1 Complementi sulle equazioni di 2° grado Trovare un’equazione di 2° grado che ammetta 2 soluzioni prefissate: s1 e s2. Primo metodo ESEMPIO NUMERICO Cominciamo a spiegare l’argomento con un esempio e poi passiamo al caso generale. Supponiamo di voler trovare un’equazione che ammetta come soluzioni i numeri 2 e 3. Allora possiamo procedere nel seguente modo: È chiaro che l’equazione (x – 2) (x – 3) = 0 è un’equazione di 2° grado che ammette le soluzioni 2 e 3. Infatti, se poniamo x = 2, il prodotto al primo membro diventa (2 – 2 ) (2 – 3) che è uguale a zero. Quindi 2 è effettivamente una soluzione dell’equazione. Allo stesso modo, se poniamo x = 3, il prodotto al primo membro diventa (3 – 2 ) (3 – 3) che è uguale a zero. Quindi 3 è effettivamente una soluzione dell’equazione. Ovviamente, se moltiplichiamo le due parentesi per un numero qualsiasi (ma diverso da zero), l’equazione che otteniamo ammette ancora le soluzioni 2 e 3. Ad esempio, se moltiplichiamo le due parentesi per 7, l’equazione 7 (x – 2) (x – 3) = 0 è un’altra equazione di 2° grado che ammette le soluzioni 2 e 3. In generale, dato un qualsiasi numero “a” diverso da zero, si ha che l’equazione a (x – 2) (x – 3) = 0 è un’equazione di 2° grado che ammette le soluzioni 2 e 3. In realtà si può dimostrare1 che le equazioni del tipo a (x – 2) (x – 3) = 0 (al variare di a diverso da zero) sono tutte e sole le equazioni di secondo grado che ammettono le soluzioni 2 e 3. IN GENERALE Siano s1 e s2 due numeri qualsiasi. Se vogliamo un’equazione di secondo grado che ammetta s1 e s2 come soluzioni, basta che consideriamo l’equazione (x – s1) (x – s2) = 0 e se vogliamo considerare tutte le infinite equazioni di secondo grado che ammettono le soluzioni s1 e s2, consideriamo le infinite equazioni a (x – s1) (x – s2) = 0 al variare di “a”. Secondo metodo ESEMPIO NUMERICO Supponiamo di volere un’equazione scritta in forma normale2 che ammetta le soluzioni 2 e 3. A tal fine consideriamo la somma delle soluzioni che è 2 + 3 = 5 e il prodotto delle soluzioni che è 2 3 = 6. Allora l’equazione che cerchiamo è x2 – 5 x + 6 = 0 1 2 Si dimostra immediatamente mediante il teorema di Ruffini. Ricordiamo che un’equazione di 2° grado scritta in forma normale è un’equazione del tipo ax 2 + bx + c =0. 2 dove come coefficiente della x abbiamo l’opposto della somma delle due soluzioni, mentre come termine noto abbiamo il prodotto delle due soluzioni. Spieghiamo perché l’equazione che ha come coefficiente della x ha l’opposto della somma delle due soluzioni, mentre come termine noto abbiamo il prodotto delle due soluzioni. Come già detto all’inizio, l’equazione più semplice che ammette come soluzioni 2 e 3, è la seguente: (x – 2) (x – 3) = 0. Possiamo trasformarla in forma normale effettuando il prodotto tra i due binomi in parentesi: (x – 2) (x – 3) = 0 x2 -3x – 2x + 6 = 0 x2 – 5 x + 6 = 0. Quindi l’equazione x2 – 5 x + 6 = 0 è un’equazione di 2° grado scritta in forma normale che ammette le due soluzioni 2 e 33. IN GENERALE Se vogliamo un’equazione di secondo grado in forma normale che ammetta s1 e s2 come soluzioni possiamo procedere in uno dei seguenti due modi: consideriamo l’equazione (x – s1) (x – s2) = 0 Moltiplichiamo le due parentesi e otteniamo: x2 – s2x – s1x + s1s2 = 0 e mettendo in evidenza la x tra il secondo e terzo termine si ottiene: x2 – (s1 + s2)x + s1s2 = 0 Oppure, per risparmiare tempo si può procedere così: calcoliamo la somma delle due soluzioni, ossia calcoliamo (s1 + s2); calcoliamo il prodotto delle due soluzioni, ossia calcoliamo s1s2; costruiamo un’equazione che abbia come coefficiente del termine di primo grado l’opposto della somma e come termine noto il prodotto, x2 – (somma delle due soluzioni)x + (prodotto delle due soluzioni) = 0 ed in questo modo otteniamo più velocemente l’equazione già scritta sopra. NOTA Si potrebbe dimostrare facilmente4 anche il viceversa, ossia che se abbiamo un’equazione del tipo x2 + bx + c = 0 che ammette le due soluzioni, allora b è uguale all’opposto della somma due soluzioni e c è uguale al prodotto delle due soluzioni. 3 Tutte le infinite equazioni di secondo grado in forma normale che ammettono le soluzioni 2 e 3 si ottengono moltiplicando tutti i termini di questa equazione per un qualsiasi numero diverso da zero. 4 Ciò si può dimostrare mediante il teorema di Ruffini o anche mediante semplici ragionamenti che partono dalla formula risolutiva delle equazioni di secondo grado. 3 Trovare due numeri di cui siano noti somma e prodotto Consideriamo un’applicazione di ciò che si è detto prima: Cominciamo con un ESEMPIO NUMERICO: supponiamo di voler trovare due numeri di cui la loro somma è 9 e il loro prodotto è 18. x2 – 9x + 18 = 0. Per quanto detto nella nota precedente, questa equazione deve avere due soluzioni di cui l’opposto della loro somma è -9 e il loro prodotto è 18. Ciò significa che le due soluzioni dell’equazione sono i due numeri da noi cercati. Infatti risolvendo l’equazione otteniamo le due soluzioni 3 e 6, la cui somma è 9 e il prodotto è 18. IN GENERALE Vogliamo trovare due numeri di cui conosciamo la loro somma e il loro prodotto. Allora consideriamo l’equazione x2 – (somma dei due numeri)x + (prodotto dei due numeri) = 0. Le due soluzioni dell’equazione sono i due numeri cercati. Applicazione alla geometria Risolviamo il seguente problema. Trovare i lati di un rettangolo di area 24 e di perimetro 20. Svolgimento: Denotiamo con la base del rettangolo e con la sua altezza. Allora l’area del rettangolo è il prodotto 24. Contemporaneamente il perimetro del rettangolo è , ossia 2(). Poiché 2() = 20, allora () = 10. Quindi dobbiamo trovare due numeri la cui somma è 10 e il cui perimetro è 24. Allora risolviamo l’equazione x2 – 10 x + 24 = 0 che ci dà come soluzioni 6 e 4 che sono appunto le misure dei lati del rettangolo. 4 Scomposizione di un trinomio di 2° grado Un trinomio di secondo grado del tipo ax2+ bx + c può essere scomposto mediante l’ausilio delle equazioni di 2° grado. Si procede nel seguente modo: 1) Si trasforma il trinomio in un’equazione di 2° grado ax2+ bx + c = 0 2) Si trovano le eventuali soluzioni dell’equazione (che chiamiamo s1 e s2); 3) Il polinomio a (x-s1) (x-s2) è la scomposizione di ax2+ bx + c. NOTA 1 Se l’equazione ax2+ bx + c = 0 ammette un’unica soluzione (che denotiamo con s), allora la scomposizione che cerchiamo è a (x-s) (x-s), ossia a (x-s)2. NOTA 2 Se l’equazione ax2+ bx + c = 0 non ammette soluzioni allora il trinomio di 2° grado non si può scomporre. ESEMPIO Scomponiamo il polinomio -10x2 + 19x – 6 Risolviamo quindi la seguente equazione -10x2 + 19x – 6 = 0 Essa ha come soluzioni 3/2 e 2/5, quindi il polinomio può essere scomposto come -10 (x – 3/2) (x – 2/5). Spesso però conviene eliminare le frazioni, a questo punto riscriviamo la scomposizione del polinomio nel seguente modo (scomponendo 10 come 25): -2 (x – 3/2) 5 (x – 2/5). Moltiplichiamo la prima parentesi per -2 e la seconda per 5 e otteniamo: (-2x + 3) (5x -2)