON RIGIDI)
RICHIEDE CONTINUA
CONDIVISIONE COL PAZIENTE
TRATTAMENTO DEL PZ CON METASTASI
OSSEE
-T.PREVENTIVO :DELLE FRATTURE E
DELLE LORO COMPLICANZE
-T.RIABILITATIVO :IN SEGUITO AD
INTERVENTO CHIRURGICO
LA RIABILITAZIONE INTESA IN SENSO PREVENTIVO
COMPRENDE L’ADOZIONE DI TUTTE LE MISURE
IDONEE A PREVENIRE L’INSORGENZA DI DISABILITA’
CONSEGUENTI ALLE COMPLICANZE DELLE LESIONI
OSSEE:
 DOLORE
 COMPRESSIONE MIDOLLARE
FRATTURE PATOLOGICHE
IPERCALCEMIA
SOPPRESSIONE MIDOLLARE
TRATTAMENTO PREVENTIVO
PRESCRIZIONE AUSILI E ORTESI
IDONEI A RIDURRE IL CARICO E
IL DOLORE DEL SEGMENTO
INTERESSATO
FRIDA KAHLO-1944
LA COLONNA SPEZZATA
LE ORTESI DEVONO AVERE CARATTERISTICHE DI
LEGGEREZZA, COMODITA’ D’USO, MODELLABILITA’,
SONO UTILI DURANTE E DOPO LA TERAPIA RADIANTE FINO
AL CONSOLIDAMENTO DELL’OSSO
LA PRESCRIZIONE DI UN AUSILIO COMPORTA:
1) Addestramento del paziente e del caregiver
al corretto utilizzo
2)Rieducazione motoria ambulatoriale finalizzata
all’insegnamento di esercizi di mobilizzazione e rinforzo muscolare (personalizzati) per il mantenimento
delle funzioni motorie
3) T.O.finalizzata al mantenimento della massima
autonomia possibile consentita
TRATTAMENTO RIABILITATIVO POSTCHIRURGICO
 IN REGIME DI RICOVERO IN
RIABILITAZIONE ESTENSIVA
 PERIODO DI IMMOBILIZZAZIONE
PROLUNGATO
 TECNICHE CHIRURGICHE
AGGRESSIVE
 EFFETTI COLLATERALI DI ALTRE
TERAPIA ONCOLOGICHE
INDICAZIONI CHIRUGICHE



LESIONI IN OSSA
SPENDIBILIE: ALI ILIACHE,
BRANCHE ISCHIOPUBICHE, SCAPOLE,COSTE
LESIONI IN OSSA LUNGHE
SOTTOPOSTE A CARICO
CON ELEVATO RISCHIO DI
FRATTURA
PAZIENTI CHE
PRESENTANO LUNGO
INTERVALLO
LIBERO DA MALATTIA
DOPO IL TRATTAMENTO
DEL TUMORE PRIMITIVO
PERCORSO POST-INTERVENTO
- I SEGNALAZIONE : direttamente dal CDO
oppure dall’UO Traumatologia
-VALUTAZIONE FISIATRICA PRE-INTERVENTO che prende in considerazione:





Le condizioni generali del paziente
Le comorbilita’ generali
Lo stato cognitivo e la possibilità di collaborazione
Il gradiente di modificabilita’
Le risorse complessive comprese la situazione
famigliare e sociale
PERCORSO POST-INTERVENTO
VALUTAZIONE FISIATRICA POST-INTERVENTO:
Confronto con chirurgo e oncologo per la programmazione dei tempi di carico e di ricovero, tipologia di ricovero più idonea ( degenza riabilit./
post. acuti) necessità di terapie specifiche
- Valutazione dei fattori post-intervento che possono interferire con il recupero
-
Il paziente nel post-intervento di chirurgia oncologica
necessita quindi:
-Di periodi di ricovero e trattamento prolungati
-Di stretta e continua collaborazione con i colleghi
oncologi e ortopedici per l’estrema variabilità
del quadro clinico
-Di follow up ravvicinati e una presa in carico prolungata nel tempo
CONCLUSIONI
LA RIABILITAZIONE NON PUO’ SICURAMENTE
RIDURRE LE DIMENSIONI DI UNA LESIONE
NEOPLASTICA O RALLENTARE IL DECORSO
DELLA MALATTIA, MA HA UN RUOLO FONDAMENTALE NELL’AUMENTARE LE CAPACITA’
FUNZIONALI DEI PZ E QUINDI MIGLIORARE
LA LORO QUALITA’ DI VITA
GRAZIE