Consumatori, produttori
ed efficienza dei mercati
Capitolo 7
Principi di Microeconomia
N. Gregory Mankiw
Due problemi di efficienza
1.
Come si misura l’efficienza collettiva
(cosiddetta “allocativa”) in presenza di interessi
contrapposti?
Il meccanismo di mercato è guidato dai prezzi, ma:
 per i consumatori, ovviamente, i prezzi sono
“sempre” troppo alti
 per i produttori, altrettanto ovviamente, i prezzi
sono “sempre” troppo bassi

Come si può definire un prezzo “adeguato”?
Due problemi di efficienza
2. Quando l’equilibrio di mercato è
efficiente?
 Finora: analisi positiva del mercato
 Ora: analisi normativa
 Ci chiediamo:
 L’allocazione delle risorse prodotta dal
mercato è desiderabile? In che senso?
 Come si misura l’’interesse collettivo’
(detto “benessere sociale”)?
Misure del benessere

La cosiddetta “rendita (o surplus) del
consumatore” misura il beneficio della
partecipazione al mercato per il compratore

La cosiddetta “rendita (o surplus) del produttore”
misura l’analogo beneficio per il venditore

Le curve di domanda e offerta possono essere
utilizzate per definire tali rendite.
Rendita del consumatore
“disponibilità a pagare” è la somma
massima che un compratore è disposto a
pagare per ottenere un certo bene
 La
 Misura
il valore monetario che il
compratore attribuisce al bene o al
servizio acquistato
Rendita del consumatore
 La
curva di domanda di mercato descrive
le quantità che i compratori sarebbero
disposti ad acquistare ai differenti prezzi
 Chiaramente,
la “disponibilità marginale a
pagare” (ovvero quanto si è disposti a
pagare per un’unità aggiuntiva del bene) è
indicata dalla curva di domanda!
Rendita del consumatore
La rendita del consumatore è la differenza
tra la disponibilità a pagare di un
compratore e il prezzo che paga
effettivamente comperando su di un
mercato, per ciascuna unità acquistata
Esempio: disponibilità a pagare
un disco raro di Elvis?
Acquirente
John
Disponibilità a pagare
100
Esempio: disponibilità a pagare
un disco raro di Elvis?
Acquirente
Disponibilità a pagare
John
100
Paul
80
Esempio: disponibilità a pagare
un disco raro di Elvis?
Acquirente
Disponibilità a pagare
John
100
Paul
80
George
70
Esempio: disponibilità a pagare
un disco raro di Elvis?
Acquirente
Disponibilità a pagare
John
100
Paul
80
George
70
Ringo
50
Riassunto: la tabella di domanda
Prezzo
Acquirenti
Quantità
Domandata
>100
Nessuno
0
tra 80 e 100
John
1
tra 70 e 80
John, Paul
2
tra 50 e 70
John, Paul, George
3
< 50
John, Paul, George,
Ringo
4
Rendita del consumatore e
curva di domanda
Rendita del consumatore e
curva di domanda
Prezzo
del disco
100
80
70
50
0
1
2
3
4
Quantità di
dischi
Rendita del consumatore e
curva di domanda
Prezzo
del disco
100
Rendita del consumatore di John (20 euro)
80
70
50
0
1
2
3
4
Quantità di
dischi
Rendita del consumatore e
curva di domanda
Prezzo
del disco
100
Rendita del consumatore di John (30 euro)
80
70
50
0
1
2
3
4
Quantità
di dischi
Rendita del consumatore e
curva di domanda
Prezzo
del disco
100
Rendita del consumatore di John (30 euro)
80
70
Rendita del consumatore di Paul (10 euro)
50
0
1
2
3
4
Quantità
di dischi
Rendita del consumatore e
curva di domanda
Prezzo
del disco
100
Rendita del consumatore di John (30 euro)
80
70
50
0
Rendita del consumatore di Paul (10 euro)
Rendita del
consumatore
totale (40 euro)
1
2
3
4
Quantità
di dischi
Rendita del consumatore e
curva di domanda
Prezzo
del disco
100
Rendita del consumatore di John (30 euro)
80
70
50
Rendita del consumatore di Paul (10 euro)
Rendita del
consumatore
totale (40 euro)
Domanda
0
1
2
3
4
Quantità
di dischi
Rendita del consumatore e
prezzo
 Rendita
del consumatore = area tra la
curva di domanda e il livello del prezzo,
ovvero la differenza tra disponibilità
(marginale) a pagare e prezzo, per
ciascuna unità acquistata
 C’è ovviamente una relazione negativa tra
prezzo di mercato e rendita del consumatore
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del consumatore
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del consumatore
Prezzo
Domanda
0
Quantità
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del consumatore
Prezzo
P1
Domanda
0
Q1
Quantità
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del consumatore
Prezzo
P1
A
Rendita
del
consumatore
iniziale
B
C
Domanda
0
Q1
Quantità
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del consumatore
Prezzo
P1
A
Rendita
del
consumatore
iniziale
B
C
P2
Domanda
0
Q1
Q2
Quantità
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del consumatore
Prezzo
P1
P2
0
A
Rendita
del
consumatori
iniziali
B
D
Rendita
addizionale
per i
consumatori
iniziali
C
E
Rendita dei
nuovi consumatori
F
Domanda
Q1
Q2
Quantità
Un po’ di matematica …
 Matematicamente,
la rendita del
consumatore è l’area tra la curva di
domanda e l’asse su cui è indicato il
prezzo.
 Perciò, se la quantità QD(p) viene
acquistata al prezzo p:

RC( p)  QD(z)dz
p
Un po’ di matematica …
 Comunque,
se la curva di domanda è
lineare, l’area corrispondente alla rendita
del consumatore diventa quella di un
triangolo rettangolo ed è data da:
RC( p) (a  p)QD( p)/2
(a  p)2 /(2b)
bQD( p)2 /2
Rendita del produttore
 La
curva di offerta:
 descrive le quantità che i vari produttori
sono disposti a vendere ai vari prezzi
 indica la loro disponibilità marginale a
vendere, ovvero la somma minima che
possono accettare di ricevere per produrre un
ammontare addizionale di un certo bene.
Quest’ultima è determinata dal costo
marginale di produzione (misurato come
costo opportunità), ovvero per un’unità di
prodotto addizionale.
Rendita del produttore
Si noti che al crescere del prezzo di mercato,
anche produttori meno efficienti possono entrare
sul mercato.
La rendita del produttore è la differenza tra il
prezzo pagato al venditore e il costo
(marginale) opportunità da lui sostenuto, per
ogni unità prodotta
Misura il beneficio monetario della
partecipazione al mercato per il venditore.
Esempio: disponibilità a
vendere un disco raro di Elvis
Venditore
Costo
Mick
900
Esempio: disponibilità a
vendere un disco raro di Elvis
Venditore
Costo
Mick
900
Keith
800
Esempio: disponibilità a
vendere un disco raro di Elvis
Venditore
Costo
Mick
900
Keith
800
Charlie
600
Esempio: disponibilità a
vendere un disco raro di Elvis
Venditore
Costo
Mick
900
Keith
800
Charlie
600
Bill
500
Riassunto: tabella di offerta
Prezzo
P  900
800  P < 900
600  P < 800
Venditori
Bill, Charlie,
Keith e Mick
Bill, Charlie,
Keith
Bill, Charlie
500  P < 600 Bill
P < 500
Nessuno
Quantità offerta
4
3
2
1
0
Misurare la rendita del produttore con
la curva di offerta
Misurare la rendita del produttore con
la curva di offerta
Prezzo
900
800
600
500
0
1
2
3
Quantità
Misurare la rendita del produttore con
la curva di offerta
Prezzo
900
800
600
500
Rendita di Bill (100 euro)
Se p=600
0
1
2
3
Quantità
Misurare la rendita del produttore con
la curva di offerta
Prezzo
900
800
Rendita di Charlie (200 euro)
Se p=800
600
500
Rendita di Bill (300 euro)
se p=800
0
1
2
3
Quantità
Misurare la rendita del produttore con
la curva di offerta
Prezzo
Rendita totale del
Produttore (500 euro)
$900
800
Rendita di Charlie (200 euro)
600
500
Rendita di Bill (300 euro)
0
1
2
3
Quantità
Misurare la rendita del produttore con
la curva di offerta
Prezzo
Offerta
Rendita totale del
produttore (500 euro)
$900
800
Rendita di Charlie (200 euro)
600
500
Rendita di Bill (300 euro)
0
1
2
3
Quantità
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del produttore
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del produttore
Prezzo
Offerta
P1
B
Rendita del
produttore
iniziale
C
A
0
Q1
Q2
Quantità
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del produttore
Prezzo
Offerta
P2
P1
B
Rendita del
produttore
iniziale
C
A
0
Q1
Q2
Quantità
Effetti delle variazioni di prezzo
sulla rendita del produttore
Prezzo
Rendita addizionale per il
produttore iniziale
D
P2
P1
B
Rendita del
produttore
iniziale
Offerta
E
F
C
Rendita del nuovo
produttore
A
0
Q1
Q2
Quantità
Rendita del produttore
 La
Rendita del produttore è l’area
compresa tra la curva di offerta e l’asse su
cui è indicato il prezzo.
 Matematicamente, se la quantità QO(p) è
offerta al prezzo p:
p
RP( p)  QO(z)dz
0
Un po’ di matematica …
 Comunque,
se la curva di offerta è lineare,
l’area corrispondente alla rendita del
produttore è di nuovo quella di un triangolo
rettangolo ed è data da:
RP( p)  ( p  c / g )QO( p)/2
 (c  gp)2 /(2g )
QO( p)2 /(2g )
Efficienza del mercato

In un mercato con concorrenza perfetta e senza
“esternalità”:
 Benessere sociale = rendita consumatore +
rendita produttore
 = (disponibilità a pagare – prezzo) + (prezzo –
disponibilità a vendere) = disponibilità a pagare
– disponibilità a vendere,
per ciascuna unità scambiata
Rendita del consumatore e rendita del
produttore in un mercato in equilibrio
Prezzo
A
D
Prezzo di
equilibrio
Offerta
E
B
Domanda
C
0
Quantità di
equilibrio
Quantità
Rendita del consumatore e rendita del
produttore in un mercato in equilibrio
Prezzo A
D
Prezzo di
equilibrio
Offerta
E
Rendita del
produttore
B
Domanda
C
0
Quantità di
equilibrio
Quantità
Rendita del consumatore e rendita del
produttore in un mercato in equilibrio
Prezzo A
D
Offerta
Rendita del
consumatore
Prezzo di
equilibrio
E
Rendita del
produttore
B
Domanda
C
0
Quantità di
equilibrio
Quantità
Efficienza allocativa
L’efficienza allocativa è raggiunta quando
l’”allocazione delle risorse” massimizza il
benessere collettivo (e dunque non ci sono
sprechi dal punto di vista dell’intera società).
L’allocazione di mercato in concorrenza perfetta
raggiunge l’efficienza allocativa!
Ovvero, il benessere collettivo è il più elevato
possibile, come si vede facilmente.
Efficienza “paretiana”
Una situazione si dice ‘paretianamente
efficiente’ se “non c’è modo” di migliorare la
condizione di un soggetto senza per questo
peggiorare quella di qualche altro soggetto.
 Si tratta di una definizione “debole” di efficienza,
come “assenza di sprechi” dal punto di vista
collettivo (capp. 1 e 2).
 Si noti che un’allocazione allocativamente
efficiente è anche efficiente nel senso di Pareto!

Equilibrio di mercato ed
efficienza allocativa
In un libero mercato:
l’offerta di un bene va a quei compratori che
valutano di più il bene
la domanda di un bene é soddisfatta dai
venditori che possono produrlo al costo più
basso
Viene prodotta la quantità di beni che rende
massima la somma della rendita dei
consumatori e di quella dei produttori
Efficienza e ragionamento
“marginale”
 Si
noti che si può determinare la quantità
allocativamente efficiente paragonando i
benefici e i costi marginali collettivi:
una certa quantità è efficiente se e solo se
non è possibile ottenere un miglioramento
collettivo producendo un’unità in più o in
meno.
Dimostrazione grafica
Prezzo
Offerta
Valore
del
compratore
Costo
del
venditore
Costo
del
venditore
Valore
del
compratore
Quantità di
equilibrio
0
Il valore del compratore
superiore al costo
del venditore.
Il valore del compratore è
inferiore al costo
del venditore.
Domanda
Quantità
Efficienza del mercato

Si noti che il benessere sociale non dipende dal
prezzo pagato dai consumatori e ricevuto dai
venditori, ma solo dalla quantità scambiata!
 Tuttavia il ruolo del prezzo è fondamentale,
perché c’è un solo prezzo (quello di equilibrio)
che, riflettendo il valore socialmente adeguato
del prezzo, realizza un’allocazione di mercato
efficiente.
 Inoltre, ovviamente, il prezzo influenza la
distribuzione del benessere collettivo tra
produttori e consumatori.
La mano invisibile

In un mercato (perfettamente) concorrenziale ci
sono molti compratori e venditori, ognuno motivato
dal suo interesse
 Grazie al sistema dei prezzi (un meccanismo di
coordinamento e comunicazione impersonale):
 le decisioni individuali di compratori e venditori
conducono ad un’allocazione efficiente delle
risorse!
 Questo è il risultato della cosiddetta “mano
invisibile” di Adam Smith.
E’ sempre vero il
“teorema” della mano invisibile ?

1.
2.

No, in almeno due casi
Potere di mercato
Esternalità
In questi casi, si parla di FALLIMENTI DEL
MERCATO
Potere di mercato

Potere di mercato = quando compratori o
venditori hanno qualche controllo su prezzi di
mercato
 Si tratta di mercati in “concorrenza
imperfetta” (monopoli, oligopoli, etc.)
 Il potere di mercato genera inefficienze
(=“fallimenti del mercato”), perché i prezzi di
mercato non rispecchiano il costo sociale
delle risorse
Esternalità
Esternalità: quando le decisioni di compratori
e venditori hanno effetti “esterni” diretti, con
costi e benefici collaterali su terzi non
partecipanti allo scambio di mercato
 Le esternalità generano inefficienze
(=“fallimenti del mercato”), perché anche in
questo caso i prezzi di mercato non
rispecchiano il costo sociale delle risorse
Conclusione
 La
rendita del consumatore e quella del
produttore misurano i benefici che il
consumatore e il produttore possono trarre
dal partecipare al mercato
Conclusione
 Un’allocazione
delle risorse che
massimizzi la rendita totale (= rendita
consumatore + rendita produttore) si
dice “efficiente”
 Il potere di mercato e le esternalità
possono causare risultati inefficienti e
fallimenti del mercato.
Conclusione

Ora sappiamo che i controlli dei prezzi (e,
parzialmente, la tassazione) generano
inefficienza perché riducendo la quantità
scambiata riducono il benessere collettivo.

E tuttavia vi potrebbero essere ragioni di
equità (connesse ad una diversa
distribuzione del benessere collettivo) per tali
interventi sul mercato. Ragioni che vanno
confrontate con i costi di efficienza ora
esaminati (oltre che con gli altri aspetti già
discussi).