ANALISI COSTI, RICAVI E PROFITTO Prerequisiti • • Rappresentazione retta Rappresentazione parabola Ricerca Operativa • • • Studio dei metodi e delle strategie al fine di operare scelte e prendere decisioni sia in situazioni di certezza che di incertezza. Studia, analizza e propone metodi per prendere delle decisioni in modo coerente ed appropriato. E’ applicabile in qualsiasi campo, ma prevalentemente ed efficacemente in ambito economico. Costo, Ricavo e Profitto. COSTO Ogni bene che viene prodotto ha un costo che deriva dalla combinazione di molti fattori: mano d’opera, materie prime, gestione di magazzino, macchinari…. Per poter attivare strategie ottimali di produzione è necessario saper fare un’appropriata analisi dei costi, perché da essa si possono ricavare molte informazioni e prendere decisioni. Un dato molto importante da prendere in considerazione per la valutazione dei costi è la capacità produttiva di un’azienda. Con tale termine si intende la massima quantità producibile nell’unità di tempo (giornalmente, settimanalmente, mensilmente, annualmente, in relazione al testo del problema). I costi si suddividono in due categorie: Costi fissi Cf: non dipendono dalla quantità (q) della produzione (affitto locali, stipendio dipendenti, ammortamento degli impianti, assicurazioni….) Costi variabili Cv: influenzati dalla quantità (q) della produzione (spese acquisto materie prime, consumo energetico, manutenzione impianti, retribuzione straordinaria….) Questi due tipi di costi contribuiscono a determinare il costo totale di produzione così definito: Il Costo Totale Ct: dipende da entrambi ed è funzione della quantità prodotta. Ct = Cv * q + Cf In economia, le funzioni più usate per rappresentare i costi sono: • La retta C = aq + b con a>0 e b>0 • La parabola C= aq2 + bq + c con b>=0 e c>0 Il Costo Medio è il costo di una unità di bene prodotto. Anch’esso viene calcolato in relazione alla quantità prodotta secondo la formula: Cm= Ct q RICAVO La finalità di ogni azienda è quella di ottenere un ricavo dalla vendita dei propri beni prodotti. E’ abbastanza intuibile che il ricavo dipende dalla quantità di merce venduta e dal prezzo applicato. A tal proposito va precisato che il prezzo di vendita viene definito in base alle leggi di mercato. Alcune tra le più note leggi di mercato sono le seguenti: Mercato di concorrenza perfetta: Il prezzo è fissato ed uguale per tutti i produttori. Tale prezzo risulta perciò indipendente dalla quantità di merce venduta. Mercato di monopolio: il singolo produttore può influenzare il prezzo di vendita che diventa quindi dipendente dalla quantità di merce venduta (legge domanda/offerta). In ogni caso la formula per calcolare il ricavo è la seguente: R = p*q con q>=0 PROFITTO Per profitto si intende l’utile realizzato dall’azienda, combinando in modo ottimale la quantità di produzione, i costi, il prezzo ed i ricavi. Il profitto è espresso dalla formula P = R – C, ed è quindi calcolato sottraendo i costi dai ricavi. E’ possibile rappresentare graficamente l’andamento del profitto in funzione della quantità di produzione, ma ancora più interessante è la rappresentazione in uno stesso piano cartesiano dell’andamento dei costi e dei ricavi. Tale diagramma prende il nome di Diagramma di Redditività, e, su di esso, è possibile individuare alcuni elementi essenziali per l’analisi della produzione: Zona di perdita: i ricavi sono minori dei costi. Zona di utile: i costi sono minori dei ricavi Break-Point: valore della quantità prodotta in relazione al quale costi e ricavi si equivalgono. LA SCELTA FRA PIU’ ALTERNATIVE In molte occasioni un problema di scelta comporta la scelta tra due o più alternative possibili. Per operare una scelta consapevole dobbiamo anche in questo caso stabilire quale sia il dato che si vuole ottimizzare (funzione obiettivo) ed analizzare, al variare delle variabili in gioco, quale sia la scelta più conveniente. In tali problemi, infatti la scelta non è mai unica, ma dipende dal valore assunto dalle variabili. Punti di indifferenza: si trovano in corrispondenza di un valore della variabile per cui la scelta può cadere indifferentemente su una o su un’altra possibilità.