SEGNO VIVENTE DEL CUORE DI GESÙ, BUON PASTORE Intervento di S. Ecc. Mons. Mazzocato in occasione del 50° anniversario dell’ingresso in Diocesi di Mons. Mistrorigo, vescovo emerito Treviso, il 5 giugno 2008 Eccellenza carissima, nei miei ricordi di bambino c’è anche quel 3 agosto 1958. Avevo 10 anni ed anche a casa mia era giunta la notizia che arrivava il nuovo Vescovo. Con mia zia siamo partiti verso Treviso, facendo un bel tratto a piedi perché, a causa della grande folla, le filovie non riuscivano più a passare. Ricordo tanta gente, il clima di entusiasmo e il Vescovo, intravisto di lontano vestito di rosso. Non avrei mai pensato di essere qui oggi, a cinquant’anni di distanza, come Suo successore ad esprimerLe a nome mio personale e di tutta la Diocesi la più sentita e commossa riconoscenza. Permetta che, prima di tutto, Le dica la mia personale e sincera gratitudine perché Ella è stata il mio Vescovo. L’anno dopo il Suo ingresso in Diocesi, mi ha accolto in seminario e mi ha guidato nelle tappe di quelli che si chiamavano gli ordini minori e, poi, gli ordini maggiori fino all’ordinazione sacerdotale a Riese Pio X. Ho sentito la Sua vicinanza paterna e la Sua stima nei miei confronti negli incarichi importanti che mi ha conferito nei miei primi anni di sacerdozio. L’ho ritrovata con il suo cuore aperto e affettuoso quando la Provvidenza mi ha richiamato a Treviso come Vescovo, successore Suo e di S. E. Mons. Magnani. Quante volte in questi anni mi ha assicurato la sua preghiera e la Sua parola di incoraggiamento! Non voglio, però, dilungarmi in sentimenti personali perché oggi ho il piacevole dovere di esprimere a Lei, Eccellenza, il grazie di tutta la Diocesi di Treviso. Non ho fatto ricerche storiche per riscontrare se ci sia stato un altro Vescovo rimasto in Diocesi per 50 anni. Credo che la cosa sia piuttosto improbabile. La Provvidenza di Dio, espressa nella volontà del Santo Padre, l’ha inviata tra noi come Padre e Pastore e tale Ella è stata, segno vivente del cuore di Gesù, il Buon Pastore. Non è questo il momento di ricordare i diversi aspetti e momenti della sua ricca opera episcopale; li abbiamo ricordati in varie occasioni e sono, ormai, scritti nella storia della Diocesi. Certamente Ella è stata il Vescovo del Concilio e del post-Concilio, guidando la Chiesa di Treviso in un tempo di fermenti esaltatati e, insieme, di tensioni e cambiamenti talmente rapidi che rendevano difficile tenere la rotta. Ella l’ha tenuta grazie al suo cuore fedele di Pastore e a prezzo anche di fatiche e sofferenze che sono state certamente feconde per la nostra Diocesi. Quando l’età anagrafica l’ha portata a presentare le sue dimissioni al Santo Padre, Ella ha accolto il suo successore, Mons. Magnani e si è dedicata a fare il “nonno”. Permetta che Le rubi questa affettuosa espressione che Ella usa tante volte perché esprime bene il ruolo che ha avuto tra noi in questi ultimi anni. Ella è stata tra noi il Vescovo “nonno” per il tono semplice e amorevole con cui ha continuato ad andare per le parrocchie e incontrare le persone. Ma più ancora, per la sapienza spirituale che Ella ha continuato a donarci sia a voce che per iscritto nei suoi numerosi testi spirituali e pastorali che Ella ci ha offerto ad un ritmo che ha avuto del sorprendente. E’ proprio dei nonni trasmettere ai nipoti la saggezza della vita; è quanto Lei, Eccellenza, ha fatto con grande freschezza di linguaggio, segno che le parole venivano dal cuore. Infine – ed è il suo dono più grande – ci ha donato la sua costante preghiera di intercessione, accompagnando con la sua intercessione la Diocesi nella quale, nel frattempo, si avvicendavano due Vescovi. Grazie di tutto, Eccellenza cara! Lo esprimo a nome anche di S. E. Mons. Magnani che è qui accanto a Lei a testimonianza di una fraternità e comunione episcopale tra noi tre, che è certamente edificante per i sacerdoti, per la Diocesi e per tutta la popolazione trevigiana. Grazie da parte della Diocesi di Treviso, la Diocesi di S. Liberale, di S. Pio X, del Beato Andrea Giacinto Longhin, nostro predecessore. Grazie a nome anche della cittadinanza e dei suoi rappresentanti che tra poco prenderanno la parola perché non hanno voluto mancare a questo incontro. Continui ad esserci vicino con la Sua preghiera, resa ora ancor più preziosa dalla pazienza che Le è chiesta dagli inevitabili limiti fisici imposti dall’età. Noi saremo con Lei e L’affidiamo a Dio Padre perché La ricompensi con quelle grazie che Lui solo conosce. Ad multos annos!