Gruppo di lavoro provinciale su "Percorsi diagnostici in Medicina di Laboratorio" PERCORSO REUMATOLOGICO Graziano Ghirelli (coordinatore) Antonio Frigo Elisabetta Tonolli Maria Teresa Trevisan Struttura del Documento 1. Premessa 2. Panel di laboratorio per la prima valutazione di sintomi muscolo-scheletrici in medicina primaria 3. Utilizzo e interpretazione di alcuni test di laboratorio 4. Sindromi cliniche tipiche a. monoartralgia b. artrite c. poliartromialgie d. lombalgia cronica e. sintomi non muscolo-scheletrici ma di possibile natura reumatica 5. Bibliografia 1. Premessa La pratica di introdurre nell’attività clinica dei panels di esami precostituiti da utilizzare come strumenti di screening per determinate patologie d’organo o di sistema è discutibile e controversa. La scelta dell’iter diagnostico va infatti calibrata sulla clinica1 e la clinica intesa come insieme delle manifestazioni e delle caratteristiche del paziente in esame è per sua natura quanto di più variabile e meno standardizzabile si possa immaginare. Secondo la letteratura più autorevole questa pratica non è nemmeno cost-effective, se non altro perché introduce notevoli occasioni di spreco per l’ineliminabile presenza dei falsi positivi 2 Questo contributo viene inteso pertanto come esempio di ragionamento clinico e come riferimento generale da tradurre nella pratica quotidiana con la necessaria elasticità. Nella prima parte del documento abbiamo cercato di definire un gruppo limitato di esami bioumorali applicabile all’ampia popolazione di pazienti che afferisce allo studio del medico di base manifestando dolore o disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico (secondo statistiche internazionali ca. il 15% delle richieste di prestazioni di medicina primaria sono motivate da questo1). Nella prima parte sono presenti anche alcune considerazioni relative all’utilizzo e all’interpretazione di alcuni dei test di laboratorio citati Abbiamo proceduto pertanto ad una prima identificazione delle principali condizioni patologiche caratterizzanti o associate alle malattie reumatiche sistemiche, nella diagnosi delle quali il laboratorio gioca un ruolo cruciale, con la definizione degli esami bioumorali di screening per ciascuna di esse. 2. Panel di laboratorio per la prima valutazione di sintomi muscolo-scheletrici in medicina primaria Il primo obiettivo che ci siamo posti è stato quello di selezionare dei test di laboratorio utili per la prima valutazione di condizioni patologiche generali caratterizzanti la patologia reumatica, che abbiamo identificato nelle condizioni seguenti: Flogosi sistemica Autoimmunità Danno osseo Danno muscolare Per ognuna di queste abbiamo selezionato i seguenti test di screening • Marcatori di flogosi – VES – PCR – emocromo • Marcatori di autoimmunità (vedi modalità di utilizzo) – ANA – Fattore reumatoide – Anticorpi anti-citrullina • Marcatori di danno osseo – ALP – Calcemia • Marcatore di danno muscolare – CPK • Altri – Acido urico – TSH Resta inteso che tra i test di laboratorio di screening di ogni patologia reumatica vanno compresi anche gli Indici di funzionalità epatica e renale – ALT/GGT – Creatinina – Esame urine standard Sono poi stati considerati dei test immunologici che possiamo chiamare di secondo livello in quanto da eseguire solo per indicazioni specifiche. Test immumnologici da considerare di secondo livello: ENA (anticorpi anti-antigeni nucleari estraibili) Anti-nDNA (anticorpi anti-DNA nativo) Complemento (dosaggio delle frazioni C3 e C4) ANCA (anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili ) 3. Utilizzo e interpretazione di alcuni test di laboratorio: • Indici di flogosi I test necessari per la valutazione della fase acuta sono : PCR, VES, emocromo con formula. La VES3 è un test di facile esecuzione, rappresenta una misura indiretta delle proteine della fase acuta, come tale ha una risposta lenta alle variazioni dello stato flogistico. Aumenta fisiologicamente con l’età ed in presenza di anemia. Può essere utile nella valutazione dell’artrite reumatoide, delle connettiviti, nella polimialgia reumatica, nelle artriti settiche. La PCR3 mostra una rapida variazione al variare delle condizioni cliniche del paziente, presenta range di normalità meglio definiti rispetto alla VES: valori superiori a 100 mg/L sono indicativi probabile infezione batterica, valori superiori a 10 mg/L sono indice di attivazione del processo infiammatorio e sono compatibili con osteoartriti o patologia articolare. Utilissima nell’artrite reumatoide, dove rappresenta uno dei test di monitoraggio della malattia, nel LES o nella sclerosi sistemica può essere moderatamente aumentata o normale o non presentare variazioni al riacutizzarsi della patologia. Pertanto nella fase di inquadramento iniziale del paziente è utile associare VES e PCR. L’Emocromo con formula può evidenziare una anemia infiammatoria, una leucopenia con linfocitopenia (LES) oppure leucocitosi, piastrinopenia (LES) o una piastrinosi (flogosi). • Marcatori di autoimmunità Anticorpi anti-nucleo (ANA) Il primo test da utilizzare nel sospetto di malattia autoimmune sistemica è la ricerca degli anticorpi anti-nucleo (ANA)4 che, se eseguiti in immunofluorescenza indiretta (IFI), rappresentano ancora il test di riferimento. La positività del test viene espressa in diluizione e come quadro fluoroscopico (omogeneo, punteggiato, centromerico, nucleolare ecc.). Occorre tener presente che: ANA È UN TEST DI SCREENING AD ELEVATA SENSIBILITÀ E BASSA SPECIFICITÀ5,6,7. ANA possono essere riscontrati in malattie non autoimmuni: Malattie infettive ( ascessi cronici, tubercolosi, endocardite batterica sub-acuta, malaria, infezioni da virus di Epstein Barr etc.). Neoplasie In corso di terapie con farmaci noti per essere in grado di indurre questo tipo di autoanticorpi e non sempre associati con manifestazioni cliniche (procainamide, idralazina, isoniazide, cloropromazina, beta bloccanti etc.). Parenti apparentemente sani di pazienti con malattie autoimmuni sistemiche. ANA a basso titolo sono riscontrabili in circa il 18% di soggetti normali con età > 65 anni, e nel 4% della popolazione giovane . ANA CON TITOLO FINO A 1/160 COMPRESO SONO DA CONSIDERARE BASSI POSITIVI E VANNO SOLO MONITORATI NEL TEMPO. Si riscontrano con una certa frequenza nelle donne e nelle persone anziane e nelle infezioni senza che vi sia correlazione con patologia autoimmune. SE ANA PRESENTI CON TITOLO ELEVATO > 1/160: ESEGUIRE ANCHE ENA E ds-DNA . Gli ENA sono un test di secondo livello di conferma quando in presenza di ANA a titolo elevato e sintomatologia significativa, si vuole identificare uno degli anticorpi specifici che sono correlati alla patologia in esame. ANA vanno richiesti con ENA solo in presenza di dati clinici fortemente suggestivi per polimiosite e Sjogren. In quest’ultimo caso gli ENA, per la ricerca di Jo-1 e SSA andrebbero richiesti anche con ANA negativi IN PRESENZA DI UN TITOLO ANA <1:160 LA RICERCA SISTEMATICA DEGLI ANTI-ENA E ANTI-DNA NON DOVREBBE ESSERE EFFETTUATA. La decisione di eseguire un test di 2° livello (ENA, dsDNA) in presenza di negatività degli ANA o positività a basso titolo deve essere basata su un consistente sospetto clinico. DA RICORDARE SEMPRE CHE LA NEGATIVITÀ DEGLI ANA NON ESCLUDE DI PER SÉ LA PATOLOGIA. Le positività specifiche degli ENA, sono associate con una certa frequenza a patologie autoimmuni sistemiche. Di seguito a titolo esemplificativo riportiamo le associazioni più frequenti tra ENA e patologie autoimmuni10: ANTICORPO MALATTIA SENSIBILITÀ SPECIFICITÀ dsDNA LES 50-70% 90-98% SSA/Ro Siogren 40-80% Bassa LES 30-50% Bassa Sjogren 40-50% Intermedia LES 20% Bassa Scl70 Sclerodermia 15-20 99% U1RNP Connettivite mista (MCTD 95-100% 98% Jo-1 Polimiosite 25% 98% Sm LES 8-20% 99% SSB/La Gli anticorpi anti-centromero sono identificabili facilmente con il test ANA. L’associazione clinica più frequente è con la Sclerosi sistemica, mediamente con una frequenza del 20-30% e soprattutto con la sua variante limitata o CREST. Fattore reumatoide ( FR ) e anticorpi anticitrullina8,9 FR presenta una sensibilità discreta (circa 80%) ma una specificità bassa, potendosi riscontrare anche ad alto titolo in numerose altre malattie del connettivo (LES, Sclerodermia, Crioglobulinemia ) e in alcune malattie linfoproliferative e in numerose malattie infettive, virali o batteriche. Anch’esso come gli ANA aumenta con l’età. Se richiesto da solo per far diagnosi occorre tenere presente che circa il 20% dei pazienti con A.R. presentano un FR normale. Nel caso sospetto clinico di artrite reumatoide, va effettuata anche la ricerca degli anticorpi anticitrullina, in quanto l’utilizzo combinato dei due test aumenta la sensibilità diagnostica. Occorre inoltre ricordare che in circa il 20% dei pazienti affetti da artrite reumatoide non è rilevabile nessuno dei due anticorpi (Artrite Reumatoide siero negative). In questi casi il test va ripetuto a distanza di tempo. • Altri: -Acido urico Valori elevati di acido urico in assenza di segni clinici di gotta non sono indicativi della presenza di una artrite gottosa. Il dosaggio dell’acido urico durante l’episodio acuto può risultare nella norma. Infine, nel gottoso l’acido urico non è sempre elevato, ma talora, solo ai limiti superiori del range di normalità3. 4. Sindromi cliniche tipiche a. Monoartralgia Per artralgia si intende la condizione di dolore articolare senza segni obiettivi di infiammazione, quindi senza sinovite, cioè di articolazione NON tumefatta (oltre che non rossa e non calda). Di regola non è indicato alcun esame di laboratorio perché si tratta sempre di una condizione meccanica o degenerativa (artrosi) o di flogosi locale a carico di strutture periarticolari (borsite, tendinite, entesite, periartrite). b. Artrite E’ la condizione di flogosi articolare clinicamente obiettivabile, vale a dire necessariamente caratterizzata da tumefazione (= sinovite). Può essere definita in base alla durata (quindi spesso solo “a posteriori”) come acuta (< 6 settimane), subacuta (< 12 settimane) o cronica (> 12 settimane) e in relazione al n.ro di articolazioni colpite come monoartrite, oligoartrite (da 2 a 4), poliartrite (> 4). La diagnosi differenziale comprende tutte le varie forme di artrite, ma anche alcune connettiviti, e l’artrosi. Monoartrite • Acuta – meccanica (gonartro) – gotta – condrocalcinosi – artrite reattiva (s. di Reiter) – Infettiva • Cronica – Artrite reumatoide – spondiloartrite (AP – Reattiva – SpA) – Artrosi – Meccanica (gonartro) – Indifferenziata Oligoartrite (2-4 articolazioni) – artrite reumatoide – spondiloartriti – polimialgia reumatica – gotta - pseudogotta cronica – indifferenziata Poliartrite – – – – – – – – Artrite reumatoide Spondiloartiti Polimialgia reumatica LES e altre connettiviti Gotta – pseudogotta Sarcoidosi Infettiva virale (acuta) (Osteoartrosi delle mani) Esami di laboratori indicati: marcatori di flogosi marcatori di autoimmunità uricemia se mono- oligoatrite in giovane adulto sessualmente attivo ricerca della Chlamidia (tampone uretrale e cervicale) se anamnesi positiva per diarrea nel mese precedente coprocoltura. c. Poliartromialgie - dolore muscolo-scheletrico diffuso E’ il quadro clinico del dolore poliarticolare, diffuso, che interessa anche le masse muscolari, mal localizzabile, senza segni obiettivi di flogosi. Dal punto di vista anamnestico si può però cercare di definirne la natura, se infiammatoria o non infiammatoria Dolore infiammatorio • dolore più notturno e mattutino al risveglio • si attenua col movimento e nel corso della giornata • rigidità mattutina > 30 min Dolore non infiammatorio • più di giorno e al movimento • intensità variabile • no rigidità mattutina Diagnosi da considerare: • Dolore infiammatorio – connettiviti – polimialgia reumatica – artrite reumatoide iniziale? – infezione virale (acuta) – patologia ossea (Paget, mieoloma multiplo) • Dolore non infiammatorio – fibromialgia – distiroidismo – osteoartrosi (mani) – funzionale/psicogeno Esami di laboratorio indicati: marcatori di flogosi marcatori di autoimmunità; se ANA positivi: anti-DNA ed ENA TSH CPK, ALP, GGT e Calcemia profilo proteico ( sopra i 60 anni). d. Lombalgia cronica Nell’ambito della lombalgia cronica, sicuramente uno dei problemi clinici più frequenti, andrebbe effettuata una prima distinzione clinica in dolore non meccanico e dolore meccanico. Il dolore non meccanico è quello presente più di notte che di giorno, più a riposo che al movimento o sotto carico, di intensità costante e ingravescente nel tempo. Nell’ambito del dolore non-meccanico va ulteriormente differenziato il quadro del cosiddetto “inflammatory low back pain” che è spesso il sintomo di esordio di una spondilite anchilosante e che può manifestarsi nel corso delle altre spondiloartriti croniche (artrite psoriasica, artrite reattiva, artrite associata a malattia infiammatoria cronica intestinale, spondiloartrite indifferenziata). Le sue caratteristiche cliniche sono le seguenti10,11: • esordio prima dei 40 anni • esordio insidioso • persistenza da almeno tre mesi • dolore notturno (che migliora dopo essersi alzati la mattina) • presenza di rigidità mattutina • miglioramento con l’esercizio • nessun miglioramento col riposo La diagnostica differenziale è la seguente12: • dolore non meccanico/infiammatorio (ca 1%) – spondiloartriti – infezioni (spondilodiscite, osteomielite) – tumori (primitivi, metastatici, mieloma) • meccanico (97%) – processi degenerativi – stenosi canale vertebrale spinale – compressione radicolare – frattura osteoporotica (o traumatica) – spondilolistesi? – non specifico (70%) viscerale (2%) – malattie di visceri pelvici (prostatite, endometriosi, malattia pelvica infiammatoria) – malattie renali (pielonefrite, nefrolitiasi) – aneurisma aortico – malattie gastrointestinali (pancreatite, colecistite) • Esami di laboratorio indicati se il dolore è di possibile natura non-meccanica: test di flogosi tipizzazione HLA-B27 (importante marcatore di rischio genetico per le spondiloartriti) e. Sintomi non muscolo-scheletrici ma di possibile natura reumatica Ci si riferisce a pazienti che presentano sintomi e segni non a carico del sistema muscoloscheletrico ma comunque riferibili a connettiviti oppure a vasculiti sistemiche: • • • • • F. di Raynaud s. sicca (xeroftalmia/xerostomia) porpora palpabile dermite/mucosite sintomi sistemici di origine oscura Nella diagnosi differenziale vanno considerate: connettiviti vasculiti sistemiche Esami di laboratorio indicati: marcatori di flogosi marcatori di autoimmunità; se ANA positivi: anti-DNA, ENA. ANCA complementemia crioglobuline. 5. BIBLIOGRAFIA 1) American College of Rheumatology ad Hoc Committee On Clinical Guidelines Guidelines for initial evaluation of the adult patient with acute musculoskeletal symptoms. Arthritis Rheum 1996; 39:1-8. 2) Klippel JH, Dieppe PA - RHEUMATOLOGY, Mosby,1998, pp. 2-10.1-8. 3) Kam S - Rheumatology: 2. What laboratory tests are needed? 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