LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO Corso di Economia Aziendale 1 Il significato del principio di economicità Coloro che pongono in essere un’attività produttiva lo fanno per un proprio tornaconto, reputando di poter realizzare ricavi superiori ai costi e, quindi, un reddito. Ma per l’impresa è fondamentale anche il carattere della durabilità, pur in presenza di un ambiente mutevole, ricoprendo per una pluralità di soggetti il ruolo di fonte di benessere e di sostentamento. A tal fine è indispensabile rispettare il principio di economicità della gestione capacità di remunerare congruamente tutti i fattori della produzione. Corso di Economia Aziendale 2 Il significato del principio di economicità Le condizioni da rispettare nel funzionamento dell’impresa si sostanziano in due aspetti distinti ma interconnessi, ossia: condizioni di equilibrio economico-reddituale; condizioni di equilibrio finanziario. Per ora ci occupiamo del primo. Corso di Economia Aziendale 3 Il significato del principio di economicità Va accertata l’esistenza di un insieme di “precondizioni”, senza le quali non si ha reale e duratura economicità dell’impresa: i processi produttivi aziendali si devono svolgere secondo condizioni di efficienza soddisfacenti; i compensi corrisposti ai lavoratori devono essere ritenuti soddisfacenti in relazione al loro impegno ed alle loro competenze, oltre che in linea con il mercato; le remunerazioni dei portatori del capitale devono essere giudicate soddisfacenti rispetto ad opportunità di investimento analoghe presenti sul mercato. Corso di Economia Aziendale 4 Le condizioni di equilibrio economico L’equilibrio in economia d’azienda non esprime una situazione di “quiete”, di staticità; al contrario, esso deve essere inteso in una accezione spiccatamente dinamica, nel senso che può essere raggiunto a livelli dimensionali progressivi e variabili in relazione alle mutevoli condizioni ambientali. Corso di Economia Aziendale 5 Le condizioni di equilibrio economico Basandosi sul concetto di reddito “almeno normale” è possibile esplicitare le possibili condizioni di equilibrio (o di squilibrio) economico in cui si può trovare l’impresa. Corso di Economia Aziendale 6 Le condizioni di disequilibrio economico Disequilibrio economico assoluto Ricavi < Costi si tratta di una condizione sostenibile solo nel b.t. e nella prospettiva di un sollecito e completo recupero di una piena economicità Corso di Economia Aziendale 7 Le condizioni di disequilibrio economico Disequilibrio economico relativo Ricavi = Costi non si ha alcun margine di reddito e l’impresa non è in grado di remunerare i fattori che, pur non provocando uscite monetarie per la loro acquisizione, comportano un sacrificio per chi li conferisce (“oneri figurativi”). Corso di Economia Aziendale 8 Le condizioni di equilibrio economico Equilibrio economico oggettivo Ricavi = Costi + Oneri figurativi vero e proprio livello di “indifferenza” per l’imprenditore, nel senso che, essendo i ricavi esattamente pari ai costi (compresi gli oneri figurativi), la gestione remunera tutti i fattori impiegati, ma non oltre. Corso di Economia Aziendale 9 Le condizioni di equilibrio economico Equilibrio economico soggettivo Ricavi = Costi + Oneri figurativi + Quota di extra-profitto “soggettivo” perchè la congruità del profitto dipende dalle aspettative dell’imprenditore. Affinché l’imprenditore sia incentivato all’attività d’impresa, occorre che i ricavi, oltre a coprire ogni genere di costo, lascino anche un margine (vera giustificazione di tale attività). Corso di Economia Aziendale 10 Le condizioni di equilibrio economico Il giudizio sulle condizioni di equilibrio economico va espresso sull’orizzonte temporale del mediolungo termine, proprio perché questa è condizione irrinunciabile per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’impresa. Il risultato economico negativo di un breve periodo, pur non potendo essere visto positivamente, va giudicato in connessione alle prospettive di sviluppo future. Per converso, un risultato di breve periodo positivo potrebbe derivare dallo sfruttamento opportunistico di condizioni ambientali favorevoli ma transitorie, con prospettive sfavorevoli di l.t. Corso di Economia Aziendale 11 Le equazioni di equilibrio economico di breve e di lungo termine Per meglio proiettarlo nel contesto temporale, l'equilibrio economico può essere rappresentato da una equazione che ha una validità illimitata e può essere verificata entro limiti di breve e di lungo andare. Corso di Economia Aziendale 12 Equazione del reddito di periodo Rp tx t ( x 1) z t t ( x 1) tx ( f c ) Rn P Rn i i t tx i 1 t ( x 1) j t t ( x 1) ( q p ) Rp k k t tx k 1 dove: Rp = rimanenze positive (scorte, immobilizz., risconti att.) f = quantità dei fattori produttivi c = prezzo unitario dei fattori produttivi Rn = rimanenze negative (risconti pass., ricavi anticipati) P = profitto di periodo q = quantità dei beni e/o servizi prodotti p = prezzo unitario di scambio dei beni e/o servizi tx = data iniziale del periodo t(x+1) = data finale del periodo Corso di Economia Aziendale 13 Equazione del reddito di periodo Compendia le determinanti del reddito del periodo amministrativo e configura una situazione di equilibrio nella misura in cui il profitto di periodo (P) si attesti ad un livello confacente alle attese dell’imprenditore. Si presuppone che gli oneri figurativi siano già inclusi tra gli altri costi. In caso contrario, il risultato si configura come utile di periodo, il cui livello deve essere tale da coprire anche gli oneri figurativi, lasciando un soddisfacente margine di profitto. Corso di Economia Aziendale 14 Equazione del reddito totale d’impresa tn tn z ( f c ) t t 0 i 1 i i t j a (qk pk ) t t t 0 k 1 dove: f = fattori produttivi c = prezzo unitario dei fattori produttivi a = profitto di lungo periodo q = beni e/o servizi prodotti p = prezzo unitario di scambio dei beni e/o servizi t0 = data iniziale del periodo tn = data finale del periodo Corso di Economia Aziendale 15 Equazione del reddito totale d’impresa Trattandosi di calcolare il reddito totale, relativo all’intera vita dell’impresa, la sua quantificazione è semplificata dall’essere tutti i cicli operativi della gestione completati (no rimanenze). Se gli oneri figurativi non sono già inclusi tra gli altri costi, il risultato derivante dalla somma algebrica di costi e ricavi si configura come utile, che deve essere sufficiente a coprire anche gli oneri figurativi, lasciando un soddisfacente margine di profitto. Corso di Economia Aziendale 16 Le equazioni di equilibrio economico di breve e di lungo termine Le condizioni di equilibrio tali equazioni descrivono «debbono essere verificate in funzione di dati mutevoli, continuamente proiettati nel futuro, e nella variabilità l’andamento dell’impresa che non solo mirerà al mantenimento delle condizioni di equilibrio (di minimo profitto), ma mirerà anche al miglioramento dell’equilibrio» (Amaduzzi). Corso di Economia Aziendale 17 Le relazioni tra condizioni di equilibrio economico e di equilibrio finanziario Le condizioni di equilibrio economico hanno strette connessioni con quelle di equilibrio finanziario. La sopravvivenza e lo sviluppo duraturo del sistema d’impresa dipende dalla presenza di entrambe le condizioni. Corso di Economia Aziendale 18 Le relazioni tra condizioni di equilibrio economico e di equilibrio finanziario Ma la gestione economica ha una dinamica differenziata rispetto a quella della gestione finanziaria: spesso non vi è coincidenza temporale tra i costi sostenuti per l'acquisizione dei fattori e le relative uscite monetarie, così come ai ricavi non fanno riscontro nello stesso momento le relative entrate. Ciò è naturale conseguenza del diverso modo in cui si manifestano l’aspetto economico e quello finanziario. Corso di Economia Aziendale 19 Le relazioni tra condizioni di equilibrio economico e di equilibrio finanziario L’aspetto finanziario si concreta in singoli istanti, quando avvengono incassi e pagamenti o sorgono crediti e debiti. La dinamica economica evidenzia una formazione in molti casi graduale e protratta. Solo se i ricavi sono nel tempo superiori ai costi è possibile avere anche un tendenziale equilibrio nell’aspetto finanziario: i ricavi prima o poi determinano il concretarsi di entrate, così come i costi sono causa delle uscite. Corso di Economia Aziendale 20 Le relazioni tra condizioni di equilibrio economico e di equilibrio finanziario L’aspetto economico assume un ruolo causale dei confronti di quello finanziario, che ha veste di effetto e di manifestazione esteriore del profilo economico, con il merito di consentirne la quantificazione monetaria. Quindi, tra gli equilibri, quello economico è il più rilevante. Durature condizioni di equilibrio economico determinano tendenzialmente situazioni di equilibrio finanziario. Corso di Economia Aziendale 21 Le relazioni tra condizioni di equilibrio economico e di equilibrio finanziario Non altrettanto si può asserire invertendo i termini, poiché il solo equilibrio finanziario non basta a determinare anche l’equilibrio economico. Questo non significa che la presenza di condizioni di equilibrio finanziario, ossia di corretta copertura e correlazione tra finanziamenti ed investimenti, sia ininfluente sugli equilibri economici; essa, infatti, è causa di minori oneri finanziari. Corso di Economia Aziendale 22 Il significato della economicità nell’impresa pubblica e la valutazione del suo equilibrio economico Mentre per l’impresa privata è irrinunciabile il perseguimento della economicità, in quella pubblica il fine sociale tende ad essere concepito come prioritario e la tensione verso l’economicità è meno nitidamente percepita, tanto da risultare spesso disattesa. Corso di Economia Aziendale 23 Il significato della economicità nell’impresa pubblica e la valutazione del suo equilibrio economico Il finalismo dell’impresa pubblica tende a differenziarsi da quello della privata per quanto concerne la funzione del lucro e la condizione dell’autosufficienza economica della gestione. L’impresa pubblica non gode di una reale autonomia di azione in quanto fa parte della complessa economia di erogazione dell’ente pubblico dal quale è sostenuta. Ciò comporta che detta impresa può sopravvivere durevolmente anche in condizioni di squilibrio economico, a condizione che serva a perseguire scopi di utilità pubblica. Corso di Economia Aziendale 24 Il significato della economicità nell’impresa pubblica e la valutazione del suo equilibrio economico Questo, tuttavia, non significa che la sua amministrazione possa non curare l’economicità dell’esercizio. Anzi, è proprio dalla confusione che spesso esiste nella interpretazione del ruolo sociale in rapporto con quello economico del settore pubblico che derivano le più gravi disfunzioni nel suo funzionamento. L’economicità non è in contrapposizione alla socialità, bensì ne è condizione irrinunciabile anche se non sufficiente. Corso di Economia Aziendale 25 Il significato della economicità nell’impresa pubblica e la valutazione del suo equilibrio economico Occorre fare ricorso a parametri che meglio del profitto consentano l’espressione di un corretto giudizio sulla condotta dell’impresa pubblica il valore aggiunto (capace di esprimere sia economicità che socialità della gestione d’impresa), si pone con autorevolezza nel ruolo di obiettivo strategico rappresentativo della corretta finalità dell’impresa pubblica, ossia il “bene comune” raggiunto attraverso la via più economica. Corso di Economia Aziendale 26 Il significato della economicità nell’impresa pubblica e la valutazione del suo equilibrio economico Le gestioni pubbliche possono risultare deficitarie per due ordini di ragioni, che vanno attentamente discriminate per il diverso significato economico che conferiscono alle perdite di esercizio: a causa di produzioni attuate in modo inefficiente (costi più elevati di quanto sarebbe possibile date le finalità perseguite e le condizioni ambientali); perché le produzioni che, per motivi sociali, si ritiene opportuno (se non doveroso) attuare, non hanno per loro natura la possibilità di essere remunerative, nonostante la gestione sia efficiente negli altri aspetti. Corso di Economia Aziendale 27 Il significato della economicità nell’impresa pubblica e la valutazione del suo equilibrio economico Le perdite sub a) non sono economicamente ed eticamente giustificabili e devono quindi essere eliminate, puntando ad ottenere il massimo valore aggiunto possibile. Al contrario, le perdite sub b), conseguenti ad opzioni di carattere politico, non sono condannabili a priori, atteso che, nella economia della collettività, a questi risultati economici negativi corrispondono dei benefici. Corso di Economia Aziendale 28 Il significato della economicità nell’impresa pubblica e la valutazione del suo equilibrio economico Il valore aggiunto si pone, dunque, come appropriato parametro misuratore della “socialità economica”, più che della “economicità sociale”, dell’impresa pubblica, dove assume una superiore significatività. Naturalmente, da solo, il valore aggiunto non può quantificare quello che si potrebbe definire il complessivo risultato sociale dell’agire d’impresa, che comprende anche ricadute non monetarie sul contesto in cui opera (migliore qualità della vita, più ridotta disoccupazione, tutela dell’ambiente, buon clima sociale, ecc.) Corso di Economia Aziendale 29 Grazie per l’attenzione! Corso di Economia Aziendale 30